Dieci anni fa a Napoli, precisamente il 19 luglio 2011, nasceva l’Associazione ARDEA (Associazione per la Ricerca, la Divulgazione e l’Educazione Ambientale). Da allora sono trascorsi 3650 giorni, e ARDEA si è sempre impegnata per tutelare l’ambiente e le specie che lo abitano con molteplici progetti di ricerca e di educazione ambientale, che hanno coinvolto numerosi soci, naturalisti, biologi, forestali, veterinari, educatori, divulgatori, e persino semplici appassionati. Tanto che al nocciolo di 9 fondatori si sono aggiunti, condividendone gli scopi, altri 266 associati.
Cuore dell’Associazione, sin dal primo giorno, sono stati i progetti di conservazione e tutela dedicati alla fauna selvatica (uccelli in particolare), che hanno puntato anche a migliorare la coscienza ambientale dei cittadini.
Uno dei progetti più longevi è “Una spiaggia per il Fratino”, dedicato alla tutela del fratino e del corriere piccolo, piccoli uccelli limicoli che si riproduconi sulle spiagge italiane e che sono a rischio di conservazione. Il nostro progetto in questi anni ha acceso una speranza per la specie nel territorio campano: se ne primo anno di monitoraggio (2013) un solo piccolo era riuscito a sopravvivere e involarsi, nel 2020 si è arrivati a ben 23 piccoli che hanno raggiunto l’indipendenza. Mentre i nidi sulle coste campane sono passati da una dozzina a quasi 30, colonizzando anche spiagge che prima non ospitavano la specie. E oggi diversi gestori di lidi sono impegnati direttamente nella tutela della specie, gestendo il proprio lido “a misura di fratino”
Per 8 anni l’avifauna del Matese è stata sotto la lente del progetto “MigrAndata”, che studiava principalmente il dormitorio di rondini che si forma al tramonto, negli ultimi giorni d’estate, nel canneto del lago e che conta decine di migliaia di individui. Grazie a “MigrAndata Matese” sono state rilevate anche diverse specie nuove per il Parco del Matese, mai censite prima (Voltolino, Schiribilla, Cannaiola Verdognola, Pettazzurro) e si è riusciti a raccogliere dati preziosi per specie rare e iconiche come il piviere tortolino, il grifone e l’aquila reale. Oltre agli uccelli l’Ass. ARDEA monitora il massiccio del Matese anche con le il fototrappolaggio naturalistico, che negli anni ha fornito dati preziosi sui branchi di lupo e sulla presenza di gatto selvatico, puzzola e istrice, e ha descritto l’avanzata del cervo dai territori molisani a quelli campani.
Attraverso la collaborazione con le aree marine protette di Punta Campanella e Regno di Nettuno, ARDEA ha seguito le dinamiche d’insediamento delle colonie di gabbiano corso in Campania, specie rara e particolarmente protetta, un’icona del mar Mediterraneo. Mentre più di recente l’Associazione ha aderito al protocollo dell’ISPRA Monitring con il progetto “Ali flegree” che – oltre a monitorare l’avifauna passeriforme svernate, migratrice e nidificante presso i Campi Flegrei – in collaborazione con l’ASL Napoli1, campiona e analizza virus e batteri che possono essere trasportati da un continente all’altro proprio dall’avifauna. Nei progetti di monitoraggio dell’avifauna targati ARDEA sono stati inanellati complessivamente oltre 20.000 uccelli.
Molte anche le pubblicazioni scientifiche derivate da studi e monitoraggi su altre specie. In questi anni l’associazione ha aggiornato la distribuzione degli anfibi e rettili della Campania, sforzo che è stato prima presentato al convegno italiano della SHI e successivamente pubblicato su riviste scientifiche di settore. Altro monitoraggio sfociato in una pubblicazione scientifica è il Progetto “Via libera” che consiste nell’analisi della road-ecology attraverso la Citizen science: un progetto per studiare l’impatto delle strade sugli animali, spesso vittime di incidenti che costano loro la vita, con l’aiuto dei cittadini. “Via Libera” ha coinvolto i cittadini di tutta la regione Campania, evidenziando le strade più pericolose per la fauna. Altro progetto di la Citizen science è stato quello sugli ortotteri della Campania, che attraverso le segnalazioni dei cittadini ha aggiunto ben 4 nuove specie alla regione.
ARDEA si è distinta per gli aspetti di educazione ambientale, sempre presenti anche nei progetti di conservazione qui citati, sviluppando parallelamente laboratori scolastici, quaderni didattici, fumetti naturalistici, cartellonistica dedicata, favole educative, utilizzando sia i moderni supporti digitali che quelli tradizionali. In particolare ARDEA ha proposto due grandi iniziative di carattere nazionale come il concorso di Disegno e Fotografia Naturalistica “Illustrare la Natura” che ha raccolto partecipanti da tutte le regioni italiane e la Rivista di Cultura ambientale NaturAlis, che oltre a vincere il premio di divulgazione Ambientale “Giornalisti nell’Erba” è stato la palestra per vari giovani divulgatori.
Alla ricerca, alla divulgazione e all’educazione ambientale, ARDEA ha sempre affiancato il supporto a studenti di scienze naturali e biologia o a guide escursionistiche, rendendosi disponibile per tirocini e dando ampio spazio ai corsi di avvicinamento tematiche naturalistiche come l’ornitologia, l’erpetologia, l’entomologia, la botanica o a percorsi in cui si approfondiscono la statistica, il GIS ed il disegno naturalistico.
Tra le tante collaborazioni importanti e durature c’è quella con l’Università degli Studi di Napoli Federico II (con tirocini e tesi, e con la sinergia instaurata con il Centro Musei dell’università che ha visto ARDEA catalogare i reperti ornitologici e organizzare giornate e mostre a tema); o ancora quella con i Carabinieri Forestali, nell’abito del progetto di ripopolamento del grifone e le attività a supporto dei controlli dell’ufficio CITES presso chi detiene animali. Sempre a difesa della natura, ARDEA attualmente collabora con altri partner e associazioni per realizzare due progetti sostenuti da Fondazione con il Sud: uno sulla protezione e la prevenzione dagli incendi boschivi dell’Oasi WWF Cratere degli Astroni e l’altro sull’identificazione delle criticità ambientali del fiume Sarno, in cui ARDEA si occupa del monitoraggio della biodiversità che ha consentito di scoprire alcune specie nuove per l’area, come il marangone minore e l’arvicola d’acqua.
Infine, nel settembre del 2019, ARDEA ha organizzato a Napoli il XX Convegno Italiano di Ornitologia insieme ad altri prestigiosi partner: per la prima volta in 40 anni il Convegno è così arrivato a Napoli. La manifestazione è stata molto partecipata con oltre 300 ornitologi provenienti da tutta Italia e dall’estero, e contributi scientifici di grande rilievo che hanno descritto bene la gravità delle problematiche globali come emergenza climatica e plastiche. La manifestazione è stata aperta ai saluti del Ministro dell’Ambiente Sergio Costa, il Benvenuto del sindaco Luigi De Magistris e del allora Rettore Manfredi.
Anche in questo periodo pandemico, ARDEA – grazie all’impegno dei soci – non ha smesso di portare avanti la sua missione, continuando i monitoraggi e migrando online con i corsi di ornitologia, entomologia e statistica, convinta che il lockdown fosse un’occasione per cambiare punto di vista, e guardare alla natura con occhi nuovi.
«Nel prossimo futuro ci attende un altro ambizioso progetto, lo studio della migrazione degli uccelli in alta quota, saremo a circa 1900 metri di altezza a studiare l’avifauna, – spiega Rosario Balestrieri, presidente dell’Associazione ARDEA – questo tipo d’indagine è la prima volta che viene realizzata in Italia meridionale e siamo davvero felici di spostare l’orizzonte di conoscenza un po’ più in alto. Anche perché gli ambienti di alta quota in Italia risultano essere i più minacciati dall’emergenza climatica e comprendere gli effetti dei cambiamenti ambientali sulle specie è fondamentale per intraprendere delle strategie di conservazione efficaci».
«Più in generale per il futuro ci auguriamo che si diffonda la consapevolezza che le risorse del nostro pianeta sono finite e che dobbiamo cambiare direzione: ARDEA sarà sempre al fianco di chi vuole salvaguardare l’ambiente e le specie con cui condividiamo la nostra casa» conclude Balestrieri.
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