26 luglio 2003 – 6. Bonsai: l’albero da vivaio
Se non si hanno molti soldi da spendere ma si vuole un albero già parzialmente allevato, quello che in gergo si definisce un “prebonsai” conviene rivolgersi ad un vivaio. Nella scelta del soggetto bisogna tenere a mente i diversi stili bonsai di cui si troverà ampia descrizione più avanti, e cercare un albero che abbia un sistema di ramificazione basso e compatto. Va ricordato che l’albero giovane tende a rivolgere la sua chioma verso l’alto, mentre i rami bassi denotano un’età avanzata e uno dei fini dell’arte bonsai è quello di ottenere che l’albero sembri più vecchio di quanto in realtà non sia. In tutti i casi non va scelto un albero che abbia i rami grandi verso l’alto, perché questo creerebbe un serio problema nell’impostazione generale dell’equilibrio dell’albero.
Bisogna scegliere un albero che abbia nella chioma e nella corteggia del tronco colorazione viva e uniforme, segno di buona salute e di ben sviluppato apparato radicale. Bisogna ricordare che le foglie devono essere piccole e che la forma naturale dell’albero deve essere quanto più vicina possibile a una delle caratteristiche forme o stili codificati dall’arte bonsai. Scelto il bonsai, va trasportato a casa con grande attenzione e prima di qualsiasi intervento, osservato attentamente, perché il bonsai ha un davanti e un dietro e va osservato e considerato da una determinata posizione.
Dovrà esistere una proporzione tra la chioma e il tronco dell’albero e il contenitore stesso in cui verrà sistemato e che a seconda dello stile scelto ci dovrà essere una particolare disposizione dei rami. Bisogna provare a scegliere un risultato che rispetti per quanto possibile la natura dell’albero. E’ vero che con la tecnica dell’applicazione del filo metallico si può determinare la posizione e la direzione di crescita dei rami ma non si deve né si può mai farlo contro natura, sforzando, cioè, l’albero in strutture che ne impoveriscano le caratteristiche o che gli nuocciano.
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