SALERNO. CONFERENZA STAMPA L’ALTRA CITTA’: LA NOSTRA.
Coordinamento Associazioni e Cittadini per Salerno

6 maggio 2015 Si è svolta il 6 maggio presso i missionari Saveriani a Salerno la conferenza stampa nel corso della quale sono state presentate una serie di iniziative per favorire ed affermare la cultura dell’accoglienza e dell’integrazione .Ci sono più salernitani nel mondo che stranieri a Salerno. Chi chiude la porta al mondo la sbarra, in realtà, ai propri figli e chiude i ponti col passato. Insomma si condanna ad un isolamento sociale, ad una povertà di relazione, ad un’ulteriore crisi economica e, paradossalmente, al rischio di una migrazione di ritorno.I salernitani che hanno fatto la valigia e sono emigrati nei più disparati paesi del mondo, al 2013, secondo i dati della Fondazione Migrantes, sono 119.000 mentre, secondo i dati Istat dello stesso anno, sono 38.414 e gli stranieri presenti a Salerno e provincia, di cui 4371 nel capoluogo.Nel corso della conferenza è stata presentata la decima mostra interculturale che resta aperta a Salerno presso i Missionari Saveriani in Via Fra Giacomo Acquaviva fino a fine maggio.Il percorso espositivo prende vita in una stazione ferroviaria, caratterizzata dalla sua biglietteria e dall’impolverato deposito bagagli.Dopo un rapido accenno ai numeri assoluti e relativi del fenomeno, a livello nazionale e mondiale, si parte per un viaggio, costituito da un percorso di conoscenza della storia minuta di uomini, donne e bambini, protagonisti degli odierni flussi migratori, segnati da esperienze di convivenza e integrazione, attraversando anche la tragedia alla quale troppo spesso la nostra società mostra indifferenza e volta le spalle.La mostra è visitabile tutti i giorni , durante la settimana per le scolaresche mentre il sabato e la domenica la mostra è aperta a tutti e fino ad oggi l’hanno vista oltre 1500 visitatori e proprio per il successo riscontrato resta aperta fino a fine mese.La vera sfida, è stato sottolineato nel corso della conferenza, nessuno deve restare ospite.
Per questo motivo una serie di iniziative fino a metà giugno favoriranno l’incontro e la conoscenza di altre esperienze culturali.Ecco gli appuntamenti :
– 16 Maggio cena presso i Saveriani La terra dei sapori per incontrarsi e raccontarsi a tavola ( per prenotarsi tel. 3289352868)
– Mostra interculturale Le mille ed una rotta … Così si sposta il mondo, aperta per tutto il mese di Maggio ( per prenotare la visita occorre tel. 3804621560)
– 11 Giugno Convegno sul tema del diritto al cibo per tutti i popoli
14 Giugno la settima festa dei popoli di Salerno sul tema Popoli in ex posizione : tutti nello stesso piatto, nello spazio sottostante Piazza della concordia
Alla conferenza stampa hanno partecipato P. Simone Piccolo dei Missionari Saveriani, Antonio Bonifacio e Pietro Ravallese del Laicato Saveriano e Marta Chiaradonna curatrice della mostra .
In allegato il dossier presentato ed una foto della conferenza stampa di questa mattina .Cordiali saluti
Pietro Ravallese 3471083991 CONFERENZA STAMPA MIGRANTI [ripensiamosalerno@gmail.com]
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Salerno, 4 Maggio 2015 Salerno crocevia dei migranti : storie e dati sulle migrazioni a Salerno, questo il titolo del documento che sarà presentato Mercoledi 6 Maggio alle ore 10.30 nel corso di una conferenza stampa presso i Missionari Saveriani a Salerno. Sarà l’occasione anche per un’analisi e proposte sul tema dell’immigrazione e dell’integrazione sul territorio salernitano.
L’iniziativa si inserisce nell’ambito delle attività proposte in occasione della X Mostra Interculturale allestita presso i Missionari Saveriani in collaborazione con il Laicato Saveriano, la Diocesi di Salerno, rappresentati dai suoi Uffici diocesani: Migrantes e Centro Missionario, nonché col contributo artistico del Liceo Artistico Sabatini-Menna di Salerno e la partecipazione di Ass. di Solidarietà Internazionale Rete Radiè Resh e Ass. Migranti senza frontiere.Il titolo della Mostra che si avvia a superare i duemila visitatori è “ Le mille e una rotta così si sposta il mondo “.
Nel corso della conferenza stampa saranno presentati anche una serie di schede curate dal Centro di Documentazione sulla Mondialità di Salerno destinato ad insegnanti ed alunni che vogliono confrontarsi sul tema dell’interculturalità e l’educazione alla mondialità, un racconto a fumetti di storie di migranti curato da Paolo Castaldi, Luca Raimondo e Salvatore Manzo & Nello Agresta, ed un Quaderno di studi sul fenomeno delle migrazioni umane. La mostra resterà aperta fino al 16 maggio. In calendario sono state già programmate una serie di iniziative che saranno illustrate nel corso della conferenza per favorire l’incontro tra i popoli che si spostano e sostenere i processi di integrazione nel rispetto reciproco:
– Itinerari gastronomici per scoprire nell’anno dell’Expo le cucine ed i cibi degli altri popoli;
-16 Maggio degustazione conviviale “ La terra dei sapori “ per incontrarsi e raccontarsi a tavola
– 11 Giugno Convegno sul tema del Diritto al cibo per tutti i popoli
– 14 Giugno La VII Festa dei popoli, sul tema Popoli in exposizione : tutti nello stesso piatto, nello spazio sottostante Piazza della Concordia. Alla conferenza stampa parteciperanno :
• Padre Simone Piccolo, Missionario Saveriano
• Antonio Bonifacio, Laicato Saveriano
• Arch. Marta Chiaradonna, Curatrice della Mostra
• Pietro Ravallese, Laicato Saveriano
La conferenza si svolgerà alle ore 10.30 presso Istituto Saveriano Missioni Estere Via Frà G. Acquaviva, 4 Rione Petrosino ( nei pressi della Parrocchia di San Paolo e della Clinica del Sole)
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19 aprile 2015 Il Forum Cultura Salerno e L’altra città. La nostra, gruppo di associazioni salernitane di cittadinanza attiva, data la preoccupante situazione della politica in Campania, lanciano un appello sulla legalità al Capo dello Stato e ai cittadini campani, con una raccolta firme che ha già raccolto un primo gruppo di firmatari. Chi volesse aderire può scrivere alla mail forumculturasalerno@gmail.com o sui gruppi Facebook https://www.facebook.com/groups/forumculturasalerno/ https://www.facebook.com/groups/669041776538686/
In allegato Appello per la legalità con i primi firmatari:
Forum della Cultura Salerno; L’altra città/La nostra Luciana Libero; Pietro Ravallese, Salerno Partecipazione responsabile; Giuseppe Vuolo; Andrea Manzi, www.Iconfronti.it, Massimiliano Amato; Giuseppe Cantillo; Luigi Bove, Associazione 361°; Raffaella Di Leo; Nuccio Siano; Enzo Carrella; Alfonso Conte; Oreste Agosto; Erminia Pellecchia; Alberto Alfinito; Gianpaolo Lambiase; Aniello Salzano, docente; Lorenzo Forte, Comitato Salute e Vita e Help Tutela e sostegno dei consumatori; Angelo Giubileo; Luca Possanza; Gennaro Giordano; Milena Casciello; Maria Sin; Margarethe Hermann; Felicia Garrisi Vuolo; Daniele Caramagna; Nero Dylan; Mflavia Lor; Cristina Mitrofan; Bianca Distante; Arturo Riccio; Salvatore Forte; Mina Felici, Intercultura; Giuseppina Reppucci; Angelo Ferraro; Nello de Luca; Lella D’Angelo; Gennaro Guadagno; Franco Mari; Marco Matano; Gianluca Foselli…
da: Forum della Cultura
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Salerno 17 aprile 2015 APPELLO PER LA LEGALITA’ Forum Cultura Salerno, L’Altra città: La nostra
Quanto sta avvenendo in Campania non è una questione interna ai Partiti o al Partito Democratico. Essa riguarda tutti i cittadini della Campania, regione già martoriata dal crimine organizzato; crimine che in molti casi ha pervaso le istituzioni locali, i rappresentanti politici, l’imprenditoria, la società produttiva. Gran parte dei mali che affliggono la Campania derivano dalle politiche sciagurate di questi anni, dalla sanità alla disoccupazione, alle ferite inferte alla salute e all’ambiente. Non basta un apparente risanamento dei conti senza l’affermazione di un principio di legalità che metta al primo posto il rispetto della legge e l’interesse collettivo. Molti hanno guardato con fiducia ai cambiamenti di una nuova classe dirigente nel Paese, convinti che questo nuovo corso avesse riguardato in primo luogo i territori, spesso scenari di faide e di intrecci illegali. E’ accaduto esattamente il contrario. In Campania hanno prosperato potentati locali che in nome del consenso stanno calpestando la legge e le più elementari regole di convivenza civile. Il garantismo, le dotte dispute su condanne di primo grado o definitive, non possono essere un lasciapassare al disprezzo della legalità; chi governa i cittadini o aspira a governarli deve essere semplicemente al di sopra di ogni sospetto. Questo non è un principio
”giustizialista” ma una regola di civiltà di un Paese evoluto e moderno. Una rinascita della politica non può prescindere dall’affermazione di questo principio e il consenso non può essere una mera delega al potere a qualunque costo, anche quando calpesta la legge. Quello che sta avvenendo in Campania non è una delle solite vicende del sud ma è lo specchio di un Paese malato che ha bisogno di una cura drastica di estirpazione del cancro che lo sta divorando. Facciamo appello al Presidente della Repubblica, in quanto garante delle istituzioni, affinché fermi la corsa nel baratro verso cui sta andando la politica; forse solo una sua autorevole parola può fermare la deriva che oggi affligge la Campania e l’intero Paese. Facciamo appello ai cittadini perché la manifestazione del proprio voto, come cardine della democrazia, sia ispirata a ripristinare nella nostra terra il principio della legalità.
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Forum della Cultura Salerno; L’altra città/La nostra Luciana Libero; Pietro Ravallese, Salerno Partecipazione responsabile; Giuseppe Vuolo; Andrea Manzi, www.Iconfronti.it, Massimiliano Amato; Giuseppe Cantillo; Luigi Bove, Associazione 361°; Raffaella Di Leo; Nuccio Siano; Enzo Carrella; Alfonso Conte; Oreste Agosto; Erminia Pellecchia; Alberto Alfinito; Gianpaolo Lambiase; Aniello Salzano, docente; Lorenzo Forte, Comitato Salute e Vita e Help Tutela e sostegno dei consumatori; Angelo Giubileo; Luca Possanza; Gennaro Giordano; Milena Casciello; Maria Sin; Margarethe Hermann; Felicia Garrisi Vuolo; Daniele Caramagna; Nero Dylan; Mflavia Lor; Cristina Mitrofan; Bianca Distante; Arturo Riccio; Salvatore Forte; Mina Felici, Intercultura; Giuseppina Reppucci; Angelo Ferraro; Nello de Luca; Lella D’Angelo; Gennaro Guadagno; Franco Mari; Marco Matano; Gianluca Foselli.
Il Forum Cultura Salerno e L’Altra città/La nostra, gruppo di associazioni espressione di cittadinanza attiva salernitana, data la preoccupante situazione della politica campana, lanciano una raccolta firma per un appello per la legalità, indirizzato al Presidente della Repubblica e ai cittadini campani. Chi volesse aderire può scrivere a forumculturasalerno@gmail.com o ai gruppi facebook
https://www.facebook.com/groups/669041776538686/?fref=ts www.forumculturasalerno.it
Forum Cultura Salerno, L’Altra città: La nostra
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Salerno, 14 Marzo 2015 Si è svolto questa mattina a Salerno presso Spazio Donna una conferenza/incontro sul tema : Mobilità sostenibile e trasporto pubblico locale Quale Futuro? organizzato da Help Tutela e Sostegno dei Consumatori, L’altra città:la nostra, Fiab Salerno. IN ALLEGATO RIMETTIAMO IL DOCUMENTO PRESENTATO DA L’ALTRA CITTA’ LA NOSTRA CON ANALISI E PROPOSTE PER UNA MOBILITA’ SOSTENIBILE A SALERNO.
Inoltre per un approfondimento rimettiamo in allegato anche le slide alla base degli interventi di
– Paolo Longo – Presidente Fiab Salerno
– Luca Possanza – Direttore tecnico Opera Srl Sistemi informativi stradali
– Alfonso Vitale – Ricercatore Centro Italiano di Eccellenza per la Logistica Integrata c/o Università degli Studi di Genova
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Le infrastrutture della città non rispondono più alle mutate esigenze di mobilità dei cittadini, e
il boom tecnologico spinge verso la creazione di una mobilità sempre più interconnessa,
interoperabile e on demand. Occorre, quindi, analizzare le caratteristiche di questo paradigma, affrontandone tutta la complessità e molteplicità dei temi: Interoperabilità e Interconnessione, Sharing Mobility, City Logistics, infomobilità e ITS, infrastrutturazione, ciclabilità, mobilità elettrica, innovazione di servizi. Per rispondere alle mutate esigenze di trasporto di cittadini e merci, in maniera efficace,efficiente, sicura e sostenibile; per far emergere un piano di sviluppo pluriennale, che porti
all’applicazione di politiche concertate tra gli attori della politica, dell’economia e della società.
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All’incontro hanno partecipato anche :
Lorenzo Forte Presidente Hel Tutela e Sostegno dei consumatori
Pietro Ravallese -L’ALTRA CITTA’, LA NOSTRA
Gianpaolo Lambiase – Laboratorio 20
Alfonso Tulipano – Comitato Pendolari linea storica Napoli – Salerno
Coordinamento Associazioni e Cittadini per Salerno
https://www.facebook.com/groups/669041776538686/ per info: Pietro Ravallese – 3471083991 –
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13 marzo 2015 L’ALTRA CITTÀ: LA NOSTRA. HELP TUTELA E SOSTEGNO CONSUMATORI FIAB SALERNO
“Mobilità sostenibile e trasporto pubblico locale: Quale Futuro?” Sabato 14 marzo ore 10.30 presso Spazio Donna (Piazza Vittorio Veneto 2, piazza della Stazione) Salerno, si terrà l’incontro su Mobilità sostenibile e trasporto pubblico, organizzato da Help Tutela e Sostegno dei Consumatori, L’altra città:la nostra, Fiab Salerno. Intervengono: Lorenzo Forte, Pietro Ravallese, Luca Possanza, Direttore tecnico Opera Srl Sistemi informativi stradali; Paolo Longo – Presidente Fiab Salerno; Gianpaolo Lambiase – Laboratorio 20; Alfonso Vitale, Centro Italiano di Eccellenza per la Logistica Integrata Università di Genova; Alfonso Tulipano, Comitato Pendolari linea storica Napoli – Salerno; Matteo Zagaria, Rete della Conoscenza. Nel corso dell’incontro saranno illustrate alla stampa e alla cittadinanza le proposte delle associazioni per la mobilità cittadina e per la condivisione di soluzioni utili per un efficace Piano Urbano della Mobilità Sostenibile (PUMS), per la città di Salerno, da elaborare con la partecipazione dei cittadini, associazioni, organi di polizia municipale, altri organismi. Vogliamo avanzare proposte per mutare la mobilità cittadina con la costruzione di una cultura della “mobilità sostenibile” che parta dalle persone, dalle famiglie, dai bambini, imparando dai successi altrui, profittando delle esperienze già fatte da altri, adattandole alle nostre esigenze: bisogna passare da una visione della mobilità che ha al centro l’ automobile ad una mobilità che abbia al centro le persone.
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La cittadinanza è invitata a partecipare Help Tutela e Sostegno dei Consumatori
L’ALTRA CITTA’: LA NOSTRA, Associazioni e cittadini per Salerno Cycling Salerno – Fiab
info 3283347836 – 3471083991 -3498136344 https://www.facebook.com/groups/669041776538686/
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Salerno, 9 marzo 2015 UN TAVOLO PER LA SUSSIDIARIETÀ E L’INTEGRAZIONE. Chiediamo al Comune di Salerno di farsi promotore di un tavolo per la sussidiarietà e l’integrazione per la costruzione di una città sicura e multiculturale, Il sindaco De Luca lancia l’allarme sicurezza riferendosi ai poveri, ai migranti, agli africani, agli extracomunitari ed ai questuanti . Il comandante dei Vigili urbani analogamente evidenzia il lavoro intenso che stanno facendo sotto questo versante i suoi uomini per le strade della città in questi giorni .La sola repressione non è la soluzione.Lo scorso mese la Caritas Diocesana ha presentato il dossier statistico sulla povertà nel nostro territorio dal quale si evince un quadro molto severo. Scrive la curatrice , Maria Luisa Troccoli, “ Donne , immigrati, italiani disoccupati sempre in aumento tutti a rappresentare il loro bisogno insoluto di lavoro, che spesso li porta sull’orlo di una disperazione, palesata, però a volte, con estrema dignità“. Oggi 9 Marzo alle ore 17 sempre la Caritas diocesana promuove la Consulta diocesana degli organismi socio assistenziali, socio sanitari e di promozione sociale. L’obiettivo è rispondere ai bisogni che emergono sul territorio e stimolare anche i doverosi adempimenti degli enti pubblici .Domani mattina 10 Marzo si svolgerà un seminario promosso dal centro Paideia sul tema della Giustizia riparativa, con magistrati, studiosi ed il direttore della locale casa circondariale. L’intenzione dei promotori è dimostrare come la collaborazione tra più soggetti- imprese, istituzioni, scuola, famiglie, volontariato, operatori carcerari e detenuti – possa sconfiggere la cultura della tolleranza zero in nome della sicurezza e della giustizia. Sabato 7 Marzo presso i Missionari Saveriani si è inaugurata la decima mostra interculturale che quest’anno affronta proprio il tema del fenomeno migratorio. Il titolo è “ Le mille e una rotta …. Così si sposta il mondo”, la mostra resterà aperta fino a metà Aprile ed è promossa dai Missionari e dai Laici Saveriani, dall’Ufficio migrantes e dal Centro Missionario della Diocesi di Salerno con la collaborazione del Liceo artistico Menna, dell’associazione Migranti senza frontiere e della Rete Radiè Resch .
Quindi, mentre in città si moltiplicano gli sforzi per lavorare alla sussidiarietà e all’ integrazione, arrivano segnali che vanno in tutt’altra direzione, come risolvere la presenza dei senza fissa dimora, dei poveri e dei questuanti, con la logica della repressione e degli sgomberi. Non ci nascondiamo che dietro tali fenomeni si celano anche delinquenza, caporalati ed inciviltà. Pensare però di ridurre questi problemi sotto l’etichetta della devianza è fuorviante; come rispondere solo con multe e fogli di via alimenta pericolose sacche di intolleranza.La sicurezza nasce dal rispetto della legge ma anche dalla comprensione dei fenomeni di disagio. Per attaccare le centrali del malaffare e lo sfruttamento dei questuanti, occorre un lavoro capillare tra forze dell’ordine, operatori sociali e volontari; fare in modo che le cooperative sociali non siano luoghi di sistemazione clientelare ma opportunità di inclusione sociale, proporre un’alternativa alle panchine ed ai ponti trasformati in dormitori, lavorare spalla a spalla con le comunità straniere regolari, creare rete. Ridurre il povero e lo straniero a pericolo pubblico ed a delinquente è una soluzione troppo facile. Corpi di polizia, volontari, chiesa locale, istituzioni insieme possono trovare invece risposte differenti per raccogliere l’allarme del comandante Bellobuono. Chiediamo che il Comune di Salerno si faccia promotore di un tavolo per la sussidiarietà dove insieme si possano trovare soluzioni condivise per la sicurezza e la tranquillità dei cittadini e risposte comuni al disagio e alla povertà.
Pietro Ravallese https://www.facebook.com/groups/669041776538686/ per info: Pietro Ravallese – 3471083991
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Salerno, 2 Marzo 2015 L’ALTRA CITTA’ LA NOSTRA : UNA VITTORIA CONTRO
Il risultato delle primarie e l’affermazione dell’ex Sindaco Vincenzo De Luca, con la riconferma di percentuali “bulgare” in zona cittadina, potrà certo rendere felice il popolo delle primarie ma non l’intera comunità per la quale non costituisce un elemento di coesione. De Luca ha vinto con una percentuale di circa l’1 % rispetto ai sei milioni di abitanti della Regione Campania ; una vittoria quindi tutta interna al Partito Democratico che con le primarie si proponeva di selezionare e rinnovare la sua classe politica.Tale rinnovamento non c’è stato e la vittoria spacca il suo stesso partito e divide ulteriormente il centro sinistra; divide il centro destra, con gli accordi dell’ultima ora con l’Udc; sfida inoltre una legge del Parlamento per la quale è candidabile ma non potrà essere governatore senza una modifica ad personam. Resta quindi il principio del “divide et impera”, un pesante fardello che ormai da anni lascia troppi feriti sul campo e un popolo oltremodo sfiancato. Un risultato che va ad alimentare il grande fiume dell’antipolitica e della disaffezione al solo vantaggio dell’occupazione di potere personale.La vera rivoluzione si gioca invece sul un altro terreno, quello della partecipazione della comunità intera dei cittadini e della vera sfida sui contenuti e sui programmi più che sui candidati e sui duelli rusticani tra competitor.Si gioca sui problemi reali delle città e dei territori, sulla costruzione di un modello alternativo per la città di Salerno e temi nuovi che non hanno trovato in venti anni di governo la necessaria attenzione; bastano due esempi su tutti: l’emergenza della bomba ecologica delle Fonderie Pisano e la svendita della Centrale del Latte. La vittoria alle primarie di De Luca è un dato politico importante ma tutto interno alle lotte del suo partito e alle strategie ed alleanze politiche; l’ALTRA CITTA’ LA NOSTRA vuole rispondere ai bisogni reali dei cittadini; è questa la vera sfida e la vera rivoluzione, al di là degli slogan e dei roboanti proclami di vittoria.
L’ALTRA CITTA’: LA NOSTRA Coordinamento Associazioni e Cittadini per Salerno
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Salerno 27 Febbraio 2015 LA CITTA’ A COLORI Gli alunni , le insegnanti e le dirigenti degli Istituti comprensivi Calcedonia e San Tommaso d’Aquino di Salerno sono stati impegnati in un lavoro di analisi e proposte sulla città di Salerno.Dai disegni e dai componimenti dei giovani allievi emerge il desiderio di partecipazione, di coesione, di comunità, la voglia di gridare al mondo degli adulti il bisogno di una città a colori dove la qualità delle relazioni sia un obiettivo che coinvolga tutti .La qualità della vita appunto, la qualità dei servizi, l’attenzione al bisogno degli ultimi, l’ambiente, l’aria che respiriamo, il verde , il lavoro, l’appello a che tutti collaborino sentendo che attraverso il proprio impegno civile le cose possono migliorare.Sono questi alcuni dei temi raccontati dagli alunni. Un’iniziativa che deve interpellare tutti. La domanda da porci è come viviamo a Salerno, quale passione civile ci anima, in che modo si sviluppa il confronto, le idee e le proposte avanzate quale attenzione ricevono ? Un’esperienza significativa che sottolinea il valore della partecipazione , l’attaccamento al proprio territorio ed il desiderio di essere ascoltati dalle istituzioni.Una bella scossa perché maturino e si sviluppino dibattiti e confronti che coinvolgano cittadini piccoli e grandi sul futuro di Salerno.
Il bene comune si costruisce insieme. Di seguito la messa che abbiamo trasmesso ad alunni, insegnanti e dirigenti delle due scuole. L’ALTRA CITTA’: LA NOSTRA Coordinamento Associazioni e Cittadini per Salerno
Salerno 27 Febbraio 2015 https://www.facebook.com/groups/669041776538686/ per info: Pietro Ravallese – 3471083991 – ripensiamosalerno@gmail.com
Alla c.a. Degli Alunni Degli Insegnanti Dei dirigenti scolastici Istituto Comprensivo San Tommaso d’Aquino Via N. Buonservizi 21 84135 Salerno Istituto Comprensivo Calcedonia Salerno
Via Andrea Guglielmini 23 84134 Salerno
LA CITTÀ CHE VORREI Complimenti ragazzi. Siete forti, voi i vostri insegnanti ed i vostri dirigenti. Ci avete dato una bella scossa ed anche un po’ di speranza. Continuate così . Ci state indicando la strada sulla quale seguirvi così non siamo sempre noi adulti a scegliere per voi. Abbiamo letto sul giornale i vostri temi, i vostri desideri , i vostri sogni per la città nella quale vi piacerebbe abitare. Una città a colori, con meno poveri, un lungomare più bello , strade più curate, più pulizia, più spazi per giocare, più aria pulita, meno bullismo, più rispetto, più case per chi non sa dove dormire, meno ladri e spacciatori, con un mare più bello, con marciapiedi e fontane che tornino a funzionare , più amicizia e sorrisi.Grazie, un bel programma. Se possibile vorremmo anche conoscervi, leggere i vostri compiti, guardare i vostri disegni così noi adulti, dopo questa bella sveglia, possiamo non riaddormentarci.
Buona lezione e buona giornata. Pietro Ravallese e tutti gli amici di L’altra città : la Nostra
RIPENSIAMO SALERNO [ripensiamosalerno@gmail.com]
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Giovedì 19 febbraio alle ore 10,30 presso il Bar Verdi, piazza Matteo Luciani, Salerno, si terrà la conferenza stampa di presentazione del Coordinamento Associazioni e Cittadini per Salerno. Interverranno Pietro Ravallesse di Per Salerno partecipazione responsabile, Giampaolo Lambiase di Laboratorio 20, Lorenzo Forte del Comitato Salute e Vita , Gianluca de Martino della Rete dei Giovani per Salerno e inoltre cittadini e associazioni che hanno aderito al nuovo gruppo. Nel corso della Conferenza sarà presentato il documento di intenti e il programma delle prossime attività. Coordinamento Associazioni e Cittadini per Salerno https://www.facebook.com/groups/669041776538686/ per info: Pietro Ravallese – 3471083991 – ripensiamosalerno@gmail.com
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LA X Mostra Interculturale Saveriana “Le mille e una rotta … così si sposta il mondo” ANCHE IO STRANIERO,ANCHE IO SALERNITANO. Nel nostro paese ed in questo territorio occorre praticare una politica lungimirante che sappia dare risposte di solidarietà e di giustizia a chi fugge dalla fame, dalla miseria e dalle guerre.Il bilancio tra emigranti ed immigrati nel nostro paese e sostanzialmente in parità e se guardiamo i dati a livello locale invece ci sono più salernitani all’estero che stranieri nella nostra provincia.Negli ultimi 20 anni gli immigrati in Italia sono passati da 1,4 milioni a 4,4 milioni, gli Italiani nel mondo sono altrettanti 4 milioni, per la precisione 4.341.156 al primo Gennaio 2013.
Il fenomeno migratorio è in costante aumento, dovuto tanto alla globalizzazione che alla fame, alla miseria ed alle guerre. Va precisato però che, secondo i dati dell’ONU, in proporzione all’aumento della popolazione mondiale, negli ultimi 40 anni, il fenomeno migratorio ha registrato un incremento nei numeri del solo 0,9 %, pur passando da 81 milioni di migranti nel 1970 a 214 milioni nl 2010.Tra i tanti pregiudizi che politiche di questo tipo generano, sono le facili affermazioni che: i migranti sono mantenuti dagli italiani, che, a differenza dei paesi europei, l’Italia è sotto assedio o persino che gli immigrati rubano il lavoro agli Italiani.Nel 2012, in Italia sono arrivati 259.000 migranti, in Germania 400 mila ed in Gran Bretagna 286.000. In Germania gli stranieri sono 7,4 milioni, in Italia 4,5 milioni e di questi solo 300 mila sono irregolari.Non è vero che gli diamo da viver coi nostri soldi Gli stranieri contribuiscono al nostro Pil per l’11% mentre per loro lo Stato spende il 3% delle spese destinate alla società . Ed anche nel sistema pensionistico li stranieri rappresentano un vantaggio per gli Italiani. Infatti la media dei lavoratori stranieri è di 31 Anni quella egli Italiani di 44. In pratica bisognerà aspettare in media il 2025 per avere 1 pensionato su 25 straniero, mentre ad oggi i pensionati italiani ammontano ad 1 su 3 . I contributi pensionistici versati dagli stranieri sono circa 9 miliardi ed oggi servono a pagare le pensioni degli italiani.X Mostra Interculturale Saveriana “Le mille e una rotta … così si sposta il mondo”La Banca D’Italia che afferma: “La crescita della presenza straniera non si è riflessa in minori opportunità occupazionali per gli italiani”.Ci sono più salernitani nel mondo che stranieri a Salerno. Chi chiude la porta al mondo la sbarra, in realtà, ai propri figli e chiude i ponti col passato. Insomma si condanna ad un isolamento sociale, ad una povertà di relazione, ad un’ulteriore crisi economica e, paradossalmente, al rischio di una migrazione di ritorno.I salernitani che hanno fatto la valigia e sono emigrati nei più disparati paesi del mondo, al 2013, secondo i dati della Fondazione Migrantes, sono 119.000 mentre, secondo i dati Istat dello stesso anno, sono 38.414 gli stranieri presenti a Salerno e provincia, di cui 4371 nel capoluogo .Numeri che ci raccontano un fenomeno migratorio che non mina né la sicurezza né l’economia del nostro paese e del nostro territorio, ma può costituire un’opportunità sul piano dello sviluppo umano ed economico, perché possiamo imparare a riconoscere nello straniero l’essere risorsa e non problema per la società.Sono altre le questioni che dobbiamo portare alla luce quando parliamo di immigrati e sono le questioni legate allo sfruttamento, al caporalato, alle condizioni di vita che gli stessi sono costretti a vivere.X Mostra Interculturale Saveriana “Le mille e una rotta … così si sposta il mondo”
SALERNO CROCEVIA DI MIGRAZIONI Salerno da sempre è stata crocevia di migrazioni. Insediamento etrusco, occupato poi dai Sanniti, colonia romana, conquistata dai Longobardi, dai Normanni, dagli Svevi, quindi dagli Angioini, infine dagli Aragonesi. La stessa Scuola Medica Salernitana sarebbe nata dall’incontro casuale di un medico latino, con uno greco, uno arabo ed uno ebreo. Subito dopo la seconda guerra mondiale Salerno aveva uno sviluppo urbanistico limitato ad 80.000 abitanti: la città era compresa tra l’area del suo vecchio porto e la foce del fiume Irno ed era corollata dai numerosi borghi collinari delle zone di Fratte, Ogliara e Giovi. Dai primi anni cinquanta iniziò un periodo di sviluppo economico-sociale, che portò ad un intenso processo di immigrazione interna in particolare da gran parte della provincia e dalla Lucania. Così nei primi anni settanta, al termine del grande boom economico italiano, il capoluogo contava quasi 160.000 abitanti: in pratica aveva raddoppiato la sua popolazione. Da allora iniziò un periodo di relativa stasi e in seguito alla crisi petrolifera degli anni ‘70 e al terremoto dell’Irpinia dell’80, una lenta ed inesorabile decrescita dovuta anche all’intensificata emigrazione verso il Nord industriale, la Svizzera e la Germania. Oggi la città conta poco più di 130.000 abitanti e resta crocevia di migrazioni: dall’estero (con il costituirsi di comunità straniere già da anni radicate sul territorio cittadino) e verso l’estero (con un mai cessato flusso di emigrati verso l’Europa, gli Stati Uniti e l’Australia).X Mostra Interculturale Saveriana “Le mille e una rotta … così si sposta il mondo”I dati contenuti nel Rapporto Italiani nel Mondo 2013 realizzato dalla Fondazione Migrantes indicano che Salerno e la sua provincia sono al quarto posto in Italia per numero di italiani emigrati nel mondo 119.000 tuttora sparsi tra le Americhe, l’Europa e l’Australia. Quanto invece a numero di immigrati Salerno e la sua provincia sono al secondo posto in Campania dopo Napoli con circa 21.000
immigrati. Nella sola città di Salerno secondo i dati dell’ultimo censimento (2013) il numero di cittadini stranieri è pari a 4.371, di cui 1223 ucraini, 591 romeni, 587 filippini, 293 georgiani,
195 bengalesi, 153 polacchi, 152 srilankesi, 141 russi, 114 senegalesi, 86 marocchini etc.
4.371 cittadini stranieri a Salerno, di cui:
Ucraina, 1 223 Romania, 591 Filippine, 587 Georgia, 293 Bangladesh, 195 Polonia, 153
Sri Lanka, 152 Federazione Russa, 141 Senegal: 114 Marocco, 86 16
IL PERCORSO ESPOSITIVO
Il percorso espositivo prende vita in una stazione ferroviaria, caratterizzata dalla
sua biglietteria e dall’impolverato deposito bagagli. X Mostra Interculturale Saveriana “Le mille e una rotta … così si sposta il mondo” Lo scenario di fondo è quello della città di Salerno, sede dell’esposizione de quo, da sempre, come la sua storia decanta, crocevia di migrazioni.
Dopo un rapido accenno ai numeri assoluti e relativi del fenomeno, a livello nazionale e mondiale, si parte per un viaggio, costituito da un percorso di conoscenza della storia minuta di uomini, donne e bambini, protagonisti degli odierni flussi migratori, segnati da esperienze di convivenza e integrazione, attraversando anche la tragedia alla quale troppo spesso la nostra società mostra indifferenza e volta le spalle. (4 storie raccontate a fumetti, con linguaggio grafico che interessa ai giovani e propone forma di racconto per noi innovativa, con cui trasferire il nostro messaggio. Le storie hanno origine in paesi di origine legati alle missioni saveriane: Bangladesh, Cameroun, Colombia, Etiopia-Sudan-Italia, così da offrire, di rimando, anche testimonianza missionaria. I missionari sono persone che lasciano la loro terra natia per raggiungere paesi in cui inserirsi con maggiori o minori difficoltà, nelle quali annunciare e testimoniare il Vangelo )Davanti a noi si presentano questioni enormi, che richiedono visione, coraggio, capacità di innovazione. La mostra diviene così occasione per accendere i riflettori, dare voce ad un dibattito che è al centro del nostro futuro, cambiare prospettiva favorendo la cultura della condivisione e dell’integrazione. Sarà sconvolgente scoprire lungo tutto il percorso, di quanti pregiudizi siamo vittima, sfatando quei pensieri populisti che non hanno fondamento e accrescono un odio razziale latente (Lungo il percorso saranno esposte vignette umoristiche, ma non offensive, sulle balle dell’immigrazione) e raggiungere così la terra promessa.
LA STAZIONE DI SALERNO
La stazione di Salerno è tra le più antiche d’Italia. L’anno di attivazione dello scalo ci riporta al 1866, quando nel neonato Regno d’Italia andò a collegare Salerno con la famosa prima linea ferroviaria Napoli-Portici. Da allora la Stazione di Salerno è divenuta un importante scalo per uomini e merci dirette verso il sud dell’Italia. Dal 1925 fino alla fine degli anni novanta era presente anche un binario di raccordo che la collegava con il porto, altro luogo importante di passaggio di persone e cose. Oggi, perchè considerato pericoloso e insicuro, il raccordo non esiste più. Le stazioni sono generalmente definite non-luoghi. La definizione è dell’antropologo Marc Augè che in un suo libro del 1992 definiva luoghi quelli dotati di tre caratteristiche essenziali: essere identitario ovvero capace di determinare l’identità di chi lo abita; essere relazionale ovvero in grado di stabilire una reciprocità dei
X Mostra Interculturale Saveriana “Le mille e una rotta … così si sposta il mondo”rapporti tra gli individui al fine della comune appartenenza; essere storico ovvero in grado di preservare la consapevolezza delle proprie radici in chi lo abita. I non luoghi erano appunto per l’antropologo la negazione stessa dei luoghi in quanto privi delle caratteristiche citate. I non luoghi, ovvero luoghi anonimi, privi di relazioni e di storia, sono appunto le stazioni gli aeroporti, le metropolitane, i centri commerciali etc.Eppure una loro seppure tenue, nascosta vitalità di luoghi le stazioni la hanno. Sono, ammettiamolo, luoghi particolari, dove ci si trattiene per tempi variabili, provenendo da un altrove e diretti verso un altrove. Le stazioni sono a pieno titolo inserite nella dinamica stessa del viaggio, diventando spesso e inevitabilmente i punti nodali delle mille rotte che attraversano il mondo. A volte si può vivere nelle stazioni, se per lavoro o per alter ragioni si è costretti a viaggiare di continuo. Le stazioni costituiscono luoghi di incontro, seppure fugace, momentaneo, instabile. Alla notte poi le stazioni si animano di una vita parallela. E’ un mondo generalmente considerato “marginale” quello che popola le stazioni di notte. E’ spesso un mondo di diseredati, di senza fissa dimora, di persone respinte violentemente e ingiustamente dalla società. Ognuna di loro ha una storia personale complessa e talvolta molto ricca. Queste storie non a caso cercano ospitalità in un luogo non identitario, in cui non c’è bisogno di confermare con determinate relazioni a volte puramente formali la dinamica dell’appartenenza, in cui si può fare a meno delle cosiddette ‘radici’, se queste radici risultano ingombranti ed escludenti. Le stazioni hanno qualcosa di speciale, la loro natura è neutrale, aperta, provvisoria e si addice perciò particolarmente ad ospitare storie e narrazioni. Ogni stazione contiene un universo di narrazioni che connettono insieme vicende individuali e vicende collettive, che intrecciano bizzarramente villaggi lontani, a volte alle estremità del mondo, con quartieri limitrofi, che rappresentano significativamente la storia di uomini e di interi popoli.
Primo o poi tutti lasciano la propria famiglia per formarne un’altra o semplicemente lasciano i posti dove sono nati per andare a vivere da soli. Il termine migrare (secondo per esempio il dizionario Treccani) vuol dire proprio questo: lasciare il luogo di origine per stanziarsi, anche solo temporaneamente, altrove.Si tratta quindi di una situazione diffusa e naturale. eppure quando parliamo di migrazione, emigrati, immigrati, rifugiati, clandestini…..(termini tecnici per definire problemi e risorse particolari) dimentichiamo che sono innanzitutto X Mostra Interculturale Saveriana “Le mille e una rotta … così si sposta il mondo” persone come noi che si spostano: allo straniero non chiedere da dove viene ma dove va.In questa sezione raccontiamo le storie appunto di persone che da Salerno sono partite per stanziarsi più o meno temporaneamente in altri posti o che da altre parti sono arrivati a Salerno, parleremo di partenze, di arrivi e di arrivi e ripartenze.Quante storie potrebbe raccontare ogni stazione, anche la più piccola. Pensiamo soltanto a quel luogo sospeso e misterioso che è il deposito degli oggetti smarriti. Ci sono mondi interi in quegli oggetti dimenticati… Proviamo ad entrare.
STORIA DI ALESSANDRO Oggetto smarrito: scarpe da donna Prima di spostarsi con i treni, l’uomo per secoli ha viaggiato a piedi. Viaggiare a piedi ha sempre significato affrontare il viaggio in modo diretto con tutti i suoi rischi e con tutti i suoi tempi. Viaggiare a piedi è proprio dei poveri, dei semplici, degli umili, di chi non poteva permettersi un cavallo, o non può permettersi una automobile o un costoso mezzo di trasporto. Viaggiano a piedi per centinaia di chilometri gli uomini, le donne e i bambini che giungono alle coste della Libia nella speranza di entrare in Europa. Quando si viaggia a piedi le scarpe sono compagne insostituibili. Affrontano spesso distanze insormontabili, piogge, intemperie di ogni tipo, terreni fangosi e rocciosi. Si consumano, si logorano, si spaccano. Alla fine del viaggio non sono più riconoscibili, ma ci hanno portato alla meta. Queste scarpe dimenticate qui chissà da chi mi ricordano una storia straordinaria. La storia di un uomo che emigrando giovanissimo ha attraversato l’Oceano e si è guadagnato da vivere proprio facendo scarpe. Il signor Alessandro Grieco è nato a Salerno nel 1934 da una famiglia numerosa e popolare. A 16 anni già lavorava presso la bottega di un bravo calzolaio di quelli capaci anche di produrre scarpe su misura artigianali. Nella nostra città, come in tutta l’Italia del sud c’è una tradizione antica nell’artigianato della scarpa. E’ bello accostare la storia del nostro concittadino Alessandro a quella di un altro celebre emigrato, Salvatore Ferragamo nato a Bonito in provincia di Avellino e emigrato a Boston ai primi del novecento. Ferragamo disegnando scarpe per le dive di Hollywood ha fondato un’impresa di moda oggi tra le prime nel settore delle calzature e della pelletteria, come tutti sanno, ed è divenuto uno degli italiani più noti nel mondo. Il nostro Alessandro non ha avuto altrettanta fortuna, ma la sua storia resta speciale
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lo stesso. A 19 anni grazie ad una cugina che fa “ l’atto di richiamo” (un modo per poter entrare regolarmente nel paese per lavorare), Alessandro parte per San Paolo in Brasile, dove spera di trovare lavoro, gli hanno detto che lì c’è una strada con tante piccole fabbriche di scarpe. Nonostante la sua giovane età Alessandro conosce bene il suo mestiere. Così un giorno mostra un suo modello di scarpa femminile al padrone di una di queste fabbriche, viene subito assunto direttamente come caposquadra. Il lavoro è faticoso, ma Alessandro è contento e si integra bene nella nuova realtà. Ben presto si sposa, ma non avrà però la gioia di un figlio a cui poter trasmettere la propria passione per il lavoro e i propri segreti di artigiano. Rimane in Brasile per ben 12 anni, poi la nostalgia dell’Italia ha il sopravvento ed appena ha la possibilità Alessandro torna in Italia. Ha 32 anni ed è ancora giovane ed energico, così cerca lavoro, ma purtroppo non riesce a trovarlo in quella che era la sua specialità, fabbricare scarpe. Lavora così per 10 mesi a Pastena in un cantiere navale che oggi non c’è più. Dopo questa esperienza, va a lavorare alle fornaci della fabbrica storica di Salerno “Ceramiche D’Agostino”, dove si costruivano mattonelle. E’ un lavoro artigianale anche questo, e, almeno in parte, ricorda quello dei vicini artigiani della ceramica di Vietri. Il lavoro lo soddisfa, ma siamo nel periodo del boom economico e l’Italia da artigianale si sta trasformando in industriale. E’ il periodo in cui tanti salernitani, e non solo salernitani, lasciano la propria casa per emigrare a nord e trovare lavoro in fabbrica. Grazie alla chiamata di un fratello che lavora già alla Fiat, Alessandro parte per Torino. Qui lavora nella fabbrica FIAT alle presse fino all’età della pensione. Il lavoro è molto diverso, ripetitivo, meccanico; si tratta di manovrare una macchina. E’ molto diverso dai sapienti movimenti della mano, dal delicato taglio delle forbici, dall’odore forte delle miscele dei collanti e delle vernici che avevano accompagnato il signor Alessandro fino in Brasile. Malgrado questo, il signor Alessandro si adatta ancora una volta al suo nuovo lavoro e si integra nella realtà della fabbrica tanto da rimanervi per ben 25 anni. Oggi il signor Alessandro è un simpatico anziano che vive a Salerno. Forse potrebbe insegnare il suo vecchio mestiere di artigiano a qualcuno, e chissà che non sia proprio uno dei tanti giovani che sbarcano a Salerno per realizzare il loro sogno…
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STORIA DI GIOVANNI E MARIA Oggetto smarrito: strummolo
Si avvicina la primavera ed è bello trascorrere piacevolmente il weekend. La stazione così si riempie di uomini, donne, bambini in partenza. Guarda un po’ un bambino ha dimenticato qui la sua trottola…La trottola…da queste parti si chiama strummolo. Strano che ci siano ancora bambini che giocano con le trottole. I giochi semplici di una volta, del resto, sono i più divertenti. Poco fa in questa stazione affollata ho incontrato i miei amici Giovanni e Maria, in partenza per “ il paese”. E questa trottola mi ricorda proprio la splendida storia che un giorno mi hanno raccontato. I paesi che si affrettano a raggiungere nel weekend sono i paesi di origine dei loro genitori. I loro genitori sono venuti, come tante altre persone, ad abitare a Salerno tra la fine degli anni 60’ e l’inizio dei 70’. Giovanni viene da una famiglia di piccoli imprenditori . Il padre aveva una piccola conceria di pellami a Solofra nella provincia di Avellino. Quando la famiglia si è trovata a gestire i problemi di uno dei figli con un grave handicap, per rispondere alle necessità legate alla cura e alla riabilitazione i suoi genitori avevano pensato di trasferirsi a Salerno. Salerno era la città che offriva oltre ai centri di riabilitazione anche le scuole per gli altri figli che oramai si avviavano a iscriversi alle superiori. Oggi Giovanni lavora in banca a Salerno e può dirsi ormai salernitano. I genitori di Maria invece erano contadini. Vivevano in uno di quei paesi del Cilento arroccati sulla collina che fanno pensare a un presepe. Sapevano appena leggere e scrivere e, per quanto la loro vita fosse semplice e felice nel loro paesello, “per dare un futuro ai due figli”, Maria di 9 anni e Rocco di 6, decisero di trasferirsi a Salerno. L’occasione fu data dalla possibilità offerta al papà di Maria di lavorare come custode (portiere) di un palazzone nei nuovi quartieri che si stavano allora costruendo sulle colline a ridosso del quartiere Carmine. Maria arrivò così nella città insieme al fratellino che non si staccava dal suo “strummolo”. Quella trottolina gli ricordava il suo paese e lo faceva sentire ancora un po’ a casa, anche nella grande città così diversa dal posto che aveva lasciato. Oggi Maria è un medico affermato, ha sposato Raffaele un ingegnere anche lui proveniente da una famiglia contadina emigrata a Salerno questa volta della Lucania. La storia di Giovanni e Maria è oggi la storia di tanti salernitani che sono costretti loro o vedono spesso costretti i loro figli ad intraprendere la strada dei nonni ed “emigrare”. Comunque, che siano treni locali o nazionali la stazione è affollata ed è bello vedere tanta gente diversa, è bello vedere gli abbracci, i baci affettuosi, le X Mostra Interculturale Saveriana “Le mille e una rotta … così si sposta il mondo” parole di benvenuto, le lacrime di chi attende da tempo, l’impazienza di chi non vede l’ora che il treno si metta in moto per la sua destinazione.
STORIA DI ROCCO HUNT Oggetto smarrito: lettore mp3
Ascoltare la musica è uno dei passatempi preferiti da tutti i ragazzi che popolano le stazioni ferroviarie. La musica è un linguaggio universale che avvicina gli uomini e i popoli, che riconcilia l’uomo alla vita più autentica, alla natura e al mondo. La musica e il canto sono una sorta di lingua primordiale che da sempre accompagna l’uomo anche nei suoi viaggi. Certo non è piacevole perdere il proprio lettore mp3 su di un treno. Memorizzata sopra c’è tutta la nostra musica preferita, diciamo la nostra carta di identità musicale. Chissà quali canzoni sono memorizzate in questo piccolo oggetto…forse anche quelle di Rocco Hunt. Già Rocco Hunt il vincitore del Festival di Sanremo 2014, tra le Nuove Proposte. E’ la sua storia che adesso voglio raccontare. Come molti ricorderanno in quell Festival il giovane artista salernitano si era esibito con la canzone Nu juorno buono; quindi dal microfono dell’ Ariston aveva dichiarato: “Questa sera non ho vinto io, ha vinto la gente: grazie a tutti è un’emozione fortissima“. La sua canzone, come è noto, parla dei drammi delle terre del Sud, compresa anche la realtà dei tanti giovani che lasciano la propria casa e si trasferiscono altrove per trovare un lavoro. Anche lui ha lasciato Salerno e ora vive a Milano. Nato e vissuto “alla Ciampa di Cavallo” a Pastena in una famiglia solida ma con pochi mezzi, Rocco ha inseguito dall’età di 11 anni il suo sogno di diventare un cantante rapper. Qualche giorno dopo la vittoria, rilasciando un’intervista a Linus di Radio Deejay aveva parlato della sua necessità di trasferirsi e lavorare a Milano : “Sto a Milano da un paio di mesi con degli amici di Salerno che sono studenti : è un po’ un appoggio ma, comunque, la mia casa discografica mi ha sostenuto e mi ha messo in un residence ….mi fanno anche la camera non mi posso lamentare…A Milano lavorativamente parlando si sta bene e poi è la città del Nord dove si sente meno la lontananza perché ci sono molte persone di giù. A Milano, vorrei, magari prendere una casa, fare una vita normale, però con il tour di presentazione che ci sta impegnando non sono ancora riuscito a fermarmi un attimo. Dieci giorni là, cinque in Campania, tre in Puglia. Fai conto che sto vivendo negli alberghi, e non mi lamento, ci mancherebbe. Però diciamolo, a Milano ci andrei non per scelta ma per obbligo, per necessità. Perchè comunque è l’unica città dove si può fare musica e promuoverla, l’unico polo
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musicale che mi permette di investire seriamente sul progetto…Già molti dei pezzi di “‘A Verità” sono stati scritti a Milano. Io credo che il mio essere di giù non cambia a seconda degli spostamenti. Il quartiere, la periferia, i palazzi popolari dai quali vengo restano dentro. I legami sono la cosa più profonda di un essere umano, e io nel mio profondo ho una forte riconoscenza, un forte senso di affetto verso il posto dal quale vengo. Eppoi, io posso cambiare vita, ma mia madre, mio padre, i miei fratelli vivono nella stessa casa di sempre, con gli stessi problemi di sempre. Quindi, posso cambiare città e tutto il resto, però l’attitudine del mio essere, della mia famiglia, rimane sempre la stessa”.
da: CONFERENZA STAMPA MIGRANTI [ripensiamosalerno@gmail.com]


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