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COMUNICATO STAMPA DEL 10 MARZO 2015
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AMBIENTE, INDIVIDUATA SOLUZIONE PER LOCALITÀ PACCHIANELLA A GIUGLIANO. ASSESSORE ROMANO INCONTRA COMITATI E ISTITUZIONI COINVOLTE
Si è svolta questo pomeriggio, presso l’Assessorato regionale all’Ambiente, la riunione per fare il punto sugli interventi da attuare a Giugliano, in località “Pacchianella”, area già sottoposta a sequestro giudiziario.
L’incontro, coordinato dall’assessore all’Ambiente Giovanni Romano, ha visto la presenza del Consorzio di Bonifica Volturno, del commissario antiroghi in Campania prefetto Donato Cafagna, del Comune di Giugliano, del Commissariato di Polizia di Stato di Giugliano, dei tecnici dell’Assessorato regionale all’Agricoltura, del direttore generale dell’Assessorato all’Ambiente nonché dell’Associazione Eco Fascia Costiera, che aveva chiesto la convocazione del tavolo.
“Siamo giunti – ha dichiarato l’assessore Romano al termine della riunione – alla definizione di un percorso condiviso dalle parti interessate e dall’Associazione di cittadini. Il Comune di Giugliano si farà carico di attivare l’intervento di rimozione dei rifiuti in somma urgenza e in danno degli enti obbligati, procedendo attraverso una convenzione con Campania Ambiente e Servizi che consentirà di differenziare gli scarti presenti sul territorio, recuperare materie prime seconde e ridurre del 70% i quantitativi presenti. Lo stesso Comune procederà poi alla rimozione e allo smaltimento del restante 30%. L’attività svolta dall’ente cittadino – ha detto ancora l’assessore – viene attuata nelle more che vengano individuate le precise competenze e responsabilità e in accordo con il locale Commissariato di pubblica sicurezza. Contestualmente – ha proseguito Romano – darò incarico all’Arpac di svolgere le necessarie analisi”.
“La riunione di oggi – ha aggiunto – ci vede come anello di congiunzione tra cittadini ed enti competenti e dimostra ancora una volta la vicinanza della Regione alle comunità locali”.
“Siamo soddisfatti – hanno dichiarato i componenti dell’Associazione Eco Fascia Costiera, Lucia De Cicco e Francesco Romeo – per l’esito dell’incontro che delinea, finalmente, un percorso da seguire per porre fine ad una situazione deleteria per l’ambiente. Riteniamo importante il coinvolgimento di tutti i soggetti istituzionali preposti, ma auspichiamo un monitoraggio costante della situazione”.

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18 febbraio 2015
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Terra Fuochi, Manfredi-Iannuzzi (PD): bene mappatura dei terreni, ma accelerare su screening sanitari e bonifiche
“E’ positivo che siano terminate le operazioni per la mappatura dei terreni destinati all’agricoltura in 57 Comuni campani, dando così una risposta certa ed importante sia per la sicurezza delle persone, sia per la tutela della qualità delle eccellenze agroalimentari campane”. E’ quanto hanno dichiarato i deputati del Pd, membri della Commissione Ambiente Massimiliano Manfredi e Tino Iannuzzi intervenuti in Commissione nell’ Audizione del Ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti sull’applicazione del DL 136 sulla Terra dei Fuochi, ad un anno dalla sua entrata in vigore.
“Occorre ora completare con rapidità – hanno sottolineato i due parlamentari – tutte le indagini negli altri 31 Comuni, ricompresi nelle attività di mappatura in accoglimento della nostra richiesta.
L’ integrale ed indispensabile attuazione del decreto impone che siano intensificati, rimodulati e meglio organizzati dal sistema sanitario regionale gli screening medici a salvaguardia della salute delle comunità. Inoltre è necessario fare molto di più sul fronte delle bonifiche, sia finalmente con l’esecuzione dei lavori dopo tanti ritardi e rinvii, sia con l’acquisizione dei finanziamenti ancora occorrenti, con un’ azione concreta ed incisiva che deve mettere in campo la Regione Campania”.
“E’, inoltre, importante che il Ministro – hanno aggiunto – abbia accolto la nostra proposta di porre a disposizione dei cittadini, una volta completate definitivamente le indagini sui terreni, la fruizione dei dati raccolti nel Geoportale, in cui giorno dopo giorno, terreno per terreno, stanno confluendo tutte le risultanze delle varie fase di analisi”.
“Con adeguate misure va posto fine al deposito ed all’incendio degli scarti derivanti dalle produzioni di imprese, che operano completamente a nero e sono del tutto sconosciute al fisco, alimentando in modo cospicuo il fenomeno dei roghi tossici e rendendo più gravoso l’impegno del militari adibiti al controllo dei territori”.
“Il Ministro – hanno concluso i deputati Pd – ha ribadito che è stato raddoppiato il numero di militari destinati alla Terra dei Fuochi, con l’integrale finanziamento da parte dello Stato di tutte le risorse necessarie nell’ambito del progetto ‘Strade Sicure'”.
Ufficio stampa: 348003147
Massimiliano Manfredi [ufficiostampamanfredi@gmail.com]

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COMUNICATO STAMPA DEL 9 GENNAIO 2015
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ATTIVITÀ ANTIROGHI: 750 INTERVENTI DELL’ARPAC MULTISERVIZI IN 2 MESI
ROMANO: GIUNTA CALDORO IMPEGNATA CONTRASTO FENOMENO INCENDI
Dal 13 ottobre al 15 dicembre scorso sono stati effettuati, nell’ambito dell’attività di vigilanza antiroghi, 747 sopralluoghi, di cui 387 nella provincia di Napoli, 235 in quella di Caserta, 54 nella provincia di Avellino e 71 in quella di Salerno.
I dati sono stati forniti dall’Arpac Multiservizi, che costituisce il supporto operativo dell’Agenzia Regionale di Protezione Ambientale Campania per il servizio di vigilanza e controllo del territorio.
Nel corso dei sopralluoghi sono state segnalate oltre 2000 episodi di criticità.
In dettaglio, sono state rilevate 780 presenze di rifiuti urbani, 1168 di rifiuti speciali, 256 di rifiuti contenente amianto e 28 roghi.
“Esprimo – sottolinea l’assessore all’Ambiente Giovanni Romano – un vivo ringraziamento per le attività svolte dall’Arpac, a partire da quelle relative al contrasto al fenomeno dei roghi. La Giunta Caldoro è quotidianamente impegnata affinché le legittime e motivate richieste sottoscritte dai cittadini siano soddisfatti. Anche su questo fronte non abbassiamo la guardia e siamo fortemente impegnati per un programma complessivo di attività finalizzato a contrastare il fenomeno della combustione dei rifiuti in alcune zone, in particolare della provincia di Napoli e di Caserta, ed in generale di tutto il territorio regionale.”

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6 febbraio 2015
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“Grazie all’impegno del commissario prefettizio Biagio Del Prete, dell’incaricato del Governo sulla vicenda dei roghi tossici Donato Cafagna in sinergia con il Consorzio Ecopneus e con il Ministero dell’ Ambiente, la straordinaria operazione di bonifica del cimitero delle gomme di Scisciano avvenuta in appena 100 giorni di lavoro lo scorso anno – atto concreto avvenuto dopo un lungo periodo di sterili promesse con la rimozione di 11.150 metri cubi di pneumatici fuori uso – oggi vive un secondo momento positivo. Infatti sarà possibile stavolta bonificare più siti diffusi nell’agro-nolano, che erano diventati piccole discariche a cielo aperto di pneumatici, quindi paradossalmente più difficili da monitorare rispetto all’intervento di dimensioni molto più vaste fatto a Scisciano. Uno su tutto il sito di Contrada Cesina, agli onori delle cronache ambientali da anni, che oggi grazie al lavoro del Commissario prefettizio Del Prete potrà finalmente in maniera concreta voltare pagina”. E’ quanto ha dichiarato il deputato del Pd e membro della Commissione Antimafia, Massimiliano Manfredi.
Ufficio stampa: 3480031476
Massimiliano Manfredi [ufficiostampamanfredi@gmail.com]
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COMUNICATO STAMPA DEL 30 DICEMBRE 2014
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TERRA DEI FUOCHI: REGIONE CAMPANIA, PER LA COMUNICAZIONE STRUMENTI MODERNI ED EFFICACI DIMEZZATO BUDGET, ARCHIVIATE VECCHIE PRATICHE
In merito alle iniziative relative alla comunicazione su prodotti e imprese campane, ancora una volta si precisa che la società Sviluppo Campania, nell’ambito di una serie di iniziative a sostegno delle imprese, penalizzate anche dal fenomeno ‘Terra dei fuochi’, ha avviato una innovativa e moderna attività di comunicazione.
La quota destinata alla comunicazione è stata dimezzata rispetto al budget previsto per tali iniziative.
Per la comunicazione, che si svilupperà nel corso dell’intero prossimo anno, saranno rigorosamente utilizzati, secondo la normativa vigente (Dlgs 177/2005, Testo unico dei servizi di media audiovisivi e radiofonici) i network nazionali (Mediaset – Rai – Sky e altri gruppi) e locali, le radio, la carta stampata ed i siti internet.
Saranno utilizzati le forme e gli strumenti più moderni ed efficaci per garantire una maggiore incisività e saranno usati, quando necessario, eventi di portata nazionale ed internazionale di carattere sportivo, musicale ed in generale dello spettacolo. Comunicazione destinata ad eventi che hanno maggiori ascolti e una migliore capacità di generare ‘indotto’.
Sono archiviati i vecchi mezzi della comunicazione fatta da brochure e opuscoli vari.
Non ci saranno finanziamenti diretti ad attività sportive o spettacoli. Una tale eventuale rappresentazione è errata e non coglie la reale portata della campagna di comunicazione destinata necessariamente ad individuare spazi media seguiti da milioni di persone.
Come è noto per la comunicazione attraverso le misure descritte, non saranno utilizzati fondi europei come qualcuno erroneamente continua a sostenere.
L’azione di comunicazione è parte di una ben più ampia strategia di contrasto alla crisi economica, che prevede interventi e risorse con centinaia di milioni per le bonifiche, per i controlli, per il sostegno e gli incentivi alle imprese, per gli screening sanitari.
Queste misure di comunicazione contano su risorse esclusivamente regionali, destinate alle imprese dei settori agricoli e agroalimentare, con altri comparti. Si sono sostenute e si sostengono oggi campagne di comunicazione per la cultura, come ad esempio per il San Carlo ed il Teatro Stabile, e per il Giffoni Film Festival.

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23 DICEMBRE 2014 ore 11
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CONFERENZA STAMPA Hotel Palazzo Alabardieri – Via Alabardieri , 38 – Napoli
“IL BLUFF DELLA TERRA DEI FUOCHI”
Nel corso della conferenza stampa saranno illustrate le conseguenze della recente sentenza della Cassazione che ha deciso il dissequestro di siti agricoli nella Terra dei Fuochi perché manca ogni evidenza di inquinamento.
Intervengono:
Michele Pannullo -Presidente Confagricoltura Campania
Marco Di Sciscioli – Avvocato
Emilio Ceccarelli – Agronomo
da: michele.ippolito@fastwebnet.it

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COMUNICATO STAMPA DEL 18 DICEMBRE 2014
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TERRA FUOCHI: SVILUPPO CAMPANIA, SU SPORT E PRODOTTI SOLO UNA PARTE INTERVENTO. IN CAMPO STRATEGIE, PIANI E RISORSE PER IMPRESE E CRISI DEL SETTORE
“La campagna di comunicazione per la tutela dei prodotti, che vede protagoniste le società sportive, pesa 4,5 milioni di euro ed è parte, la meno consistente visti i numeri, di una molto più ampia strategia di contrasto alla crisi economica del valore di 150 milioni di euro e di uno specifico piano di azione per supportare i produttori dei settori agricolo e agro-alimentare della Campania del valore di 65 milioni di euro.”
Così Sviluppo Campania, società in house della Regione, in una nota.
“Il supporto che la Regione Campania ha immaginato di dare ai produttori agricoli e di prodotti agroalimentari del nostro territorio è doverosamente concentrato sugli aspetti essenziali del problema che li ha afflitti: un inesatto e ingeneroso demarketing e che va sotto il nome di ‘Terra dei Fuochi’.
“Abbiamo previsto – fanno sapere da Sviluppo Campania – 10 milioni di servizi reali di affiancamento alle imprese per l’internazionalizzazione e per investimenti nella promozione dei propri prodotti;15 milioni di contributi per sviluppare in proprio azioni di certificazione e rilancio commerciale dei propri prodotti; 18 milioni di contributi per analizzare i terreni (in collaborazione con l’istituto zooprofilattico) e per investire in sistemi tecnologici di tracciabilità dei prodotti. Tutto per un totale di interventi a favore delle imprese per 43 milioni.
“Tutte queste iniziative dovevano essere necessariamente collegate ad un’azione di comunicazione soggetta ad una regia coordinata e che avesse un marchio riconoscibile a cui ricondurre gli interventi a favore delle imprese. Per questo abbiamo registrato il marchio Campania SiCura e previsto un budget importante per la comunicazione, ma ovviamente limitato sul totale degli interventi (22 milioni complessivi sui 150).
“L’azione di comunicazione sarà rigorosa ed incisiva e abbiamo scelto, tra le tante iniziative, lo sport professionistico della Campania come veicolo utile per trasmettere l’immagine di una Campania che è “sicura” e “si cura” puntando sullo sport come attività sociale strettamente connessa alla salute.
“Abbiamo dunque ripartito un budget, che al momento è assolutamente teorico, di 4,5 milioni di euro tra tutte le squadre professionistiche campane che hanno un seguito significativo. Un budget che verrà effettivamente impegnato soltanto quando le società ci offriranno specifici servizi di comunicazione che saranno oggetto di rigorose analisi di congruità e i cui risultati in termini di punti di contatto potrà essere verificato in maniera trasparente. Niente soldi a pioggia ma soltanto una disponibilità ad investire negli strumenti di comunicazione (tv, giornali, impianti) che queste società ci offriranno per il nostro marchio Campania SiCura.
“Relativamente al riparto delle risorse tra le società siamo stati ancora più attenti e rigorosi. Ci siamo mossi secondo le regole del mercato. Un primario istituto di ricerca, selezionato in base ad una procedura concorrenziale, ha costruito un indice basato su dati oggettivi e verificabili e composti dal seguito delle squadre negli stadi in base agli spettatori dell’anno 2013, da quello televisivo come registrato dai dati auditel se applicabile, e dal seguito web sui principali social network. Risulta del tutto scontato ed intuitivo che qualunque parametro oggettivo di seguito di pubblico fosse utilizzato per ripartire il budget avrebbe portato il Calcio Napoli, squadra che è addirittura tra le prime al mondo in termini di seguito, ad avere una quota di risorse largamente maggioritaria, se non esclusiva. Per questo abbiamo deciso di attribuire un peso maggiore alla variabile di pubblico negli stadi ed uno inferiore in termini relativi ai dati alla base della quantificazione dei diritti televisivi e di assegnare un budget minimo pari a 15.000 euro a qualunque società avesse registrato sulla base di queste variabili almeno un indice pari a 0,005.
“Qualunque riparto che in termini relativi avesse assegnato maggiori risorse teoriche a società oggettivamente con seguito non lontanamente paragonabile a quello del calcio, ed in particolare del Calcio Napoli, ci avrebbe allontanato dall’approccio rigoroso e attento al valore di quello che acquisteremo e che stiamo perseguendo, e ci avrebbe forse avvicinati di più ad operazioni di contribuzione a pioggia.
“Raccogliendo con serietà le legittime domande formulate dal Mattino, ci riteniamo impegnati a continuare a fornire informazioni puntuali sul seguito di questa e altre attività che proveremo a fare per supportare lo sviluppo economico del nostro territorio”, conclude Sviluppo Campania.

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6 dicembre 2014
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ROMA SAKKETTI IN RIVOLTA balle ed ecoballe dalla terra dei fuochi.
Dal 5 al 7 dicembre il Teatro Millelire di Roma apre le porte ad una delle pagine più scure della nostra Nazione. Con Sakketti in rivolta…. balle ed eco balle dalla terra dei fuochi, Antonio Diana affronta, in maniera esilarante e a tratti fiabesca, il dramma dei rifiuti che parte dal dramma Campano della “terra dei fuochi” e affronta le tematiche Nazionali sull’inquinamento.
Tra gli attori interpreti ricordiamo Pippo Cangiano uno dei protagonisti di C’era una volta…scugnizzi che, insieme a Nino Bruno, Viviana Cangiano, Antonio Diana, anche autore e regista, porterà sul palco una vera e propria rifelssione sul senso civico e il rispetto per l’ambiente.
Resto a disposzione per interviste all’autore e agli attori, e per richieste di accredito stampa
Ringrziandovi per la vostra collaborazione, vi chiedo di darne notizia
Per saperne di piu’
lo spot e l’intervista all’autore-regista Antonio Diana su youtube http://youtu.be/GuX9hH6XY8s
la pagina FACEBOOK https://www.facebook.com/sakkettiinrivoltadallaterradeifuochi?notif_t=page_new_likes
l’evento su FACEBOOK https://www.facebook.com/events/319667608233615/?fref=ts
Su www.madrearte.it – http://www.madrearte.it/attivit%C3%A0/produzioni/sakketti-in-rivolta/
Grazie,Rocchina Ceglia
Ufficio stampa 3464783266
rocchinaceglia@gmail.com
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Madrarte presenta
Sakketti in rivolta
balle ed eco balle dalla terra dei fuochi
scritto e diretto da Antonio Diana
con Nino Bruno, Antonio Diana, Viviana Cangiano e la partecipazione di Pippo Cangiano
I rifiuti si ribellano e processano l’uomo
TEATRO MILLELIRE
via Ruggero di Lauria 21
DAL 5 AL 7 DICEMBRE
Dopo il successo ottenuto dal 2007 al 2011, ritorna lo spettacolo “SAKKETTI IN RIVOLTA, balle ed eco balle dalla terra dei fuochi” in una nuova versione. L’autore e regista Antonio Diana, nato e cresciuto a nord di Napoli, nel cuore della cosiddetta “terra dei fuochi”, porta in scena dal 5 al 7 dicembre al Teatro Millelire le questioni ambientali campane e nazionali in un componimento teatrale, esilarante e fiabesco, che si rivela il un sogno di un bambino descritto in un tema, dove il mondo dei rifiuti prende vita con una rivoluzione tra musica e danza. In scena, insieme all’autore, un cast di eccezionali attori tra cui Pippo Cangiano sul palco con Nino Bruno, Antonio Diana, Viviana Cangiano
Nato nella piena emergenza rifiuti Campana del 2007, lo spettacolo è un vero e proprio processo agli uomini, condotto da un «giudice inceneritore» e costruito sulla ribellione e le testimonianze dei sacchetti dell’immondizia, cassonetti, nano particelle, pm10, inceneritori ed eco balle; partendo da una protesta in una discarica abusiva e terminando in un tribunale con un processo all’umanità, che fa emergere in maniera esilarante e allo stesso tempo crudele, innumerevoli aspetti sulle questioni ambientali, dalla “terra dei fuochi” ai temi Nazionali sull’inquinamento.
Una riflessione sul senso civico ed il rispetto per l’ambiente proponendo il riciclo, il riutilizzo e la raccolta differenziata come via d’uscita. L’opera teatrale mette in risalto Il dramma della “TERRA DEI FUOCHI” che appartiene a tutti, in quanto la complicità è stata Nazionale con le istituzioni che non ha esercitato la loro piena vocazione, diventando complice di un intreccio perverso tra politica-industrie-camorra.
In scena con lo stesso autore e regista Antonio Diana con Nino Bruno, Viviana Cangiano e la partecipazione di Pippo Cangiano.
SAKKETTI IN RIVOLTA
scritto e diretto da Antonio Diana
con Nino Bruno, Antonio Diana, Viviana Cangiano
e la partecipazione di Pippo Cangiano
musiche originali Salvatore Pisano, Giuseppe D’ario, Gaetano Ferro
MILLELIRE
Via Ruggero di Lauria 22
dal 5 al 7 dicembre
ore 21.00
domenica ore 18.00
Costo biglietto: intero 12.00, ridotto 10.00, tessera associativa 2.00
per info e prenotazione
www.millelire.org – 0639751063 – 3332911132
Ufficio stampa Rocchina Ceglia 346.47.83.266 rocchinaceglia@gmail.com

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15 novembre 2014
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TERRA DEI FUOCHI: SABATO L’AMERICANO SALEM SPIEGA COME PREVEDERE I TUMORI
AL C.M.O. DI TORRE ANNUNZIATA UN CONVEGNO SULL’ONCOLOGIA PERSONALIZZATA
Oncologia clinica personalizzata.
Una sfida da raccogliere, oggi più che mai e soprattutto in Terra dei Fuochi, per gli specialisti del C.M.O., il centro polispecialistico di Torre Annunziata che sabato 15 novembre ospiterà il convegno in cui fare il punto sul tema dei farmaci target a quindici anni dalla loro introduzione in clinica e sui mutamenti della filosofia di approccio al malato oncologico.
Obiettivo dell’incontro, cui prenderanno parte medici ed addetti ai lavori provenienti da tutta Italia, è allora quello di far emergere indicazioni aggiornate per la comprensione e la diagnosi con l’applicazione delle più moderne tecniche di studio e le conseguenti prospettive terapeutiche.
Coordinato dalla dottoressa Imma Ricciardelli, l’incontro che si avvale della direzione scientifica del professore Sergio Del Bianco accoglierà dalle 8.30 alle 18 oncologi, ginecologi e radioterapisti che saranno accolti non solo dal padrone di casa Luigi Marulo ma anche dal sindaco di Torre Annunziata Giosuè Starita che inaugurerà così la nuova stagione della “lotta scientifica” alle conseguenze dell’inquinamento tossico che sarà condotto dai ricercatori del centro con un’attività di prevenzione ed assistenza, nonché con il monitoraggio costante della salute della popolazione di riferimento di cui nella stessa sede sarà presentato anche un prospetto relativo agli ultimi tre anni.
Protagonista dell’incontro, valido anche come ECM, sarà in primis il professore Philip A. Salem, luminare di Houston insignito della medaglia del Congresso USA per i suoi contributi scientifici alla medicina, che terrà un’attesissima lectio magistralis sulla possibilità di prevedere l’insorgenza del cancro a seguito dei sui studi internazionali e della sua quarantennale esperienza (www.pasalem.com).
Il Salem Oncology Centre, fondato nel 1991, è infatti una clinica oncologica di fama mondiale situata nel Texas Medical Center a Houston , Texas, Stati Uniti d’America, ed offre i più avanzati e qualitativamente elevati ritrovati nel campo medico oncologico per quanto riguarda prevenzione, diagnosi e terapia con la possibilità di ricevere un piano di trattamento personalizzato con specifici accorgimenti atti a prevenire ogni possibile effetto collaterale. Un impegno che mira all’eccellenza e alla qualità della cura richiede tempo, ed il tempo stesso è raramente applicato al concetto di medicina moderna, come spiega lo specialista.
A seguire, si succederanno tre sezioni: la prima, alle 10, “dal laboratorio al paziente” sarà moderato da Gianfranco Filippelli e Vincenzo Iaffaioli e si avvarrà dei contributi di Chiappetta e Franco Maiello; il secondo, alle 11.30, sarà introdotto invece da Sergio Del Bianco e Gennaro Guerra e verterà appunto sulla terapia target con i contributi di Iaffaioli, Gianluca Dima e Raffaele Addeo mentre il terzo, che avrà inizio a sua volta alle 14.30 e sarà moderato da Addeo e Del Bianco, analizzerà le prospettive dell’oncologia personalizzata con Francesco Barbato, Marco Carraturo, Giuseppina Della Vittoria e Rocco Rondinelli. La discussione generale, prevista infine per le 16.30, sarà coordinata invece da Carlo Iannace.
Quando: Sabato 15 novembre, dalle 8.30 alle 18
Dove: Centro polispecialistico C. M. O. Via Roma 23/31, Torre Annunziata (NA)Info: 081-8612428
Ufficio stampa :
Cristina Cennamo 340 – 5135781, cristinacennamo@interfree.it

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COMUNICATO STAMPA DEL 25 GIUGNO 2014
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TERRA DEI FUOCHI, DA GIUNTA 55 MILIONI PER MISURE ANTICICLICHE
CALDORO: SOSTENIAMO CON MISURE CONCRETE IMPRESE CAMPANE
MARTUSCIELLO: RILANCIAMO LE NOSTRE PRODUZIONI DI QUALITA’
È stato pubblicato sul BURC (Bollettino Ufficiale della Regione Campania) n. 41 il decreto di approvazione del Piano di fattibilità della misura “Terra dei Fuochi”, che prevede interventi per uno stanziamento pari a 55 milioni di euro a valere sul Fondo per la realizzazione di misure anticicliche.
Il Piano, promosso dalla Regione Campania con il coordinamento dell’assessorato alle Attività produttive della Regione Campania, rappresenta la necessità di una risposta al protrarsi delle conseguenze negative collegate al cosiddetto fenomeno della “Terra dei Fuochi”, legate in particolare alla perdita di valore e alla riduzione della domanda delle produzioni dell’imprenditoria campana.
Il Piano di azione “Terra dei Fuochi” parte dall’esigenza, rappresentata nel corso di diversi incontri operativi promossi dalla Giunta Caldoro con le parti sociali ed imprenditoriali legate al settore agroalimentare, di rispondere al decisivo calo di domanda dei prodotti campani.
Il Piano di azione propone specifiche azioni a supporto delle imprese agroalimentari per garantire interventi di adeguamento tecnologico delle produzioni agli standard della Regione Campania. In particolare si punta ad un intervento di informazione, comunicazione e marketing. Sono previste le seguenti azioni: investimenti in sistemi e strumenti per la certificazione della qualità e la tracciabilità dei prodotti; misure per programmi di marketing e distribuzione, con particolare riferimento al supporto alle imprese della filiera agroalimentare per la partecipazione ad Expo 2015; azioni di comunicazione integrata, con realizzazione di prodotti da veicolare sui media nazionali ed internazionali.
Sviluppo Campania è il soggetto gestore della misura. Il piano sarà completato entro la fine del 2015.
“Con la pubblicazione del Piano di fattibilità della misura ‘Terra dei Fuochi’ entriamo nella fase più operativa e ci prepariamo alla pubblicazione della prima tranche di bandi. L’intervento, nato da un proficuo confronto tra la Giunta Caldoro ed i rappresentanti del sistema produttivo, rappresenta una risposta complessiva al vero e proprio ‘grido di dolore’ che si è levato da parte delle nostre PMI, con particolare riferimento ai prodotti dell’agroalimentare, la cui bontà e salubrità è stata per mesi messa in discussione, con l’effetto di causare a quei produttori una drastica riduzione degli ordinativi”.
Così l’assessore alle Attività produttive della Regione Campania Fulvio Martusciello.
“Le azioni previste nel Piano, che ha una dotazione di 55 milioni di euro, puntano a rilanciare l’immagine del comparto agroalimentare e dell’assoluta qualità dei suoi prodotti, attraverso un’azione di comunicazione integrata mirata, ed al contempo si pone l’obiettivo di fornire un supporto alle imprese agroalimentari che, attraverso l’erogazione di servizi specialistici, potranno dotarsi di strumenti per tracciare e certificare la qualità dei prodotti.
“È facile rendersi conto di quanto questo Piano rappresenti un’azione strategica per la nostra Regione: la Campania si identifica fortemente con le sue produzioni alimentari di qualità. Questa identificazione, la cui positività è stata messa frettolosamente in discussione con la campagna inerente la ‘Terra dei Fuochi’, deve tornare ad essere rapidamente un valore aggiunto per la nostra Regione”, conclude Martusciello.
“Manteniamo gli impegni. Sosteniamo con misure concrete e con risorse specifiche le imprese campane che hanno pagato in questi mesi un prezzo altissimo.”
Così il presidente della Regione Campania Stefano Caldoro.
“Lo fa la Regione più di ogni altra istituzione. Difendiamo così i nostri prodotti, la nostra terra, la professionalità delle imprese campane e soprattutto l’occupazione”, conclude il presidente.

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COMUNICATO STAMPA DEL 16 MAGGIO 2014
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FONDI PER 7 MILIONI DI EURO AI COMUNI PER LE ATTIVITÀ DI CONTROLLO E TUTELA DELL’AMBIENTE
E’ stato firmato il decreto che approva la graduatoria delle istanze dei Comuni per le attività di prevenzione, controllo e rimozione dei rifiuti volte alla risoluzione dei fenomeni dell’abbandono degli stessi, e ad impedire l’illegale smaltimento attraverso roghi in luoghi pubblici e privati.
Il provvedimento, che rientra nell’ambito del “patto per la terra dei fuochi”, prevede lo stanziamento complessivo di sette milioni di euro destinato ai Comuni della Provincia di Napoli e di Caserta.
Questa la graduatoria delle istanze ammissibili con i relativi importi:
Giugliano con Villaricca, Parete e Melito 1.000.000,00
Caivano con Crispano 500.000,00
Sant’Antimo con Frattamaggiore
499,083,27
Qualiano con Calvizzano 499.346,53
Trentola Ducenta con San Marcellino 495,264,00
Marigliano con Brusciano, Castello di Cisterna e Mariglianella 728.578,37
Striano con Palma Campania, San Giuseppe
Vesuviano e Somma Vesuviana 505.760,00
Saviano con Nola 399.424,00
Castel Volturno con Mondragone
249.998,72
Marano di Napoli 250.000,00
Afragola 249.496,00
Cercola 31.260,00
Cesa 121.370,00
Caserta con Maddaloni 340.418,19
Carinaro con Scisciano 60.000,00
Acerra 30.000,00
VillaLiterno 30.000,00
Mugnano di Napoli 30.000,00
Aversa 30.000,00
Casandrino 30.000,00
Lusciano 30.000,00
Orta di Atella 30.000,00
Casal di Principe con Casapesenna e
SanCipriano 90.000,00
Marcianise 30.000,00
Napoli 30.000,00
Sant’Arpino 30.000,00
Succivo 30.000,00
Casaluce 30.000,00
Terzigno 30.000,00
Gricignano di Aversa 30.000,00
Villa di Briano 30.000,00
Casamarciano 30.000,00
Casoria 30.000,00
“Questo provvedimento – si sottolinea all’Assessorato regionale all’Ambiente – è una delle risposte alle giuste istanze dei territori costretti, ogni giorno, a fare i conti con l’abbandono dei rifiuti e con i roghi. La Regione ritiene prioritario il recupero delle aree e continuerà a lavorare e predisporre iniziative finalizzate ad assicurare una maggiore tutela della salute dei residenti nella Regione e del patrimonio ambientale e paesaggistico della Campania. Questa iniziativa, fortemente voluta dalla Giunta Caldoro, si inserisce a pieno titolo nelle azioni messe in campo per . Il nostro lavoro, iniziato nel 2010, continua senza sosta.”

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COMUNICATO STAMPA DEL 17 APRILE 2014
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LO UTTARO. ASSESSORE ROMANO: LAVORIAMO PER GARANTIRE UN AMBIENTE VIVIBILE
Nessuna contaminazione del suolo di Lo Uttaro”.Così l’Assessore all’ambiente Giovanni Romano intervenuto a Caserta alla presentazione dei risultati dell’attività svolta da Sogesid sulla caratterizzazione dei suoli dell’area vasta. “Abbiamo realizzato –sottolinea Romano – una grande operazione verità. I risultati validati dall’Arpac, parlano di una presenza di ferro e manganese nell’acqua di falda oltre la soglia. Procederemo rapidamente a completare l’indagine per proceder ad una bonifica a tutto campo in grado di mettere definitivamente in sicurezza Lo Uttaro. Lavoriamo in silenzio per garantire alla comunità e alle future generazioni un ambiente vivibile, sano ed equilibrato”

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11 aprile 2014
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Terra fuochi, Manfredi: bene inclusione Comuni, ora subito provvedimento emersione imprese per roghi
“L’inclusione di altri 31 Comuni nel decreto Terra dei Fuochi è un risultato importante per il nostro territorio ottenuto grazie alla perseveranza degli ordini del giorno presentati con altri colleghi del Pd e alla lettera inviata personalmente entrambi recepiti favorevolmente dal Governo “. E’ quanto ha dichiarato il deputato Pd, Massimiliano Manfredi. “Come ho evidenziato nella lettera ai ministri e politici competenti – Gian Luca Galletti, Maurizio Martina, Beatrice Lorenzin, il viceprefetto commissario Antiroghi Donato Cafagna e il presidente della Regione Stefano Caldoro – ed accolta grazie al loro reale impegno ed interesse sul tema Terra dei Fuochi, si tratta in alcuni casi di Comuni di piccole dimensioni i quali però aggiungono un’incidenza totale sulla popolazione di circa 200mila abitanti. E soprattutto si trattava di ‘buchi’ materiali nella continuità dei territori interessati presenti in particolare nel nolano, mariglianese, nell’ area a nord di Napoli e nel casertano. Zone confinanti con uno ed in alcuni casi anche tre Comuni inseriti nella prima selezione del decreto”.
“Prossima tappa prevista dal decreto – ottenuto grazie al recepimento dell’ emendamento mio e del collega Tino Iannuzzi – il completamento del lavoro dei gruppi scientifici insediati al Ministero per il completamento della direttiva 152 in materia di acque irrigue contaminate e i riferimenti normativi per l’inquinamento dei suoli agricoli su tutto il territorio nazionale”.
“Per rendere ulteriormente efficace il decreto – ha concluso Manfredi – occorre un intervento che sia di sistema e che includa anche quei Comuni che hanno evidenziato criticità ambientali connesse al fenomeno dello smaltimento illegale dei rifiuti mediante combustione. Ecco perhè ho chiesto ai ministro Galletti e Poletti un provvedimento affinché si concentrino gli sforzi e risorse nell’emersione delle imprese: chi produce in nero sversa in nero”.
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L’ORDINE DEL GIORNO
La Camera dei Deputati, in sede di conversione del dl 136/2013,
premesso che:
il comma 5 dell’articolo 1 del decreto in commento prevede la presentazione, da parte degli enti preposti all’attività di svolgimento delle indagini tecniche di mappatura dei terreni, di due diverse relazioni ai Ministri delle Politiche agricole, alimentari e forestali, dell’Ambiente e della tutela del territorio e del mare e della Salute;
la prima relazione, da presentare entro 60 giorni dall’adozione della direttiva ministeriale che definisce gli indirizzi per l’attività di indagine, deve contenere, oltre ai risultati delle indagini svolte e delle metodologie utilizzate, anche una proposta di interventi di bonifica dei terreni indicati come prioritari dalla direttiva ministeriale;
entro 30 giorni dalla presentazione di tale relazione, e tenendo conto dei risultati della medesima, con ulteriore direttiva dei Ministri delle Politiche agricole alimentari e forestali, dell’Ambiente e della tutela del territorio e del mare e della Salute, d’intesa con il Presidente della regione Campania, possono essere indicati altri terreni della regione Campania destinati all’agricoltura da sottoporre alle indagini tecniche;
in tal caso, nei successivi 90 giorni, gli enti preposti presentano una relazione relativa ai restanti terreni oggetto dell’indagine;
impegna il Governo
ad inserire, tra gli altri terreni da sottoporre ad indagini tecniche, quelli ricadenti nei comuni di San Vitaliano, Tufino e Visciano, per ragioni di omogeneità territoriale, in quanto confinanti con uno o più comuni i cui terreni sono indicati come oggetto di interventi prioritari.
Manfredi Massimiliano, Rostan Michela

Ufficio stampa: 3480031476
Massimiliano Manfredi [ufficiostampamanfredi@gmail.com]

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COMUNICATO STAMPA DELL’8 APRILE 2014
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CONSEGNATE IN REGIONE SEIMILA FIRME CONTRO I ROGHI ILLEGALI.
ROMANO: GRAZIE PER COSTRUTTIVO APPORTO. IMPEGNATI PER EFFICACI AZIONI DI CONTRASTO.
Sono state consegnate questa mattina all’assessore regionale all’Ambiente Giovanni Romano oltre seimila firme raccolte dall’Associazione “Ultimi per la legalità” per sollecitare le necessarie azioni finalizzate a dare risposte concrete al fenomeno dei roghi illegali e dello smaltimento abusivo di rifiuti nelle province di Napoli e Caserta.
E’ stato don Aniello Manganiello, fondatore e guida dell’Associazione, coadiuvato da alcuni giovani, a consegnare le firme e ad illustrare nel dettaglio le richieste che sono state sottoscritte dai cittadini residenti nelle zone maggiormente interessate dalle attività criminali.
Su tali richieste l’assessore ha espresso piena condivisione. Romano ha altresì aggiornato il sacerdote sulle attività in corso da parte della Regione per contrastare il fenomeno e ridare certezze e sicurezza ai cittadini.
In attesa delle disposizioni del Gruppo di Lavoro interministeriale, i tecnici dell’ARPAC sono da settimane al lavoro per accertamenti ed analisi sui siti contenuti nel primo elenco diffuso. Ulteriori verifiche sono in corso coni telerilevamenti iniziati già dallo scorso mese di dicembre in base alla convenzione tra l’Assessorato all’Ambiente e la Guardia Costiera.
“La Regione – ha dichiarato l’assessore Romano – ringrazia don Aniello Manganello e l’Associazione “Ultimi per la legalità” per il costruttivo apporto in termini di sensibilizzazione civica delle coscienze e delle Istituzioni, affinché ognuno faccia fino in fondo il proprio dovere. Siamo quotidianamente impegnati affinché le legittime e motivate richieste sottoscritte dai cittadini siano soddisfatte.”

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12 febbraio 2014
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CAMORRA E RIFIUTI, ON. MANFREDI: ORA BENI CONFISCATI PER BONIFICHE
“Con il nostro emendamento approvato nel decreto Terra dei Fuochi sarà possibile ora il risanamento dei territori attraverso le somme di denaro, beni mobili ed altri proventi derivanti dalla gestione dei patrimoni confiscati in via definitiva alla criminalità organizzata ed ai clan camorristici per reati ambientali commessi in Campania rafforzando e rendendo materialmente concreto il concetto che chi inquina il nostro territorio deve pagare”. E’ quanto ha affermato Massimiliano Manfredi deputato Pd e membro della Commissione Antimafia relativamente alla confisca di beni per il valore di circa 10 milioni di euro dell’imprenditore Raffaele Sarnataro nel settore raccolta, trasporto e smaltimento dei rifiuti e che grazie ai rapporti con il clan La Torre si era aggiudicato un cospicuo appalto per il prelievo e smaltimento rifiuti in Comuni, come Mondragone, sversati nella discarica Bortolotto, nel Casertano. “Plauso al Centro operativo della Direzione investigativa antimafia (Dia) di Napoli che ha condotto brillantemente l’operazione. Ora si proceda per mettere in moto un sistema che oltre ad individuare e punire i responsabili risani gli effetti provocati dalle loro attività illecite applicando quanto abbiamo approvato in Aula”.
Ufficio stampa 3480031476
Massimiliano Manfredi [ufficiostampamanfredi@gmail.com]

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30 gennaio 2014
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OK DECRETO TERRA DEI FUOCHI, MANFREDI: PRIMO PASSO IMPORTANTE PER UN PROVVEDIMENTO DI SISTEMA
“Il provvedimento che abbiamo approvato oggi è un risultato importante non solo per la Campania, ma per tutto il Paese frutto di un lavoro di miglioramento fatto in Commissione e in Aula alla presenza e grazie al contributo importante del ministro dell’Ambiente Andrea Orlando cui va riconosciuto il merito di aver iniziato questo cammino e grazie all’impegno del gruppo del Pd in Commissione Ambiente. Durante il dibattimento si sono ottenuti miglioramenti in campo agricolo perché abbiamo colmato una lacuna normativa che metteva in difficoltà tutto il territorio nazionale, in primis con la salvaguardia e la certificazione della bontà dei nostri prodotti agricoli con l’applicazione del regolamento della Comunità europea n. 178/2002 e finalmente il superamento dei limiti della direttiva vigente n.152 sulla catalogazione tra acque potabili ed irrigue. Sul versante della salute con lo screening sanitario gratuito per i cittadini della Terra dei Fuochi e di Taranto che non graverà sulle casse delle Regioni ma sarà finanziato – con un totale di 50 milioni per due anni – interamente dal sistema sanitario nazionale, capitolo che non era previsto nella versione di partenza”.
E’ il commento del deputato Pd Massimiliano Manfredi a pochi minuti dall’approvazione alla Camera del DL Terra dei Fuochi.
“Importanti conquiste da noi ottenute grazie ai nostri emendamenti sono inoltre la possibilità ad analisi avvenute di utilizzare i fondi europei per le bonifiche con la compartecipazione di una quota regionale e una nazionale; il risanamento dei territori attraverso le somme di denaro, beni mobili ed altri proventi derivanti dalla gestione dei patrimoni confiscati alla criminalità organizzata ed ai clan camorristici per reati ambientali commessi in Campania rafforzando e rendendo materialmente concreto il concetto che chi inquina il nostro territorio deve pagare; e infine, ma non ultimo, una governance in capo ai ministeri competenti ed al presidente della Regione Campania all’interno della quale grazie al gruppo Pd della Commissione Ambiente abbiamo scongiurato l’ipotesi dell’ennesimo commissario ad hoc”.
“Anche nella discussione degli ordini del giorno – ha concluso Manfredi – il governo su nostra sollecitazione si è impegnato al ritorno nella classificazione dei siti da regionali a nazionali, un errore gravissimo a cui abbiamo rimediato; a valutare inoltre positivamente l’introduzione di San Vitaliano, Tufino e Visciano tra i 57 Comuni che beneficeranno delle attività del decreto; e l’affiancamento dei Dipartimenti Universitari e degli enti di ricerca del nostro territo in materia di area agraria, sanitaria e ambientale al fine di ridurre i costi e velocizzare le operazioni di risanamento del territorio. Importante anche l’impegno preso dal governo in sede di collegato ambientale in materia di antimafia a studiare un meccanismo che impedisca di partecipare alle bonifiche a quelle società che hanno consumato in maniera definitiva reati ambientali”.
Ufficio stampa 3480031476
Massimiliano Manfredi [ufficiostampamanfredi@gmail.com]

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TERRA DEI FUOCHI, MANFREDI A CALDORO: DL E’ SOLO INIZIO DEL PERCORSO
“Il tema della riforma del codice ambientale e delle relative pene è stato oggetto in audizione con il Procuratore di Napoli Giovanni Colangelo, di Santa Maria Capua Vetere Corrado Lembo e di Nola Paolo Mancuso e in Commissione Antimafia di notevoli e numerosi spunti che hanno dato vita ad emendamenti presentati con alcuni colleghi della Commissione e della delegazione del Pd Napoli.
Questi ultimi sono stati ritirati su richiesta del ministro dell’Ambiente Andrea Orlando che nel frattempo ha ottenuto l’anticipazione della discussione sul collegato ambientale per affrontarli in quell’occasione all’interno del quadro normativo generale in materia di ambiente.
Mentre per quanto riguarda il reato di disastro ambientale questo è oggetto dei dispositivi di legge Realacci – Micillo su cui già è iniziata la discussione alla Camera qualche giorno fa”.
Con queste parole il deputato del Pd, Massimiliano Manfredi ha risposto al presidente della Regione Campania, Stefano Caldoro che ha giudicato le pene previste nel dl Terra dei Fuochi troppo miti.
“Negli emendamenti si prevedeva, giusto per citarne alcuni, oltre all’ipotesi di reato di combustione illecita di rifiuti l’introduzione di quella di seppellimento ed occultamento di rifiuti.
Si proponeva, altresì, di aggiungere alle ipotesi di aggravanti già previste dall’originario n 4 dell’art. 256 bis quelle ulteriori della commissione dei delitti in vicinanza di falde acquifere, in prossimità di campi coltivati o comunque a destinazione agricola e vicino a centri abitati per punire con maggior rigore le condotte più pericolose.
Un’ ulteriore modifica necessaria che avevamo proposto, su suggerimento del sostituto Procuratore di Nola Maria Cristina Amoroso, è quella inerente la confisca di tutti i mezzi inerenti operazioni in cui vengano commessi i reati di abbruciamento, di seppellimento ed occultamento dei rifiuti e non solo quelli di trasporto.
Inoltre, su suggerimento del Prefetto di Napoli Francesco Musolino e della collega di Caserta Carmela Pagano, abbiamo affrontato l’introduzione dell’ interdizione agli appalti delle bonifiche per quelle ditte che in regola con la certificazione antimafia hanno consumato in maniera definitiva reati ambientali.
Il tutto da prevedere sempre all’interno della certificazione antimafia.
Infine, ma non ultima, la possibilità di trovare un sistema centralizzato che consenta ai prefetti di fare in tempi rapidi le dovute verifiche per evitare che un’ iniziativa lodevole diventi controproducente”.
“Il decreto Terra dei Fuochi – ha concluso Manfredi – come richiesto nel mio intervento in Aula deve essere l’inizio di un percorso di interventi sistematici per aggredire il problema. A nome della delegazione Pd di Napoli ho chiesto anche un provvedimento per l’emersione di quelle imprese i cui scarti lavorativi sono alla base della gran parte dei roghi che quotidianamente avvengono nella Terra dei Fuochi, dove chi produce nero sversa nero provocando danni all’ ambiente, alla sicurezza dei lavoratori ed evadendo il fisco”.
UFFICIO STAMPA
da: Massimiliano Manfredi [ufficiostampamanfredi@gmail.com]

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23 gennaio 2014
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Roghi tossici, Manfredi: ottimo accordo sindaci, implementare videosorveglianza
“Bene accordo, ottimo segnale”. Così il deputato Pd Massimiliano Manfredi ha commentato l’intesa siglata tra le amministrazioni di Acerra, Afragola, Caivano e Casalnuovo alla presenza del vice-prefetto Donato Cafagna nella lotta ai roghi tossici che consentirà ai rispettivi comandi di polizia municipale di espletare servizi congiunti di controllo sul territorio e di esercitare mansioni anche in comuni diversi da quello d’origine. “Le norme presenti nel decreto – ha aggiunto Manfredi – e le altre che metteremo nel prossimo collegato ambientale per la ridefinizione ed inasprimento dei reati ambientali hanno valore se c’è un’ attenta e sinergica azione di controllo del territorio per appurare la flagranza di reato implementando anche la videosorveglianza. Un passaggio necessario giustamente espresso con il “Patto della Terra dei fuochi” coordinato da Cafagna”.
Ufficio stampa 3480031476
Massimiliano Manfredi [ufficiostampamanfredi@gmail.com]
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Il vice-prefetto Donato Cafagna, commissario anti-roghi in Campania, ha voluto dedicare la convenzione tra Comandi delle Polizie Municipali, presentata questa mattina ad Afragola, alla memoria del Tenente della Polizia Municipale di Acerra, Michele Liguori, deceduto nei giorni scorsi, e noto per il suo straordinario impegno nella lotta alla criminalità ambientale e per la tutela del territorio.
Quattro comuni vicini, Acerra, Afragola, Caivano e Casalnuovo, organizzeranno servizi congiunti di controllo del territorio, con possibilità di espletare le proprie funzioni o mansioni anche nei territori comunali diversi da quelli di specifica competenza. Previsto anche un comitato di consultazione tra Sindaci, la possibilità di sconfinamento extra-territoriale delle forze di polizia locale e coordinamento per l’attuazione di un comune piano di prevenzione di smaltimento illecito e roghi tossici di rifiuti nella Terra dei fuochi.
La convenzione è stata illustrata dai Sindaci Raffaele Lettieri, Domenico Tuccillo, Antonio Falco e Antonio Peluso, insieme al vice-prefetto Donato Cafagna.
Per le attività di controllo del territorio sono stati individuati dai Comandi circa 10 punti a rischio, oggetto in passato di sversamenti abusivi, saranno impiegate 6 pattuglie ufficiali e 1 auto civile in borghese (che poi sarà affiancata anche da un’altra automobile), utilizzando per questi servizi dei veicoli confiscati alla criminalità.
Il Sindaco di Acerra, Raffaele Lettieri, ha dichiarato: «Oggi diamo un chiaro segnale di tolleranza zero a tutela della salute dei cittadini. Si mantiene alta l’attenzione sul territorio grazie al lavoro di tutti, anche i cittadini ed i comitati sono parte attiva di questo progetto. Mi viene in mente un parallelo perché in questi giorni stiamo commemorando nelle scuole acerrane le stragi naziste compiute circa 70 anni fa nel nostro territorio. Allora l’oppressore era il nazifascismo, adesso è l’inquinamento e l’illegalità. Quella esperienza tragica, ricordata dagli studenti delle scuole, dimostra più che mai che con l’unità delle forze è possibile ribaltare tutto ciò che non va, oggi come allora. Se oggi ce la faremo, questo sarà dovuto alla nostra capacità di rimanere uniti – anche nella diversità – proprio come fu fatto allora, lottando adesso contro i roghi, l’inquinamento e la criminalità ambientale».
Il vice prefetto Cafagna, inoltre, ha diffuso anche i dati relativi agli interventi dei Vigili del Fuoco in provincia di Napoli, e nel dettaglio nei Comuni di :
Acerra, Afragola, Caivano e Casalnuovo, tra il 2012 e il 2013:
in provincia di Napoli nel 2013 ci sono stati 1857 interventi rispetto i 2762 per il 2012;
ad Acerra nel 2013 ci sono stati 16 interventi dei caschi rossi, rispetto ai 44 del 2012;
ad Afragola 62 nel 2013 rispetto ai 125 del 2012;
16 a Casalnuovo rispetto ai 26 del 2012 e 23 interventi a Caivano rispetto ai 73 del 2012
Nella foto il logo dell’operazione Terra dei Fuochi
da: Sindaco Acerra [ufficiostampa.sindacoacerra@gmail.com]
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COMUNICATO STAMPA DEL 22 GENNAIO 2014
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TERRA DEI FUOCHI: CALDORO, “DA NAPOLITANO GRANDE SENSIBILITÀ.
“CI SONO DRAMMI CHE NON SI CANCELLANO MA SEMPRE PIÙ IMPEGNO”.
“Il Presidente Napolitano conferma, ancora una volta, la grande attenzione e sensibilità sul tema Terra dei fuochi”.
Lo ha sostenuto il Presidente della Regione Campania, Stefano Caldoro.
“Ci sono drammi che nessuno riuscirà a cancellare e lo Stato ha il dovere di dare risposte. L’incontro di oggi, possibile grazie alla tenacia di Don Maurizio Patriciello, rappresenta uno stimolo forte e deciso ad andare avanti.
Nel 2010 abbiamo avviato la svolta, dobbiamo continuare tutti insieme con determinazione perché il cammino e’ancora lungo.
Deve aumentare-conclude Caldoro- l’azione di sanità pubblica, sulla cura e sulla prevenzione, dobbiamo implementare le bonifiche e mettere in moto meccanismi sempre più severi per allontanare la criminalità organizzata. Questa terra merita fatti. Abbiamo iniziato e dobbiamo essere sempre più incisivi”

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PROMOZIONE AGROALIMENTARE, 50 MILIONI PER AZIONI DI MARKETING SU TERRA DEI FUOCHI. MARTUSCIELLO: IL PIANO SARA’ REALIZZATO CON IMPRESE EDITORIA E COMUNICAZIONE
“Supportiamo il settore dell’agroalimentare attraverso azioni mirate di marketing e comunicazione utili a contrastare gli effetti della problematica inerente la Terra dei Fuochi. Abbiamo destinato 50 milioni di euro del fondo per le misure anticicliche ad un consistente piano regionale di marketing territoriale che coinvolgerà tutto il nostro sistema produttivo.”
Così l’assessore alle Attività produttive della Regione Campania Fulvio Martusciello, al termine della riunione del tavolo delle imprese editoriali e della comunicazione, convocate per l’avvio del piano regionale di marketing territoriale destinato a contrastare gli effetti derivanti dalla questione “Terra dei Fuochi”.
Il piano di marketing territoriale rientra nell’ambito del fondo per la realizzazione di misure anticicliche e la salvaguardia dell’occupazione a favore delle imprese a valere sul Piano di azione e coesione (stanziamento complessivo pari a 150 milioni di euro) che ha individuato Sviluppo Campania, società in house della Regione Campania, come soggetto gestore.
“La crisi originata dalle sollecitazioni negative provenienti dall’opinione pubblica ha travalicato i confini dell’area interessata dalla problematica della Terra dei Fuochi per diventare una questione a dimensione regionale che impatta sull’intero sistema produttivo, con una particolare sofferenza dell’agroalimentare della Campania. Un comparto che da solo vale 5 miliardi di euro l’anno.
“E’ fondamentale fornire elementi concreti di risposta sia alla preoccupazione dei consumatori sulla qualità dei prodotti, sia alla conseguente difficoltà degli imprenditori a difendere la propria competitività sui mercati”, continua Martusciello.
“A tale scopo abbiamo strutturato un pacchetto di misure da attivare per tutelare la reputazione del nostro territorio e le eccellenze produttive. Un primo insieme di azioni, su cui sono appostati 15 milioni di euro, punta a far leva sul recupero della fiducia dei consumatori e sulla costruzione di un sistema di riqualificazione del marchio Campania, attraverso azioni di marketing specifico, come ad esempio la creazione di un’etichetta riconoscibile, riconducibile a standard elevati di qualità, e a specifici progetti di promozione editoriale, campagne di informazione e comunicazione.”
L’azione verrà realizzata in collaborazione con le imprese del settore editoria e comunicazione della Campania.
“Un secondo insieme di soluzioni riguarda invece la creazione di un sistema di supporto diretto alle imprese danneggiate dalla questione Terra dei Fuochi: abbiamo appostato 35 milioni di euro per le PMI del settore agroalimentare, attraverso voucher per acquisire servizi di comunicazione e promozione.
“Individuati i fondi, entriamo nella fase di emanazione dei bandi per partecipare al piano regionale, in modo da attivare quanto prima tutte le azioni utili a rilanciare la competitività del nostro made in Campania”, conclude Martusciello.

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COMUNICATO STAMPA DEL 22 GENNAIO 2014
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TERRA DEI FUOCHI, SCOTTO (SEL) E MANFREDI (PD): APPROVATO UN EMENDAMENTO PER IMPIEGARE I LAVORATORI DELLE SOCIETÀ PARTECIPATE
La Camera ha approvato un emendamento presentato da Arturo Scotto e Massimiliano Manfredi per inserire nel decreto sulla Terra dei Fuochi tra i soggetti attuatori degli interventi di bonifica anche le società partecipate della regione che operano in tali ambiti, nel rispetto della normativa vigente.
Un emendamento importante perché può contribuire ad aiutare e sostenere tanti lavoratori che oggi vivono una condizione di sofferenza e sono in cassa integrazione. Lo affermano in una nota congiunta i deputati campani di sinistra ecologia libertà, Arturo Scotto e del partito democratico Massimiliano Manfredi.
ufficiostampamanfredi@gmail.com
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Convenzione anti-roghi firmata da Sindaci della Terra dei fuochi: giovedì la presentazione col Commissario e vice-prefetto Cafagna
Comitato di consultazione tra Sindaci, sconfinamento extra-territoriale delle forze di polizia locale e coordinamento per l’attuazione di un comune piano di prevenzione di smaltimento illecito e roghi tossici di rifiuti nella Terra dei fuochi. È quanto prevede la Convenzione siglata tra i Comuni di Acerra, Afragola, Caivano e Casalnuovo che sarà illustrata dai Sindaci Raffaele Lettieri, Domenico Tuccillo, Antonio Falco e Antonio Peluso, insieme al vice-prefetto Donato Cafagna, commissario anti-roghi in Campania e ai rispettivi comandanti di polizia locale, in una conferenza stampa congiunta, giovedì 23 gennaio, alle ore 11, presso il Salone Moriani del palazzo municipale di Afragola.
Sindaco Acerra
ufficiostampa.sindacoacerra@gmail.com

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13 gennaio 2014
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DL TERRA FUOCHI, MANFREDI e IANNUZZI (PD): OK COMMISSIONE per BONIFICHE con i BENI CONFISCATI alla CRIMINALITÀ’ ORGANIZZATA e per la TUTELA DEI PRODOTTI AGRICOLI
“Un ottimo risultato frutto di un lavoro comune fra i diversi Gruppi parlamentari, che ha l’intento di migliorare e rafforzare il decreto Terra dei Fuochi, al fine di salvaguardare le nostre terre, le nostre comunità ed i nostri prodotti”.
Con queste parole Massimiliano Manfredi e Tino Iannuzzi (Pd) hanno commentato l’accoglimento degli emendamenti presentati dal PD in Commissione Ambiente per destinare somme di denaro, beni mobili ed altri proventi – derivanti dalla gestione dei patrimoni confiscati alla criminalità organizzata ed ai clan camorristici per reati ambientali commessi in Campania- alla realizzazione di interventi prioritari di bonifica e messa in sicurezza dei siti campani inquinati.
Importante è la modifica del DL, che prevede l’applicazione del regolamento della Comunità europea n. 178/2002 per garantire la qualità prodotti agricoli e per superare i limiti della legislazione vigente sulla distinzione tra acque potabili ed irrigue.
“Speriamo che questo metodo di proficuo lavoro in Commissione conduca a risolvere nelle prossime ore le altre questioni aperte, a cominciare da quella cruciale degli screening sanitari , delle indagini e degli accertamenti preventivi e diagnostici a tutela della salute delle persone, senza oneri e ticket a carico dei cittadini”.
da: Massimiliano Manfredi [ufficiostampamanfredi@gmail.com]

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9 GENNAIO 2014
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TERRA DEI FUOCHI: DIVIENE OPERATIVA LA LEGGE REGIONALE.
ROMANO: FONDAMENTALE COLLABORAZIONE ATTIVA DEI COMUNI PER TUTELA SALUTE CITTADINI.
L’Assessorato all’Ambiente ha diramato una circolare a tutti i sindaci della Regione richiamando la loro attenzione sugli obblighi posti a carico dei comuni dalla legge regionale 20 del 9 dicembre scorso, fortemente voluta dalla Giunta Caldoro e dall’intero Consiglio regionale, finalizzata ad attuare le prime misure straordinarie per la prevenzione e la lotta al fenomeno dell’abbandono e dei roghi dei rifiuti.
La legge regionale diviene operativa prima del decreto legge del Governo, il cui esame è ancora in corso da parte della Commissione Ambiente della Camera in vista della sua conversione in legge.
I comuni devono, entro l’otto marzo, individuare e accertare, tramite apposito registro, tutte le aree pubbliche e private interessate dall’abbandono e dai roghi di rifiuti nell’ultimo quinquennio avvalendosi di rilievi e controlli già effettuati e delle segnalazioni dei cittadini.
Queste aree non possono più essere utilizzate per nessuna attività fino a quando non sarà dimostrata, con idonee attestazioni analitiche rilasciate da laboratori accreditati, l’assenza di fattori di pericolo per la salute e l’ambiente.
E’ una misura importante che mira ad impedire che l’attività criminale di smaltimento abusivo dei rifiuti possa essere strumentale ad iniziative di speculazione edilizia.
I comuni hanno l’obbligo di pubblicare sui loro siti web istituzionali il registro il cui aggiornamento è previsto dalla legge con cadenza semestrale. In caso di inottemperanza, la Regione provvederà ad esercitare i poteri sostituitivi.
“Si tratta – ha commentato l’assessore Giovanni Romano – di un importante passo per ricostruire la filiera delle responsabilità istituzionali a salvaguardia della salute dei cittadini e dell’economia sana della Regione.
“La collaborazione attiva dei comuni è fondamentale per debellare il fenomeno e noi saremo vicini alle loro esigenze finanziando i progetti che hanno presentato a valere sul bando regionale che ha messo a disposizione ben 5 milioni di euro. Per la fine del mese di gennaio la graduatoria sarà pronta e sarà possibile realizzare gli interventi di sorveglianza e di controllo del territorio presentati”, ha concluso Romano.

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7 gennaio 2014
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Non solo Terra dei Fuochi, ma tutela dell’ambiente e dei consumatori, e agricoltura sana e di qualità. Grande successo di partecipazione alla degustazione gratuita dei prodotti agricoli locali, che si è svolta ieri sera, lunedì 6 gennaio 2014, presso Piazza Castello ad Acerra, con circa 9000 ticket per le degustazioni presentati agli stand. Durante la manifestazione “Ambiente e Agricoltura”, gli agricoltori locali dell’associazione Ari.Amo, per dimostrare la salubrità dei propri prodotti, hanno cucinato e offerto gratuitamente i piatti preparati con ortaggi e verdura rigorosamente acerrani. Accanto agli stand, vi era anche la riproduzione di un piccolo orto coltivato a patate, fagioli, pomodori, lattuga, finocchi e altri prodotti agricoli.
La manifestazione, nata con l’intento di arginare la speculazione mediatica sulla cosiddetta “Terra dei Fuochi”, è stata sostenuta da vivai e aziende locali, e patrocinata dal Comune di Acerra. In tanti hanno fatto la fila per degustare i cibi e tra i visitatori d’eccezione anche il vescovo di Acerra Monsignor Antonio Di Donna, in coda con gli altri per degustare un gateau di patate. «La battaglia ambientale deve essere fatta da tutti – ha spiegato il sindaco di Acerra Raffaele Lettieri -, i produttori agricoli sono scesi in campo per chiedere la tracciabilità dei prodotti agricoli, vogliono andare sul mercato con tutte le garanzie di salubrità e le certificazioni, per mettere da parte il mercato parallelo. Stasera mi sento incoraggiato, – ha continuato il primo cittadino – la comunità che partecipa, l’associazione degli agricoltori che ci chiede aiuto: sono un sintomo di verità. Vogliamo chiarezza sulle analisi, sì ai controlli sul nostro territorio, sui suoli e sui prodotti a garanzia della salute».
«Dal peccato nasce la grazia – ha detto Monsignor Di Donna -. Chissà se da questa catastrofe umanitaria può nascere il bene. Acerra è ricca di terreni sani e gli agricoltori sono disposti a fare tutti i controlli. La strada è sicuramente in salita ma ben vengano i controlli se serve a riscattare la terra di Acerra. Si sta reagendo, io vedo un forte segnale. Gli agricoltori locali hanno capito una grande cosa, i contadini sono sempre stati grandi lavoratori, ma spesso sono rimasti chiusi, isolati. Adesso si sono messi insieme, hanno accettato un codice comune e la Chiesa li appoggia perché meritano un’occasione di riscatto. Sono qui per loro – ha concluso il Vescovo –, se necessario per dare voce a chi non l’ha. Questa sia l’occasione per iniziare daccapo».
«Finalmente le istituzioni hanno smesso di tacere – ha spiegato Paolo Petrella dell’associazione Ari.Amo -, venti anni sono stati troppi, adesso con il decreto legge “Terra dei Fuochi” hanno promesso che faranno tutto in 150 giorni. Le istituzioni hanno i mezzi tecnici per poter controllare in brevissimo tutti i siti e scoprire quali sono contaminati, noi abbiamo i cancelli delle nostre aziende aperti perché vogliamo favorire la sicurezza alimentare. Ci sono tante idee per recuperare i siti inquinati».
«Vogliamo verità per poter accertare quali mosse intravedere per il futuro – ha spiegato Filippo Castaldo, presidente dell’associazione Ari.Amo – Si sa che le problematiche maggiori riguardano la contea Curcio e zona Calabricito. Vogliamo una mappatura, ma bisogna fare presto. Le campagne agricole sono imminenti».

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5 gennaio 2014
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CAMORRA: MESSINA (IDV): CONDIVIDIAMO L’APPELLO DEI VESCOVI SULLA TERRA DEI FUOCHI.
“È importante e condividiamo la dura presa di posizione dei Vescovi campani, ripresa anche dal Presidente della Repubblica, che hanno lanciato l’allarme sulla terra dei fuochi considerando quanto accaduto un danno per l’umanità”. E’ quanto si legge in una nota del segretario nazionale dell’Idv Ignazio Messina. “È per questo – continua Messina- che noi dell’Italia dei valori abbiamo aperto un presidio di legalità a Casal di Principe per impedire che il disastro continui e per vigilare affinché gli appalti per le bonifiche non vengano assegnati ai clan. Ma non basta, occorre fare di più e proponiamo di più. Vorremmo che vengano venduti i beni confiscati alla mafia utilizzando il ricavato per la bonifica ed il ripristino dello stato dei luoghi, per garantire la salute dei 2 milioni di abitanti di quelle zone. Siamo convinti che questa sia la migliore risposta alle mafie, che questa sia vera antimafia. Facciamo appello alla Chiesa ed ai Vescovi della Campania – conclude Messina- affinché ci supportino in questa battaglia per la legalità e per la tutela di cittadini”.
— ufficio stampa Idv Campania
vico san nicola alla dogana regia, 9 (tel. 081.5525315)
alessandra staiano

TERRA DEI FUOCHI E MERCATO DEI PRODOTTI AGRICOLI CAMPANI. PROPOSTA DI MODIFICA DLL’ART. 3 DEL D.L. 136/2013
TERRA DEI FUOCHI E MERCATO DEI PRODOTTI AGRICOLI CAMPANI. PROPOSTA DI MODIFICA DLL’ART. 3 DEL D.L. 136/2013 (Bozza non corretta) Premessa L’emergenza ambientale nella Terra dei Fuochi ha provocato un effetto psicosi nella vendita dei prodotti tipici, dalla mozzarella di Bufala Dop all’ortofrutta, crollate nell’ultimo mese del 35-40%. Lo dice la Cia-Confederazione italiana agricoltori, sottolineando che nonostante le rassicurazioni di istituzioni e associazioni di categoria, i consumatori continuano a identificare la Campania con quella limitata porzione di territorio regionale devastato da roghi e veleni. L‘effetto-fuga dai prodotti campani può diventare pericoloso per l’economia e l’occupazione, visto che si tratta della terza regione in Italia per produzione agricola con oltre 136 mila aziende e 65 mila addetti. Le aziende agricole del casertano e del napoletano si vedono rifiutare i loro prodotti presso il mercato di Fondi, fra i più importanti del Paese, mentre grandi aziende alimentari come la Findus ha individuato nella vasta area ricompresa fra Mondragone, Caserta, Nola, Palma Campana, Napoli, nord Pozzuoli “l’area ad alto rischio in cui non è permessa la coltivazione Findus”. In questo quadro di autentico allarme sociale, molti produttori si sono organizzati in tutti i modi possibili anche in piena violazione delle norme sulla tracciabilità e molti commercianti si stanno arricchendo alle spalle degli imprenditori agricoli, sottopagando produzioni di qualità come le patate di Acerra o le carote di Cancello Scalo, ecc. Lo smarrimento e la confusione generatesi, mentre hanno creato un’autentica apprensione nei consumatori campani, sta alimentando l’interessata strategia di quanti stanno puntando a distruggere l’agricoltura del casertano e del napoletano a tutto vantaggio del cosiddetto no food per la realizzazione di impianti a biomasse. Già la patata di Avezzano e i suoi territori di eccellenza produttiva sono state in gran parte sostituite dal no food e ben 5 impianti sono stati già realizzati da quelle parti. Il sostegno di certa stampa e televisioni commerciali (es. La 7) alle generiche dichiarazioni dell’ex camorrista Carmine Schiavone che ne hanno fatto scoop di notizie peraltro già conosciute e le manifestazioni senza memoria del movimento Terra dei Fuochi retti da sacerdoti ascesi alla notorietà, hanno generato una situazione non sostenibile sul piano sociale ed economico. Oggi si celebrano, come profeti, assassini conclamati e anche preti, sostenuti da una certa Chiesa, dimenticando (volutamente) servitori dello stato e della chiesa che ben prima, negli anni 94/99, hanno metodicamente denunciato tale situazione, con effetti di veder cestinate le denunce e pagando in prima persona – vedi rimozione di prefetti coraggiosi e rimozione o invito al silenzio o prepensionamento di preti (Don Aniello Tortora zona nolana) e vescovi (zona nolana Beniamino Di Palma e casertana Riboldi e Nogaro). Le responsabilità della classe politica campana Vale la pena ricordare che a fronte della secretazione delle dichiarazioni di Schiavone da parte della Commissione Parlamentare sui rifiuti nel 1997 (era in corso l’indagine della Magistratura) il carteggio veniva in ogni caso puntualmente trasmesso ai dieci governi, ai cinque parlamenti, ai cinque sindaci di Napoli e ai quattro governatori regionali eletti nel frattempo. Tutti sapevano e niente hanno fatto. Oggi si stanno raccogliendo i frutti (ancor più) avvelenati, a causa di politici (nazionali e locali) portatori di biechi interessi e della colpevole inerzia di una stampa irresponsabile e di una insufficiente società civile dove le vittime sono i veri produttori agricoli e il territorio campano, a tutto vantaggio di quelle forze che non speravano più ( nel tempo sono stati fatti numerosi tentativi – secondo uno studio regionale la Campania produrrebbe più biomasse della Foresta Nera) di riproporre nell’area più fertile del Pianeta il no food come la “necessaria” alternativa al disastro dei veleni dei rifiuti. Disastro che, come detto vede complici politici, colletti bianchi e certi gruppi imprenditoriali che vogliono fare di Campania Felix il cuore del no food italiano. Alcuni dati sulla Terra dei Fuochi Circa i suoli inquinati, appare del tutto evidente, dai dati sotto riportati, come vi sia una grande confusione “sotto le stelle” e nel “Palazzo”. 1. L’ARPAC indica in 300 Ha i terreni inquinati in 2001 siti; 2. I Vigili del Fuoco hanno individuato dal gennaio 2012 al 31 agosto 2013: 6.034 roghi: di cui 3.049 in provincia di Napoli e 2.085 in quella di Caserta; 3. Per la Regione Campania: da monitorare e controllare, l’1% dell’intero territorio regionale; 4. Legambiente ha rilevato che in 22 anni: a. Sono stati smaltiti illegalmente oltre 10 milioni di tonnellate di rifiuti di ogni genere; b. Sono state presentate solo 1806 denunce; c. Sono state censite (dal 1991 al 2013) 82 inchieste per traffico di rifiuti e coinvolte 443 aziende. Esistono, inoltre, dati del Commissario per le bonifiche, delle Procure, della DDA, delle Università, dell’I.S.S., di alcuni comuni, delle ASL, di alcune Province, dei militari USA. La Facoltà di Agraria ha rilevato, infine, che i suoli inquinati sono solamente 1000 ettari circa. Tali informazioni possono considerarsi un importante punto di partenza per facilitare la costruzione di una mappatura a livello territoriale. In altre parole nessuno allo stato è in grado di dire quali e quanti siano i suoli e le falde inquinate. Non esiste né una mappatura validata né, purtroppo, nessuna autorità regionale o governativa pare, si sia posto il problema di raccogliere le indagini sui suoli o sulle falde che a vario titolo (Magistratura, Università, G.T.D., Prefetto delegato, ARPAC, ecc.) hanno effettuato in questi anni. Mentre siamo certi di sapere, come abbiamo visto in precedenza, quali e quanti sono i suoli agrari in Campania e nella Terra dei Fuochi in particolare e cosa e quanto si produce, esiste, invece, da una parte, un allarme diffuso e giustificato dalle conseguenze (nefaste) per una carenza (assenza voluta?) di intervento sul controllo del territorio e di prevenzione sulla salute pubblica e, dall’altra, un ragionato, preordinato e strumentale allarmismo (cassa di risonanza per interessi precisi e collusivi) che porta la gente a volere a tutti i costi e subito le bonifiche. Tutto ciò indipendentemente dalla conoscenza dei problemi e da una strategia generale per risolverli e dal fatto che si stanno propagandando interventi (o solo progetti) di messa in sicurezza per bonifiche. Così come fa il Presidente della Regione, Caldoro il quale afferma che “la parte malata del territorio è l’1% . Le aree inquinate sono già circoscritte”, per contraddirsi subito dopo dichiarando che “non vuol dire che non c’è il rischio, ma si sta lavorando, con il ministero dell’Ambiente, attraverso il monitoraggio satellitare per verificare la mappatura di tutta la Campania” ( lo stesso Ministero che ha derubricato le SIN a SIR); lo stesso responsabile politico della Regione chiarisce il suo pensiero con la grave affermazione: “Serviranno ottanta anni circa per bonificare i territori dell’area nord di Napoli. Per l’inquinamento dell’area la bonifica non sarà completa prima del 2050 e, per quanto riguarda il percolato, senza avviare gli interventi, dovremmo aspettare fino al 2080” (riprendendo affermazioni di un geologo, talmente incompetente e in malafede, da spostare un disastro avvenuto – percolato nella fase virulenta già in falda dagli anni 80/2000 – in un futuro disastro, valutato fra 50 anni prossimo futuro, per l’ennesimo balletto di pseudo progetti e pseudo bonifiche) . Cos’è il solito furbesco atteggiamento da meridionale straccione e piagnucoloso per ottenere più denari da Roma?, supportato da tecnici in cerca di notorietà e incarichi?. A chi giova tutto questo? Ai soliti noti, incollati alle poltrone. E’ necessario, invece, bloccare i fuochi con un puntuale e coordinato controllo del territorio; far confluire presso un’unica autorità pubblica tutte le informazioni circa indagini o analisi già effettuate per individuare aree inquinate; avviare una seria mappatura dei suoli inquinati e delle falde compromesse, risarcire quegli agricoltori vittime dell’avvelenamento delle matrici ambientali; effettuare la caratterizzazione; procedere infine alle bonifiche privilegiando il fitorimedio e altre tecniche naturali. Ciò per non alimentare interessi contrapposti, legittimando peraltro chi vuol distruggere l’economia agricola di due province e l’immagine di un’intera regione. Il no food una falsa soluzione e un pericolo reale E’ il caso di sottolineare che la sola provincia di Caserta produce il 36% in più dell’energia di cui ha bisogno e che la realizzazione di un impianto a biomasse, potenzialità 1MW – taglia minima per poter sostenersi sul piano economico, fagociterebbe almeno 300 ettari di suolo agrario le cui produzioni sarebbero destinate ad essere bruciate per produrre energia (con enorme dispendio di energia – da un lato si distruggerebbero prodotti e dall’altro si consumerebbe molta più energia per riottenerli). Posto che i suoli inquinati sono circa 1000 ettari, come sarebbe stato rilevato dalla Facoltà di Agraria dell’Università Federico II, si potrebbe alimentare una centrale di poco più di 3MW. Su questo punto si pongono due questioni. Sapendo che con il fitorimedio, ossia la tecnologia che attraverso l’utilizzazione di specifiche piante permette di disinquinare i suoli in tempi abbastanza ragionevoli (dai 4 ai 7 anni) e ammettendo pure, ma non è così, che un impianto a biomassa non produca direttamente delle problematiche, si porrebbe la questione di come alimentare l’impianto, la cui vita media è data a venti anni, dopo che i suoli sono stati liberati dagli inquinanti e ridestinati alla produzione di cibo che i suoli delle zone interessate all’inquinamento devono essere, per qualità e reddito, restituiti all’agricoltura. Non c’è paragone fra la coltivazione del pomodoro ma anche del tabacco o di ortaggi e la produzione, ad esempio della canapa (Cannabis sativa), che è pure doppiamente importante quale disinquinante (Cd, Cr, Ni, PCB, Radiocesio) e per la produzione di fibre che potrebbero sostituire, almeno nell’80% dei casi, le plastiche, se non si interviene con un appropriato sostegno economico agli agricoltori. Sappiamo pure che la canapa però, non disinquina gli oli minerali o lo zinco o il Pb per i quali occorre, ad esempio il Salice (Salix viminalis) che è di scarso valore commerciale e buono per la produzione dei vimini utilizzati per realizzare panieri, stuoie e oggetti vari. Il fitorimedio va dunque considerato per quello che è: un intervento di sanificazione ambientale ma con scarse aspettative economiche visto la inevitabile frammentarietà degli interventi. La seconda questione fa riferimento direttamente alla tecnologia. Gli scarti per alimentare gli impianti rappresentano una fonte di approvvigionamento aleatoria e i costi di trasporto limitano a un raggio di 15 km la loro provenienza. Richiedono spazi per lo stoccaggio e accorgimenti per la loro conservazione. Vi è poi il concreto rischio che al posto di materie di scarto siano impiegati in modo poco corretto rifiuti più o meno mascherati o, peggio, prodotti alimentari mentre nel mondo si muore d’inedia. Quanto al liquame, altro possibile materiale, esso ha una resa molto bassa, una composizione variabile che non facilita l’impiego nei digestori. Per alimentare un impianto da 3MW (che è piuttosto grande) servirebbero i liquami di migliaia di capi di bestiame. Non parliamo del siero e di altri ‘rifiuti speciali’ agroalimentari che sono ancora più difficili da gestire degli ‘effluenti zootecnici’. Per questi impianti, primo fra tutti, c’è il problema che per alimentare una centrale da 3MW occorrerebbe coltivare, in seguito, un terreno di circa 1000 ha, che verrebbe così sottratto alla produzione di derrate alimentari per l’alimentazione umana o animale. Terra dei Fuochi: la questione centrale sono i suoli inquinati da mappare Appare del tutto evidente che per ridare serenità ai consumatori, prospettiva ai produttori agricoli e tranquillità ai mercati è necessario che tutti sappiano che sono stati individuati, isolati e neutralizzati (ossia che non possono produrre cibo) i suoli agrari inquinati. La bonifica è l’azione conseguenziale all’individuazione e caratterizzazione di detti suoli. L’art.3 (Interventi urgenti per garantire la sicurezza agroalimentare in Campania) fra direttiva per le indagini tecniche per la mappatura, dei Ministri delle politiche agricole alimentari e forestali e dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare e della salute, d’intesa con il Presidente della Regione Campania (entro trenta giorni dalla data di entrata in vigore del decreto) detta i seguenti tempi: – novanta giorni per presentare una relazione con i risultati delle indagini svolte e delle metodologie usate, nonché sui possibili interventi di bonifica, relativi ai terreni indicati come prioritari dalla direttiva ministeriale; – centottanta giorni per altra relazione sui restanti terreni indicati come non prioritari. – entro altri trenta giorni, con distinti decreti interministeriali dei Ministri delle politiche agricole e dell’ambiente, sono indicati i terreni della regione Campania che non possono essere destinati alla produzione agroalimentare ma esclusivamente a colture diverse. – infine con decreti interministeriali dei Ministri delle politiche agricole dell’Ambiente può essere disposta, su istanza dei soggetti interessati, la revoca dell’inclusione dei terreni di cui al precedente periodo qualora sia dimostrato il venire meno dei presupposti per tale inclusione. In totale non meno di 210 giorni, 7 mesi, ammesso che tutti funzioni come purtroppo non appare. La norma non tiene in nessun conto la situazione reale e il peso che il settore e le aree interessate hanno nell’economia regionale quale fonte primaria di risorse agro alimentari, reddituali e occupazionali. I tempi sono incompatibili con le esigenze di mercato e di garanzia verso i consumatori. Nulla viene stabilito circa il risarcimento alle aziende agricole, vittime di una situazione di disastro ambientale ed economico attribuibile alla camorra come allo Stato (camorra/stato/colletti bianchi locali) e a una classe politica finora inerte (oltre che collusa, ignorante, egoista e dilettante) pur sapendo da anni la situazione del territorio di alcune aree delle province di Napoli e Caserta. Il decreto, inoltre, non tiene conto di quanto, a vario livello e scopo, hanno già fatto in termini di rilevamenti e analisi altre autorità scientifiche come anche settori della Magistratura. Non è pensabile una mappatura di un territorio senza che vi sia un’unica autorità preposta al coordinamento e alla definizione di tempi e modalità e che raccolga a sé quanto da altri già rilevato. Non è possibile accettare quella scansione di tempi poiché segnerebbe un punto di non ritorno del settore e l’imbarbarimento, con comportamenti forse anche illegali, di quanti si vedranno costretti in qualche modo alla mera sopravvivenza. Conclusioni Per i motivi sopra esposti è necessario quanto urgente una profonda modifica dell’art.3 del D.L. 136/2013 che vada nella seguente direzione: 1) Affidare ad un’unica autorità scientifica centrale (anche internazionale-extraeuropea) il coordinamento e la stesura della mappa del territorio interessato agli inquinamenti del suolo e delle falde acquifere; 2) Far confluire ogni e qualunque informazione su precedenti rilievi o indagini effettuate da altre autorità scientifiche anche per conto della Magistratura, al fine di abbandonare pseudo ripetitivi progetti ed eseguire o completare interventi efficaci; 3) Con il concorso anche di laureandi in agraria, biologia, geologia, ingegneria chimica e sanitaria segnalati dalle rispettive facoltà delle Università campane, dalle associazioni di volontariato a partire dalle associazioni ambientaliste, e coordinati dall’autorità scientifica in parola, utilizzare anche il predetto personale per effettuare i prelievi dei suoli anche per eventuali ulteriori analisi, semmai di dettaglio; 4) L’autorità di cui al punto 1 individuerà ed elaborerà ogni e qualunque direttiva utile affinché entro 30-45 giorni sia effettuata la mappatura dei suoli e la indicazioni di quelli cui non sarà consentito l’attività di produzione di cibo nonché la destinazione di questi per la bonifica con il fitorimedio o interventi analoghi, naturali. 5) Le aziende i cui suoli (o parte di essi) sono risultati inquinati e quindi verranno interessati per un tempo determinato stabilito dall’autorità, ai sensi del punto 1, sulla base di specifici decreti saranno risarciti per le perdite economiche subite fatte salve eventuali responsabilità ove si rilevasse presenza diretta sui suoli o nei suoli di rifiuti illecitamente sversati. 6) I suoli bonificati e rinaturalizzati, riportati alla loro vocazione originaria, avranno diritto, ai sensi delle direttive europee vigenti, previa validazione e certificazione di qualità, a contributi fino a 450/500 €/ettaro/anno per dieci anni.


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