COOPERAZIONE SOCIALE DI NAPOLI.
le news a cura di Marina Bisogno
Carlo Mitra,Confcooperative:
“ L’accelerazione della spesa è un’opportunità per la cooperazione ”
“La delibera della regione Campania sull’accelerazione della spesa dei Fondi strutturali mediante interventi finanziati dal POR Campania FESR 2007 – 2013 è un’opportunità da non perdere per recuperare i ritardi accumulati negli anni passati”.
L’ha detto Carlo Mitra, commissario Confcooperative Campania , che insieme al direttore Maria Rosaria Soldi ha partecipato al Tavolo di partenariato del 12 settembre a Palazzo S. Lucia.
Gli amministratori regionali hanno illustrato per sommi capi i passaggi della delibera n 148 del 27 maggio 2013 che punta tutto su ambiente, ricerca e innovazione, efficientamento energetico e sviluppo urbano, azioni rivolte anche ad imprese locali.
“Queste scelte, coerenti con quanto indicato dai partner istituzionali e socio-economici della Regione, possono costituire un utile strumento per amministrazioni locali ed imprese al fine di invertire il trend economico negativo, in un contesto congiunturale difficile e in continua evoluzione” si legge sul documento che accompagna l’atto della Giunta.
Ciò che interessa alla cooperazione campana (un sistema di 9.000 imprese) è soprattutto il sostegno al tessuto produttivo mediante l’attivazione di fondi per finanziamenti a PMI innovative e incentivi all’impresa sociale.
“La cooperazione è già impegnata a dare il proprio contributo con iniziative e progetti in questo senso” ha concluso Mitra.
INFO
Dott.ssa Marina Bisogno
Comunicazione Confcooperative Campania
email: bisogno.m@confcooperative.it
Centro Direzionale di Napoli, Isola E/1
81143 Napoli Tel: 081/5625467 Fax: 081/5625271
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25 luglio 2013
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Napoli, promesse e bugie dell’amministrazione. Le parti sociali convocano i media.
Il Comitato “Il welfare non è un lusso”, Federsolidarietà Confcooperative, Collettivo Operatori Sociali , Federazione SAM e Federazione A.R.C.A. hanno indetto per il 25 luglio 2013, alle ore 12.00, una conferenza stampa presso la sala Nugnes del Comune di Napoli, in via Verdi.
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Gli organizzatori lamentano il mancato rispetto degli impegni assunti dall’amministrazione rispetto ai pagamenti dovuti alle cooperative che gestiscono case famiglia e servizi socio-educativi.
Risale, infatti, a ieri la notizia che la Ragioneria non è in grado di adempierli.
«Sicuramente passeranno un’estate più tranquilla le imprese pubbliche e private che hanno beneficiato di più di 300 milioni, pagati grazie ai decreti “salva-comuni” e “salva-imprese” e al “tour de force” della Ragioneria comunale che, quando vuole (ovvero quando vogliono gli amministratori), sa essere solerte ed efficiente.
Ma per case-famiglia e servizi socio-educativi per minori a rischio non arriveranno le risorse finanziarie promesse» dichiarano i portavoce.
E continuano: «Chiediamo quindi il rispetto dei nostri diritti in una città che bistratta le politiche sociali. Ne va della dignità del lavoro e della qualità dei servizi erogati».
Le promesse
A margine della mobilitazione degli operatori del sociale, il Comune di Napoli prometteva di pagare entro fine luglio alle cooperative che gestiscono le case-famiglia quattro bimestri del 2012 e uno del 2013, e versare alla filiera educativa, per lo stesso termine, un milione e ottocentomila euro.
Venerdì 19 luglio 2013, in occasione del Tavolo della crisi, istituito per monitorare il lavoro dell’amministrazione, la Ragioneria aveva prospettato questa situazione, ora smentita.
Somma totale liquidata: 5,1 milioni
Somme già stanziate con i mandati di pagamento: 2 milioni
Somme da liquidare e pagare entro la fine di luglio: 3 milioni
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11 luglio 2013
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POLITICHE SOCIALI: L’ALLEANZA DELLE COOPERATIVE ITALIANE ESPRIME PREOCCUPAZIONE PER I CONTINUI TAGLI E I RITARDI DI PAGAMENTO
Napoli, 8 luglio 2013. Il Coordinamento dell’Alleanza delle Cooperative Italiane (A.C.I.) della Campania, Settore Sociale, riunitosi per esaminare la difficile situazione del comparto, esprime forte preoccupazione a causa di una serie di criticità prima tra tutte il continuo taglio dei finanziamenti pubblici alle politiche sociali.
La recente vertenza con il Comune di Napoli sui ritardi dei pagamenti alle cooperative attive nella gestione delle case famiglia e dell’assistenza domiciliare, ha messo in luce tutte le problematicità che la carenza dei fondi crea alle imprese, agli operatori ma, soprattutto, ha rimarcato il dramma di tante persone disagiate che vedono le prestazioni sociali contrarsi.
A fronte dei 10 milioni di euro stanziati per le case famiglia, il Comune ha ancora 90 milioni di prestazioni non pagate alle cooperative del settore. Pertanto, il Coordinamento ha confermato che continuerà a far pressione sul Comune affinché tutti i pagamenti vadano a buon fine.
Anche sul versante regionale, assistiamo da anni al taglio delle risorse per le politiche sociali. Tutto questo mentre la Regione Campania è l’unica in Italia a non aver ancora recepito la legge nazionale n. 381/91 che obbliga alla costituzione dell’Albo regionale delle cooperative sociali. Albo in Campania ancora inesistente, con tutti i danni che ne derivano.
Pertanto, all’indomani dell’incontro, l’A.C.I. Campania settore sociale chiede:
– alla Regione l’immediata approvazione della Legge regionale sulla cooperazione sociale e maggiore attenzione, anche in termini di stanziamenti di fondi, alle politiche sociali;
– al Comune di Napoli di stanziare una quota maggiore per il pagamento delle prestazioni effettuate dalle cooperative sociali e di avviarsi verso la regolarità dei pagamenti secondo le disposizioni di legge;
– agli Ambiti Territoriali, previsti dai Piani di Zona per le politiche sociali, di convocare obbligatoriamente l’A.C.I. sociale ai Tavoli di concertazione ed una maggiore attenzione alle istanze della cooperazione.
Sulla base di questa linea di lavoro la cooperazione sociale rappresentata dall’A.C.I. metterà in moto, a partire dai prossimi giorni, una forte iniziativa per tutelare il grande patrimonio della cooperazione sociale intesa come rete
In una dichiarazione congiunta Mario Catalano, Presidente Legacoop Campania, Carlo Mitra, Commissario Confcooperative Campania e Gian Luigi De Gregorio, Presidente Agci Campania, presenti ai lavori del Coordinamento, spiegano:
“Riteniamo che le tutte le cooperative sociali, quelle grandi e ben strutturate, così come le tante medie e piccole, rappresentino un grande patrimonio dell’economia civile, e per il loro modo di fare impresa e per quello di esprimere una grande cultura della solidarietà. Negli ultimi anni, infatti, hanno saputo garantire prestazioni socio-sanitarie con costi di gran lunga inferiori rispetto a quelli delle aziende pubbliche, assicurando un sostegno reale delle fasce più deboli della popolazione. Uno sforzo straordinario, fatto, in molti casi, senza ricevere il pagamento delle prestazioni nei tempi dovuti. Per questo motivo, la nascita, anche in Campania, della costola sociale dell’A.C.I. renderà più forte la capacità di rappresentare l’intero mondo della cooperazione sociale. Puntiamo ad unire tutte le forze, e ad evitare divisioni dannose per un settore già troppo colpito dalla crisi e dai tagli di bilancio” .
Napoli, 8 luglio 2013
Ufficio Stampa
Marina Bisogno | 0815625467 | bisogno.m@confcooperative.it
Anna Ceprano | 3394819921 | ufficiostampa@legacoopcampania.it
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Napoli, 3 luglio 2013
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Presidio al Comune di Napoli: le cooperative sociali interrompono la mobilitazione
Le cooperative sociali che gestiscono le case famiglia e le strutture socio-educative interrompono il presidio sotto gli uffici del Comune di Napoli. La decisione arriva dopo 23 giorni di mobilitazione (sciopero della fame compreso) e il Tavolo tecnico del 02 luglio 2013 tra l’assessore al Welfare Roberta Gaeta e le parti sociali (Federsolidarietà Confcooperative Campania, Federazione Sam, Comitato Welfare non è un Lusso, Collettivo Operatori Sociali e Federazione A.r.c.a.).
Il Comune, infatti, è sulla strada giusta per mantenere fede alle promesse: pagare entro fine luglio alle cooperative che gestiscono le case-famiglia quattro bimestri del 2012 e uno del 2013, e versare alla filiera educativa, per lo stesso termine, un milione e ottocentomila euro.
«Al Tavolo di ieri gli amministratori comunali ci hanno dimostrato che stanno effettivamente lavorando per concretizzare gli impegni di dieci giorni fa. Certo, continueremo a vigilare ma io e miei colleghi abbiamo deciso all’unanimità di fermare la mobilitazione.
Aspettiamo comunque che vengano date risposte agli Enti che hanno gestito progetti finanziati, per i quali il Comune ha incassato quasi 15 milioni ma intende riservare ai pagamenti solo 1,8.
Anche in questo caso ci aspettiamo un impegno dell’assessore per poter almeno portare la cifra del pagamento prima dell’estate a 6 milioni di euro» fa sapere Giovanpaolo Gaudino, coordinatore di Federsolidarietà Campania.
E continua: «Ad ogni modo non si pensi che questo stop sia una vittoria piena, o peggio un favore al mondo della cooperazione sociale. È solo un sospiro di sollievo nel mezzo di una lotta per vedere riconosciuti i nostri diritti. Per la svolta urge un cambio di passo nella considerazione della cooperazione sociale».
Poi conclude: «Per questo risultato, oltre ai consiglieri comunali impegnatisi in prima persona, agli assessori al Welfare e al Bilancio, al vice sindaco Sodano, al sindaco De Magistris e a tutte le associazioni che ci hanno sostenuto in questi giorni, vorrei ringraziare Giuseppe Guerini, sia in qualità di presidente di Federsolidarietà nazionale che di portavoce dell’Alleanza delle cooperative sociali, e Carlo Mitra, commissario di Federsolidarietà Campania.
Entrambi si sono prodigati per sollecitare l’amministrazione, senza mai farci mancare un aiuto, pratico o morale, in qualunque momento».
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21 giugno 2013
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Lotta coop sociali: primo importante risultato. Federsolidarietà Campania: «Da oggi confidiamo in un cambio di rotta»
Pagare entro metà luglio alle cooperative che gestiscono le case-famiglia quattro bimestri del 2012 e uno del 2011, e versare alla filiera educativa, per lo stesso termine, un milione e ottocentomila euro. Sono questi gli impegni assunti dall’Assessore alle Politiche sociali del Comune di Napoli durante il Tavolo di ieri, 20 giugno 2013, con il coordinatore di Federsolidarietà Confcooperative Campania Giovanpaolo Gaudino, Federazione Sam, Comitato Welfare non è un Lusso, Collettivo Operatori Sociali e Federazione A.r.c.a.
Inoltre l’assessore ed i dirigenti comunali hanno assicurato che provvederanno alla sistemazione degli ulteriori atti di liquidazione. Da parte loro, Federsolidarietà e le diverse organizzazioni presenti, hanno sottolineato l’esigenza che resti attivo il Tavolo per monitorare tutti gli adempimenti, programmare i residui pagamenti scaduti ed azzerare gli altri arretrati, specie alla luce delle norme stringenti che obbligano le P.a a pagare entro 60 giorni.
Ad esprimere soddisfazione Carlo Mitra, commissario di Federsolidarietà Campania e Giovanpaolo Gaudino, coordinatore di Federsolidarietà Campania: «Il risultato è frutto dell’impegno e della tenacia delle cooperative, dei loro Presidenti e dei dirigenti di Federsolidarietà che hanno creduto nella giusta battaglia. Una battaglia che oltre ad avviare verso una soluzione il grave problema dei ritardi dei pagamenti, ha voluto affermare equità e dignità per un comparto da tempo bistrattato. Ora confidiamo in un cambio di marcia nella considerazione delle politiche sociali in questa città. Un ringraziamento va a al vice sindaco Sodano, all’assessore Gaeta e ai gruppi Consiliari per aver dato attenzione alle nostre ragioni e a quanti hanno sostenuto la nostra giusta battaglia».
Link alla storia della vicenda e rassegna in coda agli articoli
Giovanpaolo Gaudino, Federsolidarietà Campania: «Non ho detto quanto mi hanno attribuito»
Comune di Napoli e mancati pagamenti: domani Tavolo con le parti sociali
Case famiglia a Napoli: Confcooperative si schiera contro il comune di Napoli
Sciopero della cooperazione sociale a Napoli. In trenta occupano il comune
Coop sociali: al via la protesta. Confermato dal comune l’incasso di 296 milioni
Napoli, sciopero cooperazione sociale: l’Alleanza sostiene le ragioni degli operatori
Mancati pagamenti: le comunità per i minori iniziano lo sciopero della fame
Salva comuni, Confcooperative:«De Magistris mantenga le sue promesse»
Mancati pagamenti alle cooperative sociali: salta il Tavolo con il comune di Napoli
Federsolidarietà Confcooperative Campania: “Al comune c’è una situazione da monitorare costantemente”
Mancati pagamenti, Federsolidarietà Campania: “Basta attendere, ora passiamo all’azione legale”
Federsolidarietà Campania: «Oltre ai mancati pagamenti dei debiti, puntiamo ad un dialogo per il futuro»
Napoli, cooperative sociali: ancora niente sul fronte pagamenti
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19 giugno 2013
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Giovanpaolo Gaudino, Federsolidarietà Campania: «Non ho detto quanto mi hanno attribuito»
«Non si capisce la ragione di unire una critica politica ad un’altra vicenda che riguarda un nostro Consorzio (Prodoos) per la quale l’interessato sta seguendo una verifica amministrativa.
Lo stesso non ha mai parlato di esposto in Procura e in ogni caso la discussione su questa faccenda non è stata oggetto ufficiale del Tavolo al Comune il 18 giugno. Il risultato di questo paradossale collegamento sminuisce la riflessione e la critica, svilendo il tutto ad un attacco ad un Ente o una persona».
A scriverlo in una lettera di rettifica è Giovanpaolo Gaudino in riferimento all’articolo “Politiche sociali, attacco a D’Angelo” apparso oggi (19.06.2013) su Il Giornale di Napoli, allegato al Roma, sezione cronaca di Napoli.
«La notizia così come riportata non corrisponde a quanto ho detto, soprattutto nell’iniziale virgolettato. Vorrei perciò avere l’occasione di chiarire la faccenda.
Quello che ho asserito, e di questo ho convinzione, è che chi ha amministrato in questi anni il Comune di Napoli non ha avuto la giusta attenzione politica vero il settore dei minori (case-famiglie e progetti socio-educativi territoriali).
Infatti questi servizi sono gli unici penalizzati, perché all’interno del settore Politiche sociali, la lavorazione degli atti di altri servizi è avvenuta nei giusti tempi» spiega Gaudino.
Interviene sulla faccenda anche Carlo Mitra, commissario Federsolidarietà Campania: «La triste vicenda dei ritardi dei pagamenti da parte del comune di Napoli alle cooperative che gestiscono le case-famiglia fa luce su uno scenario a tinte fosche.
Non solo è scandaloso il ritardo su servizi tanto delicati, ma anche che lo stesso si protragga in presenza di risorse.
Qual è la giustificazione?
La mancanza degli atti di liquidazione? Chiediamo al Sindaco di fare chiarezza una volta per tutte e di mettere a disposizione la documentazione.
Solo così sapremo se tutte le cooperative sono state trattare allo stesso modo e se si è pagato rispettando un cronologico.
In ogni caso la situazione è tale per cui l’Amministrazione deve assumersi le proprie responsabilità e, in attesa che lavori la documentazione, saldare un cospicuo acconto che copra almeno tutto il 2011 e buona parte del 2012.
Rinnovo il sostegno di Federsolidarietà Confcooperative Campania a questa giusta battaglia e ringrazio i Presidenti delle cooperative e i dirigenti di Federsolidarietà Confcooperative Napoli per il grande impegno e i sacrifici di queste settimane».
da: marina bisogno [bisogno.m@confcooperative.it]
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17 giugno 2013
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NAPOLI. Mancati pagamenti: la cooperazione sociale dopo lo sciopero, il 18 va al tavolo decisivo.
Comune di Napoli e mancati pagamenti: domani Tavolo con le parti sociali
Si terrà domani, 18 giugno 2013, il Tavolo-forse decisivo- tra Salvatore Palma e Roberta Gaeta, assessori al Bilancio e alle Politiche sociali del comune di Napoli e i portavoce di Federsolidarietà Confcooperative Campania, Federazione Sam, Comitato Welfare non è un Lusso, Collettivo Operatori Sociali e Federazione A.r.c.a.
All’ordine del giorno: lo sblocco di maggiori risorse (ad oggi solo 6 milioni complessivi a fronte di 38 mesi di mancati pagamenti), la possibilità di liquidare più di un bimestre e di rivedere le priorità a cui sarebbero destinate le somme del salva-comuni.
La protesta da parte delle case-famiglia e degli operatori impegnati nella filiera educativa è andata avanti senza sosta, anche sabato e domenica. La giornata di venerdì 14 giugno 2013 si è conclusa con una nota congiunta delle Commissioni consiliari al Bilancio e alle Politiche sociali. Nella nota i consiglieri, davanti all’evidenza dei fatti, hanno chiesto alla Giunta uno stanziamento maggiore di risorse tali da permettere ai dirigenti e gli operatori in agitazione di rientrare con le banche e di pagare gli stipendi.
In queste ore, poi, in vista del Tavolo di domani, Carlo Mitra, commissario Confcooperative Campania e Giovanpaolo Gaudino, coordinatore Federsolidarietà Campania, hanno inviato una lettera al sindaco Luigi De Magistris e alla sua Giunta per ribadire loro l’urgenza di un segnale politico chiaro a cui far seguire uno stanziamento del 30% (e non del 10%) delle somme del salva-comuni a favore dei servizi per i minori.
«Chiaramente andrà poi affrontata la gestione dei ritardi attuali, rispetto a cui si dovrà concertare un piano di rientro trasparente e alimentato con le seconde tranche dei flussi ex decreti n 35/2013 e n 174/2012» si legge nella nota.
Tra le altre richieste della nota una posizione chiara del Comune rispetto alla legge che impone alla P.a. un pagamento non oltre i 60 giorni.
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16 giugno 2013
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Continua la lotta delle Case Famiglia e degli Operatori sociali a Napoli.
Stasera, domenica 16 giugno, settima notte sotto Palazzo San Giacomo, sede del Comune di Napoli.
I lavoratori chiedono il pagamento degli arretrati: 30 milioni di euro attesi da 36 mesi.
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Continua la protesta delle organizzazioni delle case famiglia e degli operatori dell’educativa territoriale. Domenica 16 giugno ci sarà la settima giornata di protesta e la settima notte di veglia davanti a palazzo San Giacomo, sede del Comune di Napoli.
Da una settimana, giorno e notte, il presidio permanente chiede al comune l’accredito di 30 milioni di euro attesi da 36 mesi.
Venerdì le organizzazioni sono state ascoltate dalle commissioni comunali congiunte delle politiche sociali e del bilancio. Da questo incontro si apprendeva che per le case famiglia erano disponibili solo quattro milioni e seicento mila euro a fronte di un debito di circa 30 milioni di euro. La prima cosa che si è appresa con meraviglia da parte dei consiglieri, è il ritardo di 36 mesi dei pagamenti di un servizio indispensabile. In Italia solo un’altra città versa in queste condizioni, difatti, nonostante la crisi, tutte le altre città hanno un massimo di sei mesi di ritardo per i servizi ritenuti indispensabili. Alla richiesta dei consiglieri di capire come mai su 58 milioni di euro solo una piccola somma fosse destinata a questo servizio indispensabile, la risposta del tecnico inviato da palazzo San Giacomo è stata la seguente: sono stati pagati altri servizi indispensabili, alla domanda di quali fossero, ha risposto che sono indispensabili la spazzatura, l’elettricità, i cimiteri e altro, all’ultimo posto, ci sono le comunità per minori.
I consiglieri hanno chiesto all’amministrazione di triplicare la cifra dal momento che in una città che si definisce civile, la protezione dei minori non può stare al di sotto della spazzatura e dei cimiteri, ma al primo posto. Nel frattempo, è stata dichiarato dai consiglieri di lasciare un tavolo permanente di confronto con i rappresentanti della protesta e hanno chiesto all’amministrazione di rivedere le proprie scelte.
Domenica 16 parteciperanno alla protesta gli animatori “I ragazzi del Tappeto di Iqbal” dalle ore 10.30.
Alle ore 14.00 ci sarà il pranzo offerto dalla NCO (Nuova Cucina Organizzata) con i prodotti provenienti dalle terre confiscate alla camorra e alla mafia.
Solo tutelando i diritti si possono sconfiggere le criminalità organizzate e anche le case famiglia e l’educativa territoriali insegnano ai più fragili che nonostante i dispiaceri della vita, vince sempre e solo la legalità.
info: 328.2342698
Federazione Arca
Federazione Sam
Collettivo Operatori
Ufficio Stampa | Dialogos Comunicazione [ufficiostampa@dialogoscomunicazione.it]
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14 giugno 2013
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PAGAMENTI TERZO SETTORE COMUNE DI NAPOLI: RIPRISTINARE AL PIU’ PRESTO LA LEGALITA’ ATTRAVERSO LO SBLOCCO IMMEDIATO DELLE RISORSE
Legacoop Campania e Legacoopsociali esprimono sconcerto per ciò che sta accadendo alle cooperative sociali e a tante altre organizzazioni del Terzo Settore che, tra difficoltà e precarietà, hanno realizzato e realizzano tuttora servizi essenziali ed indispensabili per i cittadini napoletani.
Per questo Legacoop Campania e Legacoopsociali, nell’esprimere sostegno e solidarietà agli operatori sociali che stanno conducendo questa giusta battaglia di civiltà e dignità, chiedono al Sindaco De Magistris, alla Giunta comunale e a tutta l’Amministrazione di fare tutto il necessario per risolvere questa annosa questione.
Non possono bastare gli ennesimi e confusi annunci di prossimi pagamenti di appena due bimestri alle comunità e lo sblocco dei cosiddetti finanziati. Il Terzo Settore ha bisogno di sostegno concreto di certezze e sicurezze, così come ne ha bisogno l’intera comunità napoletana. Serve un atto di responsabilità e di coraggio da parte dell’Amministrazione comunale.
Oltretutto, tutto il settore sociale è in sofferenza a causa dei ritardi di pagamento pur continuando a dare servizi alle persone in difficoltà, ai minori abbandonati e vittime di violenze, ai ragazzi con i quali si cerca di costruire un futuro virtuoso e positivo, alle persone con handicap, agli anziani, agli immigrati.
Servizi che il Comune non paga da anni. E non pare intenzionato a pagare anche adesso che ha ricevuto fondi dal Governo proprio per ridurre il debito nei confronti dei fornitori di beni e servizi.
Tutto ciò è inaccettabile, va al più presto ripristinata la legalità attraverso lo sblocco immediato delle risorse a favore del Terzo Settore, dando priorità allo snellimento burocratico che non permette nello specifico alle comunità per minori e alle case famiglia di incassare le loro legittime spettanze.
Nei prossimi giorni Legacoop Campania e Legacoopsociali insieme alle altre organizzazioni della cooperazione sociale organizzerà iniziative su questo tema affiancandosi, non solo moralmente, alle tante operatrici ed operatori sociali che stanno vivendo una drammatica situazione lavorativa e personale.
Napoli, 14 giugno 2013
Ufficio Stampa Legacoop Campania
Anna Ceprano
tel. 081 6063054 | fax 081 6028491
3394819921 | 3458470985
ufficiostampa@legacoopcampania.it
annaceprano@gmail.com;
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14 giugno 2013
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La nuova mobilitazione delle case famiglia e degli operatori della filiera socio-educativa è slittata alle 14.00 di oggi 14 giugno 2013.
Il Comune ha convocato le commissioni consiliari alle 12.00.
Dopodiché i portavoce di Federsolidarietà Confcooperative Campania, Federazione Sam, Comitato Welfare non è un Lusso, Collettivo Operatori Sociali e Federazione A.r.c.a. saliranno al comune per un Tavolo tecnico con gli amministratori.
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14 giugno 2013
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NOTA DELLE ACLI CAMPANE SULLA MOBILITAZIONE DI FEDERSOLIDARIETA’
L’insostenibilità della situazione finanziaria in cui sono costrette ad operare le case famiglia campane, ed in particolare quelle del capoluogo partenopeo, insieme ai tanti operatori dei servizi sociali, ha spinto i rappresentanti di Federsolidarietà Confcooperative Campania, Federazione Sam, Comitato Welfare non è un Lusso, Collettivo Operatori Sociali e Federazione A.r.c.a. ad organizzare una mobilitazione, per protestare contro l’annoso ritardo nell’erogazione dei fondi di settore da parte del Comune di Napoli.
ACLI CAMPANIA esprime il suo convinto sostegno alle centinaia di lavoratori che con impegno, sacrificio e rinunce svolgono un lavoro delicatissimo, a contatto con le situazioni umane più difficili, il più delle volte, purtroppo, basandosi solo sulla propria forza di volontà.
Ogni lavoro ha come contropartita il sacrosanto diritto di essere remunerato né si può oltremodo tollerare che il mancato pagamento di oltre 40 milioni di euro arretrati alle cooperative possa ricadere sugli operatori sociali e, di conseguenza, sui diversamente abili, sui minori a rischio, sugli anziani e sulle famiglie che continuano ad essere assistiti con competenza e professionalità quotidianamente nonostante questa vergognosa baraonda.
ACLI CAMPANIA
chiede al sindaco di Napoli Luigi De Magistris ed all’assessore Roberta Gaeta di fare ogni sforzo possibile per sbloccare in tempi rapidissimi i pagamenti dovuti per i servizi sociali effettuati negli ultimi anni.
Anna Cristofaro Presidente ACLI Campania
Cell. 33131814047
da: Dr. Michele M. Ippolito [michele.ippolito@e-cremano.it]
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Napoli, 13 giugno 2013.
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Mancati pagamenti: la cooperazione sociale dopo lo sciopero della fame sit-in dal 14 sotto il Municipio.
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Giuseppe Guerini, portavoce dell’Alleanza delle cooperative italiane del settore sociale e presidente di Federsolidarietà nazionale, si schiera contro il comune di Napoli e garantisce mobilitazione da parte del Governo.
«I mancati pagamenti da parte del Comune di Napoli per le prestazioni rese dalle cooperative sociali non sono degne di una città così importante del nostro Paese. Non riuscire a pagare da tre anni le comunità di accoglienza per i bambini in difficoltà è gravissimo. Il debito ammonta oramai a quasi 40 milioni di euro».
È la dichiarazione di Giuseppe Guerini, Portavoce dell’Alleanza delle Cooperative Italiane nel settore sociale e presidente di Federsolidarietà.
«È una questione di dignità, aggiunge Giuseppe Guerini. Il lavoro va pagato senza decurtazioni e ulteriori lungaggini. Sosterremo l’azione delle nostre cooperative sociali portandola all’attenzione del Governo Nazionale e del Ministero per le politiche sociali».
Le case famiglia a Napoli continuano a chiudere e in questa situazione è imminente il fermo di ulteriori strutture che si occupano dei bambini più svantaggiati della città. E ora bisogna dare risposte a questa situazione kafkiana e drammatica.
Ma se il Comune ha incassato i fondi nazionali perché non paga?
Perché sono stati utilizzati per altro? Perché il Comune non riesce a liquidare?
Perché non vengono firmati gli atti di liquidazione?
Fino a quando le cooperative sociali dovranno attendere perché sia loro pagato dal Comune il lavoro svolto?
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Cooperazione sociale: domani 14 giugno nuova mobilitazione. L’appello di Confcooperative Campania
Dopo il no alla proposta dell’assessore al Welfare Roberta Gaeta e del vice sindaco Tommaso Sodano di procedere al pagamento solo di due bimestri, gli operatori e i dirigenti delle casa famiglia, creditrici verso il comune di Napoli di 38 mesi di arretrati, si preparano ad una nuova mobilitazione. Il concentramento è previsto per domani 14 giugno 2013, ore 12.00, sotto Palazzo San Giacomo.
I portavoce di Federsolidarietà Confcooperative Campania, Federazione Sam, Comitato Welfare non è un Lusso, Collettivo Operatori Sociali e Federazione A.r.c.a. saliranno al comune per un Tavolo tecnico con gli amministratori. Chiedono il supporto di tutti.
E a questo proposito Federsolidarietà Confcooperative Campania lancia un appello:
«Federsolidarietà Confcooperative Campania si appella alle istituzioni, ai media, al mondo della cooperazione sociale nazionale, alla Chiesa e alle altre realtà vicine al mondo associativo per dare man forte ai dirigenti e agli operatori delle case famiglia che stanno scioperando da tre giorni, con presidi anche notturni, a piazza Municipio a Napoli contro i mancati pagamenti da parte del comune.
I media in questi giorni hanno fatto del loro meglio par ritrarre una situazione complessa e che può avere conseguenze disastrose.
I ritardi dei pagamenti da parte del comune di Napoli agli operatori sociali delle case famiglia hanno raggiunto i 38 mesi, oltrepassando la soglia di tollerabilità.
La proposta giunta dall’assessorato comunale al Welfare e dal vicesindaco Tommaso Sodano di pagare solo due bimestri è stata respinta perché la cifra basterebbe a stento a pagare i debiti contratti con le banche proprio per la scelleratezza del comune.
In Campania dall’inizio del 2012, 100 case famiglie sono state chiuse e altre rischiano di chiudere.
A pagarne le conseguenze i bambini che saranno riconsegnati al sindaco, e migliaia di operatori.
Per questo la mobilitazione deve essere massiccia e ferma: a rischiare con la cooperazione è la tenuta dello status quo sociale non solo napoletano, ma anche regionale.
E poi c’è l’indecenza di un abuso: ogni servizio va pagato e va pagato nei termini di legge. I 38 mesi di ritardo sono inaccettabili e ormai non più sostenibili».
marina bisogno [bisogno.m@confcooperative.it]
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10 e 11 giugno 2013
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Napoli, 11 giugno 2013, sciopero della cooperazione sociale. In trenta occupano il comune.
Una trentina di cooperatori sociali ha appena occupato la sala Giorgio Nugnes di Palazzo San Giacomo. Si tratta dei dirigenti e gli addetti delle case famiglia che ieri 10 giugno 2013 hanno iniziato lo sciopero della fame contro i mancati pagamenti da parte del comune di Napoli.
«Abbiamo occupato perché pretendiamo di incontrare il sindaco De Magistris. Fino ad ora non si è visto. Pretendiamo risposte. Alcuni di noi hanno passato la notte in un sacco a pelo qui fuori a piazza Municipio» spiega al telefono Giovanpaolo Gaudino, portavoce di Federsolidarietà Campania.
E continua: «Ieri abbiamo incontrato l’assessore al Welfare Roberta Gaeta che ci ha garantito la sua disponibilità. Inoltre, fuori Palazzo San Giacomo, abbiamo parlato con il ragioniere capo che ha confermato l’incasso di 296 milioni. Ora vogliamo essere pagati».
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I fatti
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La protesta del mondo sociale napoletano è dovuta al mancato pagamento da parte dell’amministrazione locale dei servizi prestati (ormai sono 38 i mesi di ritardo).
L’ha annunciato ieri una nota, pubblicata anche on line, firmata da Federsolidarietà Confcooperative Campania, Federazione SAM, Comitato Welfare non è un lusso, Collettivo operatori sociali e Federazione A.R.C.A.
Stamattina c’è stata una vera e propria manifestazione (ore 10.00 sotto la sede del comune) a cui ha aderito anche tra chi opera nel settore educativo e nel tutoraggio.
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10 giugno 2013
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Mancati pagamenti: la cooperazione sociale inizia lo sciopero della fame
L’Alleanza delle Cooperative della Campania sostiene le ragioni degli operatori.
Gli enti gestori delle comunità per i minori che hanno lavorato col comune di Napoli iniziano lo sciopero della fame. Il motivo è il mancato pagamento da parte dell’amministrazione locale dei servizi prestati (ormai sono 38 i mesi di ritardo). Lo annuncia una nota, pubblicata anche on line, firmata da Federsolidarietà Confcooperative Campania, Federazione SAM, Comitato Welfare non è un lusso, Collettivo operatori sociali e Federazione A.R.C.A.
Lo sciopero inizia oggi lunedì 10 giugno 2013, mentre per domani, martedì 11 giugno 2013, è prevista una vera e propria manifestazione (ore 10.00 sotto la sede del comune) a cui hanno aderito in centinaia, anche tra chi opera nel settore educativo e nel tutoraggio.
«I mancati pagamenti al mondo della cooperazione sociale sono una delle pagine peggiori della crisi economica e dell’amministrazione del comune di Napoli. Sosterremo al meglio i nostri cooperatori in questa battaglia. Non ne va solo del lavoro di dirigenti ed operatori sociali, ma anche della tenuta del welfare locale che per anni ha contato sulle forze della cooperazione e dell’associazionismo».
A dichiararlo sono Gianluigi De Gregorio, presidente Agci Campania, Carlo Mitra, commissario Confcooperative Campania e Mario Catalano, presidente Legacoop Campania.
Ufficio Stampa Alleanza delle Cooperative Italiane
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Marina Bisogno
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8 giugno 2013
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Tutela del welfare, le Confcooperative:
«De Magistris mantenga le sue promesse»
«De Magistris sta da giorni dichiarando che con l’arrivo dei 58 milioni del provvedimento cosiddetto “Salva comuni” verranno, finalmente, saldati i debiti. In particolare quelli verso le cooperative che svolgono servizi indispensabili per il comune di Napoli e che in alcuni casi aspettano i pagamenti dal 2008. Speriamo che questa promessa non sia ancora una volta disattesa. Le cooperative svolgono servizi indispensabili per il mantenimento dello status quo sociale, eppure sono al collasso, senza liquidità, a causa delle inadempienze e dei ritardi dell’amministrazione comunale nel liquidare le fatture. Non intendiamo attendere oltre. Auspichiamo che con un atto politico forte si vada verso il riconoscimento, da parte del sindaco e della sua Giunta, di questi servizi svolti in regime di sussidiarietà. C’è bisogno di un riscontro concreto: ne va la tutela di migliaia di lavoratori e di utenti (minori, svantaggiati, disabili, anziani) che vivono proprio dei servizi delle cooperative».
L’appello, congiunto, è del coordinatore di Federsolidarietà Confcooperative Campania Giovanpaolo Gaudino e del coordinatore della Consulta Giovani cooperatori Giovanni Tagliaferri.
Ma c’è di più. Federsolidarietà Campania, in accordo con Welfare non è un lusso, Federazione Sam e Federazione Arca, fa sapere che se l’assessorato alle Politiche sociali del comune di Napoli non concederà ai portavoce l’incontro che hanno chiesto per venerdì, scatterà una protesta. Una protesta legale e mediatica, la stessa che le istituzioni mesi fa avevano chiesto di evitare.
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I FATTI
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Sono mesi che il mondo sociale (cooperative ed associazioni) sta combattendo per ricevere dal comune di Napoli il pagamento dei servizi prestati mesi e mesi addietro. Tra promesse, Tavoli saltati e poi ricomposti, le risposte fin ora ricevute sono abbastanza frammentarie.
L’auspicio è che con questa iniezione di liquidità, il comune provveda a pagare quanto deve, pena la cancellazione del welfare locale.
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MATERIALE DI APPROFONDIMENTO:
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Link alle notizie pubblicate sul portale di Confcooperative Campania sulla vicenda comune di Napoli http://confcooperative.campania.it/mancati-pagamenti-alle-cooperative-sociali-salta-il-tavolo-con-il-comune-di-napoli/
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Link all’articolo del Mattino in cui si parla delle priorità di De Magistris
http://www.ilmattino.it/napoli/cronaca/napoli_priorit_de_magistris_citt/notizie/288113.shtml
INFO
Dott.ssa Marina Bisogno
Comunicazione Confcooperative Campania
email: bisogno.m@confcooperative.it
Centro Direzionale di Napoli, Isola E/1
81143 Napoli Tel: 081/5625467
Fax: 081/5625271
Nuovo Sito: http://confcooperative.campania.it/
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