MOSTRA AL PAN di Annamaria Volpe ”Passaggio ad arte” Incontro mercoledì 11 maggio 2016 ore 18,00, organizzato nell’ambito di Maggio dei Monumenti
PAN Palazzo delle Arti di Napoli Primo Piano Via dei Mille 60 Napoli
Organizzato nell’ambito della personale in corso intitolata “Percorsi”
Curata da Mimma Sardella
La mostra sarà visitabile fino al 16 maggio 2016
“Passaggio ad arte” è il titolo dell’incontro organizzato nell’ambito di Maggio dei Monumenti con l’obiettivo di far conoscere alla città e agli abituè del Pan, appassionati d’arte, la cultura figurativa degli artisti partenopei più rappresentativi della seconda metà del Novecento.Interverranno al dibattito, oltre Mimma Sardella curatrice della personale “Percorsi” in corso fino al 16 maggio, anche Nino Daniele e Giuseppe Realei.
Annamaria Volpe,(nella foto) figlia d’arte , fin dalla sua infanzia ha seguito le orme del padre, il Prof Salvatore Volpe, figura di spicco della scuola pittorica Flegrea 1950/1970, si è dedicata con passione a tutte le fasi di preparazione delle opere pittoriche, nonché del restauro pittorico, per poi trovarsi, naturalmente, accanto al suo maestro, con il proprio cavalletto, a dipingere “en plein air” i suggestivi e affascinanti scorci panoramici della costa Flegrea. Ma attratta dall’espressionismo e dalle esperienze pittoriche degli anni 50/60 del Novecento, comincia a realizzare le sue opere curando, con una poetica tutta personale, armonia delle forme e cromatismi forti e audaci per poi man mano approdare ad una sperimentazione rivolta ad una radicale sintesi ed equilibrio formale in chiave tridimensionale dai forti contrasti cromatici caratterizzati dal nero e dalle terre brune con i bagliori di geometrie lavorate a foglia d’oro.
I colori primari e le forme elementari della geometria sono sempre presenti, oggi, nel lavoro di Annamaria Volpe. Esiste in lei una forte volontà di partire dall’essenza delle cose. Di conseguenza la libertà dei sensi è presente anche nelle sue programmazioni mentali. Ed ecco che nelle oltre cinquanta opere in esposizione, tutte realizzate su tavole di medie e grandi dimensioni, si nota una costante rielaborazione della forma astratta resa dall’artista napoletana-che tra i tanti eventi nazionali e internazionali ha partecipato all’ultima Biennale di Venezia e l’Expo di Milano fino alla recente esposizione al Macro di Roma,- attraverso matericità di segni e impasto di colori varcando spesso la soglia del supporto bidimensionale. La stesura pittorica materica è fatta di seducenti colori oro e terra, rossi, neri drammatici e densi, di bianchi pastosi, gialli, verdi, di linee di colore tremolanti e fragili, e di graffi più duri impressi con forza, liberatori.
Agli stessi lavori, poi, Volpe, aggiunge altri tasselli compositivi, sempre geometrici, che riescono a dare un movimento tridimensionale alla fruizione. Complice delle opere, il tempo, che l’artista “racchiude” in simboli impercettibili cogliendo attimi e particolari apparentemente insignificanti. Diventa difficile intuire la separazione tra l’oggetto creato e il pensiero che lo ha preceduto. Lo sviluppo tecnologico oggi tende ad unificare ogni tipo di produzione industriale ed artigianale, economia, cultura e di conseguenza una forte interdipendenza condiziona lo sviluppo della società ponendola sotto il segno dell’omologazione. Ciò succede anche per quanto riguarda l’arte contemporanea. Ecco perché le matrici pittoriche della sua opera appaiono immedesimate con l’esperienza umana e l’ambiente circostante e la fruizione del lavoro è consentita solo a chi tenga presente la sua vita esistenziale e creativa.
Da: Daniela Ricci [dricci62@gmail.com]
Categorie: Mostre
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