23 DICEMBRE 2014 ZONA ROSSA CAMPI FLEGREI, GIUNTA CALDORO APPROVA PERIMETRAZIONE TERRITORIO – COSENZA: CONDIVISIONE CON TUTTE LE ISTITUZIONI – GABRIELLI: IN CAMPANIA SI AFFERMA CENTRALITA’ ATTIVITA’ PIANIFICAZIONE
“La Giunta regionale della Campania, ha preso atto delle indicazioni dei Comuni inclusi nella Zona rossa dei Campi flegrei ed ha approvato la nuova perimetrazione del territorio dell’area.”
Così l’assessore regionale alla Protezione civile, Edoardo Cosenza.
“La zona rossa dei Campi Flegrei – ha detto l’assessore – include oltre 550mila abitanti ed è stata proposta dal Dipartimento Nazionale di Protezione civile, d’intesa con la Regione Campania, sulla base degli ultimi studi scientifici e sulle indicazioni fornite dalla Commissione Grandi Rischi.
La proposta è poi passata al vaglio dei Comuni che hanno assunto le proprie decisioni, ufficializzandole attraverso apposite delibere dei Consigli comunali o con provvedimenti dei sindaci o dei commissari prefettizi.
“La nuova zona rossa dei Campi Flegrei comprende i comuni di Pozzuoli, Bacoli, Monte di Procida, Quarto, parte di Marano e una piccola zona di Giugliano, nonché alcune zone di Napoli (Bagnoli, Fuorigrotta, Pianura, Soccavo, Posillipo, Chiaia, una parte di Arenella, Vomero, Chiaiano e San Ferdinando).
Per quanto riguarda la città di Napoli il numero degli abitanti coinvolti è pari a circa 375mila persone.
“La procedura di approvazione finale è stata particolarmente complessa per ottenere la condivisione di tutte le istituzioni e si concluderà con l’emanazione di un atto normativo del presidente del Consiglio dei Ministri su proposta del capo del Dipartimento della protezione civile, prefetto Franco Gabrielli. Il percorso è uguale a quello intrapreso rispetto alla pianificazione per rischio vulcanico al Vesuvio.”
“Quello di oggi – ha commentato il prefetto Franco Gabrielli – è un ulteriore importante tassello nel percorso volto all’aggiornamento dei piani di emergenza dei Campi Flegrei, un lavoro che, pazientemente, con la Regione Campania stiamo compiendo sulla scorta di quanto fatto anche per il Vesuvio.
Voglio sottolineare, come già il 20 ottobre scorso in occasione della riunione tenuta a Napoli, l’approccio estremamente propositivo dimostrato in questi mesi da tutti i soggetti coinvolti, partendo dai sindaci dei Comuni interessati.
La sensazione è quella che, piano piano, tutti stiano comprendendo la centralità che le attività di pianificazione rivestono in protezione civile.”

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2 DICEMBRE 2014 PROTEZIONE CIVILE, NASCE UNA CITTADELLA DI 10MILA METRI QUADRI PER SOCCORSO ALLE POPOLAZIONI IN CASO DI EMERGENZA ASSESSORE COSENZA: “REGIONE CAMPANIA, CROCE ROSSA ITALIANA E VOLONTARI UNITI PER LA SICUREZZA DEI CITTADINI”. ROCCA (CRI): “GRAZIE A GIUNTA CALDORO UNA BASE OPERATIVA IN GRADO DI INTERVENIRE SU TUTTO IL TERRITORIO NAZIONALE”
“Nasce in Campania una cittadella di protezione civile, un centro operativo da cui potranno muoversi mezzi e volontari per il soccorso alla popolazione in caso di emergenza.”
Così l’assessore regionale alla Protezione civile Edoardo Cosenza dopo la firma di una convenzione con la Croce Rossa Italiana con la quale viene insediato il Centro “Interventi-emergenza”.
“Si tratta – ha detto Cosenza – di una delle cinque basi logistiche esistenti in Italia, l’unica del Sud se si escludono le isole (le altre sono ubicate a Torino, Verona, Roma e Palermo) e servirà a gestire le grandi situazioni critiche sia nazionali che, all’occorrenza, internazionali, ma anche a garantire un immediato soccorso alla popolazione nelle emergenze regionali. I Centri Interventi Emergenza sono infatti strutture logistiche dove sono immagazzinate tutte le attrezzature della Croce rossa Italiana necessarie sia per le attività di Protezione Civile che per le missioni umanitarie all’estero. La cittadella di protezione civile sorgerà a Salerno su di un’area di 10mila metri quadri di proprietà della Regione. Da qui muoveranno mezzi e volontari, sotto il coordinamento delle sale operative della Protezione civile e della Croce Rossa.”
“L’accordo firmato oggi – ha detto il presidente della Croce Rossa Italiana, Francesco Rocca – è coerente con un piano nazionale di prevenzione e intervento immediato. Il Centro Interventi Emergenze di Salerno potrà contare su personale preparato e su attrezzature e mezzi sempre efficienti. Ringrazio quindi l’assessore Cosenza e la Giunta Caldoro per aver messo a disposizione della Croce Rossa questa importante struttura, una nuova cittadella di Protezione Civile nel cuore del Sud d’Italia, ma in grado d’intervenire su tutto il territorio nazionale. Un grazie anche al presidente della Cri di Salerno Antonio Carucci per essersi adoperato senza sosta per la buona riuscita dell’operazione.”
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26 NOVEMBRE 2014 ZONA ROSSA VESUVIO, INCONTRO IN REGIONE PER AVVIO COORDINAMENTO COMUNI. COSENZA: PRESENTATA PRIMA IPOTESI MOBILITA’
L’assessore alla Protezione civile della Regione Campania Edoardo Cosenza ha tenuto una riunione con gli amministratori comunali della zona rossa del Vesuvio con l’obiettivo di condividere il piano di allontanamento dei cittadini in caso di rischio vulcanico.
L’incontro, al quale hanno partecipato anche rappresentanti del Dipartimento nazionale di protezione civile, il direttore generale dell’Acam (Agenzia Campana Mobilità Sostenibile) Sergio Negro che sta redigendo il piano trasportistico per l’allontanamento, e il direttore generale della Protezione civile regionale Italo Giulivo, è servito ad avviare un coordinamento dei Comuni della zona rossa e a stabilire un primo confronto tra le amministrazioni interessate e le strutture tecniche competenti.
“E’ stata presentata ai sindaci – ha detto l’assessore Cosenza – una prima ipotesi di mobilità delle persone dalla zona rossa, ossia una bozza del piano di allontanamento che va però integrata con le osservazioni che verranno direttamente dal territorio.
Le attività da pianificare riguardano sia quelle previste per la fase di allarme che di preallarme.
In particolare:
– l’allontanamento autonomo della popolazione in fase di preallarme verso proprie sistemazioni autonome;
– l’allontanamento della popolazione in fase di allarme su gomma, privata e pubblica, verso le Regioni e le Province autonome gemellate;
– l’organizzazione dell’esodo accompagnato, con istituzione di aree attrezzate per assistenza lungo le vie di fuga (in Regione Campania, fuori dalla zona gialla), secondo il piano di viabilità;
– l’accoglienza della popolazione nelle Regioni e Province autonome gemellate secondo piani di trasferimento ed accoglienza (punti di prima accoglienza, individuazione strutture di ricovero fisse, predisposizione assistenza sanitaria …);
– le misure necessarie per l’evacuazione su viabilità di esodo (viabilità principale e secondaria);
– il presidio del territorio da parte dei soccorritori a partire dalla fase di preallarme (piano di settore di pubblica sicurezza);
– l’attuazione di piani di salvaguardia a partire dalla fase di preallarme: evacuazione e trasferimento degenti strutture di assistenza sanitaria;
– beni culturali;
– evacuazione e trasferimento penitenziari.
“Attualmente il piano si basa su un tempo di allontanamento dei 670mila residenti nella zona rossa, che coinvolge 25 comuni, in un massimo di 72 ore, limite convenzionale stabilito da Dipartimento Nazionale di Protezione civile, Regione Campania, Osservatorio vesuviano e comunità scientifica.
Tale arco temporale era lo stesso che vigeva nel precedente piano del 2006 per l’evacuazione di 500mila abitanti. Ma secondo gli studi condotti su di un sistema ottimale, si stima che tale lasso di tempo possa ulteriormente abbassarsi, lavorando di concerto con i Comuni.
La rete stradale considerata dall’Acam è quella attualmente esistente.
“La Regione Campania si è messa all’opera da subito, lavorando al piano di allontanamento prima ancora del perfezionamento delle linee guida nazionali che attualmente sono presso la Conferenza Unificata delle Regioni. In tal modo, le amministrazioni locali hanno la possibilità di recepire nella pianificazione comunale di emergenza, finanziata dalla Regione, i contenuti essenziali del piano nazionale.
“Riteniamo importante che i sindaci – ha concluso l’assessore – stabiliscano subito un contatto diretto con l’Agenzia regionale per la Mobilità Sostenibile in modo da rappresentare eventuali peculiarità territoriali o esigenze.
Gli uffici tecnici regionali sono a disposizione per calendarizzare incontri con le singole amministrazioni comunali.
E’ fondamentale che da subito si provveda a fornire ai cittadini le informazioni base sulle varie fasi di emergenza, sui gemellaggi e sui comportamenti da tenere in caso di necessità.
Poche istruzioni, ma chiare e comprensibili in modo che ciascuno sappia esattamente che cosa fare nelle varie fasi.”
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14 NOVEMBRE 2014 ZONA ROSSA DEL VESUVIO, ASSESSORE COSENZA SCRIVE AI SINDACI: “AVVIARE ATTIVITA’ INFORMAZIONE CITTADINI SU PIANI EMERGENZA”
L’assessore alla Protezione civile della Regione Campania Edoardo Cosenza ha inviato una missiva ai Comuni dell’area vesuviana inclusi in tutto o in parte nella zona rossa per il rischio vulcanico, così come approvata dalla direttiva del presidente del Consiglio dei Ministri (Boscoreale, Boscotrecase, Cercola, Ercolano, Massa di Somma, Napoli, Nola, Ottaviano, Palma Campania, Poggiomarino, Pollena Trocchia, Pomigliano d’Arco, Pompei, Portici, San Gennaro Vesuviano, San Giorgio a Cremano, San Giuseppe Vesuviano, San Sebastiano al Vesuvio, Sant’Anastasia, Scafati, Somma Vesuviana, Terzigno, Torre Annunziata, Torre Del Greco, Trecase) per sollecitarli ad aviare una attività di comunicazione per garantire ai cittadini informazioni utili e chiare rispetto al rischio vulcanico e ai comportamenti da tenere, nelle more della redazione dei piani comunali di protezione civile, già finanziati dalla Regione Campania.
A corredo della lettera, l’assessore, ha allegato alcune indicazioni di base da trasferire ai cittadini sin da ora.
“Innanzitutto – dice Cosenza – ciascuna amministrazione locale dovrà comunicare la Regione gemellata, ossia il territorio che accoglierà gli abitanti del proprio Comune; poi dovrà spiegare ai cittadini quali e quanti sono i livelli di allerta, che dipendono dall’attività del Vesuvio. Oggi siamo al livello base, il verde. Ve ne sono altri tre: il livello di attenzione, giallo, che viene deciso dal capo della Protezione civile; il livello di preallarme, arancione, che viene decretato dal presidente del Consiglio dei Ministri e fa scattare l’emergenza nazionale; il livello di allarme, rosso, che viene decretato dal presidente del Consiglio e fa scattare l’evacuazione obbligatoria della popolazione.
“Dopo l’ammissione a finanziamento sul fondo Por-Fesr della Regione Campania avvenuta in questi giorni con la vostra firma – scrive Cosenza ai sindaci – si può procedere con l’aggiornamento dei piani di emergenza.
“Poiché non vi è stata richiesta di finanziamento di piani intercomunali, riteniamo che la Regione debba comunque garantire una funzione di coordinamento per la parte relativa al ‘rischio vulcanico’ dei piani.
“I piani andranno redatti in base anche alle Linee Guida approvate dalla Giunta Regionale con delibera numero 146 del 27 maggio 2013, pubblicata sul BURC n. 29 del 03 giugno 2013, ma è evidente la necessità di coordinamento specie per le vie di fuga e per le ‘aree di incontro’. Sono in fase di approvazione le che, in particolare, devono essere ancora approvate dalla Conferenza Unificata e necessitano poi di un Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri. Nel frattempo riteniamo però molto importante che si diano prime indicazioni ai cittadini, nella forma che ritenete.”
In allegato, alcune indicazioni riepilogative inviate ai Comuni a corredo della missiva, per la diffusione ai cittadini. In particolare, la prima informazione da dare è quella sulla destinazione finale degli abitanti dei singoli comuni, ossia su qual è la Regione gemellata e sulle tre diverse modalità di evacuazione previste, a seconda che i cittadini abbiano o meno un mezzo proprio e se pensano di fruire di autonoma sistemazione o debbano invece essere ospitati.
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Allegato 1
1)La Regione Gemellata con il Comune di ______________è :___________________
2)Sono stati individuati 4 livelli di allerta, che dipendono dall’attività del Vesuvio:
BASE = VERDE (oggi siamo a questo livello)
ATTENZIONE = GIALLO (viene deciso dal Capo della Protezione Civile Nazionale)
PREALLARME = ARANCIONE (viene decretato dal Presidente del Consiglio dei Ministri e scatta l’emergenza nazionale)
ALLARME = ROSSO(viene decretato dal Presidente del Consiglio e scatta l’evacuazione obbligatoria della popolazione)
3)I cittadini e le famiglie devono valutare a quale delle seguenti categorie appartengono:
A)Cittadini che necessitano di assistenza per il trasferimento e l’accoglienza nella regione gemellata
B) Cittadini che necessitano di assistenza per l’accoglienza nella regione gemellata, ma andranno con mezzo proprio
C) Cittadini che scelgono l’autonoma sistemazione, cioè andranno in seconde case, da parenti, da amici fuori dalla zona rossa
4)I cittadini della categoria A) in fase di “ALLARME ROSSA ” dovranno recarsi nella “area di incontro” individuata dal Comune nel proprio Piano di Emergenza comunale. Da lì proseguiranno verso le Regioni gemellate grazie all’organizzazione emergenziale nazionale.
5)I cittadini della categoria B) in fase di “ALLARME ROSSA” si devono recare verso i “punti di prima accoglienza” stabiliti dalla Regione Gemellata. Il comune di appartenenza stabilirà le modalità in accordo con la Regione Gemellata nei prossimi mesi.
6)I cittadini della categoria C) possono andare in autonoma sistemazione già dalla fase di “PREALLARME ARANCIONE ” mentre ne hanno l’obbligo al momento del passaggio alla fase successiva di “ALLARME ROSSA. Essi devono avvisare la Protezione Civile Nazionale e la Regione Campania con le modalità che verranno comunicate in seguito
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20 OTTOBRE 2014 – CAMPI FLEGREI: RIUNIONE TRA DIPARTIMENTO, REGIONE CAMPANIA, INGV, PREFETTURA E COMUNI
Si è svolta oggi pomeriggio a Napoli, presso la sede della Regione Campania, una riunione volta a discutere della ridefinizione della zona rossa – elaborata sulla base degli ultimi studi scientifici e sulle indicazioni fornite dalla Commissione Grandi Rischi – e delle attività future riferite alla pianificazione di emergenza per il rischio vulcanico nell’area dei Campi Flegrei.
All’incontro hanno partecipato, tra gli altri, il capo del Dipartimento della Protezione Civile, Franco Gabrielli, l’assessore alla protezione civile della Regione Campania, Edoardo Cosenza, il direttore dell’Osservatorio Vesuviano dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Giuseppe De Natale, il vicesindaco di Napoli facente funzioni di sindaco, Tommaso Sodano, i sindaci di Pozzuoli, Vincenzo Figliolia, di Bacoli, Ermanno Schiano, di Monte di Procida, Francesco Paolo Iannuzzi, i commissari straordinari dei Comuni di Quarto, Silvana Macchiarella, e Giugliano, Luigi Colucci, l’assessore alla Protezione civile di Marano, Gennaro Ruggero, nonché i rappresentanti della Prefettura e della Provincia di Napoli.
Nel corso della riunione, è stata presentata alle locali autorità di protezione civile la proposta – elaborata dal Dipartimento della Protezione civile d’intesa con la Regione Campania – della nuova zona rossa ai Campi Flegrei che comprende i comuni di Pozzuoli, Bacoli, Monte di Procida, Quarto, parte di Marano e una piccola zona di Giugliano, nonché alcune zone di Napoli (Bagnoli, Fuorigrotta, Pianura, Soccavo, Posillipo, Chiaia, una parte di Arenella, Vomero e Chiaiano, e una piccolissima parte di San Ferdinando) In tutto 16 zone napoletane..
Nel corso dell’incontro, il direttore dell’Osservatorio Vesuviano ha anche presentato i dati riferiti alle ultime rilevazioni sullo stato dell’attività del vulcano dei Campi Flegrei – dalla fine del 2012 in uno “stato di attenzione” -, sottolineando che le reti di monitoraggio, nell’ultimo periodo, non hanno registrato variazioni significative dei parametri sismici, geochimici e di deformazione del suolo.
Dipartimento, Regione, Prefettura, Provincia e Comuni hanno discusso delle successive attività da intraprendere affinché si accelerino, per quanto possibile, i tempi e le attività per l’aggiornamento della pianificazione che ha come obiettivo l’emanazione di un atto normativo del presidente del Consiglio dei Ministri, seguendo lo stesso percorso di condivisione intrapreso in merito alla pianificazione per rischio vulcanico al Vesuvio.
Il prossimo step è stato fissato al 30 novembre: entro quella data i Comuni dovranno inviare alla Regione tutte le eventuali osservazioni in merito ai nuovi confini proposti per la zona rossa.
«Vorrei che si comprendesse che oggi non è stato presentato nulla a scatola chiusa» ha detto il prefetto Franco Gabrielli. «È stato un ulteriore importante passaggio del percorso volto all’aggiornamento del piano di emergenza ai Campi Flegrei, come fatto anche per il Vesuvio. Voglio sottolineare l’approccio estremamente positivo e propositivo di tutti i partecipanti, soprattutto dei sindaci: ho avuto la sensazione che l’intero sistema sia orientato a remare nella stessa direzione, nell’interesse dei cittadini.»
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8 OTTOBRE 2014 ZONA ROSSA, ASSESSORE COSENZA: “BENE APPREZZAMENTO GOVERNO. NO A COSTRUZIONI RESIDENZIALI. ANDIAMO AVANTI PER SICUREZZA CITTADINI DA RISCHIO VULCANICO”
“L’apprezzamento del Governo ed in particolare del Dipartimento Nazionale di Protezione civile sulle norme urbanistiche previste per la zona rossa del Vesuvio è molto importante. Non consentiremo la realizzazione di nessun metro cubo in più di edilizia residenziale in zona rossa.”
Così l’assessore regionale alla Protezione civile Edoardo Cosenza ha commentato la decisione del Governo di non impugnare il comma 77 del Collegato alla Finanziaria, che introduce norme urbanistiche per i comuni rientranti nelle zone a rischio vulcanico dell’area vesuviana.
“Neppure un solo metro cubo in più di edilizia residenziale – ha ribadito Cosenza – sarà permesso nell’area interessata. Al contrario, abbiamo esteso la zona rossa ad altri comuni non compresi nel vecchio Piano Vesuvio, includendo anche alcuni quartieri di Napoli città.
“Ma è da incentivare – ha proseguito Cosenza – la messa in sicurezza sismica e per i carichi da cenere, esattamente come indicato dalla Giunta Caldoro ed affermato dal prefetto Gabrielli, capo della Protezione civile nazionale. I cittadini della zona devono abituarsi a convivere con il rischio vulcanico, ma avere condizioni di assoluta sicurezza statica degli edifici.”
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ZONA ROSSA, ASSESSORE RUSSO: “POSIZIONE GOVERNO SGOMBRA IL CAMPO DA OGNI DUBBIO. ORA APPROVARE IN CONSIGLIO LA LEGGE SUL PAESAGGIO”
“Il fatto che il Governo abbia deciso di non impugnare il comma 77 del Collegato alla Finanziaria, che introduce norme urbanistiche per i comuni rientranti nelle zone a rischio vulcanico dell’area vesuviana, ritenuto anzi un esempio da seguire dai tecnici della Protezione civile di Palazzo Chigi, tranquillizza tutti rispetto alle reali finalità dell’ex articolo 15 del disegno di legge sul paesaggio, da due anni fermo in Consiglio regionale. La posizione dell’Esecutivo nazionale sgombra il campo da ogni dubbio e rende, a questo punto, più agevole l’approvazione di un testo che può far soltanto bene alla Campania e ai suoi territori.”
E’ il commento dell’assessore all’Urbanistica e Governo del Territorio Ermanno Russo alle recenti decisioni di Palazzo Chigi sul testo del Collegato alla Finanziaria 2014 approvato lo scorso luglio.
“Desidero rivolgere un appello ai gruppi consiliari di tutte le forze presenti in Consiglio affinché si ritrovi la serenità in aula e si doti la nostra regione, dopo oltre quarant’anni, di una legge sul paesaggio. Il vuoto normativo generato da decenni di impasse rischia di pregiudicare la pianificazione dei prossimi anni ed espone i territori a fenomeni poco raccomandabili”, conclude l’assessore Russo.
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25 SETTEMBRE 2014 – RISCHIO VESUVIO, OK COMMISSIONE SPECIALE CONFERENZA REGIONI A LINEE GUIDA PIANIFICAZIONI EMERGENZA ASSESSORE COSENZA: “SODDISFATTO PER CONDIVISIONE DOCUMENTO”
“Esprimo piena soddisfazione per l’esito della riunione della Commissione Speciale Protezione civile della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome che ha approvato le Indicazioni per l’aggiornamento delle pianificazioni di emergenza per la zona rossa del Vesuvio.”
Così l’assessore alla Protezione civile della Regione Campania Edoardo Cosenza al termine della riunione alla quale ha preso parte a Roma, nella sede della Regione Capofila, che è il Friuli Venezia Giulia.
“Il documento – ha detto l’Assessore Cosenza – definisce la strategia generale prevista nei quattro livelli di allerta (base, attenzione, preallarme e allarme) e descrive le attività previste nelle varie fasi operative per le diverse componenti e strutture operative del Servizio Nazionale di protezione civile. Non a caso, tali indicazioni sono già state condivise con tutte le componenti (Prefetture, forze dell’ordine, forze armate, Ministeri competenti, Vigili del fuoco, Capitanerie di porto, gli Istituti di ricerca e la comunità scientifica, le Società di servizi essenziali, delle telecomunicazioni e dell’energia elettrica) nel corso del Comitato operativo di Protezione civile che si è svolto il 7 agosto scorso presso la sede del Dipartimento della Protezione civile.
“Si tratta di indicazioni che serviranno alla redazione alle pianificazioni di emergenza dei Comuni interessati, della Regione Campania, delle Regioni che dovranno ospitare la popolazione evacuata preventivamente dai Comuni gemellati, e di tutte le altre strutture operative coinvolte nell’ambito di una emergenza per il rischio Vesuvio. Le indicazioni seguono la direttiva del presidente del Consiglio, proposta dal Dipartimento nazionale di Protezione civile e dalla Regione Campania, pubblicata in Gazzetta Ufficiale il 12 maggio scorso, che individua la nuova zona rossa e i gemellaggi tra ciascun Comune incluso in questa area e le Regioni e/o le Province autonome. Il documento, che contiene le linee da seguire su Pianificazioni interne, di settore e di comunicazione, Pianificazioni per l’allontanamento, il trasferimento e l’accoglienza della popolazione, Pianificazioni di livello regionale e locale, Attività del Dipartimento della protezione civile, Continuità amministrativa degli enti locali, dovrà ora essere approvato dalla Conferenza unificata Stato-Regioni”, conclude Cosenza.
In allegato un estratto delle slides tratte dal documento approvato contenente “Indicazioni per l’aggiornamento delle pianificazioni di emergenza per la zona rossa” con: livelli di allerta; schema per l’allontanamento, il trasferimento e l’accoglienza della popolazione.
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RISCHIO VESUVIO: 1,4 MILIONI DI EURO PER MIGLIORARE VIA DI FUGA TERZIGNO
ASSESSORE COSENZA: “AVANTI CON AZIONI CONCRETE PER CITTADINI ZONA ROSSA”
“E’ stato ammesso a finanziamento il progetto di riqualificazione del tratto stradale che va da Via Cavour a via C. Alberto, che attraversa il territorio del Comune di Terzigno in direzione Est-Ovest e rappresenta un’importante via di fuga dall’area del Vesuvio.”
Lo comunica l’assessore alla Protezione civile, Edoardo Cosenza.
“Il decreto del direttore generale dei Lavori pubblici è già stato pubblicato sul Burc e rende disponibili risorse per 1 milione 400mila euro.
“Si tratta – ha aggiunto Cosenza – di un intervento strategico poiché rientra nell’obiettivo di realizzare un sistema di viabilità che garantisca una mobilità efficace nelle aree a rischio vulcanico fortemente inurbate. L’asse viario in questione, costituisce una delle due arterie principali di deflusso in caso di calamità naturali verso la SS.268 e quindi all’Autostrada A 30, insieme a quella formata da Via Benedetto Croce-via Enrico De Nicola- via Einaudi-via Puccini. L’opera riveste un’importanza ed una rilevanza notevole anche sotto il profilo ambientale, poiché l’asse viario oggetto dei lavori è anche uno dei percorsi d’accesso al Parco Nazionale del Vesuvio.
“Andiamo avanti con azioni concrete a favore dei cittadini nella zona rossa del Rischio Vesuvio, dopo aver finanziato tutti i nuovi piani di emergenza che i Comuni dovranno ora redigere in tempi brevi.
“Il progetto prevede la manutenzione dell’asse viario costituito da via Cavour e via Carlo Alberto per una lunghezza complessiva di circa 1650 metri e una larghezza media di circa 8.00 metri e, oltre alla riqualificazione urbana, include anche l’adeguamento dell’impianto fognario di smaltimento delle acque meteoriche”, ha concluso.
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8 AGOSTO 2014 RISCHIO VESUVIO, COSENZA A COMITATO OPERATIVO DELLA PROTEZIONE CIVILE: “CONDIVISE INDICAZIONI PER AGGIORNAMENTO PIANI EMERGENZA”
“Esprimo piena soddisfazione per l’esito della riunione del Comitato operativo di Protezione civile che si è svolto ieri a Roma, presso la sede del Dipartimento della Protezione civile, per condividere con tutte le componenti e strutture operative del Servizio nazionale, Prefetture, forze dell’ordine, forze armate, Ministeri competenti, Vigili del fuoco, Capitanerie di porto, gli Istituti di ricerca e la comunità scientifica, le Società di servizi essenziali, delle telecomunicazioni e dell’energia elettrica, le indicazioni per l’aggiornamento delle pianificazioni di emergenza per il rischio vulcanico del Vesuvio. Questo documento con le indicazioni è propedeutico alle pianificazioni di emergenza dei Comuni interessati, della Regione Campania, delle Regioni che dovranno ospitare la popolazione evacuata preventivamente dai Comuni gemellati, e di tutte le altre strutture operative coinvolte nell’ambito di una emergenza per il rischio Vesuvio. Le indicazioni seguono la direttiva del presidente del Consiglio, proposta dal Dipartimento nazionale di Protezione civile e dalla Regione Campania, pubblicata in Gazzetta Ufficiale il 12 maggio scorso, che individua la nuova zona rossa e i gemellaggi tra ciascun Comune incluso in questa area e le Regioni e/o le Province autonome.”
Così l’assessore regionale alla Protezione civile Edoardo Cosenza, al termine del vertice nazionale convocato e coordinato dal capo del Dipartimento nazionale di Protezione civile, prefetto Franco Gabrielli.
“La Direttiva prevedeva che si fornissero alle diverse componenti e strutture operative del Servizio nazionale della Protezione civile le indicazioni per l’aggiornamento delle rispettive pianificazioni di emergenza ai fini dell’evacuazione cautelativa della popolazione in caso di emergenza. In tale contesto, il Dipartimento, in raccordo con la Regione Campania, aveva già predisposto una bozza di tali indicazioni ed era indispensabile un momento di condivisione con tutte le istituzioni coinvolte. Entro settembre si avrà la versione finale del documento, che dovrà poi essere sottoposto alla Conferenza delle Regioni e delle Province autonome.”
Il documento contiene indicazioni su: Descrizione generale strategia, Pianificazioni interne, di settore e di comunicazione, Pianificazioni per l’allontanamento, il trasferimento e l’accoglienza della popolazione, Pianificazioni di livello regionale e locale, Attività del Dipartimento della protezione civile, Continuità amministrativa degli enti locali.
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5 AGOSTO 2014 ZONA ROSSA VESUVIO, APERTO IL SOTTOVIA CAMALDOLILLI A TORRE DEL GRECO
COSENZA: “COLLEGAMENTO FONDAMENTALE IN CASO DI EMERGENZA”
“E’ stato aperto al traffico il sottovia Camaldolilli dell’Autostrada A3 Napoli-Pompei-Salerno.”
Così l’assessore ai Lavori pubblici della Regione Campania Edoardo Cosenza, a seguito della consegna dei lavori al Comune da parte della Società Autostrade Meridionali.
“Contemporaneamente alla riapertura di questo importante collegamento è stata anche varata – ha detto Cosenza – la struttura metallica del cavalcavia via Viuli. Adesso si passerà al completamento delle opere strutturali sovrastanti.
“Si tratta di interventi che rientrano nel Piano di evacuazione della zona rossa del Vesuvio, fondamentali per agevolare la mobilità dal territorio interessato in caso di emergenza. Sia il sottovia Camaldolilli che il cavalcavia di via Viuli rientrano nell’accordo sottoscritto nell’aprile 2013 dal prefetto di Napoli con Regione Campania, Ministero delle Infrastrutture, Società Autostrade Meridionali e Comune di Torre del Greco per il potenziamento della viabilità nella zona rossa.
“In particolare, il sottovia Camaldolilli che collega la zona a monte con quella a valle di Torre del Greco ed incrocia l’Autostrada A3 un chilometro e mezzo prima dell’uscita Torre Annunziata Nord venendo da Napoli, è stato ampliato ed è passato da 2,5 metri di larghezza a 10 metri. Il cavalcavia di via Viuli è invece situato 100 metri prima dell’uscita Torre Annunziata Nord”, conclude Cosenza.
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VESUVIO, ASSESSORE COSENZA: “RADDOPPIO CARREGGIATA SS 268 PUNTO FERMO DEL PIANO DI PROTEZIONE CIVILE”
“Con la delibera sulla riprogrammazione del settore mobilità viene data certezza di finanziamento al raddoppio di carreggiata del tratto dal km. 19,5 al km. 26,0 della Statale 268, tanto in termini di progettazione quanto di realizzazione. Si tratta di opere per circa 100 milioni di euro.
Così l’assessore alla Protezione civile della Regione Campania Edoardo Cosenza.
“Un atto importante dell’assessore Vetrella e della Giunta Caldoro che va nella direzione giusta per la viabilità e la sicurezza dei cittadini dell’area vesuviana. Il completamento della SS 268 del Vesuvio a doppia carreggiata e la saldatura con la A 30, già finanziata con un Grande progetto dai Fondi europei regionali, sono importanti punti fermi per la protezione civile regionale nell’ambito del Piano sul Rischio Vesuvio in discussione in questi giorni con il prefetto Gabrielli e il Dipartimento nazionale di protezione civile”, conclude Cosenza.
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24 febbraio 2014 – VESUVIO, ASSESSORE COSENZA INCONTRA SINDACO DI OTTAVIANO. GIOVEDI’ PRIMO INCONTRO CON LE AMMINISTRAZIONI DEL PARCO. “AUSPICO PIANO DI PROTEZIONE CIVILE UNICO PER TUTTI I COMUNI DELLA ZONA ROSSA”
L’Assessore alla Protezione civile della Regione Campania, Edoardo Cosenza, ha incontrato questa mattina il sindaco di Ottaviano, Luca Capasso, presidente della Comunità del Parco del Vesuvio per fare il punto sulla possibilità di arrivare a definire un piano di protezione civile a scala intercomunale per i Comuni che rientrano nell’area protetta. Lo strumento operativo è offerto dal bando con il quale la Regione Campania finanzia i piani offrendo una maggiorazione agli enti che rientrano in uno stesso Com (Centro operativo misto).
“Per giovedì prossimo – hanno dichiarato Cosenza e Capasso – è stata già indetta una riunione con i 13 Sindaci che rientrano nel territorio del Parco Nazionale, alla quale prenderanno parte anche i funzionari dell’Assessorato regionale”.
“E’ un primo significativo step – ha commentato Cosenza – per la redazione di piani a misura di cittadino per territori accomunati dalle stesse problematiche connesse ai rischi naturali: un’iniziativa che va nell’ottica della costruzione della sicurezza. Auspico – ha concluso l’Assessore regionale che la cabina di regia si estenda a tutti i comuni della zona rossa del Vesuvio per arrivare ad avere un coordinamento unico per l’intera area”.
“E’ un ottimo esempio di sinergia istituzionale per il quale – ha dichiarato il sindaco Capasso – ringrazio l’Assessore Cosenza”.
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21 FEBBRAIO 2014 PIANI COMUNALI PROTEZIONE CIVILE, SINERGIA CON ANCI PER SENSIBILIZZAZIONE SINDACI. ASSESSORE COSENZA: “BENE INIZIATIVE COMUNI AREA VESUVIANA, ISOLA D’ISCHIA E PICENTINI. AUSPICHIAMO STESSA LINEA DA AREA FLEGREA E AMALFITANA”.
“Le iniziative assunte dai sindaci di Ottaviano, Luca Capasso, di Ischia, Giuseppe Ferrandino, unitamente ai colleghi della zona rossa del Vesuvio e delle altre amministrazioni dell’Isola verde, e del sindaco di Giffoni Valle Piana Paolo Russomando, insieme ai colleghi dell’area dei Picentini, vanno nella direzione auspicata: riuscire ad avere piani di protezione civile a carattere intercomunale.”
Così l’assessore alla Protezione civile della Regione Campania Edoardo Cosenza, ha commentato l’assemblea indetta dal sindaco di Ottaviano Capasso con i sindaci di 13 Comuni vesuviani e le analoghe azioni assunte dal primo cittadino di Ischia che ha riunito intorno ad un tavolo le altre amministrazioni locali isolane e nel Salernitano.
“Lunedì incontrerò Capasso al fine di ottimizzare il lavoro a scala intercomunale: al momento risulta una disomogeneità rispetto alla pianificazione già presente nelle singole realtà ed è necessario rendere il lavoro quanto più possibile a misura di cittadino. Un confronto è in atto anche con Ferrandino. Naturalmente siamo disponibili ad incontrare anche i sindaci capofila degli altri Centri comunali misti interessati a predisporre piani sovracomunali e auspichiamo che anche altre aree esposte ad elevati rischi naturali vadano in questa stessa direzione.
“Sarebbe molto utile – ha proseguito l’assessore regionale – che i Comuni dell’area flegrea, quelli della costiera amalfitana e, più in generale, tutti i comuni di aree omogenee si unissero.
“Ringrazio – ha poi aggiunto – il sindaco di Perugia, Wladimiro Boccali, delegato dell’Anci alla Protezione civile, per aver ritenuto l’iniziativa assunta dalla Regione Campania una possibile migliore pratica di sostegno alla pianificazione locale di protezione civile e per aver avviato la sensibilizzazione dei Comuni della Campania rispetto all’opportunità del finanziamento dei Piani.
“La Regione Campania è l’unica in Italia a finanziare i piani di emergenza di tutti i suoi Comuni (551) e ad incentivare economicamente le unioni dei comuni, perché una risposta studiata su un territorio più ampio è una risposta meglio organizzata e che da più sicurezza ai cittadini. Dunque la risposta dei comuni vesuviani, di quelli dell’isola d’Ischia e di quelli del Salernitano ad unirsi per fare piani di emergenza intercomunali va nella giusta direzione. Le domande di finanziamento vanno effettuate entro il 3 aprile.
“Auspichiamo che con i 15 milioni di euro investiti la Campania possa divenire la regione d’Italia meglio organizzata rispetto alla gestione dei rischi naturali con la totalità dei Comuni dotata di piani di emergenza a misura dei cittadini, con delle vere e proprie istruzioni semplici da usare in caso di emergenza”, ha concluso Cosenza.
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14 FEBBRAIO 2014 Aggiornamento del piano di fuga del Vesuvio. Sindaco di San Giorgio:
” adesso vogliamo subito le prove di evacuazione”.
In merito all’ aggiornamento del piano di evacuazione del Vesuvio approvato dal Governo il Sindaco di San Giorgio a Cremano Mimmo Giorgiano dichiara: ” siamo soddisfatti e ringraziamo il premier Letta per aver indirizzato ai nostri territori l’ ultimo atto del suo mandato.
Riteniamo però fondamentale che oltre all’ aggiornamento del piano di emergenza sia necessario passare rapidamente alle prove di evacuazione per sensibilizzare le popolazioni locali ed essere preparati in caso di necessità”._Dr. Michele M. Ippolito [michele.ippolito@fastwebnet.it
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VESUVIO, ASSESSORE COSENZA: “CON FIRMA PRESIDENTE CONSIGLIO MINISTRI PIETRA MILIARE PER PIANO DI EMERGENZA”
“Con la definizione da parte del Governo della zona rossa del Vesuvio e dei gemellaggi, si stabilisce una pietra miliare per il Piano di emergenza Rischio Vesuvio: i 700mila abitanti interessati (150mila in più rispetto al precedente Piano), in caso di necessità verrebbero trasferiti nelle Regioni gemellate, sostenuti dallo Stato.”
Così l’assessore regionale alla Protezione civile Edoardo Cosenza, sul provvedimento firmato questa mattina dal presidente del Consiglio dei Ministri, relativo alle disposizioni per l’aggiornamento della pianificazione di emergenza per il rischio vulcanico del Vesuvio.
“Partirà ora – ha detto l’assessore Cosenza – il lavoro congiunto di Regione Campania, Dipartimento nazionale di Protezione civile e delle altre Regioni gemellate, per stabilire le modalità organizzative di dettaglio, di concerto con i Comuni interessati.
“Da mesi, la Regione, attraverso il Dipartimento per le Politiche territoriali, ha intrapreso le azioni per il coordinamento della mobilità dei cittadini, le modalità di evacuazione degli ospedali e di messa in sicurezza dei beni culturali, di concerto con il Mibac.
“Scattano da oggi i vincoli urbanistici previsti dalla legge regionale 21 del 10 dicembre 2003, per la zona rossa 1 “ad alto rischio vulcanico” per flusso piroclastico.
“Oltre ai 21 Comuni già inclusi nella vecchia zona rossa, entrano ora porzioni delle municipalità del Comune di Napoli di San Giovanni a Teduccio, Barra e Ponticelli, una piccola area del Comune di Nola, e parti dei Comuni di San Gennaro Vesuviano, Palma Campania e Poggiomarino. Le rimanenti aree di questi ultimi tre Comuni e l’intero Comune di Scafati rientrano invece nella nuova zona rossa 2, dove il problema potrebbe essere dell’eccesso di carico sui tetti dovuta alla ricaduta delle ceneri, in base alla direzione prevalente dei venti.
“Con la delibera e il bando con cui vengono stanziati 15 milioni di euro per i Piani di protezione civile (di cui al Burc n. 9 del 3 febbraio scorso), la Regione Campania ha previsto un incremento del finanziamento pari al 25% per i comuni situati in zone a rischio vulcanico.
Il nostro obiettivo – ha concluso Cosenza – è quello di avere, specialmente nelle aree del territorio maggiormente esposte ai rischi naturali, piani chiari e a misura di cittadino.”
Ufficio Stampa Regione Campania [ufficio.stampa@regione.campania.it]
COMUNI ZONA ROSSA da WIKIPEDIA
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Stemma Città Provincia Popolazione
(ab) Superficie
(km²) Regione gemellata
Nola Napoli 33.829 39 Valle d’Aosta
Somma Vesuviana Napoli 34.430 30,74 Lombardia
Torre del Greco Napoli 85.382 30,66 Lombardia
Terzigno Napoli 17.670 23 Abruzzo
Palma Campania Napoli 15.111 20,8 Friuli Venezia Giulia
Ottaviano Napoli 23.516 19,85 Lazio
Scafati Salerno 50.150 19,69 Sicilia
Ercolano Napoli 53.260 19,64 Emilia Romagna
Municipalità 6 di Napoli Napoli 117.641 19,28 Lazio
Sant’Anastasia Napoli 27.677 18,76 Veneto
San Giuseppe Vesuviano Napoli 27.651 14 Veneto
Poggiomarino Napoli 21.362 13,28 Marche
Pompei Napoli 25.421 12,4 Sardegna
Pomigliano d’Arco(enclave) Napoli 39.934 11,44 Veneto
Boscoreale Napoli 27.855 11,28 Calabria
Pollena Trocchia Napoli 13.600 8,11 Trentino-Alto Adige
Torre Annunziata Napoli 43.490 7,33 Puglia
Boscotrecase Napoli 10.429 7 Basilicata
San Gennaro Vesuviano Napoli 11.199 6,97 Umbria
Trecase Napoli 9.045 6,14 Sicilia
Portici Napoli 55.310 4,52 Piemonte
San Giorgio a Cremano Napoli 45.052 4,11 Toscana
Cercola Napoli 18.108 3 Liguria
Massa di Somma Napoli 5.539 3,03 Molise
San Sebastiano al Vesuvio Napoli 9.165 2 Puglia
Sicurezza[modifica | modifica sorgente]La zona rossa è sottoposta a un piano di sicurezza predisposto dalla protezione civile in caso di eruzione del Vesuvio.
Le Regioni gemellate[modifica | modifica sorgente]La protezione civile ha stabilito che 16 regioni italiane ospiteranno gli abitanti dei paesi vesuviani nel caso di un’eruzione:
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Comune della zona rossa Regione gemellata
Portici Piemonte
Nola Valle d’Aosta
Cercola Liguria
Torre del Greco e Somma Vesuviana Lombardia
Pollena Trocchia Trentino-Alto Adige
San Giuseppe Vesuviano,Sant’Anastasia e Pomigliano d’Arco(enclave) Veneto
Palma Campania Friuli Venezia Giulia
Ercolano Emilia Romagna
San Giorgio a Cremano Toscana
San Gennaro Vesuviano Umbria
Poggiomarino Marche
Municipalità 6 di Napoli e Ottaviano Lazio
Terzigno Abruzzo
Massa di Somma Molise
Torre Annunziata e San Sebastiano al Vesuvio Puglia
Boscotrecase Basilicata
Boscoreale Calabria
Scafati e Trecase Sicilia
Pompei Sardegna
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20 GENNAIO 2014 RISCHIO VESUVIO, ASSESSORE COSENZA: “SODDISFAZIONE PER RIAPERTURA PONTE TRA TRECASE E TORRE ANNUNZIATA”
“Esprimo piena soddisfazione per la riapertura al traffico, avvenuta questa mattina, del ponte di via Vesuvio, che collega Trecase con Torre Annunziata passando al di sopra dell’autostrada A3, una delle via di fuga dalla zona rossa del Vesuvio.”
Così l’assessore ai Lavori pubblici della Regione Campania Edoardo Cosenza.
L’assessore nei giorni scorsi ha incontrato la Società Autostrade Meridionali, concessionaria delle opere, la Provincia di Napoli, il Comune di Trecase attualmente in gestione commissariale, il collaudatore statico dell’opera e il dirigente del Genio Civile di Napoli, al fine di accelerare l’intervento.”La riunione – ha detto Cosenza – era stata convocata proprio per fare il punto sullo stato dell’arte e per sollecitare la procedura per la riapertura definitiva al traffico ai veicoli in piena sicurezza del ponte. Mi fa piacere sia servita a fare da pungolo per una sollecita soluzione.”
Ufficio Stampa Regione Campania [ufficio.stampa@regione.campania.it]
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15 gennaio 2014 -IL MARSILI: Il vulcano sottomarino più grande d’Europa è attivo e pericoloso
Il vulcano sottomarino più grande d’Europa è attivo e pericoloso.
Il Cnr mette il Marsili sotto osservazione.
È ancora attivo il più grande vulcano d’Europa e del Mediterraneo, il Marsili, che si estende sui fondali del mar Tirreno, tra Calabria e Sicilia, per una lunghezza di 70 chilometri e per una larghezza di oltre 30.
A stabilirlo, con uno studio pubblicato sulla rivista Gondwana Research, un gruppo di ricerca internazionale che comprende l’Istituto per l’ambiente marino costiero del Consiglio nazionale delle ricerche di Napoli (Iamc-Cnr) e l’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia di Roma (Ingv).
Il vulcano sottomarino più grande d’Europa è attivo e pericoloso
– Una campagna di esplorazione a bordo della nave oceanografica
“Universitatis”, ha chiarito meglio la natura di questo vulcano sottomarino, della cui potenziale pericolosità, spiegano Cnr e Ingv, si discute molto poiché è nota da tempo la sua attività sismica e idrotermale.
“L’ipotesi più accreditata era quella che considerava cessata, all’incirca 100.000 anni fa, l’attività eruttiva del vulcano”, rileva Mattia Vallefuoco, dell’Iamc-Cnr.
“Nel corso della missione – aggiunge l’esperto – è stata prelevata ad una profondità di 839 metri una colonna di sedimento che ha evidenziato due livelli di ceneri vulcaniche dello spessore di 15 e 60 centimetri, la cui composizione chimica risulta coerente con quella delle lave del vulcano”.
L’ultimo grande evento risale a 5mila anni fa – Analisi condotte con la tecnica del carbonio 14 sui gusci di organismi fossili contenuti nei sedimenti hanno stabilito che l’età delle ceneri è, rispettivamente, di 3.000 e 5.000 anni.
“Datazioni – afferma Guido Ventura, dell’Ingv – che testimoniano una natura almeno parzialmente esplosiva del Marsili in tempi storici”.
“A questo punto sono necessarie nuove ricerche per implementare un sistema di monitoraggio che possa valutare l’effettiva pericolosità connessa a una possibile eruzione sottomarina”.
Secondo il ricercatore non è da escludere che il Marsili “venga inserito nella lista dei vulcani italiani attivi come Vesuvio, Campi Flegrei, Stromboli, Etna, Vulcano e Lipari”.
Rischio tsunami –
Molti gli studi condotti in questi anni. In caso di eruzione marina molto violenta del Marsili o degli altri giganti sommersi vicini Vavilov e Magnaghi, potrebbe generarsi uno tsunami nel Tirreno.
Gli stessi effetti potrebbero verificarsi con una grossa frana.
La vicinanza del Marsili alle coste di Campania, Calabria e Sicilia renderebbe impossibile trasmettere un’allerta in caso di tsunami.
Un’onda anomala impiegherebbe solo una trentina di minuti per raggiungere la costa più vicina.
Alla ricerca hanno collaborato anche università Gabriele d’Annunzio di Chieti, Schlumberger Information Solutions di Madrid, Leibniz University di Hannover e la società Eurobuilding.
15 gennaio 2014
da: Redazione Tiscali
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