Il mondo animale, in particolare quello dei volatili, offre numerose occasioni agli studiosi di parlarne attraverso pubblicazioni spesso fatte solo di foto ma ampiamente descrittive, altre volte ricche di notizie fin nei minimi particolari che poi è la caratteristica propria degli studiosi (dire scienziati non sarebbe errato, però) di questa branca del mondo animale.
Maurizio Fraissinet,(nella foto), vicepresidente dell’Asoim (associazione studi ornitologici Italia meridionale),autore di numerose pubblicazioni sull’ornitologia, ama leggere e pertanto in questa sua veste (peraltro obbligata per chi come lui è docente universitario con l’ obbligo di essere sempre aggiornato) apre una nuova rubrica “letti da Maurizio” certo di accontentare studiosi e appassionati.
Di questo noi dell’Arga gli siamo grati,augurandovi buona lettura.
LETTI DA MAURIZIO
Armando Gariboldi e Andrea Ambrogio, 2006 – Il comportamento degli uccelli d’Europa. Alberto Perdisa editore, Bologna, pp.545, 49,50 euro.
Un libro di cui si parla molto da quando è uscito e che a detta dei librai specializzati sta vendendo bene. Ebbene non posso che esserne contento. Non solo il libro merita questo successo, ma, a mio giudizio, rappresenta l’esempio cartaceo del raggiungimento del livello di crescita e maturità dell’ornitologia italiana, che ormai non ha più nulla da invidiare alle altre scuole ornitologiche europee e mondiali. Un libro del genere te lo aspetteresti fatto da tedeschi, inglesi, olandesi, svedesi……. e non da due italiani!
Il testo, come si intuisce dal titolo, tratta degli aspetti etologici delle varie specie di uccelli europei ordinate sistematicamente: dalle strolaghe agli zigoli. E già questo è un fatto originale e interessante perché non era masi stata realizzata prima d’ora una raccolta sistematica dei comportamenti degli uccelli europei. Ne emerge, d’altronde, un quadro molto interessante, con una lunga serie di comportamenti, patrimonio genetico e culturale delle singole specie che esalta ancora una volta la bellezza e la grandiosità della biodiversità in natura. Una biodiversità che non è fatta solo di forme e colori, ma anche di suoni, posture, atteggiamenti, ecc.
A questo aspetto si deve aggiungere quello, eccezionale e spettacolare, di una enorme ricchezza di disegni a colori e bianco-nero (questi ultimi a tratto di matita) che ne fanno un libro bellissimo.
Disegni che sono rappresentazioni schematiche di osservazioni compiute in natura, o viste in foto e in documentari. Disegni molto belli che ci sdoganano, come italiani, anche per quello che riguarda l’estro del disegno ornitologico.
Viene da dire: lo abbiamo fatto noi italiani, peggio per voi che non ci avete pensato prima di noi!
Ho saputo che l’editore italiano (Aberto Perdisa sta diventando sempre più l'”editore” di riferimento per gli ornitologi italiani) è già in contatto con una casa editrice tedesca per la traduzione.
Complimenti vivissimi quindi ad Armando Gariboldi e ad Andrea Ambrogi, l’autore delle illustrazioni, per l’opera che hanno realizzato, un’opera che gli è costata anni di impegno ma che alla fine li ha ripagati appieno
Janet Kear, 2005 – Ducks, Geese and Swans. Volume 1 e 2. Oxford University Press, Oxford e New York, 908 pp, 155 sterline
E’ il 16° libro della collana “Bird Families of the World” e riguarda, come è facile capire dal titolo, la famiglia degli Anatidi. Il libro è dedicato alla memoria di Frank McKinney, primo studente di dottorato presso il Wildfowl & Wetlands Trust, deceduto nel 2001, e a Hugh Boyd che è stato, invece, il primo Biologo Residente presso il Trust. Del resto la curatrice, Janet Kear, ha lavorato come ricercatrice al Wildfowl & Wetlands Trust dal 1959 al 1993 ed è stata anche la direttice di tutti gli 8 centri inglesi del Trust. L’opera si divide in due parti, non coincidenti però con i due volumi. Nella prima parte c’è una trattazione generale degli anatidi con capitoli su tassonomia e sistematica, scritto da D.Callaghan e J.Harshman, l’ecologia alimentare, scritto da B.Ughes e A. J. Green, l’ecologia del comportamento sociale, scritto da J.M. Black, le strategie riproduttive e la biologia, scritto da J.Bowler, i movimenti e le migrazioni, scritto da E.C. Rees, G.V.T. Matthews, C.R. Mitchell e M. Owen, la dinamica di popolazione, scritto da T. Fox e la conservazione e la gestione, scritto da G.V.T.Matthews.
La seconda parte riguarda invece le singole specie, ciascuna trattata da un autore esperto. Complessivamente all’opera hanno collaborato una cinquantina di autori, quasi tutti inglesi e statunitensi, nessun italiano, e nessun mediterraneo più in generale. Questo spiega molte cose, come la mancanza del nome italiano delle specie nelle singole schede, a fronte di nomi danesi, giapponesi, cileni, maori, ecc., l’assenza nella ricca bibliografia di 3500 titoli che chiude l’opera dei due lavori dell’INFS di Serra et al del 1997 e di Baccetti et al del 2002 con le stime quantitative delle popolazioni svernanti in Italia.
Le trattazioni dei singoli argomenti e delle singole specie sono molto ampie. Ciascun tema è trattato in maniera esaustiva, spaziando su quanto è noto in letteratura a livello mondiale. Risulta un pò fastidioso per il lettore l’uso esclusivo del nome inglese per le specie citate nei testi della prima parte. Chi non sa a memoria tutti i nomi inglesi delle specie di anatre del mondo deve, infatti, interrompere la lettura e andare a verificare quale sia la specie citata (quando si parla di specie di altri continenti). Sarebbe stato sufficiente riportare, anche sola per la prima citazione, il nome latino della specie. Sarebbe opportuno che gli anglosassaoni si ricordassero che ufficialmente è la nomenclatura binomia latina della specie quella ufficiale per il linguaggio internazionale, e non quella inglese; se si scegliesse, infatti, di utiizzare i nomi inglesi delle specie iin amito internazionale occorrerebbe possedere una memoria enorme per tutti i nomi, mentre la denominazione binomia consente quantomeno di inquadrare il genere di appartenenza della specie cui si fa riferimento nel testo.
Ampia anche la parte in cui vengono descritte le varie specie. Vengono riportate come specie distinte Anas crecca e Anas carolinensis, sulla scorta di dati genetici e molecolari e in accordo con quanto sostenuto da BOU. Da segnalare che il primo volume di Del Hoyo et al – Handboock of the Birds of the World – per gli anatidi riporta la forma carolinensis come sottospecie nordamericana della crecca. La sottospecie nimia è attribuita alla forma crecca. Interessante anche la trattazione di Anas nesiotis, una specie endemica di un isolotto di 23 ettari – Dent Island – non distante dall’isola di Cambpell, e la cui popolazione non supera le 25 coppie, e la trattazione di Rhodomessa caryophyllacea data come “Critically Endangered” da BirdLife International e considerata invece estinta in questa opera.
Nel complesso un’opera utile per chi lavora su questo taxa animale. Non si giustifica però il prezzo di 155 sterline, a fronte di una raccolta di tavole alquanto scarsa e disordinata, di cartine distributive molto poco dettagliate, nonché uno scarsissimo bagaglio illustrativo complessivo. Il prezzo appare alto anche alla lcue del fatto che i libri sono stati stampati in India.
Federica Chiozza e Patrizia Chiozza, 2005 – Tanzania. I diari di Seronera. Pandion Edizioni, Roma. 142 pp. 30 euro
Bel libro di fotografie a colori di animali (soprattutto predatori), paesaggi e popoli tribali della Tanzania settentrionale. Le autrici delle foto sono due italiane appassionate di natura, viaggi, e non da molto anche di foto. A giudicare dalla qualità delle immagini e dalla sensibilità nella scelta delle inquadrature e dei soggetti non sembrerebbe proprio del fatto di trovarsi dinanzi a un’opera prima. La presentazione è di Fabrizio Carbone, noto fotografo e documentarista italiano. Una parte dei proventi della vendita del libro viene donato a Survival International, l’organizzazione che aiuta a proteggere la vita, le terre, i diritti umani dei popoli tribali.
Maurizio Fraissinet, vice presidente Asoim
mfraissinet@tiscali.it
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