Le piantine crescono rigogliose, l’annata 2018 del pomodoro è alle porte. Se ne parla a Spazio Nea il 1 giugno alle 18,30 in via S.Maria di Costantinopoli 53 con un cocktail party per la presentazione del progetto…
Le piantine crescono rigogliose, l’annata 2018 del pomodoro è alle porte. Nei diversi areali produttivi si annunciano già i frutti rossi per le conserve dell’inverno. È il momento di fare il punto sul pomodoro. Anzi, è il momento di andare a capo.
Tutti amano il pomodoro. Tutti usano il pomodoro. Tutti parlano di pomodoro.
Spesso a sproposito.
Dalla metà dell’Ottocento ha conquistato la cucina del Sud Italia, invadendo poi progressivamente l’intero territorio nazionale. È tale la sua rilevanza nelle pietanze di maggior gradimento globale che oggi è quasi impossibile immaginare una gratificante esperienza culinaria “in bianco”. Senza contare la centralità del pomodoro in due recenti riconoscimenti UNESCO a Patrimonio Immateriale dell’Umanità: la Dieta Mediterranea e l’Arte del Pizzaiuolo Napoletano, iscritti rispettivamente nel 2010 e nel 2017.
Eppure la sua conoscenza resta approssimativa: se ne confondono le tipologie varietali, se ne ignorano le caratteristiche nutrizionali, se ne trascurano le dinamiche colturali e produttive. Mentre dal punto di vista della sua esplorazione sensoriale, l’oro rosso è stretto tra tecnicismi normativi in etichetta, banalità della comunicazione commerciale e ricordi familiari ormai lontani.
L’Osservatorio del Pomodoro, costituito da un gruppo interdisciplinare di professionisti, intende promuoverne lo studio, il racconto e la valorizzazione, con particolare attenzione al Sud e alla Campania, dove grazie alle felici condizioni pedoclimatiche e al tramandarsi di buone pratiche agricole e conserviere una ricca biodiversità “resiste” nella sua più felice espressione.
L’Osservatorio nasce con l’intento di monitorare la produzione, promuovere la ricerca scientifica, diffondere la cultura del Pomodoro lungo due direttive, passato e futuro.
Raccoglierà e analizzerà dati della produzione e della distribuzione, compilando ogni anno un report che sarà divulgato e pubblicato. Si cercherà di ricavare dati a livello internazionale e di intrecciare relazioni e collaborazioni con istituzioni estere che abbiano le medesime finalità.
Alla necessaria ricostruzione della memoria del pomodoro, con una raccolta di testimonianze, non solo contadine, delle sua storia ed evoluzione – un sapere prezioso da tramandare alle giovani generazioni – si accompagnerà un impegno divulgativo focalizzato sulla ricchezza del patrimonio genetico meridionale, salvaguardata nei secoli dai seed-savers.
Nell’ambito dell’iniziativa “Osservatorio del pomodoro”, da segnalare il progetto “Sommelier del Pomodoro del Sud – Pummalier”: un approfondimento tecnico delle caratteristiche organolettiche e sensoriali delle diverse varietà, al fine di diffonderne la conoscenza presso i consumatori e valorizzarne le tipicità, anche nella ristorazione.
Obiettivo ultimo, la costruzione condivisa di un nuovo corso, di un futuro più rispettoso e ricco per il pomodoro e per i suoi operatori, mediante:
• attività di ricerca scientifica e di monitoraggio delle produzioni,
• azioni performative di racconto degli impatti socio culturali della sua coltivazione e produzione, nei diversi territori, con focus specifici sulle buone pratiche e i casi di studio.
L’Osservatorio del Pomodoro organizzerà ogni anno, inoltre, una giornata studio sul pomodoro, in cui saranno previsti workshop, seminari, laboratori di degustazione. Coinvolgerà per l’evento tutti gli stakeholder della filiera, i produttori, i trasformatori, i ristoratori, i cuochi, i pizzaioli, i buyer, gli appassionati, i giornalisti e i foodblogger. Si discuterà del pomodoro e del sistema cibo, nella speranza di costruirne uno più equo e buono.
Nel 2018 l’evento è previsto per la metà di settembre, subito dopo la conclusione della raccolta.
Padrini di battesimo dell’Osservatorio, Pietro Parisi – cuoco contadino, alfiere della biodiversità a tavola nel suo “Era Ora” a Palma Campania (NA) – con le sue specialissime “merende” e Magnà, progetto de La Casa dei Cristallini – associazione che opera a favore dei piccoli e delle famiglie nel Rione Sanità – con un laboratorio tattile “al pomodoro” guidato dall’artista Luca Dalisi.
I bartender Dario Albano e Roberto Gentile di Bima Academy dedicheranno all’occasione originali creazioni a base di pomodoro La Fiammante e di birra “Cuore di Napoli” del birrificio artigianale Kbirr di Fabio Ditto.
Alle ore 17.00 l’artista Luca Dalisi, nell’ambito delle attività di Magnà, terrà un laboratorio di digitopittura (per bambini dai 5 anni in su) dedicato ai bambini de La Casa dei Cristallini e aperto e a coloro che vorranno partecipare, previa prenotazione presso Spazio NEA.
L’aperitivo vorrà sensibilizzare i presenti al sostegno dell’associazione La Casa dei Cristallini tramite contributi in denaro o 5 per mille.
Organizzatori:
Emanuela Ferreri – Storytelling Meridiano
Francesco Franzese – La Fiammante
Tommaso Luongo – Delegato AIS di Napoli
Francesco Martusciello – Storytelling Meridiano
Monica Piscitelli – Giornalista Enogastronomica
Patrizia Spigno – Arca 2010
Monica Piscitelli
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