Dal mondo del vino campano parte la richiesta indirizzata al riconfermato presidente della Giunta regionale, Vincenzo De Luca, per convocare in tempi brevi uno specifico incontro tecnico al fine di discutere sulle tematiche importanti e le emergenze che il settore vitivinicolo è chiamato ad affrontare.
Una precisa richiesta che giunge a pochi giorni dalla vittoria elettorale di De Luca, a cui i presidenti dei cinque Consorzi di Tutela Vini attivi in Campania – Cesare Avenia (Consorzio di Tutela dei Vini Caserta), Stefano Di Marzo (Consorzio Tutela Vini d’Irpinia), Andrea Ferraioli (Consorzio Vita Salernum Vites), Ciro Giordano (Consorzio Tutela Vini Vesuvio) e Libero Rillo (Sannio Consorzio Tutela Vini) – rivolgono gli auguri di un buon lavoro.
In particolare, i presidenti dei consorzi di tutela campani rimarcano l’urgenza di una riflessione approfondita e costruttiva, con l’intento di analizzare aspetti e processi cognitivi indispensabili alla progettazione di una programmazione efficace per il rilancio di un settore che risente particolarmente delle conseguenze economiche legate alla pandemia. Punto di partenza sono i quattordici punti già rimarcati nella missiva indirizzata ai vertici regionali nella scorsa primavera, contenente proposte per contrastare gli effetti dell’epidemia ‘Covid-19’.
Una serie di interventi urgenti e indifferibili (a livello europeo, nazionale e regionale), allo scopo di consentire la tenuta del comparto e per continuare a operare e a effettuare investimenti. Argomenti che sono già stati oggetto di due conference call (il primo con il presidente della Commissione agricoltura, Maurizio Petracca; il secondo con l’onorevole Nicola Caputo, consulente per il presidente De Luca al settore Agricoltura).
Attenzione da puntare anche sul Progetto ‘Made in Campania’, un ipotizzato piano straordinario di promozione “istituzionale” per rilanciare l’immagine e la reputazione del comparto agroalimentare campano e del turismo enogastronomico nei confronti dell’HoReCa e GdO campana per rilanciare i consumi regionali.
Infine, la richiesta di intervento nell’ordinamento regionale campano, con l’emanazione di un regolamento applicativo delle nuove disposizioni statali in materia di disciplina dell’enoturismo, strumento che aprirebbe una nuova stagione con opportunità di crescita per tutta la filiera.
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