«L’Irpinia consolida la sua vocazione di territorio vocato ai grandi vini grazie al primo via libera alle richieste di modifica del disciplinare delle Docg». È il commento di Francesco Acampora, presidente di Coldiretti Avellino, all’accoglimento da parte del Ministero dell’Agricoltura, con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, delle proposte fortemente caldeggiate da Coldiretti anche sul piano nazionale e sostenute dal Consorzio di Tutela Vini d’Irpinia e dalla Regione Campania.
Per il Taurasi DOCG è stato chiesto di eliminare l’aggettivo “rosso” anche per il Riserva e l’inserimento della menzione “vigna”. Per il Fiano di Avellino DOCG è stata chiesto l’inserimento della nuova tipologia “Riserva” e di eliminare la dicitura “vino bianco” dopo il nome della denominazione. È stato chiesto l’inserimento del periodo minimo di invecchiamento per la tipologia “Riserva” e la data da cui decorre tale periodo. Infine, per quanto riguarda il sapore, è stato chiesto di adoperare il termine “secco”, oltre alle caratteristiche al consumo per la nuova tipologia “Riserva”.
Per il Greco di Tufo DOCG è stato chiesto di eliminare l’aggettivo “bianco” e di inserire le nuove tipologie: “Greco di Tufo riserva” e “Greco di Tufo Spumante riserva”. Anche in questo caso con l’inserimento del periodo minimo di invecchiamento per la tipologia riserva, oltre all’inserimento delle caratteristiche chimico-fisiche ed organolettiche. Per la tipologia “Spumante” vengono ampliate le tipologie zuccherine previste, nelle caratteristiche al sapore, portando il limite massimo alla tipologia “extradry”. Infine, viene accolta la possibilità dell’irrigazione di soccorso.
«Coldiretti Avellino – sottolinea il presidente Acampora – è convinta che queste modifiche spingeranno la qualità della produzione, sostenendo il marketing delle aziende vitivinicole e rafforzando il racconto del terroir d’Irpinia. Un valore immateriale che dobbiamo difendere strenuamente, soprattutto in questo momento difficile, e per il quale Coldiretti ha voluto la nascita del Distretto di Qualità Vini d’Irpinia».
«Siamo convinti – aggiunge Maria Tortoriello, condirettore di Coldiretti Avellino – che questo passo in avanti nella riconoscibilità dei punti di forza dei vini irpini sia il viatico necessario verso la consacrazione del nostro territorio come eccellenza produttiva della Campania e dell’Italia nel mondo. Un successo che viene colto nel pieno della crisi della ristorazione a causa del covid, ma che ci aiuterà nella ripartenza».
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