Il nibbio reale (Milvus milvus) è un rapace con un’apertura alare di 160 -180 cm. Il piumaggio con la parte superiore bruno-rossiccia, le lunghe ali e la coda forcuta lo rendono facilmente riconoscibile. Nidifica per lo più su alberi e per costruire il nido utilizza piccoli rami. Sedentario in Europa meridionale, migratore nell’Europa centro-settentrionale; la popolazione europea nidificante, stimata in 24.000-31.900 coppie, rappresenta il 95% del totale della popolazione nidificante. In Italia le roccaforti della nidificazione della specie sono la Basilicata, l’Abruzzo e il Molise ed è presente con popolazioni minori anche in Campania, Calabria, Puglia, Sicilia, Sardegna, Lazio, Toscana, Marche. Frequenta campagne, zone collinari e basso-montane con alternarsi di ampie aree aperte e boschi.
La specie è inserita nella Lista Rossa IUCN come “Quasi Minacciata” in quanto si sta registrando un declino moderatamente rapido della popolazione, Considerata SPEC 1 è presente inoltre nell’Allegato I della direttiva 2009/147/CEE e nell’Allegato II della Convenzione di Bonn sulle specie migratrici. In Italia il nibbio reale è classificato come “Vulnerabile” nella Lista Rossa degli Uccelli nidificanti. Principali minacce per la specie sono rappresentate dall’elettrocuzione, dagli impianti eolici, dal bracconaggio e dall’avvelenamento da bocconi avvelenati e indiretto legato all’uso di pesticidi e rodenticidi.
A partire dal 2011 si svolge ogni anno su scala europea un censimento dei Nibbi reali svernanti; questa specie, infatti, durante la stagione fredda forma dei dormitori (roost), composti da più individui che si aggregano per trascorrere la notte. Anche l’Italia ha partecipato alle attività di censimento con il coinvolgimento degli ornitologi delle regioni con presenza di dormitori e per la Campania l’attività di monitoraggio è curata dall’associazione ARDEA che porta avanti un progetto dedicato a questa specie. Nel mese di gennaio 2021 grazie all’impegno di alcuni soci ornitologi dell’associazione: Marcello Giannotti, Ilaria Cammarata, Arnaldo Iudici, Roberta Teti, Valerio Russo e Lorenzo Papaleo, sono stati rinvenuti due dormitori in provincia di Salerno e uno in provincia di Avellino, per un totale di 106 individui censiti.
Il censimento dei dormitori invernali di nibbio reale, dichiara il coordinatore Marcello Giannotti, «rappresenta un evento di particolare rilievo in quanto finalizzato ad ottenere una stima di popolazione di una specie che risulta sempre più rara in quanto risente in modo sostanziale di alcune attività antropiche. In Italia il censimento è coordinato a livello nazionale e in Campania, ormai da diversi anni, è impegnata l’associazione ARDEA. Ciò che abbiamo riscontrato negli ultimi anni è stato purtroppo un calo di presenza che ha portato alla scomparsa dei grandi roost storici dalle aree interne, probabilmente a causa della forte espansione che hanno avuto gli impianti eolici sul territorio. Per il 2021 ci sono però buone notizie in quanto grazie all’impegno di alcuni soci dell’associazione abbiamo registrato lo svernamento di ben 106 nibbi distribuiti in tre diversi dormitori e da evidenziare la presenza anche di un nibbio bruno, specie piuttosto rara durante la stagione invernale. Il dato fa ben sperare e nei prossimi anni continueremo naturalmente ad occuparci della specie e della sua tutela».
Tutte le foto sono di Michelangelo Ambrosini
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