Un ingente quantitativo di nasse abbandonate, in totale ottanta, è stato recuperato dai fondali del mare di Forio, nel tratto compreso tra il porto e la spiaggia della Chiaia, a circa un miglio dalla costa, nell’ambito di un’operazione congiunta tra il Circomare di Ischia, al comando del tenente di vascello Antonio Magi, e l’area marina protetta Regno di Nettuno.
La segnalazione degli attrezzi da pesca, che arrecavano un duplice danno ambientale per effetto del cosiddetto “ghost fishing”, è giunta da un pescatore locale, Claudio Cigliano, che si è in prima persona adoperato per il recupero, rinunciando virtuosamente per qualche ora, in maniera disinteressata, alla sua attività commerciale.
Il materiale, recuperato dai fondali, è stato posso sotto sequestro e affidato all’ente parco, che ne disporrà la distruzione. «Ancora una volta ha funzionato la sinergia tra gli operatori del mare, ivi compresi i nostri pescatori, sempre più sensibili all’impatto ambientale. – commenta Antonino Miccio, direttore del Regno di Nettuno – L’abbandono di attrezzi da pesca nei nostri mari è una criticità rilevante: si stima che in tutto il mondo siano 640 mila le tonnellate di reti fantasma e nasse che vengono perse o abbandonate ogni anno in mare, il 10% di tutti i rifiuti marini. Attrezzi che continuano fatalmente a intrappolare, inutilmente, pesci, molluschi e crostacei».
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