È sempre la Dieta Mediterranea, ma nella versione del terzo millennio, quella che oggi tiene conto e fa proprie le nuove scoperte scientifiche sull’alimentazione, sull’ottimizzazione delle materie prime e dei nuovi modi di vivere, in salute e in modo globalizzato. 

Sarà questa la Dieta Mediterranea al centro della Borsa Mediterranea del Turismo Archeologico che grazie al progetto internazionale MD.net che ha come capofila la Regione Campania, riunirà intorno a Paestum i tredici partner e alcuni degli esempi più interessanti di questa filiera non solo alimentare. 

Saranno in fiera le tredici delegazioni per i nove paesi coinvolti in questo progetto capeggiato dalla Campania: Portogallo con l’Università di Algarve, la Croazia con l’Agenzia di sviluppo regionale della Dalmatia, la Grecia con la Regione di Creta, la Bosnia-Erzegovina con l’Università di Mostar, la Spagna con la Fundación Dieta Mediterránea, la  Camera di Commercio di Siviglia e la Regione della Cataluna, la Slovenia con il National Innovation and Technology Institute, l’Albania con Association of Albanian Municipalities, Cipro con Troodos Development Company e l’Italia che oltre alla Regione Campania è presente con la Regione Emilia Romagna e il Comune di Caltanissetta.

Saranno tutti alla BMTA con un’area espositori interamente dedicata al progetto MD.net e una serie di incontri e attività di promozione e conoscenza. 

Il 25 novembre il primo tavolo di confronto in due fasi. Introduzione istituzionale su “Dieta Mediterranea, tra stile di vita e salute nell’era post Covid“ a cura di Maria Somma e Rosa Maria Sciotto (DG FSE Regione Campania), di Nadia Murolo (Politiche Culturali e Turismo Regione Campania) e del Presidente del Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni Tommaso Pellegrino.

A seguire Istituzioni, Ricerca, Imprese: talk tra i protagonisti della Dieta Mediterranea verso il 2030 con i nomi più significativi del settore come Neus Balaguer della Prodeca – società in house della Regione Cataluna che fornisce servizi di supporto all’internazionalizzazione e al commercio estero nel settore agroalimentare – che presenterà le nuove linee guida da sottoscrivere per ridisegnare la Dieta Mediterranea del terzo millennio, Alfonso Bonet di Fundación Dieta Mediterránea e Pablo Morales della Camera di Commercio di Siviglia, Annamaria Colaouna delle massime ricercatrici in questo campo, scienziata dell’Università Federico II di Napoli e  titolare della Cattedra Unesco di Educazione alla salute ed allo sviluppo sostenibile, Darko Fercej della E-Zavod per i futuri trend di innovazione della Dieta Mediterranea, Roberta Garibaldi neo eletta Amministratore Delegato ENIT, l’antropologo Marino Nioladell’Università Suor Orsola Benincasa, Cattedra di Antropologia dei simboli, Franco PepeFondatore di Pepe in Grani, uno degli innovatori della pizza e promotore delle eccellenze produttive dei territori e Valeria Pezza, esperta di paesaggio e professore dell’Università Federico II di Napoli, Cattedra di Composizione Architettonica. A moderare il talk sarà Francesca Maciocia, direttrice progetti di Scabec la società in house della Regione Campania che è ente attuatore di MD.net. 

Sempre il 25 novembre nello stand Md.net degustazione della Cipolla di Vatolla, una varietà che prende il nome dal luogo in cui è coltivata, nota per la sua straordinaria qualità e gusto. 

Il 26 novembre ci sarà nella Basilica di fronte al parco archeologico l’hackathon, workshop di co-progettazione con la partecipazione delle imprese e degli stakeholder di tutti e 13 i partner del progetto.

Saranno presentati i lavori elaborati durante le varie fasi di incontro e scouting di MD.net e saranno individuati i 3 migliori progetti internazionali da realizzare in cooperazione.

Il 27 novembre la  “study visit” dedicata ai partecipanti, in due realtà eccezionali della Campania: a Caselle in Pittari per le attività di recupero delle antiche sementi Russulidda – Ianculidda iniziate nel 2008, immesse nel mercato locale con il sostegno della Comunità del Cibo Slow Food “Grano di Caselle”.

La comunità del cibo grano di Caselle raggruppa contadini, ristoratori e panificatori di Caselle in Pittari (SA).  I grani “ianculidda” e“russulidda” sono due grani teneri che venivano coltivati in tutto il Cilento fino agli anni settanta del secolo scorso ed erano destinati a scomparire per sempre perdendone traccia e sapore. Il recupero è quindi l’opportunità per riproporne gusto e sostanza e la comunità del cibo grano di Caselle ne interpreterà il percorso produttivo nell’etica del buono, pulito e giusto. La delegazione visiterà anche la Biblioteca del Grano, un campo sperimentale nel quale vengono coltivate in piccole parcelle, diverse varietà di grano. 

Chiude la giornata di studio la visita alla Santomiele di Prignano Cilento e alla sua produzione eccezionale di fichi, ormai conosciuti in tutto il mondo.  “Abbiamo trasformato un prodotto povero in una materia prima d’eccellenza, con frutti che vengono attentamente selezionati, essiccati al sole e lavorati esclusivamente a mano con maestria da maestri artigiani cilentani”.

In pochi anni Santomiele ha rivoluzionato il mondo dei fichi imponendo una filosofia e costruendo un marchio oggi conosciuto in tutto il mondo, tanto da giungere anche sulla tavola della Regina Elisabetta d’Inghilterra.

Nel borgo antico di Prignano Cilento, la sede ufficiale e laboratorio al tempo stesso è un antico frantoio. Un luogo speciale e fortemente evocativo dove Design, Cultura e Arte si fondono e la bellezza del territorio si esprime in un linguaggio culturalmente stratificato.

Nel 2018 Santomiele è stata candidata all’ONU a New York per rappresentare l’Europa alla giornata dedicata alle piccole e medie imprese. Con un modello di impresa sostenibile sono riusciti a dare valore alle risorse umane e ai prodotti locali, obiettivi dell’agenda 2030 lanciata dalle Nazioni Unite e culminata nell’adozione di una risoluzione ONU approvata dall’Assemblea Generale nell’aprile 2017.

Finanziato dal Programma di Cooperazione Territoriale Europea Interreg Med, MD.net è un progetto che vede capofila la Regione Campania che attraverso la Direzione Generale Autorità di Gestione FSE ed FSC cura le fasi di organizzazione, promozione e realizzazione assieme alla società 

regionale in house SCABEC – Società Campana Beni Culturali – con il supporto per la parte dei Living Lab del Future Food Institute, uno tra i più accreditati istituti internazionali in tema di educazione e innovazione per lo sviluppo sostenibile a partire dal cibo e dai sistemi agroalimentari. 


0 commenti

Lascia un commento

Segnaposto per l'avatar

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *