Ambiente Mediterraneo-Cultura e Territorio. L’Opinione di…
Sergio Del Giacco, Professore Emerito di Medicina Interna
dell’Università di Cagliari

Le allergie nel Mediterraneo
Come è noto le patologie allergiche nelle loro varie manifestazioni cliniche riguardano circa il 20% della popolazione e hanno quindi un importante impatto sulla vita familiare, sociale e lavorativa degli individui.
Le principali forme cliniche sono la oculo-rinite allergica (in sintesi occhi che bruciano e lacrimano e naso che fa prurito, gocciola e starnuta) e l’asma bronchiale (entrambe possono essere stagionali o croniche), le allergie alimentari, le allergie a farmaci e le allergie al veleno di imenotteri (api, vespe, calabroni), oltre alle varie forme di orticaria-angioedema, di dermatiti allergiche e dermatiti da contatto.
Certamente in questo breve articolo non ci soffermeremo sui dettagli riguardanti i meccanismi fisiopatologici delle allergie, ma non possiamo non ricordare come su una base genetica (vari geni influiscono sulla produzione di particolari anticorpi detti IgE da parte del soggetto) trasmessa per via familiare (familiarità allergica o atopica), si possano innescare numerosi fattori, molto spesso ambientali (pollini, acari, sostanze chimiche, alimenti etc.) che nei soggetti predisposti possono provocare le varie patologie sopra descritte.
Molto spesso le allergie si manifestano fin dalla prima infanzia (dermatite atopica) per poi proseguire con l’età verso rinite e asma (marcia allergica). Come è noto si diagnosticano oltre che per il quadro clinico, con i test cutanei (prick tests) e test sul sangue per ricercare gli anticorpi specifici IgE per le varie sostanze allergizzanti (allergeni).
Ecco quindi l’importanza dell’ambiente che influenzato dai fattori climatici locali, è in grado di agire in maniera rilevante sull’estrinsecarsi delle manifestazioni cliniche.
In particolare la flora caratteristica dei vari territori è fondamentale nel caratterizzare il tipo di pollini che possono determinare la sensibilizzazione allergica nel caso delle Pollinosi, cioè quelle patologie determinate dalla inalazione di pollini che si manifestano con oculo-rinite e asma.
I pollini rappresentano l’elemento maschile nella fecondazione di fiori e piante e possono essere trasportati sia dal vento (piante anemofile) sia dagli insetti che andando da fiore a fiore li trasportano.
Per quanto concerne le allergie da pollini, quelli maggiormente allergizzanti sono quelli delle piante anemofile, che generalmente sono piante poco appariscenti e vengono trascurate dagli insetti. Vedremo in seguito che nelle varie regioni del Mediterraneo saranno proprio queste piante le prevalenti nel determinare le allergie. Ma anche il tipo di coltivazioni, la fauna, il tipo di alimentazione, il tipo di abitazioni e le tipicità delle zone residenziali sono rilevanti nel comporre il complesso quadro della risposta allergica.
Conoscendo in maniera adeguata questi vari elementi noi possiamo essere in grado di predire con precisione il tipo di allergie che hanno la maggiore probabilità di verificarsi in una data regione.
La regione mediterranea data la numerosità dei paesi che la compongono presenta interessanti aspetti allergologici che esamineremo tra breve.
Il Mediterraneo ha una larghezza di circa 3700 chilometri e circa 45.000 chilometri di coste.
Una popolazione di circa 450.000.000 di persone è presente negli stati bagnati dalle sue acque (Gibilterra, Spagna, Francia, Monaco, Italia, Malta, Slovenia, Croazia, Bosnia-Erzegovina, Montenegro, Albania, Grecia, Cipro, Turchia, Siria, Libano, Israele, Palestina,
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Egitto, Libia, Tunisia, Algeria, Marocco, Ceuta e Melilla) e isole maggiori del Mediterraneo sono, come è noto, la Sicilia, la Sardegna, Cipro, Corsica, Creta, Eubea, Maiorca, Lesbo. La percentuale di allergici nelle regioni mediterranee è equivalente a quella media europea (20-25%) e di conseguenza possiamo ipotizzare che vi siano circa 90.000.000 di allergici.
Con tale estensione geografica e con le diversità ambientali che caratterizzano le varie regioni è comprensibile che si possano identificare varie modalità di espressione clinica delle differenti forme allergiche a seconda delle stagioni e del tipo di flora che vi si trovano.
Importante ricordare che in rapporto alla flora caratteristica di una regione altrettanto caratteristici sono i diversi tipi di imenotteri presenti, in grado di provocare mediante le loro punture vari tipi di reazioni che possono andare dalla semplice irritazione pruriginosa sino a gravi reazioni locali (orticaria ed edema) e allo shock anafilattico che può portare sino ad una rapida morte.
Non potremo occuparci nei dettagli delle varie particolarità geografiche, ambientali e botaniche delle zone mediterranee e cercheremo di mettere in evidenza soprattutto quelle relative alle nazioni a noi più vicine, Italia, Francia, Spagna, Grecia.
La vegetazione mediterranea un tempo si identificava con la distribuzione delle querce sempreverdi e dei vegetali che si accompagnano a questa specie ma, via via soprattutto per l’intervento dell’uomo si è progressivamente ridotta ed è ormai in generale quasi scomparsa.
La formazione più rappresentativa è la macchia mediterranea che è costituita dagli strati inferiori delle antiche foreste.
Analoghe caratteristiche si hanno in California (Chaparral), Sud Africa e Australia Meridionale.
Essa rappresenta solo il 2% delle terre emerse ma alberga il 20% delle specie del pianeta; si conoscono circa 8000 specie che vanno dal leccio alla sughera (caratteristica ad esempio della Sardegna) alle specie arbustive (corbezzolo, erica arborea, viburno, marrucca, lentisco, mirto, alloro, rosa selvatica, biancospino, cisto, edera, asfodelo, lavanda, timo e altre minori).
Tutte queste sono poco importanti per quanto riguarda le allergie da pollini in quanto sono visitate tutte dalle api per il loro contenuto di nettare e di conseguenza il loro polline viene trasportato dagli insetti.
Sono tuttavia importanti perché dove è il loro habitat là vi è anche una grande concentrazione di api potenzialmente pericolose per le loro punture.
La puntura di imenotteri provoca reazioni allergiche in circa il 2-3% dei soggetti che vengono punti. Le famiglie più importanti degli Imenotteri sono le Apidae, le Vespidae e le Formicoideae.
Solo le femmine di Api e Vespe hanno il pungiglione e lo usano per difendersi.
Il veleno iniettato contiene proteine, peptidi di vario peso molecolare (fosfolipasi, ialuronidasi etc.) e sostanze vasoattive (in particolare istamina ) e quando viene introdotto in soggetti già punti in precedenza e che si sono quindi sensibilizzati possono indurre le reazioni già descritte.
E’ evidente che nelle regioni mediterranee a seconda delle varie stagioni (ma generalmente in primavera ed estate) il rischio, nei soggetti sensibilizzati è alto.
Di conseguenza l’avvertenza di essere attenti ad evitare le zone “pericolose” e di fornirsi di siringhe auto-iniettabili contenenti adrenalina che è in grado di controllare e bloccare anche le reazioni più gravi purché somministrata tempestivamente.
Alla macchia mediterranea si alternano le Pinete (Pino domestico, Pino di Aleppo) ma soprattutto l’olivo.
L’olivo specie in alcune regioni della Spagna, della Grecia e soprattutto dell’Italia Meridionale e insulare è molto importante per quanto riguarda la sensibilizzazione allergica.
Altre piante di importazione molto apprezzate dalle api sia per il nettare che per il polline sono l’agave, il fico d’India e l’Eucalipto
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Da ricordare per il rischio di punture sono anche le Vespe ed i Calabroni (Vespa Crabro) che generalmente non sono aggressivi ma possono diventarlo se disturbati.
I pollini che maggiormente causano allergie appartengono al gruppo delle Graminaceae e delle Erbe infestanti. Tra le erbe infestanti l’Ortica ha la maggiore potenzialità allergica assieme a tutta la famiglia della Parietaria.
Le Graminaceae si ritrovano nei prati dove crescono molto rigogliosamente e sono la Codolina (Phleum pratense), l’erba mazzolina (Dactylis glomerata) la segale coltivata, la coda di topo, la gramigna, il loglio, la Poa annua, la Poa pratensis, l’avena, il dente canino e tutti i cereali.
A livello del mare la fioritura è anticipata di un mese rispetto alle regioni continentali e la fioritura va da aprile a luglio.
Al contrario alberi che danno allergie frequenti nell’Europa continentale come la Betulla, il Nocciolo e l’Ontano, nelle regioni mediterranee hanno minore importanza allergologica, mentre il Cipresso è stato identificato come responsabile delle allergie che si manifestano nel periodo febbraio/marzo.
E’ importante rilevare come il clima presente nelle regioni meridionali e insulari di Spagna, Italia e Grecia con le sue caratteristiche miti e soleggiate consente di avere una minore
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concentrazione di polline di Graminaceae già alla fine di giugno, contrariamente ad altre regioni centro-nord europee dove i pollini possono persistere sino a luglio.
Gli olivi gemmano da fine aprile ad inizio giugno ed in questo periodo si possono rilevare importanti sensibilizzazioni al polline di questa pianta nelle regioni ad alta produzione (Puglia in testa).
In base a queste caratteristiche possiamo stabilire un calendario pollinico che interessa tutti i soggetti allergici delle varie regioni nonché i turisti che vi si devono recare.
In sintesi nelle regioni mediterranee (in particolare Italia del Sud e Isole, Spagna, Grecia e Cipro) abbiamo la Parietaria (nelle sue due varietà Officinalis e Judaica) e dai vari nomi comuni (Erba vetriola, Erba vento, Erba muraiola) che è presente da marzo a luglio con una ripresa a settembre/ottobre.
Le Graminaceae da marzo a giugno (aprile-giugno al sud) le Oleacee in maggio e giugno, le Fagacee in aprile e maggio.
In base a questi rilevamenti effettuati, ad esempio, dalla Associazione di Aerobiologia in Italia e da altre analoghe in varie nazioni è possibile consigliare ai pazienti che soffrono di queste patologie una efficace prevenzione che consiste in primo luogo nel non frequentare luoghi all’aperto, se non strettamente necessario, nei periodi di pollinazione, ad esempio per jogging e altre manifestazioni fisiche. Naturalmente esistono farmaci per curare e prevenire le manifestazioni (antistaminici, cortisonici, etc) oltre alla vaccinoterapia ipo-sensibilizzante ma non è qui la sede per discuterne. Analogamente i turisti possono contattare ad esempio il sito web della Associazione di Aerobiologia (www.ilpolline.it) per tutte le informazioni necessarie.
Non dimentichiamo però un’altra importante fonte di sensibilizzazione allergica costituita dagli Acari .
Gli acari rappresentano uno dei generi più antichi della terra risalendo ad oltre 250.000.000 di anni fa e se ne conoscono oltre 30.000 specie.
Non discuteremo di questo ma solo di quelli coinvolti nella sensibilizzazione allergica.
Li ritroviamo sia nella polvere domestica che nelle derrate alimentari: gli acari maggiori sono il Dermatophagoides pteronyssinus e il Dermatophagoides farinae presenti nella polvere delle abitazioni, nei tappeti, nei materassi e nei cuscini; i minori, detti così per la minore frequenza di ritrovamento: sono tra gli altri l’Acarus Siro, il Glyciphagus domesticus etc. presenti soprattutto nei residui di cibo.
Gli acari si nutrono della forfora umana e di animali e di residui di cibo, emettono le feci e sulla superficie e all’interno di queste si trovano le sostanze allergizzanti che provocano specie nei bambini asma e rinite. Vivono in ambienti caldo umidi (temperatura ideale 20-21°C) e al di sotto dei 1000-1500 metri e di conseguenza i climi del Mediterraneo sono favorevoli.
Sono presenti soprattutto in autunno/ inverno ed è molto difficile la loro rimozione in quanto sono resistenti ai mezzi
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anti-acaro che sinora sono stati escogitati. Va detto che è più facile ritrovare la loro presenza in ambienti cittadini dove nel periodo invernale le case hanno in genere un buon riscaldamento, infissi ben chiusi e spesso moquettes e tappeti, al contrario delle campagne dove la vita all’aria aperta permette che le persone siano meno esposte ai contatti.
Va detto che per quanto riguarda il Mediterraneo il problema riguarda soprattutto le regioni più “continentali” (Nord-Italia, Francia e Spagna centrali) e meno le zone rivierasche sia del Nord Africa che della Grecia, Turchia, Cipro ,Francia, Italia e Spagna.
Naturalmente anche per gli acari vanno ricercate la prevenzione e ovviamente le terapie del caso.
Un accenno infine alle possibili reazioni crociate tra pollini e alimenti. Infatti soggetti allergici ai pollini possono in circa ¼ dei casi andare incontro a reazioni indesiderate quando assumono determinati alimenti; ad esempio tutti gli allergici ai pollini possono avere reazioni ingerendo miele; quelli allergici alle Graminaceae possono avere reazioni se mangiano melone, anguria, arancia, kiwi, pomodoro, frumento, pesca e albicocca; quelli allergici alla parietaria se introducono more di gelso, basilico, piselli; quelli allergici alle compositae (artemisia) quando entrano in contatto con camomilla, sedano, carote etc.; quelli allergici all’olivo ovviamente ingerendo olio od olive e quelli allergici alla betulla entrando in contatto con mela, pesca, albicocca, noci, ciliegie, banana, patate, pistacchio (si può avere la cosiddetta
“sindrome orale allergica” cioè gonfiore, arrossamento e bruciore delle labbra, palato e lingua al contatto con quel tipo di cibo).
Fra le allergie alimentari ricordiamo quelle che possono essere di elevata gravità sino alla morte riguardanti coltivazioni o produzioni dei climi mediterranei quali quelle alle noci e alle nocciole e al latte e ai suoi derivati.
In sintesi la Regione mediterranea per quanto riguarda le allergie respiratorie (rinite e asma) si caratterizza per una spiccata peculiarità concernente un’elevata incidenza dell’allergia all’olivo, rispetto alle altre regioni europee, e per una stagione di allergia alle Graminacee più corta (circa due mesi) rispetto alle regioni continentali, mentre l’allergia alla Parietaria (officinalis e judaica) dato il clima mite e favorevole tende ad essere quasi perenne (febbraio-ottobre/novembre) specie in alcune regioni (Grecia, Sicilia, Sardegna, Campania ) ed ha la maggiore incidenza.
A nostro avviso la conoscenza dei calendari pollinici, delle peculiarità riguardanti gli imenotteri e i tipi di acari è assolutamente necessaria per i pazienti, ma anche per tutti coloro, in primis i turisti e coloro che devono partecipare a manifestazioni sportive che si svolgono in questa magnifica regione.
Giugno 2013, Ambiente Mediterraneo-Cultura e Territorio

INFO
AMBIENTE MEDITERRANEO
IL PRESIDENTE
Napoli, 3 giugno 2013
Ai Sigg. Soci di Ambiente Mediterraneo
Ai Sigg. Componenti il Comitato Scientifico
Ai Sigg. Amici e Collaboratori della rete di
Ambiente Mediterraneo
LORO SEDI
Saluto le SS.LL. con piacere e, nel contempo trasmetto l’allegato
Editoriale di maggio 2013 ” L’Opinione di…”
Sergio Del Giacco, Professore Emerito di Medicina Interna dell’Università
degli Studi di Cagliarti su “Le ALLERGIE nel MEDITERRANEO”.
Per maggiori informazioni vai sul sito www.ambientemediterraneo.it
E clicca su “L’Opinione di….”.
Si invitano le SS.LL. ad una ampia diffusione dell’Editoriale
nell’ambito della propria rete telematica.
Si ringrazia.Cordialmente Italo Abate
Contatti :
Italo Abate
www.ambientemediterraneo.it
@: abateitalo@alice.it
@: ambiente.mediterraneo@gmail.com
Tel. 0824 84 13 67 studio
Cell. 338 422 17 14

da: Italo Abate [abateitalo@alice.it]


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