Il Consiglio Direttivo dell’ASOIM ieri ha deliberato l’invio dell’appello per il rinvio dell’apertura della stagione venatoria stante il gravissimi disastro ambientale derivante dagli incendi boschivi di questa stagione.L’ho inviato alle Regioni Campania e Calabria che sono le più colpite dell’Italia meridionale.Lo riporto di seguito Un cordiale saluto Maurizio
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L’ ASOIM onlus – Associazione Studi Ornitologici Italia Meridionale – associazione di protezione ambientale riconosciuta dal Ministero dell’Ambiente ai sensi dell’art.13 della legge 8 luglio 1986 n. 349 con decreto dirigenziale n. 296 del 2. 12.2014 e iscritta nello schedario dell’Anagrafe Nazionale Ricerche del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca con il codice 53177CYG, si associa all’appello delle associazioni WWF, LIPU, LAV e altre per la sospensione dell’apertura della stagione venatoria 2017 / 2018 nelle regioni dell’Italia meridionale interessate dai disastri ambientali causati dagli incendi boschivi.
La fauna selvatica in tali regioni ha subito un danno enorme con la perdita di intere popolazioni e la fuga di altre nel tentativo, disperato, di trovare nuovi spazi, dotati delle necessarie caratterizzazioni ecologiche, in cui rifugiarsi.
Una situazione fortemente preoccupante, aggravata dal fatto che non si è ancora in grado di comprendere la vastità del fenomeno e l’incidenza percentuale sulle popolazioni regionali del calo numerico derivante dalle morti per incendio.
Non è difficile immaginare che il calo deve essere stato enorme e che le popolazioni siano in un momento di forte stress demografico.
Andare ad incidere ulteriormente su di esse con il prelievo venatorio derivante dall’apertura della caccia causerà un ulteriore calo le cui conseguenze sulla sopravvivenza delle specie non sono prevedibili, considerando anche che l’impatto maggiore lo hanno subito le nuove generazioni nate nella stagione in corso.
Lo stesso dicasi per le specie migratrici che, giunte da noi dopo il lungo e faticoso viaggio dall’Europa centrale e settentrionale, hanno la necessità di nutrirsi dei frutti della macchia mediterranea per acquisire le necessarie calorie per affrontare il volo sul Mar Mediterraneo. Ebbene l’assenza di questa risorsa trofica, bruciata nei numerosi ed enormi incendi di quest’anno, renderà ancora più difficile il viaggio e comporterà una maggiore mortalità. Aggiungere la mortalità derivante dall’apertura della caccia è davvero un atto irresponsabile nei confronti della tutela della biodiversità.
Le leggi in vigore del resto prevedono la chiusura in casi di particolari condizioni ambientali e climatiche. Questa annata ci sembra che rientri pienamente in questo contesto normativo.
Si chiede quindi la sospensione dell’apertura della stagione venatoria, e si fa appello alle stesse associazioni venatorie affinché si uniscano a questa richiesta, rinunciando anche alla pratica dell’addestramento cani, altrettanto impattante sulla fauna selvatica. Avrebbero l’occasione per dare un senso alle affermazioni di “amanti della natura” che si attribuiscono, dimostrando un sentimento di partecipazione al disastro ambientale che stiamo vivendo.
Il Presidente Prof. Maurizio Fraissinet
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