Cantina di Vicobarone: i premi di Vinitaly, e la nuova direzione enologica di una cantina sociale
tra Colli Piacentini e Oltrepò pavese
Si punta tutto sulla qualità del prodotto e la valorizzazione dei soci della cantina sociale, con l’obiettivo di diventare 100% sostenibili
Durante la 52^ edizione della kermesse Vinitaly 2018, Cantina di Vicobarone ha avuto modo di far conoscere le novità del nuovo anno e presentare i tre vini che si sono distinti nella Guida Internazionale “5STARWINES THE BOOK 2018”: Gutturnio D.O.C. classico riserva “Pleione” 2015; Ortrugo dei colli piacentini DOC frizzante 2017; Malvasia frizzante D.O.C. Colli Piacentini 2017, già migliore vino d’Italia frizzante nell’edizione 2017.
Cantina di Vicobarone nasce nel 1960 a Vicobarone di Ziano Piacentino, nel cuore della Val Tidone, ed è una cantina sociale che conta circa 200 soci, con vitigni caratterizzati dall’interregionalità fra Emilia Romagna e Lombardia, infatti oltre ai colli piacentini la cooperativa comprende vitigni nell’Oltrepò pavese. Barbera, Bonarda, Malvasia e Ortrugo sono le principali varietà presenti sui circa 700 ettari dei vigneti della Cantina, che ne costituiscono la grande ricchezza viticola.
Tra le novità dell’anno, sicuramente l’arrivo dell’enologo Giorgia Brugnara che, dopo anni di lavoro in Trentino, ha accettato la sfida con Cantina Vicobarone e ha saputo scegliere la via migliore da seguire per valorizzare il frutto di terre spesso sottovalutate, ma dal grande potenziale. Il suo occhio esterno e preparato ha potuto sicuramente far emergere dai vini in produzione delle caratteristiche di delicatezza molto particolari, figlie di un’attenta cura, dedizione e orientamento all’estrema qualità del prodotto, piuttosto che alla produzione massificata. Giorgia Brugnara è entrata a far parte della realtà solo da un anno, ma la sua mano e direzione è già evidente verso un’unica linea di tendenza: quella di effettuare una vinificazione più “nordica”, studiando attentamente il vitigno prima di scegliere la produzione ideale.
“La mia filosofia è quella di partire dal vigneto, conoscerlo, e solo successivamente definire la destinazione enologica. L’approccio che desidero avere nei confronti di questi prodotti, è un approccio più controllato, che sia studiato nei minimi dettagli e, in un certo senso personalizzato, singolare per ogni vitigno. Inoltre, ritengo importantissimo che venga messo in luce sempre il lavoro dei soci, perché è grazie a loro, che riusciamo ad ottenere degli ottimi risultati” afferma Giorgia Brugnara.
Di quest’ottica anche il presidente Giuseppe Gaddilastri che dice: “L’obiettivo per gli anni a venire è quello di apportare un graduale miglioramento qualitativo generale, che venga percepito e riconosciuto da tutti. Per farlo, scegliamo di valorizzare ogni singolo produttore, perché il lavoro che svolge è importantissimo e merita di essere enfatizzato.”
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