COLDIRETTI CALABRIA.
le news a cura di Claudio Sandro Venditti, giornalista associato Arga Calabria.
ufficiostampa.calabria@coldiretti.it

30 dicembre 2013
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COLDIRETTI CALABRIA: LE PAROLE E LE AZIONI CARDINE CHE DEVONO ORIENTARCI PER IL 2014 PER FARCI SENTIRE PIU’ COMUNITA’
Lavoro, giovani, imprese, investimenti, agroalimentare, solidarietà e legalità

Non è l’oroscopo del 2014 per la Calabria, ma con un orizzonte di circa 15 mesi che ci separano dalle elezioni regionali, il nuovo anno è decisivo per fare le scelte che in questi circa quattro anni non sono state fatte o sono state rinviate. “Si sa – esordisce Pietro Molinaro presidente di Coldiretti Calabria – che in fondo tutto il sistema regionale ruota attorno alle decisioni del Governo Regionale e che comunque esse influenzano l’attività e le azioni ai vari livelli Istituzionali e non e per questo pur non volendo iniziare da zero, chiediamo un nuovo inizio, per irrobustire la ripresa, che ci sarà”. Per il 2014 ad accompagnarci ed orientarci, devono essere alcune parole chiave, che hanno trovato consenso, appeal e condivisione nei territori da parte delle migliaia di cittadini che abbiamo incontrato. Per questo dopo averle annotate– continua Molinaro – proviamo a declinarle. Innanzi tutto il lavoro quello che c’è e potrebbe esserci. Ricordiamo i 31mila posti di lavoro che potrebbe creare complessivamente il PSR. Troppe emergenze affrontate con il fiato sul collo delle proteste e senza una reale prospettiva, ed allora, coniugare i diritti con i doveri ci sembra una linea di condotta per niente scontata. Giovani: reclamano diritto di cittadinanza, con una disoccupazione saldamente sopra il 45% loro devono essere il nostro punto di riferimento, il loro orizzonte non può essere di andare via dalla Calabria dove peraltro si formano, bensì investire qui il proprio talento e molti di loro, tra l’altro sono ritornati a fare lavori tradizionali con una riscoperta delle opportunità derivanti dall’agricoltura, prova ne è le imprese agricole condotte dai giovani che nascono e la scelta, in aumento, di istituti superiori ed universitari che formano in agricoltura e agroalimentare. Essi chiedono anche uno svecchiamento dei ruoli apicali in tutti gli organismi. L’altra parola gettonata è investimenti: questo significa in parallelo, sia una accelerazione sui tagli alla spesa improduttiva con obiettivi verificabili, che un controllo sui finanziamenti che devono produrre sviluppo reale scegliendo i settori “fulcro” che esprimono meglio la vocazione della nostra regione. Imprese è l’altra parola chiave. Senza di esse non ci sarà lavoro, il lavoro non è solo nel pubblico. Ci sono tante imprese che hanno innovato, ma fanno i conti con la crisi e la ristrettezza del credito, altro che vorrebbero farlo, ma hanno paura e preferiscono rimanere nel guscio. La nuova programmazione, 2014-2020, oltre a non ammettere ritardi, è la grande opportunità da non sprecare. Agroalimentare: è tema di grande attualità la bussola che deve orientarci, in questo anno che ci separa dall’Expò 2015 di Milano, dedicata al cibo. Dobbiamo potenziare le nostre eccellenze questo, significa anche cura dei territori e sviluppo sostenibile che consolidano i tanti più che in questi anni faticosamente si sono costruiti. L’esempio dei Bronzi di Riace, che in pochi giorni hanno richiamato migliaia di visitatori, deve essere emulato in tanti aspetti. Si viene in Calabria e si consumano prodotti calabresi perché esprimono cose uniche e non replicabili. Le ultime parole che devono contraddistinguerci e che mettiamo insieme, sono la solidarietà e la legalità. Non quelle solodeclamate, ma vissute, praticate e non occasionali, capaci di mettere insieme tutta la società e di farci fare passi decisivi verso gli ultimi e gli indifesi, di essere l’inizio e la sintesi di tutte le azioni che quotidianamente facciamo. Un anno –conclude Molinaro – che si contrassegni con queste semplici parole e azioni ci farà sentire più comunità e sicuramente emergere la Calabria che tutti vogliamo.

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23 dicembre 2013
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AUSTERITA’ PER I CALABRESI VUOL DIRE TRADIZIONE
Al primo posto la messa di mezzanotte, al secondo il presepio,al terzo il cibo e al quarto la tombola
E’ la tradizione in tutte le sue declinazioni che è il filo conduttore che tiene uniti i calabresi in tempi di crisi, perché a tutto si rinuncia ma alla tradizione proprio no. Questo emerge da un sondaggio condotto dalla Coldiretti Calabria dal quale viene a galla che sono in particolare i giovani a volerlo tanto sul piano personale che familiare. In modo netto si segnala che la tradizione mette di buonumore e quindi da nuovo slancio e nuova carica. In altre parole ci fa stare bene, ritempra le motivazioni per andare avanti pieni di fiducia e di speranza. In questi giorni le famiglie si riuniscono, e in un autentico tour de force tra cene e pranzi, che caratterizzeranno questo periodo, strizzando l’occhio al risparmio che non fa certamente male, rinunciano ad alcune cose e al primo posto delle tradizioni da osservare mettono la Messa di Mezzanotte e di Natale, al secondo il presepio e l’albero di Natale, al terzo il buon cibo e le ricette tradizionali e al quarto i giochi tipici tra i quali spicca la tombola. Le festività natalizie – continua la Coldiretti – rappresentano anche una sorta di passaggio del testimone tra le generazioni, una staffetta senza riserve ma con tante sfumature che si gioca in ambito casalingo. E si sa – precisa Pietro Molinaro presidente di Coldiretti Calabria – che in una terra imperniata sulle sue plurisecolari tradizioni, come la Calabria, il cerimoniale per il 90% vuole che almeno per le feste comandate le famiglie si riuniscano intorno al tavolo di casa. Si assisterà per questo natale, ad una fortissima attenzione verso la riscoperta di consolidati legami anche attraverso i prodotti locali con la preparazione di ricette del passato che, nonostante i profondi cambiamenti negli stili di vita rimangono radicate nella popolazione. Dopotutto, i tanti calabresi che in questi giorni ritornano nella regione di origine non aspettano altro. Per la due giorni di letizia natalizia, una famiglia composta da quattro persone, spenderà in media tra i 100/120 €uro . Particolare attenzione, proprio in un periodo di ristrettezze, le famiglie riservano ad evitare lo spreco puntando ad acquisti mirati. Un aspetto quanto mai significativo, e che una famiglia calabrese su cinque destina una parte del proprio budget alla solidarietà, con aiuti diretti alle famiglie in difficoltà, a comunità di accoglienza e recupero o portando alimenti ai centri della Caritas delle parrocchie. Ma ai giovani quello che sta più a cuore, tra le emergenze da affrontare nel nuovo anno è il lavoro, e dalle loro risposte oltre la metà, annette molta importanza allo sviluppo dell’agricoltura e dell’agroalimentare, che insieme ad una attività tradizionale ha bisogno di continua dose di innovazione, un terreno a loro tanto caro ed una conferma alla rinuncia al posto fisso.

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19 dicembre 2013
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CRISI: COLDIRETTI, BOOM FURTI IN CAMPAGNA , DAL GASOLIO ALLE CLEMENTINE, DAI SUINI AI GRUPPI ELETTROGENI, DAI CAVALLI ALLE PATATE. Cosenza – E’ solo l’ultima segnalazione quella che viene dal comune di Acri (Cs) dove in alcune contrade sono stati rubati nei campi numerosi quintali di patate e di mele, alcuni trattori, rimorchi, capi suini ed attrezzature irrigue; ma i furti nelle aziende agricole si moltiplicano come a Corigliano Calabro dove sono continui i furti di quantitativi di clementine, arance, gruppi elettrogeni, utensili vari . E’ Coldiretti Cosenza a lanciare l’allarme su uno degli effetti della crisi che fa cambiare gli obiettivi dei ladri e mette in difficoltà le aziende agricole. “Le mele sono state raccolte provocando danni anche ai raccolti futuri” ha affermato il presidente di Coldiretti di Acri, Vincenzo Abbruzzese, che insieme agli altri agricoltori è stato vittima dei nuovi “affamati”.
Un segno dei tempi con la crisi che oltre a cambiare le priorità di spesa degli italiani modifica anche i comportamenti dei ladruncoli in un Paese come l’Italia dove – rileva la Coldiretti – la spesa per l’alimentazione raggiunge quasi il 19 per cento del totale. Le segnalazioni alla Coldiretti Cosenza, infatti, si moltiplicano sul territorio ed evidenziano che i nuovi ladri non mostrano gusti particolari e colpiscono indistintamente tutte le produzioni commestibili. I furti avvengono preferibilmente di notte e oltre alle perdite provocate dalla sottrazione dei prodotti provocano spesso – precisa Coldiretti Cosenza- danni alle strutture e alle coltivazioni in campo magari non ancora pronte per la raccolta. Coldiretti Cosenza – afferma il presidente provinciale Pietro Tarasi – chiede un rafforzamento dell’attività di controllo delle forze dell’ordine sul territorio. Con la crisi – continua Tarasi – l’interesse per i prodotti alimentari da parte della piccola criminalità aumenta sempre di più. La criminalità nelle campagne non è un fenomeno nuovo anche se sono cambiati gli obiettivi. Secondo uno studio Coldiretti/Eurispes – conclude Tarasi – nel 2011 la con il racket, il pizzo e gli altri fenomeni malavitosi si è sviluppato a danno delle campagne italiane un giro di affari di 12,5 miliardi di euro (il 5,6 per cento dell’intero business criminale) con la criminalità organizzata che in agricoltura opera attraverso furti di prodotti, attrezzature e mezzi agricoli, racket, abigeato, estorsioni, o con il cosiddetto pizzo, anche sotto forma di imposizione di manodopera o di servizi di trasporto o di guardiania alle aziende agricole, danneggiamento delle colture, aggressioni, usura, macellazioni clandestine, truffe nei confronti dell’Unione europea e caporalato.

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MARTEDI’ 17 DICEMBRE 2013
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PRIMO LANCIO Contenuto non rivisto
E’ INIZIATO IL NONO FORUM DELLA COLDIRETTI CALABRIA
Molinaro: alleanze strette con chi vuole bene alla Calabria
Ceglie: gioco di squadra a difesa della Calabria occorre un progetto manutenzione
Spagnuolo: l’illegalità è una scelta perdente
Un Forum pieno di aspettative, ha affermato Pietro Molinaro, presidente di Coldiretti Calabria, dando il via ai lavori del IX ° Forum su agricoltura e alimentazione che si svolge da questa mattina al Centro Congressi La Principessa a Campora San Giovanni di Amantea. Molinaro, dopo aver illustrato ai presenti l’importanza del settore nell’economia calabrese che l’ultimo report della Banca d’Italia ed altri primari istituti che l’aagricoltura e l’agroalimentare è l’unico settore con valore positivo in termini di export. Molinaro ha sottolineato come la tematica fondamentale che verrà affrontata nel corso del di Forum sara soprattutto quella legata all’AGROMAFIA ed alla contraffazione che determina ogni anno una perdita di circa 60 MLD di euro per l’Italia di cui un MLD di euro solo per il Made in Calabria. Ed allora e’ necessario che la prossima programmazione comunitaria 2014-2020 rifletta e tenga conto che l’omologazione può produrre seri danni all’economia italiana e che si deve puntare soprattutto: sullo sviluppo sostenibile e sull’occupazione che, in territori come la Calabria, possono combattere il clima di sfiducia e rassegnazione verso le istituzioni e verso l’Europa. Un’altra Calabria, è, non solo uno slogans ma una azione coerente che la Coldiretti Calabria sta portando avanti. Per questo, una nuova programmazione centrata sui bisogni delle filiere e dei territori, con alleanze sempre più strette, con chi vuole bene alla Calabria attuando una radicalità intelligente nelle scelte. Ad aprire la sessione relativa ad “agromafie e contraffazione: la nostra capacità ed impegno per cambiare le cose” è stato Daniele Perrone delegato regionale dei Giovani che ha sottolineato, l’importante apporto dei giovani imprenditori. Nel tema scottante ma di grande attualità, ha messo subito il dito Giuseppe Graziano comandante del corpo forestale dello Stato della Calabria ha riferito sugli oltra 700 controlli annui in tutte le filiere agroalimentare ed in particolare sulla operazione “vero succo”con succo di agrumi brasiliano che solo transitando nella regione magicamente diventava calabrese. Il sostituto procuratore generale di Napoli Donato Ceglie, ha sottolineato che oggi c’è un attacco all’Italia ed al suo simbolo il cibo. Con una frase forte, riferendosi alla sua specifica esperienza, ha affermato che “l’imprenditore che ha deciso di affidarsi al clan dei casalesi è peggio di loro”. Ha sottolineato, che occorre un gioco di squadra coinvolgendo le Università e coldiretti con la creazione dell’osservatorio nazionale presieduto dal procuratore Giancarlo Caselli, ha sicuramente posto le basi per la difesa di ambiente, cibo, salute, territorio, salute alimentazione che è un fronte importante di impegno. Non si può affidarsi solo alla magistratura e forze dell’ordine. Ha sottolineato, la necessità di un progetto di manutenzione del territorio. Benedetto Di Iacovo, presidente Commissione Regionale Emersione, ha dato notizia della firma di un protocollo di legalità nel settore agroalimentare. In Calabria sono 5 i miliardi di €uro che sfuggono ad ogni imposizione fiscale e di questi 2 miliardi dalla economia criminale. Mario Spagnuolo procuratore della Repubblica di Vibo Valentia: ha affermato che l’illegalità è una scelta perdente. Ha riferito di una indagine che ha portato alla scoperta nel comune di San Calogero all’interno di una azienda “Fornace tranquilla “ di una collina di “vanadio” materiale altamente cancerogeno e tossico frutto di scarti di lavorazioni di centrali siciliane, pugliesi e calabresi. Oggi – ha affermato – quella collina tossica e ancora lì occorrono 20milioni per smaltire e non ci sono. Da parte di tutti gli enti territoriali occorre trasparenza e non opacità.
Riferendosi alla provincia di Vibo dove svolge le funzioni, ha riferito che il 10% dei comuni è sciolto per infiltrazioni, l’ASP è sciolta, la Provincia è commissariata ed il comune capoluogo è in quasi dissesto. Ben si capisce – ha concluso che è difficile fare rete e per questo la grande testimonianza della Coldiretti Calabria è molto importante. Salvatore Magarò presidente della Commissione Regionale Antimafia ha riferito sull’attività della Commissione e dell’impegno sulle tematiche della contraffazione, e per questo, occorre un particolare impegno nelle scuole e nella società responsabile.

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AL VIA IL NONO FORUM DELLA COLDIRETTI CALABRIA SU AGRICOLTURA E ALIMENTAZIONE
Un qualificato parterre di relatori ed una partecipazione di oltre 250 imprenditori agricoli da tutta la regione.
Martedì 17 dicembre p.v.dalle 9,30 a Campora San Giovanni – Amantea (CS) si svolgerà il nono Forum Agricoltura e Alimentazione promosso dalla Coldiretti Calabria.
E’ possibile seguire i lavori in diretta streaming collegandosi a
http://www.planeonline.it/on-air
Prenderà il via martedì prossimo 17 dicembre alle 9,30 il Forum Regionale della Coldiretti Calabria giunto alla nona edizione dedicato ai temi dell’agricoltura e dell’alimentazione che spazierà sulle tematiche delle agromafie, della contraffazione e tutela del “Made in Italy”, della nuova programmazione Comunitaria 2014-2020 e nuova Politica Agricola Comunitaria (PAC) e sulle iniziative dei giovani imprenditori che si confronteranno con le Istituzioni.
Il Forum, che si svolgerà al “Centro Congressi La Principessa” a Campora San Giovanni -i Amantea(CS) è una idea coraggiosa e innovativa che in questi anni, la Coldiretti Calabria sta portando avanti, chiamando a discutere esperti e rappresentanti delle Istituzioni su temi rilevanti dell’agricoltura e dell’alimentazione per cogliere indicazioni e sostenere il progetto per una Calabria vincente. Il Forum prenderà l’avvio con l’apertura dei lavori da parte del Presidente Regionale Pietro Molinaro. Saranno presenti tra gli altri, il sottosegretario alle Politiche Agricole Giuseppe Castiglione gli assessori regionali all’agricoltura Michele Trematerra e al bilancio Giacomo Mancini, il procuratore della Repubblica di Vibo Valentia Mario Spagnuolo, il Sostituto Procuratore della Repubblica di Napoli Donato Ceglie, i parlamentari Nicodemo Oliverio e Antonio Caridi, i consiglieri Regionali Candeloro Imbalzano e Giuseppe Giordano, il presidente di UnionCamere Lucio Dattola, i vertici del Corpo Forestale dello Stato, dirigenti dei dipartimenti della Regione Calabria, della Coldiretti nazionale e regionale e di primarie strutture economiche, agricole ed agroalimentari, rappresentanti di forze sociali e associazioni. Il Forum, è ormai un appuntamento fisso nell’agenda dei più importanti responsabili delle imprese calabresi appartenenti alla filiera agro-alimentare e si caratterizza con una intensa giornata di studio sui temi che nell’attualità hanno un impatto per l’economia e la società.
Ufficio Stampa Coldiretti Calabria – 3357855667

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11 dicembre 2013
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Al gran finale nazionale del premio Oscar Green 2013, vince l’Istituto professionale per l’agricoltura e lo sviluppo Rurale di Rosarno
Riconoscimento anche il Consorzio Agrario Green Calabria
E’ l’Istituto Professionale per l’Agricoltura e lo Sviluppo Rurale di Rosarno ad aggiudicarsi il premio Oscar Green 2013, il Premio Nazionale all’Innovazione promosso da Coldiretti Giovani Imprese per la categoria “Paese Amico”. L’importante riconoscimento, è giunto alla finale del concorso che si è svolto a Palazzo Rospigliosi, Roma. “Non lasciamo sola Rosarno coltiviamo gli stessi interessi” è lo slogans che ha caratterizzato l’azione di Coldiretti Calabria sul territorio con una eco internazionale, poiché metteva insieme responsabilità e giustizia sociale, libertà di impresa e rispetto della dignità delle persone in particolare extracomunitarie. Significativo quindi il premio assegnato all’Istituto scolastico di Rosarno che è attrezzato con una azienda di 6 ettari ad uliveto, una serra e giardino didattico, cui si aggiungono i laboratori di lingua, informatica e chimica. Gli alunni, coadiuvati da un gruppo di docenti, di anno in anno mettono a frutto le conoscenze teoriche, trasformandole in competenze pratiche. Gli studenti sono stati indirizzati a creare una filiera corta olivicola, comprendente olio e prodotti cosmetici: essi stessi raccolgono le olive, trasformandole in olio extravergine d’oliva, che viene anche utilizzato per la produzione di creme viso, creme corpo, scrub corpo/viso e olio corpo profumato. Una iniziativa ha diversi punti di forza: il contatto dei ragazzi che frequentano la scuola, con il mondo del lavoro, in un momento di crisi; la messa in risalto della filiera corta che, adeguatamente strutturata, aiuta gli imprenditori agricoli ad abbassare i costi dei loro prodotti e a mantenere l’occupazione in un territorio prettamente agricolo; il forte legame tra produttore e consumatore senza intermediari, che assicura più facilmente la tracciabilità dei prodotti, puntando ad un ecosistema agroalimentare locale; la realizzazione di un cambio di tipologia di prodotto da agricolo in cosmetico e cosa altamente significativa, l’acquisizione del senso di protagonismo e responsabilità verso la società civile. A ritirare il premio, dal presidente Nazionale di Coldiretti Roberto Moncalvo, è stata la preside della scuola Mariarosaria Russo. “Un riconoscimento che premia la voglia di vincere della Calabria –ha affermato Pietro Molinaro –ed è altamente significativo che il premio sia andato ad una scuola di Rosarno a testimonianza del fondamentale ruolo che sempre di più dovrà assumere la formazione. Ci riempie di soddisfazione –ha continuato – anche il riconoscimento che è andato al Consorzio Agrario Green Calabria per la categoria “In Filiera” impegnato in un programma economico di valorizzazione delle produzioni calabresi.
Il delegato regionale dei giovani Daniele Perrone, ha ringraziato tutte le imprese calabresi che hanno dato prova di straordinaria vitalità, impegno e voglia di fare.

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6 dicembre 2013
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CONSOLIDIAMO IN CALABRIA CON LA LOTTA ALLA CONTRAFFAZIONE TRENTUNOMILA POSTI DI LAVORO
Il dopo Brennero analizzato dalla Coldiretti Calabria. Si intensifichino i controlli nella nostra regione per sventare i troppi Brennero
La manifestazione della Coldiretti al valico del Brennero “La battaglia di Natale:scegli l’Italia” alla quale hanno aderito – commenta Pietro Molinaro che ha guidato la delegazione di imprenditori agricoli – tante Istituzioni e molte cooperative, ha posto sicuramente al centro dell’attenzione, delle forze politiche, economiche ma ancor di più dei cittadini la difesa del “Made in Italy”. Adesso, non abbiamo alibi e non possiamo rimanere indifferenti – ha aggiunto Molinaro – di fronte ad un fenomeno che, oltre a danneggiare la nostra economia, è una vera truffa ai danni di ignari consumatori convinti di acquistare italiano ed invece finiscono con il consumare prodotti diversi e sicuramente non all’altezza dei nostri elevati standard qualitativi”. La manifestazione che si è svolta in contemporanea anche a Roma in piazza Montecitorio ha voluto rappresentare al Parlamento e al Governo il pericolo, per le nostre aziende virtuose, della mancanza dei regolamenti attuativi della Legge 4/2011 per una normativa chiara sull’obbligo di indicare l’origine degli alimenti. Ai nastri di partenza del Piano di Sviluppo Rurale 2007-13 insieme all’ordine regionale degli agronomi avevamo detto – prosegue – che lo strumento di programmazione ed investimento poteva consolidare la presenza e l’attività di circa 4900 imprese e la nascita di 1600 nuove imprese che potevano generare complessivamente 31mila posti di lavoro oltre a potenziare ed incrementare possibilità occupazionali scaturenti dall’indotto e dall’agricoltura multifunzionale. Analisi e dati che oggi confermo e che possono aumentare se intensifichiamo i controlli ai troppi “Brennero” (vedi il Porto di Gioia Tauro) che ci sono in Calabria e contestualizziamo scelte in favore del “Made in Calabria” nel nuovo strumento di programmazione 2014-2020. Dopotutto, anche i dati recenti diffusi dall’Osservatorio della Regione sull’export e dall’Assessore all’internazionalizzazione Fedele, ci dicono che oltre il 30 per cento delle nostre esportazioni riguarda l’agroalimentare calabrese, che viene apprezzato e richiesto da molti paesi europei ed extra-europei. E allora coraggio Calabria, è l’appello di Molinaro: continuiamo con maggiore impegno e convinzione a seguire questa direttrice per creare sviluppo e lavoro i risultati continueranno ad esserci perché abbiamo una ricchezza sia in termini di qualità che di varietà della nostra agricoltura. Non rendiamoci complici -conclude – della svalutazione della nostra migliore produzione di qualità in campo agricolo ed agroalimentare e conseguentemente dell’inganno dei consumatori attirati da prodotti a basso costo, frutto della concorrenza sleale, con possibili rischi per la salute”.

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5 dicembre 2013
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IL PRESIDIO DEGLI AGRICOLTORI AL BRENNERO CONTINUA: LA PRESENZA DEGLI OLTRE 150 IMPRENDITORI CALABRESI
Continua la Mobilitazione Coldiretti al valico del Brennero.
La delegazione della Calabria fa giungere foto che testimoniano
la grande presenza e i veri misfatti. Prosciutti e tanto altro che magicamente diventa
italiano all’insaputa dei cittadini consumatori. Un doppio furto di identità e di immagine
che mette in ginocchio le migliori aziende agricole calabresi.
Tutto questo, costa al sistema agricolo ed agroalimentare calabrese, unmiliardo di €uro l’anno.
A farne le spese l’economia agricola ed agroalimentare della nostra regione
E’ una vera galleria degli orrori il cibo che ogni giorno varca le frontiere ed invade l’Italia e e viene spacciato come italiano all’insaputa dei cittadini-consumatori. Dai controlli ed ispezioni nei tir, alla presenza dei carabinieri del NAS, emergono importazioni di bassa qualità. “Un flusso ininterrotto di prodotti agricoli – commenta Pietro Molinaro presidente di Coldiretti Calabria che guida la delegazione di oltre 150 imprenditori calabresi – che ogni giorno dall’estero attraversano le frontiere serve a riempiere barattoli, scatole e bottiglie, mercati da vendere come Made in Italy e senza indicazione sull’origine degli alimenti in etichetta. A farne le spese è anche l’economia agricola ed agroalimentare della nostra Regione poiché subiamo sleale concorrenza sull’olio, clementine, succo di arance, carne di maiale e salumi”. In Calabria ad esempio, si producono 200mila quintali di Cipolla di Tropea IGP certificata, sul mercato se ne commercializzano 800mila quintali, è evidente che i conti non tornano – precisa Molinaro – ed ancora attraverso il porto di Gioia Tauro, entra succo di arance e questo, è la causa del prezzo stracciato per le nostre arance, che alimenta poi la catena di sfruttamento. In Italia arriva dall’estero un quantitativo di agrumi freschi pari al 14 per cento della produzione nazionale a cui si aggiungono oltre 300mila quintali di succhi concentrati che finiscono nelle bevande all’insaputa dei consumatori perché in etichetta – sottolinea – viene indicato solo il luogo di confezionamento. Attualmente in Italia l’obbligo di indicare la provenienza è in vigore per carne bovina (dopo l’emergenza mucca pazza), pollo (dopo l’emergenza aviaria), ortofrutta fresca, uova, miele, latte fresco, passata di pomodoro, extravergine di oliva, ma ancora molto resta da fare e l’etichetta è anonima per circa la metà della spesa dalla pasta ai succhi di frutta, dal latte a lunga conservazione ai formaggi, dalla carne di maiale ai salumi fino al concentrato di pomodoro e ai sughi pronti. Gli imprenditori agricoli, sono autori e garanti di ogni filiera agroalimentare che ogni anno a causa della contraffazione e relativo inganno per i consumatori, assistono un doppio furto di identità e di valore. Questa è la vera partita che stiamo giocando – prosegue Molinaro – e sulla quale non faremo sconti a nessuno, anche perché, abbiamo la possibilità di generare in Calabria migliaia di posti di lavoro e di far fare reddito alle aziende. “In un momento difficile per l’economia dobbiamo portare sul mercato il valore aggiunto della trasparenza e dare completa attuazione alle leggi nazionale e comunitaria che prevedono l’obbligo di indicare in etichetta l’origine degli alimenti Sarebbe – conclude – un eccellente segnale verso un territorio che ha necessità assoluta di combattere la lotta alle frodi con un ritorno in termini di reddito per i veri imprenditori.

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4 dicembre 2013
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Dopo 1400 kilometri di buone ragioni la Coldiretti Calabria al valico del Brennero
A difesa dell’economia e del lavoro nelle campagne
Con la crisi chiudono stalle ed aziende anche a causa della concorrenza sleale dei prodotti di minor qualità importati dall’estero che vengono spacciati come Made in Italy. La delegazione della Coldiretti Calabria, (oltre 150 persone) guidata dal suo presidente Pietro Molinaro, dopo 1400 chilometri di buone ragioni, sfidando freddo e neve, è al valico del Brennero e si è unita alla mobilitazione della Coldiretti nazionale “La battaglia di Natale: scegli l’Italia” in difesa dell’economia e del lavoro dalle importazioni di bassa qualità che ogni giorno varcano le frontiere per essere spacciate come italiane. Un fenomeno che interessa da vicino anche la Calabria, dove allevatori e agricoltori devono fare i conti con l’ingresso a basso costo e bassa qualità della materia prima dai Paesi dell’Est Europa. Vale per il latte, utilizzato non di rado per semilavorati piazzati poi sul mercato come fossero prodotti italiani. Vale per il suino, allevato in Calabria in ossequio ai rigidi disciplinari di produzione della Dop, Il problema? “Sta – spiega Pietro Molinaro – nell’assenza di tracciabilità del prodotto, con l’emanazione dei Decreti attuativi della legge n.4/2011 che impone l’etichetta dell’indicazione di origine, una battaglia che da tempo sta in cima all’agenda di Coldiretti e che vogliamo riportare prepotentemente all’attenzione dell’opinione pubblica con la manifestazione del Brennero”. Allevatori e agricoltori, stanno sbarrando la strada ad autobotti, camion frigo e container per smascherare il “finto Made in Italy” destinato al mercato di Natale, all’insaputa dei consumatori proprio a causa della mancanza di una normativa chiara sull’obbligo di indicare l’origine degli alimenti. “dal Brennero, ogni giorno arrivano in Italia miliardi di litri di latte, cagliate, polveri, succhi di frutta, maiali e quant’altro che stanno creando notevoli difficoltà al “made in Calabria”. Portiamo con noi e ci rafforzano– ha affermato Molinaro – il sostegno della Giunta Regionale che su proposta dell’assessore Trematerra ha condiviso le ragioni della mobilitazione e poi ancora le Camere di Commercio, tantissimi sindaci, i Consorzi di Bonifica,Gal, Deputati e Senatori della nostra regione. Tutti hanno condiviso con interrogazioni, atti e delibere il sostegno al Made in Italy del quale la Calabria è un pezzo importante.

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3 dicembre 2013
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COLDIRETTI CALABRIA: NON MANDIAMO A GAMBE ALL’ARIA TERRITORIO-AGRICOLTURA E TURISMO
Mitigazione dissesto idrogeologico: la prima vera grande opera pubblica da mettere in campo
“Il dissesto idrogeologico e il rischio connesso di frane e alluvioni deve diventare una priorità, la prima vera grande opera pubblica da mettere in campo, in quanto va considerata come un vero e proprio investimento”. Il Presidente della Coldiretti Calabria Pietro Molinaro, sui recenti eventi alluvionali ha scritto una lettera al Governatore Giuseppe Scopelliti, ai presidenti dell’Unione delle Province e dei Comuni rispettivamente Wanda Ferro e Peppino Vallone, al Prefetto della città capoluogo Raffaele Cannizzaro e all’autorità di Bacino. Nella lettera si legge: la gestione dell’emergenza e i problemi di dissesto idrogeologico, sono sotto gli occhi di tutti, quindi, proprio adesso, è facile capire quanto sia necessario avviare, interventi di messa in sicurezza, che riguardano i cittadini. Non è azzardato dire- continua – che per la nostra Regione, questa volta per la “fascia jonica”, si è trattato di quasi uno “tsunami”. Per estensione e il numero dei paesi coinvolti, nonché per l’attenzione dedicata da parte di tutte le forze in campo hanno reso il nubifragio un evento speciale, che ci pone interrogativi e soluzioni. Una delle cause degli allagamenti, anche le coltivazioni agricole, per alcune produzioni in piena attività di raccolta, è da ricercasi nella inefficace e carente manutenzione dei fiumi e torrenti, che come è noto, ricadono nelle competenze delle Amministrazioni Provinciali. Abbiamo constatato, che pur avendo i Consorzi di Bonifica, proceduto ad una pulitura (cosa che avviene in modo continuo) del reticolo dei fossi e canali di scolo di competenza, nel momento in cui i fiumi riversavano le acque nel mare, venivano ricacciate all’interno, da qui esondazioni e relativi allagamenti, anche perché, alle foci dei fiumi non erano stati effettuati gli interventi di regolazione idraulica. Spesso la pulitura e la sistemazione degli argini, si compie solo per brevi tratti e ancor di più, non avviene secondo le norme tecniche utili, cioè partendo dalla foce e andando a ritroso. Emblematico è il caso del fiume Crati, il quale, nonostante quanto successo con l’allagamento degli scavi di Sibari non è stato attenzionato, ed oggi è la prima causa degli allagamenti degli agrumeti della piana di Sibari. Gli eventi di questi giorni, che hanno tenuto tutti con il fiato sospeso, hanno influito su aspetti economici e sociali della vita quotidiana, pertanto dobbiamo trarre un insegnamento per il futuro per non mandare a gambe all’aria territorio, agricoltura e turismo. E’ inaccettabile – si legge nella lettera – che non ci sia un continuo coordinamento, reale e fattivo, tra Amministrazioni Provinciali, Comuni, Autorità di Bacino, Consorzi di Bonifica e Protezione Civile o che avvenga solo in fase emergenziale. Bisogna dare continuità e stabilità a questa impostazione che definiamo di una modernità sconvolgente, perchè risponde al principio costituzionale di sussidiarietà, al fine anche di realizzare un vero progetto-regionale che utilizzi le risorse già disponibili. Per quanto riguarda l’agricoltura, che ha subito notevoli danni, è necessario, procedere in tempi veloci alla loro stima, per dare sollievo alle aziende che hanno subito danneggiamenti delle strutture e perdita della produzione. Al fine di mitigare poi, l’impatto economico sulle imprese agricole, proponiamo l’ attivazione del bando sulla misura 126 (calamità naturali) del PSR in corso 2007-2013, impegnando le risorse, per effetto trascinamento, anche sulla nuova programmazione 2014-2020. Ora ci aspettiamo senza attendere molto – conclude Molinaro – che si proceda ad un tempestivo incontro tra tutte le forze in campo.

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1 dicembre 2013
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COLDIRETTI CALABRIA: BATTAGLIA PER IL MADE IN ITALY, AGRICOLTORI CALABRESI AL BRENNERO
1400 kilometri di ottime ragioni per la Calabria
Una folta delegazione di allevatori e agricoltori calabresi mercoledì 4 e giovedì 5 dicembre p.v., saliranno al Passo del Brennero e si unirà ai circa diecimila imprenditori provenienti da tutte le Regioni, anche con i loro trattori per una nuova e massiccia mobilitazione: “La battaglia di Natale: scegli l’Italia” per difendere l’economia e il lavoro dalle importazioni di bassa qualità che varcano le frontiere per essere spacciate come italiane. Nei due giorni di presidio autobotti, camion frigo, container saranno verificati dagli agricoltori e dagli allevatori per smascherare il “finto Made in Italy” diretto sulle tavole in vista del Natale, all’insaputa dei consumatori per la mancanza di una normativa chiara sull’obbligo di indicare l’origine degli alimenti. La Calabria –afferma Pietro Molinaro che guiderà la delegazione – ha 1400 kilometri di ottime ragioni infatti, attraverso le frontiere, giungono in Italia miliardi di litri di latte, cagliate e polveri ma anche milioni di quintali di carne di maiale, conserve di pomodoro, succhi di frutta concentrati, olio di oliva e altri prodotti che, stanno provocando la chiusura delle stalle e delle aziende agricole con la perdita, nella nostra Regione, di diverse centinaia di posti di lavoro e l’impossibilità da parte delle imprese ad investire e fare reddito. In Calabria poi, arrivano anche animali vivi, che come è stato riscontrato, causano anche focolai di epizozie che non permettono alla regione di essere dichiarata ufficialmente indenne con la conseguenza dell’impossibilità ad esportare alcune nostre produzioni di eccellenza. “La misura insomma è colma! afferma Molinaro. Vi è un inaccettabile grande calo di tensione nei controlli sul Made in Italy, che comporta una crisi del mercato determinata da importazioni che quotidianamente ingannano il consumatore e non fanno fare reddito. Si registra una assenza di trasparenza sui flussi di importazione dei prodotti agroalimentari e tutto ciò con il duplice devastante danno di avere imprese che non fanno bilancio e consumatori alla mercè dell’inganno a tavola”.

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29 novembre 2013
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BLACK SPOT AGRUMI: BENE MISURE COMMISSIONE UNIONE EUROPEA
Tenere alta la guardia dei controlli in Calabria
“Avevamo visto bene – commenta Pietro Molinaro Presidente di Coldiretti Calabria- quando avevamo chiesto lo stop all’import di agrumi dal Sudafrica poiché vi era il fondato rischio invasione di agrumi malati, a causa della presenza negli agrumeti di quel paese di una malattia, il Black spot,(macchia nera) non presente sul territorio dell’Unione Europea. La notizia che il comitato fitosanitario permanente ha approvato le misure di emergenza proposte dalla commissione europea che limitano l’import dal Sudafrica consentendo l’ingresso dei soli agrumi indenni da organismi nocivi, ci fa tirare un sospiro di sollievo. Vi era il fondato timore, che le nostre produzioni agrumicole, potessero avere danni enormi e che potesse essere compromessa anche la filiera vivaistica. Comunque – avverte- anche alla luce di tale decisione, occorre che in Calabria si tenga alta la guardia, potenziando i controlli in particolare attraverso il Servizio Fitopatologico Regionale.
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Niente Imu su terreni e fabbricati: una boccata di ossigeno per gli imprenditori agricoli
Adesso il Bilancio della Regione Calabria dia ulteriori risposte ad un percorso di crescita
Il decreto legge, con il quale il consiglio dei ministri ha approvato, tra l’altro, l’ esenzione per quest’anno anche della seconda rata dell’Imu per i fabbricati rurali e per i terreni agricoli degli imprenditori agricoli professionali è una scelta strategica che viene incontro alle esigenze delle imprese agricole calabresi e rappresenta per loro una vera boccata di ossigeno”. Una misura – afferma Molinaro – che occorre consolidare anche per il 2014, in modo da permettere agli imprenditori, di guardare con maggiore serenità al futuro ed accentuare scelte essenziali, in particolare da parte dei giovani, verso l’internazionalizzazione e l’innovazione. “E’ stato riconosciuto il ruolo dell’agricoltura ma soprattutto quello dei coltivatori diretti e Imprenditori agricoli professionali che vivono e lavorano nei campi e contribuiscono in misura determinate alla salvaguardia e gestione del territorio a beneficio dell’intera collettività. Un testimonianza, verso quei beni comuni che il mercato non remunera, dalla tutela del paesaggio alla difesa del territorio dal dissesto idrogeologico, dalla sicurezza alimentare alla promozione dell’immagine del Made in Italy, di cui la Calabria ne è un pezzo importante, nel mondo. Ci auguriamo che il prossimo Bilancio della Regione Calabria, dia ulteriori risposte al settore agricolo ed agroalimentare, impegnato a sostenere un percorso di crescita.
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COLDIRETTI CALABRIA A SOSTEGNO DELLA GIORNATA NAZIONALE DELLA COLLETTA ALIMENTARE
Cooperative e imprese agroalimentari impegnate a fornire prodotti: la solidarietà non basta mai
Anche a seguito del protocollo d’intesa firmato tra Commissione Regionale Pari Opportunità, Coldiretti Calabria e Banco Alimentare, la Coldiretti, sosterrà la diciottesima giornata nazionale della colletta alimentare che si svolgerà il prossimo sabato 30 novembre. “Questo – commenta Pietro Molinaro presidente di Coldiretti Calabria – è una delle forme di collaborazione organica per interventi di solidarietà sociale. Attraverso le nostre cooperative, consorzi e imprese agricole ed agroalimentari, metteremo a disposizione del Banco Alimentare calabrese, nei cinque centri di raccolta previsti, in particolare prodotti ortofrutticoli, che saranno destinati ad enti caritativi e di beneficienza che accolgono quanti vivono in condizioni di difficoltà: indigenti, emarginati, persone escluse dai circuiti produttivi, donne vittima di violenza.
La situazione in Calabria è di vera emergenza – prosegue Molinaro – con un aumento delle richieste di alimenti da 95 mila a 132 mila, nel giro di soli tre anni, e ciò significa che è necessario avere maggiori derrate alimentari per fare fronte alle richieste. L’appello che rivolgiamo è di fare insieme e di più, poiché la crisi generale offre anche in Calabria paradigmi di solitudine e sofferenza di fronte ai quali non possiamo certamente rimanere a guardare. Con il Banco e la Commissione, vogliamo altresì perseguire altri importanti obiettivi: ridurre gli sprechi e produrre meno scarti da recuperare, con benefici diretti sulle politiche di smaltimento dei rifiuti. Invitiamo quindi, tutti anche a voler contribuire a donare prodotti ai volontari del Banco Alimentare che saranno presenti nei negozi e supermercati. “Siamo orgogliosamente una regione agricola, -conclude Molinaro – e faremo con impegno la nostra parte, conosciamo il territorio e le tante situazioni di difficoltà presenti e contribuiremo ad essere veicoli di solidarietà che, come tutti sappiamo, non basta mai.

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28 novembre 2013
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IL REPORT DEL QUARTO FORUM REGIONALE DELLE BONIFICHE E IRRIGAZIONE
Tutti tifano per i Consorzi di Bonifica e Irrigazione- La testimonianza della cultura del fare
Il ruolo essenziale svolto dai Consorzi di Bonifica e Irrigazione per l’agricoltura, il sevizio alla collettività secondo il principio della sussidiarietà, la tutela del territorio è stato unanimemente riconosciuto da tutti coloro che sono intervenuti al quarto Forum delle Bonifiche e Irrigazioni, organizzato da Coldiretti e Urbi Calabria che si è svolto al Campora San Giovanni –Amantea (CS). “Si, ha commentato il Presidente della Coldiretti Calabria Pietro Molinaro, tutti tifano per i Consorzi di Bonifica, e questo ci riempie di soddisfazione e di ulteriori responsabilità, ma noi siamo gli uomini del fare, e abbiamo presentato i primi frutti dell’attività dei Consorzi, che nonostante i tagli consistenti subiti, non si sono arresi e continuano a svolgere le proprie funzioni al servizio dei cittadini, delle Istituzioni e delle imprese agricole. Certamente – ha continuato – noi non partiamo solo dalle risorse, che sono comunque importanti, ma chiediamo alla politica, a fronte dell’attività che svolgiamo e che viene riconosciuta, di evitare tagli lineari, di indirizzare le risorse verso progettualità che fanno il bene della Calabria, perché è indispensabile più che mai, ammodernare le strutture gestite dai consorzi di proprietà della regione. Gli ultimi accadimenti avvenuti in Calabria con i violenti nubifragi, hanno poi fatto emergere che laddove i Consorzi, con proprie risorse, sono intervenuti, il rischio idrogeologico è stato mitigato e attenuato. L’assessore Trematerra, ha riconosciuto il cambio di passo dei Consorzi di Bonifica e che gli stessi, grazie al lavoro continuo, hanno oggi una maggiore credibilità. Il dipartimento agricoltura, insieme all’URBI e Anbi, sta lavorando con determinazione alle linee guida per la redazione dei piani di classifica e questo è un elemento di grande novità. I Consorzi, dal Forum escono rafforzati, perché hanno anche saputo affrontare a “viso aperto” e propositivo le varie problematiche sulle quali gli stessi presidenti degli undici Consorzi ne sono stati i protagonisti e relatori: risparmio idrico, rapporto con i comuni e manutenzione del territorio, forestazione, piano irriguo regionale, nuova programmazione fondi comunitari, energie rinnovabili, bilancio e controllo di gestione, sostenibilità economico-finanziaria, valorizzazione del capitale umano sono stati i temi affrontati che hanno permesso di delineare e affermare i risultati conseguiti e la capacità di innovazione che questi enti di autogoverno possiedono. Una risposta corale alle nuove sfide, che è stata apprezzata dalla classe politica intervenuta: Wanda Ferro a nome delle amministrazioni provinciali calabresi, Gianluca Gallo presidente della commissione consiliare assetto e utilizzazione del Territorio, Mario Magno componente commissione consiliare bilancio, l’assessore all’urbanistica Alfonso Dattolo. Da tutti è stato riconosciuto che i Consorzi hanno voltato pagina e che si sono dimostrati attenti e capaci nell’offrire i servizi andando quando è occorso anche al di là delle competenze. Anche da Salvatore Siviglia segretario dell’autorità di bacino e da Roberto Iodice Commissario ex Agensud, è venuto un incoraggiamento a continuare perché finalmente esiste una progettualità spendibile ad ogni livello da parte dei Consorzi di Bonifica. Al Forum, sono intervenuti il Presidente e il Direttore generale dell’ANBI, Massimo Gargano e Anna Maria Martuccelli. Il primo ha molto apprezzato la forte testimonianza del sistema consortile calabrese, che si sta caratterizzando per una stagione di concretezza, ma che deve fare i conti con un impetuoso consumo del suolo, che chiama i Consorzi ad una assunzione ancora maggiore di responsabilità. Il direttore Generale ha esaltato la sussidiarietà dei Consorzi, chiedendo un forte impegno in sede di programmazione dei fondi comunitari attraverso l’accordo di partenariato e ha richiamato anche le competenze degli Enti consortili sulla compatibilità e regolazione idraulica, che se non opportunamente governata, accentuerà la vulnerabilità e fragilità del territorio a causa anche del regime torrentizio delle acque, della prevalenza dei territori collinari e montuosi.

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26 novembre 2013
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QUARTA EDIZIONE FORUM REGIONALE DELLE BONIFICHE E IRRIGAZIONE
MARTEDI’ 26 novembre dalle ore 9,30
– Centro Congressi Hotel la Principessa –Campora San Giovanni –Amantea – (CS)
Martedì 26 novembre p.v., organizzato dalla Coldiretti Calabria e dall’URBI Calabria, si terrà al Centro Congressi
Hotel la Principessa –Campora San Giovanni –Amantea – (CS) il “Forum delle Bonifiche e Irrigazione”.
I lavori, articolati in sessioni, coordinate da giornalisti, prenderanno avvio alle ore 9,30 e termineranno alle ore 18,00.
Si informa che sull’indirizzo http://www.livestream.com/lead_coldiretti_calabria sarà possibile seguire in diretta, per l’intera durata, la quarta edizione del FORUM.
Nel contare sulla Vostra disponibilità, con l’occasione porgo cordiali saluti.
Ufficio Stampa Coldiretti Calabria Pietro Molinaro
Presidente Coldiretti Calabria

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MARTEDI’ 26 novembre dalle ore 9,30
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QUARTA EDIZIONE FORUM REGIONALE DELLE BONIFICHE E IRRIGAZIONE
– Centro Congressi Hotel la Principessa –Campora San Giovanni –Amantea – (CS)
Martedì 26 novembre p.v., organizzato dalla Coldiretti Calabria, si terrà Centro Congressi Hotel la Principessa –Campora San Giovanni –Amantea – (CS) il “Forum delle Bonifiche e Irrigazione”. I lavori, saranno aperti dal presidente della Coldiretti Calabria Pietro Molinaro, dal presidente dell’URBI Calabria Marsio Blaiotta e dal Presidente dell’ANBI (Associazione Nazionale Bonifiche e Irrigazioni) Massimo Gargano. I lavori, articolati in sessioni, coordinate da giornalisti, prenderanno avvio alle ore 9,30 e termineranno alle ore 18,00. Territorio ed acqua:beni comuni, l’azione di sussidiarietà e gli investimenti che mancano, capitale sociale capitale umano e sostenibilità, sono le sessioni avranno come relatori i presidenti dei consorzi, consiglieri regionali, sindaci, rappresentanti dell’ANCI, dell’UPI, delle Organizzazioni Sindacali Cgil, Cisl e Uil, esperti e dirigenti della regione Calabria. Parteciperà al Forum il Commissario dell’ex Agensud del Ministero Politiche Agricole Roberto Iodice. Il Forum vedrà un’ampia partecipazione da tutti i Consorzi calabresi. “Quali scelte immediate per potenziare il ruolo dei Consorzi di Bonifica e Irrigazione” è il tema dell’ultima sessione, con Massimo Gargano e Anna Maria Martuccelli rispettivamente presidente e Direttore Associazione Nazionale Bonifiche e Irrigazioni (ANBI), Marsio Blaiotta presidente URBI Calabria e gli interventi dell’Assessore Regionale Agricoltura e Forestazione Michele Trematerra e Pietro Molinaro . L’intero mondo regionale della bonifica, che è protagonista nello sviluppo del territorio consolida questo appuntamento annuale che testimonia la modernità del sistema bonifiche a servizio della collettività. Saranno forniti dati, progettualità, attività degli enti consortili e presentato un report sull’ultimo nubifragio che ha colpito la Calabria.

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25 novembre 2013
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COLDIRETTI: SUBITO I CONTROLLI PER IL RILEVAMENTO DEI DANNI IN AGRICOLTURA E ATTIVARE LA MISURA 126 DEL PSR
No ad interventi di “pronto soccorso” che costano di più
“Non è più il tempo di guardare a quello che è successo, non è più il tempo delle recriminazioni è il tempo dei fatti, per mettere insieme le buone idee e i buoni propositi di chi li può e li sa offrire, bisogna guardare avanti e programmare gli interventi, per evitare ogni volta azioni di “pronto soccorso” che costano di più e servono solo a mettere toppe”. Così Pietro Molinaro presidente di Coldiretti Calabria che prosegue: “l’agricoltura ogni volta paga un prezzo pesantissimo, in termini di perdita delle produzioni e danni alle strutture”. I cambiamenti climatici ormai lo sappiamo producono effetti negativi e seri, e la più grande fabbrica a cielo aperto, quale è l’agricoltura, diventa facilmente vulnerabile. Se a questo uniamo un utilizzo del territorio, non rispettoso delle sue vocazionalità, si combina un mix esplosivo che poi produce quello che è sotto gli occhi di tutti. Abbiamo potuto riscontrare, che ad esempio, l’insediamento delle pale eoliche, in alcune parti del territorio, in particolare nel crotonese, ha contribuito a produrre danni alle coltivazioni in atto poiché, non è stato ripristinato lo stato dei luoghi. Occorre spendere le risorse che ci sono necessariamente sulla prevenzione – continua – e farlo in modo operativo senza annunci roboanti, che nel passato hanno fatto scalpore, ma che poi sono rimasti clamorosamente fermi al palo. Diamo atto all’assessore Trematerra, che immediatamente ha chiesto la dichiarazione dello stato di calamità per l’agricoltura e nello stesso tempo chiediamo che i controlli e sopralluoghi avvengano subito, in modo da avere la certezza dei danni subiti e ristorare le imprese agricole danneggiate, che in questo momento sono scoraggiate e che non possono attendere tempi biblici. Al fine di mitigare poi, l’impatto economico sulle imprese agricole, i attivare i bandi per la misura 126 (calamità naturali) della programmazione in corso 2007-2013, impegnando le risorse, per effetto trascinamento, anche sulla nuova programmazione 2014-2020. In questa fase i Consorzi di Bonifica – prosegue Molinaro – hanno dato buona prova di quello che sanno e possono fare, anche in termini di solidarietà per alleviare la crisi idrica a Catanzaro, con la messa a disposizione di autobotti, unitamente alla cooperativa ASSOLAC. Ma è evidente – continua – che, i Consorzi di Bonifica, devono essere maggiormente premiati in termini di risorse economiche per la prevenzione, e, al di la delle competenze, anche per la pulitura dei fiumi e dei corsi d’acqua, la cui esondazione, è stata molto spesso la causa di allagamenti. Dopo questo ulteriore disastro, – conclude Molinaro – dobbiamo per davvero fare della prevenzione una leva fondamentale per la crescita della regione, altrimenti saremo sempre a leccarci le ferite, magari a polemizzare, e tutti sappiamo bene che cosa significa la tutela del territorio per la nostra economia.

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15 novembre 2013
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SI SPENGONO TRE CANDELINE DAL RICONOSCIMENTO DELLA DIETA MEDITERRANEA PATRIMONIO DELL’UMANITA’
Molinaro: è giusto festeggiare perchè la Calabria è una delle culle
Il 17 novembre, si spengono tre candeline dal riconoscimento della dieta mediterranea quale patrimonio mondiale immateriale dell’Umanità da parte dell’Unesco che in questi anni, sta avendo un importante valore economico per il “Made in Calabria” agroalimentare per i primati produttivi conquistati nelle principali produzioni base come la frutta, verdura, pasta, vino e il posto d’onore nella UE per l’olio di oliva, l’ambasciatore principe della dieta mediterranea. Molinaro presidente di Coldiretti Calabria sottolinea il valore storico che ha assunto questo modello alimentare negli stili di vita e per i benefici per la salute dimostrati scientificamente e la Calabria, ne deve essere orgogliosa perche è una delle culle principali dove si producono gli elementi essenziali della dieta. Dal riconoscimento dell’Unesco –prosegue – è venuto un importante impulso al recupero di sane abitudini che – hanno un valore straordinario per l’Italia che è il Paese simbolo di questo tipo di cucina e dove più radicata è la cultura alimentare fondata sui principi della dieta mediterranea. Una spinta anche per il turismo enogastronomico che è uno dei motori dell’economia e un segmento in costante e continua crescita e che ha ampi margini di miglioramento. SI’, deve essere anche un giorno di festa – afferma – perché il riconoscimento ha avuto indubbi effetti sull’economia, la comunicazione e l’immagine nel mondo delle eccellenze enogastronomiche del Mezzogiorno e della Calabria. Questo è un punto di forza per una regione agricola come la nostra, che deve continuare ad investire, avendo anche come punto di riferimento l’importante vetrina di Expò 2015 di Milano dedicata alla alimentazione dove vi è bisogno da subito di un grande e corale impegno.

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13 novembre 2013
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DELEGAZIONE DELLA CALABRIA ALL’ ASSEMBLEA ELETTIVA COLDIRETTI NAZIONALE
Sarà eletto il nuovo presidente nazionale
Una delegazione di tutte le province calabresi, della Coldiretti della Calabria, guidata da presidente Pietro Molinaro e dal direttore Francesco Cosentini parteciperà Venerdì 15 Novembre in Via XXIV Maggio 43 a Roma dalle ore 10,30 al Centro Congressi Palazzo Rospigliosi dove si svolgerà l’Assemblea nazionale che eleggerà il nuovo PresidenteNazionale della Coldiretti, in rappresentanza di 1,6 milioni di iscritti. A margine dell’Assemblea sarà presentato il primo rapporto “Terre d’Italia in mani straniere” sulla straordinaria capacità dell’agricoltura di attirare gli investimenti dall’estero negli anni della crisi, in controtendenza all’economia generale

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12 novembre 2013
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URBI CALABRIA FAI CISL FLAI CGIL FILBI UIL: FRONTE COMUNE CONSORZI DI BONIFICA E SINDACATI
Incontro “definito storico”nella sede dell’Urbi Calabria a Catanzaro
Nella sede dell’URBI Calabria a Catanzaro, promossa dal presidente Marsio Blaiotta, si è svolta una importante, riunione alla presenza dei sindacati di Categoria: Fai Cisl, rappresentata da Giuseppe Gualtieri, Flai Cgil da Santino Aiello e Filbi Uil da Antonio De Gregorio e Salvatore Alberti. Presenti all’incontro i Presidenti degli undici Consorzi di Bonifica della Calabria.
Ha partecipato ai lavori il Presidente della Coldiretti Calabria Pietro Molinaro. Tema dell’incontro la necessità di avviare con le Organizzazioni Sindacali un’ azione di confronto e concertazione a tutto campo utile ad un costruttivo ed amplio dialogo su tutte le vaste tematiche di intervento che interessano il settore consortile. Le parti, riconoscendo la particolare fase di crisi sociale e di incertezze economiche, nel darsi atto delle reciproche competenze e responsabilità, si sono impegnate a mantenere stabili forme di consultazione a livello regionale in sede URBI, naturalmente nella piena consapevolezza e rispetto dei rispettivi ruoli. Dare forza di continuità al confronto ed alla proposta per una possibile condivisione degli obiettivi da raggiungere nell’attuale fase che si appalesano indispensabili. Da parte dei rappresentanti sindacali, è stato ampiamente riconosciuto il ruolo che hanno e devono avere sempre di più i Consorzi di Bonifica e Irrigazione nell’ambito delle proprie competenze. In particolare ritengono fondamentale che i Consorzi possano essere messi nelle dovute condizioni per garantire ancor meglio quel ruolo di presidio ambientale sui territori previsto dal quadro normativo di riferimento. Se è indubbio il riflesso negativo determinato dalla contrazione delle risorse pubbliche è altrettanto vero che i Consorzi devono potersi aprire a tutte le potenziali attività connesse e consentite in una logica di multifunzionalità anche sugli investimenti futuri e le azioni di efficienza verso i consorziati, le istituzioni e i cittadini. E’ stato delineato un percorso che congiuntamente, vedrà protagonisti sindacati e Consorzi sul tema generale della sostenibilità economica. Le rappresentanze sindacali dei lavoratori, sono interessate affinchè, nella primaria salvaguardia dei posti di lavoro, che deve poter diventare sempre più funzionale all’ attività dei Consorzi, si rafforzino condizioni di competitività e produttività, come nell’osservanza e rispetto delle norme lavoristiche e contrattuali. E’ stato ribadito il comune interesse di continuare i processi decisionali per potenziare la riforma (autoriforma) dei Consorzi di Bonifica, che avrà uno snodo fondamentale nella redazione dei Piani di Classifica, strumento essenziale per l’attività degli enti consortili.
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COLDIRETTI CALABRIA CONDIVIDE L’INIZIATIVA DI CONFCOMMERCIO
“LEGALITA’ MI PIACE”
L’agroalimentare paga un prezzo alto
Accogliamo e condividiamo l’appello ad un lavoro di squadra tra imprenditori, consumatori, Istituzioni e Forze dell’Ordine fatto ieri, 11 novembre, dalla Confcommercio in occasione della giornata di Mobilitazione Nazionale “Legalità, mi piace” e che in Calabria si è tenuta a Cosenza.
Così Pietro Molinaro, presidente di Coldiretti Calabria, da man forte all’iniziativa, sottolineando, che questo tema da sempre è molto caro alla Coldiretti, poiché in presenza di un possibile rilancio economico si indebolisce il sistema anche a livello nazionale ed internazionale. Non è condivisibile che le imprese sane siano danneggiate dalla concorrenza sleale di chi non rispetta le regole che rappresenta una forma sicuramente di “economia cattive” che deve avere tolleranza doppio zero. Il fenomeno dell’italian sounding ruba alle imprese togliendo reddito e valore con un furto di identità e di immagine. In Calabria abbiamo stimato -conclude – in un miliardo di euro annuo il danno che i nostri prodotti agroalimentari subiscono a fronte della contraffazione, taroccamenti e concorrenza sleale che impoveriscono territori e imprese.

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11 novembre 2013
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VINO CIRO’ IMBOTTIGLIATO FUORI REGIONE: LA COLDIRETTI CALABRIA SOLLECITA IL DIPARTIMENTO AGRICOLTURA AD INTERVENIRE
Il presidente della Coldiretti Calabria Pietro Molinaro, sulla vicenda del vino cirò imbottigliato fuori regione, ha scritto una lettera all’assessore agricoltura Michele Trematerra e al Direttore Generale del Dipartimento prof. Zimbalatti affinchè, in virtù del ruolo che viene esercitato la Regione si faccia promotrice di una iniziativa volta a sgombrare dubbi e perplessità e a verificare il “manuale dei controlli” predisposto dall’ente di certificazione designato dal Consorzio di Tutela e valorizzazione vino DOC Cirò e Melissa. Premesso – si legge nella lettera – che, la legislazione comunitaria è a “maglie larghe” e permette tale pratica, è però indubbio che la percezione della qualità dei nostri prodotti agroalimentari da parte dei consumatori avviene perlopiù al momento del consumo e comunque dell’acquisto. In presenza di alcune mie dichiarazioni sull’argomento- continua Molinaro – vi è stata una replica scomposta e comunque a mio parere superficiale, da parte del Consorzio di Tutela e Valorizzazione del vino Cirò. Non credo ad esempio, che il presidente del Consorzio di tutela del Brunello di Montalcino, tanto per citare un vino conosciuto, sarebbe intervenuto allo stesso modo? Da altre parti – rende noto – a dire la verità, è venuto un sostegno sia pubblico che privato, a quelle che ritengo legittime preoccupazioni. Il Consorzio deve “Tutelare e Valorizzare” e questo significa che per valorizzare effettivamente la qualità e diffonderne la conoscenza, è necessario che imprese ed appunto i Consorzi di tutela e valorizzazione attivino forme di comunicazione e di controlli all’interno della filiera. Ebbene, – si legge nella lettera – chi assicura e quale protocollo o regolamentazione è stata prevista per accertare che il vino cirò che si imbottiglia in altre regioni provenga da uve prodotte nella zona di produzione del cirò? Il problema non è di poco conto e, nulla esclude, che una mancanza di chiarezza, possa arrecare un danno di immagine per molti produttori/trasformatori della zona del cirotano che in questi anni, hanno davvero fatto passi da gigante in tema di qualità e valorizzazione. Ed ancora: quali sono i benefici per la filiera, che è costantemente minacciata dalla contraffazione e gli effetti negativi sulla valorizzazione del territorio che è sicuramente il valore aggiunto? Spiacerebbe che le grandi potenzialità, fossero compromesse e gestite in modo sciagurato, pare solo per vendere pochi quintali di uva. Pertanto ritengo, – scrive – che con le convinzioni del Consorzio di Tutela, si mette a serio rischio la scelta consolidata in direzione della qualità del vino calabrese ed nel caso specifico di un vino apprezzato nel mondo. All’interno della filiera vitivinicola del cirotano – conclude – ci sono molte imprese che aspettano azioni concrete. Non ci piacerebbe un domani dire: l’avevamo detto”.

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6 novembre 2013
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IN CALABRIA 250MILIONI DI €URO DI CIBO OGNI ANNO VIENE BUTTATO NELLA SPAZZATURA
Dedicare sempre di più importanza all’educazione alimentare nelle scuole
In occasione della giornata mondiale dell’alimentazione indetta dalla FAO sul tema “sistemi alimentari sostenibili per la sicurezza alimentare e la nutrizione”, la Coldiretti Calabria ha elaborato che nella regione è di 250milioni di €uro il valore del cibo che ogni anno si butta nella spazzatura. Una vera e propria perdita e uno spreco -sottolinea Pietro Molinaro presidente di Coldiretti Calabria – che si riscontra nella ristorazione, nella grande distribuzione e nelle famiglie. Sicuramente una situazione non compatibile con gli altri dati allarmanti raccolti nella regione di indigenti tra i quali bambini e anziani ed in numero sempre maggiore famiglie che si rivolgono alle mense caritatevoli, alla Caritas, al Banco Alimentare ed ad associazioni di varia natura per chiedere sostegni alimentari”. Un tema importante quello della educazione alimentare , cui necessita dedicare giusta attenzione, con azioni di sensibilizzazione e formazione che coinvolgano anche i bambini e ragazzi. Per anni è stata diffusa una immagine consumistica, dimenticando aspetti essenziali e basilari, che devono collegare l’alimentazione al valore, anche educativo del cibo, che diventerà sempre di più essenziale con una popolazione mondiale in aumento e la perdita costante di terreni produttivi. Tutto questo si salda e avvalora alla vigilia (domenica prossima) della Festa del Ringraziamento che chiama ognuno al valore della destinazione universale dei beni come obiettivo sempre da educare e confermare perché economia e solidarietà vanno saldate insieme. Coldiretti Calabria, oltre ad essere impegnata su questo fronte chiede che il Dipartimento regionale Istruzione e quello delle Politiche Sociali, che sempre di più, promuovano iniziative anche in regime di sussidiarietà, per ridurre gli sprechi e sostenere sistemi alimentari sostenibili per garantire sicurezza alimentare e nutrizionale nel rispetto della dignità delle persone.

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5 novembre 2013
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COLDIRETTI VIBO VALENTIA
Coldiretti Vibo: no al trasferimento della sede dei Servizi Veterinari di Vibo Valentia presso il presidio ospedaliero dismesso di Soriano Calabro
Incontro di allevatori presso la sede dell’organizzazione
Con una delibera avente carattere d’urgenza il commissario straordinario dell’ASP di Vibo Valentia dr.ssa Maria Pompea Bernardi ha disposto il trasferimento della sede dei Servizi Veterinari di Vibo Valentia presso l’ex presidio ospedaliero di Soriano motivandolo con problematiche legate alla sicurezza dei luoghi di lavoro. A seguito di ciò, la situazione è stata immediatamente analizzata in un incontro tenutosi stamane nella sede della Coldiretti di Vibo Valentia, con gruppo di allevatori del vibonese alla presenza del presidente della coldiretti vibonese Onofrio Casuscelli e di alcuni consiglieri dell’APA . Dalla riunione è emerso che il trasferimento degli uffici dei servizi di sanità veterinaria che attualmente hanno sede da nella città capoluogo di Vibo Valentia presso l’ ex presidio ospedaliero di Soriano Calabro rischia di provocare un enorme disservizio a tutti gli allevatori ed agli operatori del settore considerato che recarsi a Soriano Calabro con i mezzi pubblici diventa quasi impossibile e comunque con un impiego di tempo non compatibile con l’attività zootecnica. Si aggiunga che in realtà il comune di Soriano è più lontano dalle zone a vocazione zootecnica e dalle zone dove generalmente viene richiesta la prestazione del veterinario di medicina pubblica, ne consegue quindi che allontanare la sede di un servizio dal luogo dove sono richieste le prestazioni è senza dubbio ingiusto e porta una serie di implicazioni negative. Tra l’altro, ad essere trasferiti sarebbe solo il servizio veterinario, mentre altri uffici, rimarrebbero nell’attuale ubicazione, facendo quindi venire meno la giustificazione della sicurezza nei luoghi di lavoro. Peraltro tale problematica si va a sommare ad una già precaria situazione degli uffici che a causa di un’assurda delibera del precedente commissario dell’ASP vibonese, che ha di fatto destrutturato tutto il servizio creando non pochi problemi sul piano dell’organizzazione e della programmazione delle attività. Tale decisione, è stata presa senza un confronto preventivo con i responsabili del servizio e tanto meno con le organizzazioni sindacali e con le organizzazioni di categoria. Anche l’incidenza economica di tale operazione comporta un aggravio di spesa diretta per l’ASP ed indiretta per gli allevatori. Oggi – ha affermato il Presidente Casuscelli – occorre invece potenziare il Servizio di sanità Veterinaria che svolge, e sempre di più dovrà farlo, una un’importante funzione per quanto concerne la sicurezza alimentare. La Coldiretti vibonese ha informato della situazione il Prefetto di Vibo per trovare una soluzione con le istituzioni locali al fine di mantenere gli uffici nella città di Vibo Valentia

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26 ottobre 2013
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COLDIRETTI CALABRIA CONDANNA VILE GESTO AL PRESIDENTE UNIONCAMERE LUCIO DATTOLA
Il presidente della Coldiretti Calabria Pietro Molinaro, oltre ad esprimere solidarietà e vicinanza al presidente della Camera di Commercio di Reggio Calabria e dell’UnionCamere Lucio Dattola ed alla sua famiglia per il vile atto subito, lo incoraggia a continuare sulla strada intrapresa di grande impegno sociale ed istituzionale che evidentemente da fastidio. Per Molinaro, gesti del genere vanno condannati e respinti con forza e siamo convinti che queste persone irresponsabili avranno la dura risposta che meritano. In un momento di crisi come quello che stiamo vivendo atti simili non fanno altro che inasprire un clima già particolarmente difficile. Siamo sicuri – conclude – che il presidente Dattola non si farà intimidire e che continuerà a svolgere con l’impegno di sempre il proprio lavoro a servizio della Calabria, dei suoi cittadini e delle categorie produttive.

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22 ottobre 2013
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VIBO VALENTIA: ORA BASTA CON I DANNI PROVOCATI DAI CINGHIALI
Coldiretti Vibo ha richiesto un urgente incontro al Prefetto e al Commissario Prefettizio della Provincia
I danni causati dai cinghiali ormai sono rilevanti e gli agricoltori non ci stanno più. Questo il messaggio chiaro ed inequivocabile scaturito dalla ennesima riunione della Coldiretti vibonese alla presenza del presidente Onofrio Casuscelli, del direttore Francesco Manzari e del vice Pietro Sirianni. I cinghiali, è stato messo in evidenza, stanno perpetrando ferite mortali alle colture in atto e rappresentano anche un serio pericolo per la pubblica incolumità. Ad essere particolarmente colpito è il comune di Maierato, un territorio ad alta valenza agricola. La coldiretti, alla luce di tali riscontrate rimostranze, con una lettera ha richiesto un urgente incontro al Prefetto di Vibo Valentia e al Commissario Prefettizio dell’Amministrazione Provinciale. Nella missiva, sono contrassegnate e contenute le seguenti proposte. La sostituzione dei selecontrollori non attivi con eventuale eventuali integrazioni di altre unità; l’allargamento del periodo di caccia al cinghiale nei periodi di massima criticità (periodo di maturazione dei prodotti). Ed ancora: integrare le Guardie Provinciali deputate agli abbattimenti controllati con Guardie Giurate volontarie, Vigili del Fuoco, Corpo forestale dello Stato e altre forze dell’ Ordine; utilizzo delle squadre dei cinghialai in seno all’ Ambito Territoriale Caccia (ATC) per la caccia di contenimento. Inoltre è opportuno che gli Enti preposti procedano all’evasione delle pratiche relative ai risarcimenti dei danni, con l’eventuale addebito del costo di cauzione della perizia dopo la visita in campo, anche maggiorata in caso di segnalazione non veritiera del danno. Siamo fiduciosi e vogliamo responsabilmente investire della problematica di nuovo le Istituzioni –affermano in coldiretti – con proposte ricevibili e fattibili, prima di passare ad altre azioni eclatanti.
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IN CALABRIA SEQUESTRATI ALLA CRIMINALITA’ ORGANIZZATA 502 TERRENI E 25 IMPRESE DELLA FILIERA AGROALIMENTARE
Dopo la confisca deve procedere a passi spediti il riuso dei beni sequestrati
“In tempo di crisi l’economia e la strategia della criminalità organizzata in Calabria – ma non solo, evidentemente ha investito in terreni agricoli e comunque nella filiera agroalimentare, un approdo sicuro per fare fronte alla instabilità finanziaria”. Così Pietro Molinaro presidente di Coldiretti Calabria, commenta il Rapporto Eurispes 2013 sui crimini agroalimentari in Italia che assegna alla Calabria il secondo posto sia nella graduatoria degli immobili sequestrati con ben 502 terreni che per le aziende confiscate che sono 25 e che operano lungo tutta la filiera agricola. Una forma sicuramente di “economie cattive” che – prosegue – sottolineano l’impegno, con efficaci azioni dello Stato (forze dell’ordine e magistratura), per ultima l’operazione della Dia di beni per un valore di 60 milioni di euro ad un imprenditore della Piana di Gioia Tauro. Fa davvero riflettere questo preoccupante fenomeno di “adattamento imprenditoriale” da parte della criminalità organizzata che però ci pone oltre la confisca il problema del riuso dei beni sequestrati alle organizzazioni criminali. Questo -conclude Molinaro – è un terreno dove occorre continuamente affinare metodi e strategie perché il sequestro dei beni rappresenta un provvedimento estremamente penalizzante, ed efficace, contro le organizzazioni criminali, ma il riuso efficiente raffigura, nei confronti delle società locali, un fattore fondamentale per dimostrare che sono possibili occasioni di sviluppo fuori dalle consorterie n’dranghetiste.

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17 ottobre 2013
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Rischio invasione di agrumi malati dal Sudafrica, serve stop import
Molinaro Coldiretti: serve investire e potenziare il sevizio Fitopatologico Regionale e qindi il sistema di controlli
La notizia non ci lascia tranquilli, esordisce cosi Pietro Molinaro Presidente di Coldiretti Calabria sul rischio invasione di agrumi malati dal Sudafrica. Nelle riunioni la Coldiretti a Bruxelles ha chiesto alla Commissione Ue che vengano bloccate le importazioni di agrumi sudafricani, a causa della presenza negli agrumeti di quel paese di una malattia, il Black spot,(macchia nera) non presente sul territorio dell’Unione Europea. “Non vogliamo – aggiunge Molinaro – che dopo la recente bocciatura della norma per aumentare il contenuto di succo nelle aranciate e la reticenza ad affrontare il tema dell’origine delle arance utilizzate per la produzione di succhi di frutta il virus creasse problemi alle nostre superfici investite ad agrumi , che rappresentano, in termini economici e sociali, una notevole risorsa per la salute dei cittadini e per l’economia della nostra regione che ricordo è la seconda produttrice di agrumi. Importare agrumi dal Sudafrica significa rischiare di portare in Europa questo patogeno pericoloso per le piante e mettere a rischio i raccolti. La malattia poi, può essere facilmente introdotta nelle zone indenni attraverso i frutti malati e il Black spot in Europa potrebbe danneggiare fortemente anche la filiera vivaistica. Pericoli che vanno assolutamente sventati – precisa Molinaro e considerando le puntualizzazioni dell’Unione Europea, è necessario che la Regione Calabria attraverso il Servizio Fitopatologico Regionale svolga una azione di controllo nei punti strategici dove può entrare il prodotto del Sudafrica ed in particolare al porto di Gioia Tauro. Non vorremmo – conclude Molinaro – che dopo la Tristezza degli agrumi, il Cinipide del castagno, la Batteriosi del kiwi, e altri patogeni che stanno minando la frutticoltura, doverci difendere anche dal Black spot o Macchia nera. Vista l’emergenza è auspicabile una fitta rete di rapporti anche con l’Università di Agraria di Reggio Calabria ed i divulgatori dell’ARSAC, che potrebbe essere utile a prevenire e a rafforzare il sistema di controlli che non può essere vulnerato da ritardi ed inefficienze.

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16 ottobre 2013
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CAMPAGNA AMICA ALLA FESTA DELL’UVA DI CATANZARO.
In piazza prefettura dal 17 al 19 ottobre a partire dalle 11 per degustare e acquistare il prodotto agricolo di qualità.
Campagna Amica Calabria parteciperà all’edizione 2013 della festa dell’uva organizzata dalla Proloco di Catanzaro e dedicata al compianto Preside Pino Rizzitani con il quale sono state svolte innumerevoli iniziative e che credeva fortemente in una agricoltura competitiva e sostenibile. Sarà allestito, l’agrimercato di Campagna Amica fin da domani giovedì 17 con l’inaugurazione alle ore 11 in piazza Prefettura e che proseguirà fino a sabato 19 alle ore 22. Una offerta ai cittadini – consumatori per riscoprire la genuinità e il gusto dei prodotti italiani e rafforzare ulteriormente il rapporto di fiducia tra loro e produttore, garantendo alimenti di qualità ad un giusto prezzo. I consumatori potranno sia conoscere le aziende del luogo che continuano “ a metterci la faccia” per difendere il prodotto italiano sano e genuino che continuare ad apprezzare Campagna Amica, ormai diventata un’importante realtà sempre più forte sul territorio con l’obiettivo di vincere la scommessa del made in Italy, dando l’opportunità di acquistare prodotti agricoli italiani acquisendo sempre di più consapevolezza di quello che si porta a tavola.

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14 ottobre 2013
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ULTIMATUM AL PRESIDENTE SCOPELLITI: LA ZOOTECNIA CALABRESE DICE BASTA A INADEMPIENZE, INDIFFERENZA E RITARDI
No alla disattenzione continua ai piani di eradicazione delle epizozie zootecniche: siamo sotto osservazione del Ministero e dell’Unione Europea
“La situazione sui piani di eradicazione delle epizozie nella nostra zootecnia- brucellosi bovina, tubercolosi brucellosi ovi-caprina, leucosi, blu tongue e vescicolare suina – ci consegnano un quadro ulteriormente peggiorato e questo significa che complessivamente nella zootecnia sono ormai a forte rischio 10.189 aziende con 529mila capi allevati , circa 10mila posti di lavoro per un valore economico-patrimoniale oltre 206milioni di €uro, insomma un vero e proprio spreco di capacità produttive.” Pietro Molinaro presidente della Coldiretti Calabria non ci sta più e lancia un ennesimo allarme sulle inadempienze della politica e della struttura burocratica/amministrativa preposta che stanno letteralmente affossando quello che è il terzo comparto del nostro sistema agroalimentare. Continuiamo da decenni a navigare a vista e questo, oltre a risvolti sociali enormi, ha indebolito tutto il sistema penalizzando fortemente le filiere zootecniche di latte, carni, salumi e formaggi. Questa persistente incapacità, perché così dobbiamo definirla, ad eseguire i piani di eradicazione, rilancia – ha relegato la Regione ad essere tra le ultimissime di Europa: “altro che puntare sull’export e internazionalizzazione delle imprese”! Non è possibile continuare a sprecare enormi risorse pagate con soldi pubblici per alimentare una infernale e nei fatti incapace macchina amministrativa pubblica che tra l’altro penalizza l’esportazione di alcune produzioni della filiera zootecnica. La stragrande maggioranza degli allevatori, è disponibile a collaborare ai piani definitivi per l’eradicazione delle epizozie, ma su questo purtroppo vi è l’insensibilità della politica, che nonostante i dati certificati dal Ministero della salute e dalla Commissione Europea continua nell’indifferenza a consegnare la zootecnia calabrese ad un tragico destino. “Una situazione illogica, che ormai è davvero intollerante e assurda e sulla quale ,voglio ripeterlo, pende la spada di Damocle sia del Ministero della Salute che dell’Unione Europea. Il presidente della Regione Scopelliti, che ha la delega alla Sanità nonché è commissario al piano di rientro sulla Sanità, tra cui fa parte quella veterinaria, deve dare un segnale molto forte nella direzione indicata, altrimenti, come sta avvenendo, continuerà ad alimentare la catena di errori, inefficienze, sottovalutazioni e sperpero di denaro pubblico che può essere facilmente accertato dalla magistratura competente.

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27 settembre 2013
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COLDIRETTI CALABRIA: L’EUROPA DELLE LOBBY BOCCIA LA NORMA DEL DECRETO SALUTE BALDUZZI SULL’AMENTO AL 20% DI SUCCO DI FRUTTA NELLE BIBITE
Molinaro: occorre reagire ad una batosta per l’agrumicoltura della Calabria e del mezzogiorno d’Italia
“Mentre ci si sta preparando alla prossima campagna agrumicola. una Europa matrigna e delle lobby e non dei popoli e cittadini, – commenta Pietro Molinaro presidente Coldiretti Calabria -ha stoppato la norma contenuta nel “Decreto salute” dell’ex ministro Balduzzi” che incrementava la percentuale di succo naturale di frutta – dal 12% al 20% – nelle bevande analcoliche a base di frutta ai fini della commercializzazione e denominazione delle stesse.”
Una vera e propria batosta – continua -per la nostra agrumicoltura da industria e quella del mezzogiorno d’Italia, che aveva visto in questa norma ottenuta con una incessante battaglia segni e motivi di rilancio e riscatto economico, sociale ed occupazionale di interi territori. L’inserimento della norma all’interno del “Decreto salute” era e deve essere il segno inequivocabile, che una misura di questo tipo, andava nella direzione di far consumare ai cittadini maggiore quantità di frutta che come dicono tutti i medici è un toccasana per la nostra salute. In noi, non alberga un sentimento antieuropeista ma però – prosegue – non possiamo assistere passivamente che la burocrazia europea chiusa nelle fredde stanze soffoca quello che è il sentimento dei cittadini, bensi interpretando codici e codicilli, trova le soluzioni che vanno contro le giuste richieste dei cittadini e a favore delle lobby adottando una formulazione secca “in contrasto con la direttiva comunitaria sulla libera circolazione delle merci”. Con l’incremento al 20 per cento si sarebbero vendute almeno 200 milioni di chili di arance in più – prosegue Molinaro- in questo modo invece si continua a mantenere un sistema di bibite a bassissimo contenuto di agrumi che di certo non aiuta la salute dei cittadini – consumatori. Continueremo a seguire la vicenda e ad essere in prima fila insieme a tutte le amministrazioni comunali, associazioni di vario tipo e natura con le quali abbiamo condiviso una sacrosanta battaglia e per questo chiediamo a tutti i cittadini ed alle Istituzioni ad ogni livello, di non arrendersi e sostenere il ripristino della norma.
Ufficio Stampa Coldiretti Calabria

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25 settembre 2013
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COLDIRETTI CALABRIA CONDIVIDE E APPREZZA IL NO DEL PRESIDENTE SCOPELLITI ALLO STUDIO NOMISMA SUL SITO
DELL’ITALCEMENTI DI VIBO MARINA
Molinaro: “Presidente continui a rafforzare politiche sulla tutela del suolo e dei territori”
“Condividiamo e apprezziamo il secco no del presidente Scopelliti al progetto-studio di Nomisma per la riconversione dello stabilimento Italcementi di Vibo Marina, che prevedeva di fatto la riconversione dello stabilimento in Centro di trattamento dei rifiuti”. Così Pietro Molinaro presidente di Coldiretti Calabria elogia alla decisa e netta posizione assunta dal Governatore della Calabria. A convincerci poi ancora di più – prosegue – è la strada indicata e che vuole percorrere Scopelliti e cioè, si alla bonifica, ma poi, puntare a rilanciare l’economia del territorio interessato basandosi sul turismo e noi diciamo anche agroalimentare, pesca e portualità. Non abbiamo timore e remore nel dire che la determinazione del Presidente è una pietra miliare che indica inequivocabilmente la strada di uno sviluppo sostenibile che si configura anche in uno stok di opportunità di capitale umano e sociale che sottendono alla scelta fatta ed indispensabili per lo sviluppo. Adottare provvedimenti per mettere in sicurezza e rendere appetibile il territorio questo sicuramente si, ma – continua – non ad insediamenti o progetti quale quello sui rifiuti che dietro l’angolo portano con se danni connessi alla distruzione dei beni e vocazioni ambientali, culturali ed economiche. La netta presa di distanze di Scopelliti, non è azzardato dirlo, ha sminato poi le quasi certe proteste e barricate di cittadini , che non avrebbero visto con favore la possibilità che un territorio che è di serie A per le potenzialità che possiede, potesse irrimediabilmente essere retrocesso nelle categorie inferiori. Ci auguriamo – conclude – che sul fronte della tutela del suolo e del rispetto delle vocazioni dei territori, il governo regionale continui favorevolmente a stupirci.

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19 settembre 2013
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MOLINARO COLDIRETTI CALABRIA: PER LA ZOOTECNIA C’E’ MOLTO DA FARE
Pesa sul comparto zootecnico l’assenza di una mano visibile della Regione
Due almeno sono i fronti che devono essere velocemente attivati per la zootecnia–afferma Pietro Molinaro presidente di Coldiretti Calabria – il primo rendere disponibili tutte le risorse previste dal Progetto di Valorizzazione delle Produzioni zootecniche 2007-2013, insieme ai programmi e servizi portati avanti dalla ARA Calabria che comprendono somme non erogate e giacenti in ragioneria e nuove risorse a saldo dell’attività del triennio 2011-2013 ed ancora, la task-force veterinaria istituita di concerto con il Ministero adotti le soluzioni utili per superare rapidamente l’emergenza dovuta alle epizozie che è un forte ostacolo al reddito degli allevatori.. Insomma – afferma a chiare note Molinaro – occorre una mano visibile della Regione Calabria che oggi non c’è! Il rischio alle porte è vanificare gli investimenti fatti per adeguare le imprese zootecniche calabresi agli standards produttivi e qualitativi. L’agricoltura è in sofferenza, ma oggi, i morsi della crisi, sono lancinanti, e si fanno sentire sulla zootecnia, e il mantenimento del Prodotto Lordo Vendibile, che, ancora, è il terzo comparto dell’agricoltura regionale”. Molinaro, riferisce di una zootecnia in forte difficoltà, di una serie di servizi che non si possono più assicurare, di un abbandono, per l’assenza di una adeguata remunerazione delle produzioni degli allevamenti delle aree collinari e montane della regione. Oggi, la crisi colpisce non solo le aree interne dove produrre comporta sacrifici , ma, anche le zone vocate di pianura. questo in una situazione che si aggrava con costi di produzione che continuano a lievitare. In tale situazione soprattutto per gli allevatori calabresi è sempre più difficile immaginare una luce alla fine del tunnel. Un contesto – aggiunge Molinaro – che mette a rischio le produzioni di eccellenza del settore lattiero-caseario e della zootecnia della Calabria e non remunera investimenti fatti negli anni precedenti. A risultare mortificati sono gli allevatori e i loro nuclei familiari che non solo non vengono premiati con un reddito adeguato agli sforzi compiuti ma, rischiano seriamente di dover dismettere le loro aziende.. Questi -conclude Molinaro “sono indicatori affidabili che confermano il peggioramento delle condizioni socio-economiche degli allevatori calabresi, i quali, devono fare i conti con l’impossibilità dell’accesso al credito che, quanto c’è, ha costi insostenibili. Ma questo è un altro capitolo.”.

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16 settembre 2013
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CIPOLLA ROSSA DI TROPEA: LOTTA ALLA CONTRAFFAZIONE E CONFEZIONAMENTO IN CAMPO LE RICHIESTE DI COLDIRETTI CALABRIA
Opportunità per una occupazione di oltre 1200 unità
La Coldiretti Calabria – afferma il suo presidente Pietro Molinaro – condivide la richiesta, al Ministro dell’agricoltura Nunzia De Girolamo, dell’on. Nicodemo Oliverio capogruppo nella Commissione Agricoltura della Camera dei Deputati di convocare un tavolo di crisi per tutelare la “cipolla rossa IGP di Tropea” contro il grave fenomeno della contraffazione e dell’agropirateria, che causa un doppio furto di identità territoriale e di valore economico. L’occasione però rilancia, è importante anche per la definizione e la relativa autorizzazione del confezionamento in campo della pregiata cipolla. Serve autorevolezza e impegno – prosegue –sia del Ministero che della Regione Calabria per garantire pari opportunità a tutti, confezionatori e agricoltori perché senza agricoltori non vi è futuro per la cipolla Rossa IGP di Tropea. Misure di contrasto alla agropirateria e il confezionamento in campo sono due questioni cruciali che vanno affrontate e risolte. In Calabria si producono 200mila quintali di Cipolla di Tropea IGP certificata, sul mercato se ne commercializzano 800mila quintali, è evidente che i conti non tornano – precisa Molinaro – e quindi se si ha la possibilità di produrre la rinomata cipolla rossa IGP, vi è l’opportunità di generare occupazione tra diretta e indotto di oltre 1200 unità che sicuramente non è poco. Affrontiamo una partita troppo importante e bisogna giocarla fino in fondo, perché se risolta può essere un esempio positivo anche per altre nostre produzioni di pregio agroalimentari, l’elenco sarebbe lungo, che sono pesantemente penalizzate dalla contraffazione, vera e propria piaga del “made in Calabria”.

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13 settembre 2013
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MOLINARO COLDIRETTI: SI CONTINUA A PAGARE LA MANCANZA DI UNA VISIONE DI SVILUPPO VERO E SOSTENIBILE
L’ultimo esempio il mega- impianto fotovoltaico a San Floro (CZ)
L’ultimo, in ordine di tempo, megaimpianto, questa volta fotovoltaico, che ha fatto esultare molti, realizzato nel comune di San Floro (CZ) non è un esempio virtuoso per lo sviluppo della Calabria”.
Così, Pietro Molinaro presidente di Coldiretti Calabria, coerentemente con altri posizionamenti assunti: “… quando si è trattato di difendere il territorio regionale – commenta – questo ulteriore saccheggio conferma una linea che vede insieme una sciagurata filiera politico – burocratica e imprenditoriale c’è davvero da preoccuparsi ed inorridire”. Questa, non può essere l’aspirazione dei sindaci ed amministratori locali e nemmeno una visione industriale che può fare bene alla nostra Regione”
“La Calabria – continua – deve invece utilizzare massimizzandole anche in termini occupazionali, le ricchezze naturali che possiede senza farsi prendere da tentazioni e facili scorciatoie sconfinando in una rendita che compromette o distrugge i beni comuni, come territorio e paesaggio nonché la possibilità di avere suoli per la produzione di cibo, che ben coltivati servono ad evitare disastri ambientali. Non ci si può poi rassegnare ad immaginare uno sviluppo della Calabria prendendo solo le briciole da veri e propri predoni che girano il mondo per accaparrarsi beni pubblici con incentivi pubblici, facendo leva sui bisogni di cassa delle comunità che devono far quadrare i conti. Le ferite, che la Calabria ha accumulato sono profonde, e rappresentano veri obbrobri paesaggistici che hanno portato illusioni come il “paese dei balocchi” e l’elenco sarebbe interminabile”.
” Purtroppo – conclude – chi deve farlo continua a non scommettere sugli asset naturali che sono il punto di forza di uno sviluppo sostenibile che sono gli unici a creare ricchezza vera e qualità della vita per tutti i cittadini”.

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9 settembre 2013
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FONDI COESIONE 2014-2020: COLDIRETTI CALABRIA SCRIVE ALL’ASSESSORE MANCINI ED IMBALZANO
Strategico il ruolo del partenariato socio-economico per esercitare un ruolo istituzionale di primo livello- richiesta la convocazione
Il decreto approvato il 26 agosto u.s. dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri ha portato, con la creazione “dell’Agenzia per la coesione territoriale” sotto la sua direzione, la responsabilità dei cento miliardi di €uro (tra quota comunitaria- co-finanziamento Nazionale-Regionale e privato) dei fondi di sviluppo e coesione del periodo 2014-2020, la cui gran parte, riguarda le regioni del Mezzogiorno.
Sulla scorta di questa innovazione radicale di metodo e di strategia il presidente della Coldiretti Calabria Pietro Molinaro, ha scritto una lettera all’Assessore al Bilancio e Programmazione Giacomo Mancini ed al Presidente della seconda Commissione consiliare Candeloro Imbalzano sottolineando che “sui fondi comunitari relativi alla programmazione 2014-2020 occorre giocare d’anticipo per avere uno spazio istituzionale di grande livello, in modo da dare forza e continuità ai settori strategici della Regione, e fare in modo davvero di strutturare al meglio la spesa pubblica non ordinaria, ma l’unica importante, affinché questa dispieghi i suoi effetti benefici sul disegno e la realizzazione delle politiche di sviluppo.
Sia la Giunta che la seconda Commissione Consiliare, devono essere pronti e attenti, anche perchè la valutazione dell’efficacia di politiche e programmi sarà un meccanismo essenziale di promozione della spesa che, dovrà perfettamente combaciare con un movimento di vasto respiro e portata con il partenariato, in tutte le fasi decisionali.
Il partenariato – continua la lettera – sulla scorta di valutazioni economiche e sulle reali esigenze e vocazionalità dei territori, dovrà dare un contributo fondamentale sulla programmazione e gestione dei nuovi fondi e così di spingere al massimo l’operatività e la realizzazione dei programmi.
Il Partenariato, ancora, dovrà essere protagonista e garante dei risultati attesi, che devono incidere in modo determinante su crescita e sviluppo, con l’assunzione di responsabilità.. Gli “indicatori economici e sociali” diffusi in questi giorni, ancora una volta, condannano la Calabria ad essere fanalino di coda e, nonostante gli sforzi compiuti, la programmazione in atto, non si è associata ad una crescita del Pil pro-capite. Concentrare ed accelerare la spesa è il motivo conduttore della neo costituita Agenzia, e questo è un imperativo per evitare, tra l’altro, di restituire le risorse assegnate al nostro Paese e per quanto ci riguarda, alla nostra Regione.
Il livello di “governance” e non solo, deve essere di altissimo livello, e quindi la Regione e tutta la Pubblica Amministrazione, dovrà garantire , con continuità e competenza nei 10 anni ( tra programmazione-gestione e rendicontazione) e questo ci pone al riparo sia a non rincorrere le emergenze, che a ripetere una serie di distorsioni, come l’eccessivo frazionamento degli interventi nella necessità di accontentare tutti e pertanto già dall’inizio servono scelte chiare e coraggiose.
Se non operiamo con queste priorità, – conclude la lettera – i fondi strutturali, non serviranno per gli scopi a cui sono destinati, e si correrà il rischio che le differenze con le regioni del centro-nord finiscano per accentuarsi, perché, sfrutteranno meglio le risorse a loro destinate, anzi potranno vedersele assegnate, da chi non le utilizza, grazie alla loro maggiore capacità di governo e amministrazione.

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6 settembre 2013
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COLDIRETTI CALABRIA
DALL’ASSESSORATO REGIONALE ALLA INTERNAZIONALIZZAZIONE UNA CONFERMA SULLE PERFORMANCE E IMPORTANZA DELL’AGRICOLTURA E DELL’AGROALIMENTARE
I risultati dell’ultimo studio realizzato dall’Osservatorio regionale per l’internazionalizzazione commentati dall’Assessore Luigi Fedele, che segnano un 15% in più di export di frutta e ortaggi per la Calabria nei primi tre mesi e un incremento dell’export agroalimentare del 12,6% nel periodo 2008/2012, sono la dimostrazione – afferma Pietro Molinaro presidente di Coldiretti Calabria – che il settore agricolo ed agroalimentare oltre a confermarsi vincente, ha le carte in regola per continuare ad accrescere la penetrazione del vero Made in Calabria nei mercati internazionali, con benefici effetti sull’economia e occupazione diretta e indiretta. Siamo soddisfatti – continua – che l’assessorato regionale alla Internazionalizzazione, parla dell’agricoltura e dell’agroalimentare come settore fondamentale dell’economia regionale evidenziandone le grandi possibilità di crescita. La nostra agricoltura, che mette in luce elementi di competitività, distintività, innovazione ed eccellenza, che non sono delocalizzabili, può tra l’altro fare da traino agli assets materiali ed immateriali che sono patrimonio della Calabria. Il pericolo che va assolutamente sventato- conclude Molinaro – è la contraffazione e i taroccamenti delle nostre produzioni che arreca un danno di un miliardo di Euro l’anno alla nostra economia, e per questo chiediamo sempre di più maggiori ed efficaci controlli che arrecano effetti positivi sulle filiere produttive.

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30 agosto 2013
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ABOLIZIONE IMU AGRICOLA: PER COLDIRETTI CALABRIA UNA BOCCATA D’OSSIGENO PER LE IMPRESE
Ad oggi il governo Letta vince uno a zero sul governo Scopelliti
Tirano un sospiro di sollievo gli imprenditori agricoli e per l’agricoltura calabrese è una vera e propria boccata d’ossigeno la decisione del Governo sull’IMU agricola che avrebbe comportato un insostenibile onere per le imprese. È’ quanto afferma il presidente della Coldiretti Calabria Pietro Molinaro nel dare atto al Governo di aver mantenuto l’impegno assunto in modo forte e deciso dal Ministro Nunzia De Girolamo nell’Assemblea di Coldiretti al Palalottomatica a Roma il 4 luglio scorso. La Calabria e’ una grande regione agricola dove il ruolo insostituibile della nostra agricoltura nella produzione di cibo, di tutela ambientale, di coesione sociale e di perno di un modello di sviluppo, viene continuamente riconosciuto con atti politici che valorizzano uno sviluppo sostenibile di un settore che continua a crescere e che offre opportunità a molti giovani. Siamo orgogliosi di essere protagonisti di un made in Italy agroalimentare che trova consenso e sostegno nei cittadini-consumatori e siamo soddisfatti quando le Istituzioni, così come ha fatto il Governo nazionale, consapevoli del sentimento e impulso che la nostra agricoltura ha saputo riconquistare sui territori, assumono decisioni che valorizzano la produzione di quei “beni comuni” che il mercato non remunera. Cresce l’esigenza non più rinviabile – conclude Molinaro – che anche la giunta Scopelliti dia le risposte necessarie all’agricoltura calabrese, condivise tra l’altro nell’incontro del 8 luglio scorso e relative alle proposte presentate da Coldiretti Calabria insieme all’assessore Michele Trematerra. “Ad oggi –chiosa Molinaro – il governo Letta vince uno a zero sul governo Scopelliti”.

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15 agosto 2013
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PRONTI PER IL CAPODANNO ESTIVO IN CALABRIA
Tengono gli agriturismi e le tavolate nell’altopiano silano e nelle altre località montane all’insegna dei prodotti a kmzero calabresi.
Segna una lieve ripresa che lascia ben sperare il ferragosto 2013 in Calabria. Questo quanto riferisce la Coldiretti Calabria nell’analizzare i dati delle presenze negli agriturismi calabresi dove in molti trascorreranno il “capodanno estivo calabrese” all’insegna della buona tavola e del relax all’aria aperta usufruendo di comodità e servizi sempre di più qualificati e originali offerti dagli oltre 300 agriturismi che operano nella regione.
Gli operatori agrituristici sono poi fortemente sensibili ad informare i turisti e vacanzieri sulle opportunità offerte dal territorio per la partecipazione a spettacoli, visite nelle aree archeologiche ed eventi culturali che caratterizzano in modo evidente l’estate calabrese nonostante le ristrettezze economiche degli enti locali.
L’agroalimentare, sempre di più contribuisce a ridare vita e unire agli spazi storici e ambientali il tempio del buon cibo, a km zero, uno spazio per tutti i palati, dai giovani alle famiglie che possono trascorrere momenti di letizia e di festa all’insegna della sana convivialità
“potendo contare – afferma Pietro Molinaro presidente di Coldiretti Calabria – su un rapporto qualità prezzo, tranquillità e contatto con la natura”.
Ma anche l’altopiano silano e le altre località montane della regione quali Aspromonte e catena delle serre, potranno contare su un affluenza di turisti che usufruiranno di spazi attrezzati e oasi di verde incontaminate per dare vita alle tradizionali tavolate che saranno imbandite con prodotti calabresi cucinati alla brace.
Da segnalare che in tutti gli esercizi commerciali e della ristorazione, vi è sempre di più la richiesta di cibo preparato con prodotti tipici regionali.
“L’auspicio – conclude Molinaro – è che questo ferragosto 2013, segni lo spartiacque in positivo verso una ripresa a beneficio di famiglie e imprese.

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9 agosto 2013
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CON COLDIRETTI E CAMPAGNA AMICA CONSUMIAMO PRODOTTI CALABRESI
I consigli del dott. Antonio Gradilone, Presidente della Società Italiana di Alimentazione e Sport Calabria per difendersi dal caldo e stare meglio
Affrontare il gran caldo di questi giorni con semplici ma utili consigli alimentari consumando i buoni e sani cibi calabresi a kmzero, che la natura ci offre con abbondanza e generosità in questo periodo. Il dott. Antonio Gradilone, Presidente Società Italiana Alimentazione e Sport (SIAS Calabria), ci da alcuni semplici ma importanti consigli per un’alimentazione corretta, che ci rendono meno insopportabile il gran caldo di questi giorni e ci fanno star meglio. Ma mettiamo un pò d’ordine per una risposta salutistica orientandoci su alcune proposte – precisa il dott. Gradilone – partendo dalla pasta con pomodoro e basilico fresco, che in questo periodo, proprio per essere una terra baciata dal sole, troviamo in Calabria dovunque e di ottima qualità, ma anche una bella “caprese” magari con pomodoro costoluto di Belmonte, o di altre zone, abbinandolo con le nostre mozzarelle prodotte con il buon latte dei nostri pascoli, anche qui a kmzero. I pomodori ricorda il dott. Gradilone, sono ricchi di licopene, che possiede una potente azione antiossidante, riducendo in modo significativo il rischio di cancro alle ovaie nelle donna e alla prostata nell’uomo. E sempre grazie al licopene il pomodoro svolge anche un’importante azione protettiva della pelle. La mozzarella poi è ricca di proteine del latte, calcio e vitamina D, un abbinamento gustoso e nutriente, che si può alternare con la proposta classica del melone, anche quello giallo, e prosciutto silano, un mix gustoso tra frutta di stagione e carne, dove troviamo ferro e proteine nobili e una buona dose di energia. Le insalatone sono molto consigliate, condite con il nostro ottimo olio extravergine di oliva, dai tanti aromi e profumi, si possono mangiare tutti i giorni, poiché esaltano anche le varietà e le tipicità del nostro territorio. Un ruolo importante – il dott. Gradilone lo attribuisce, alla frutta, anche come macedonia, che tra l’altro ci permette di utilizzare quella che può andare a male, affettandola e conservandola in maniera adeguata in apposite vaschette da utilizzare all’occorrenza. Ci possiamo permettere di tanto in tanto anche un gustoso gelato rinfrescante alla frutta. Verdure e ortaggi poi dovremmo mangiarli tutti i giorni, perché ricchi di sali minerali ed acqua, apportano una adeguata quantità di fibra (il cui fabbisogno giornaliero è di 20-30 g), utile per la funzionalità intestinale e per un corretto assorbimento dei nutrienti. Inoltre, gli ortaggi forniscono un pool molto vasto di vitamine, e antiossidanti e riducono l’incidenza di alcune patologie, come le malattie cardiovascolari, le malattie neurodegenerative e i danni al DNA, oltre a combattere e rallentare l’invecchiamento delle cellule. Una prelibatezza è poi il nostro pesce azzurro, ricco di Omega 3, che può essere cucinato in vari modi, apporta benefici al nostro sistema cardiovascolare, ci aiuta a tenere sotto controllo l’ipertensione, l’obesità, il diabete ed è perfino efficace contro la depressione.
Il dott. Gradilone, inoltre, raccomanda di fare almeno mezz’ora di passeggiate in qualunque posto ci si trovi, nelle ore meno calde, e per chi è al mare rilassanti nuotate. Non bisogna poi esagerare con gli alcolici, un buon bicchiere di vino ai pasti al giorno è sufficiente. Con questi semplici e utili indicazioni, alla portata di tutti, coniugando un corretto stile di vita con una sana alimentazione – commenta Pietro Molinaro, Presidente di Coldiretti Calabria – possiamo star bene noi e far star meglio l’economia della nostra Regione.
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LOCRI (RC) ARRIVA LA BOTTEGA DELLA LOCRIDE LA TERZA IN PROVINCIA DI REGGIO CALABRIA
Si troveranno i prodotti della filiera agricola ed agroalimentare calabrese- Reddito alle imprese, lavoro per i giovani, territorio.
Continua a ritmo continuo l’apertura delle Botteghe di Campagna-Amica Coldiretti in Calabria. Domani sabato 10 agosto p.v. alle ore 19,30 in corso Vittorio Emanuele, 108 –Azienda Agricola Capogreco aprirà quella “la Bottega della Locride”- la terza in provincia di Reggio Calabria. Nella bottega i cittadini-consumatori sempre di più attenti all’origine del prodotto e al consumo di qualità potranno trovare in degustazione e vendita i prodotti agricoli ed agroalimentari del territorio calabrese. Un assortimento destinato a crescere visto che i punti vendita che compongono la rete regionale calabrese sono attualmente oltre 360, numero che sale a 7.000 se si considera la rete nazionale. “Giorno per giorno –dichiara Pietro Molinaro presidente di Coldiretti Calabria che insieme ai dirigenti provinciali e regionali e rappresentanti istituzionali saranno presenti ala inaugurazione – siamo davvero soddisfatti per come si sta realizzando e prosegue quello che ormai non è più un progetto, che porta reddito alle imprese, crea nuova occupazione in particolare per i giovani e vitalità imprenditoriale. Per i calabresi è un modo anche per riscoprire i luoghi con le storie, per i turisti evidentemente quello di conoscere non solo le bellezze della Calabria, ma i prodotti del territorio. All’inaugurazione i produttori faranno conoscere al consumatore la storia della loro azienda e del loro prodotto. I consumatori ritengono che oltre alla genuinità del prodotto un’ulteriore motivo per acquistare nelle Botteghe di Campagna Amica sia proprio il rapporto amichevole che si crea con l’agricoltore. Questo a convalidare una genuinità non solo dei sapori e delle tradizioni gastronomiche ma di cordialità nei rapporti. Una bella occasione da non farsi sfuggire, per apprezzare il cibo unita ad una sana convivialità.

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8 agosto 2013
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Tutta la famiglia della Coldiretti della Calabria, si unisce al dolore per la scomparsa del prof. Pino Rizzitano
Ne ricorda le immense doti umane, la grande passione per una agricoltura di qualità e lo sviluppo sostenibile.
Instancabile animatore e propulsore di innumerevoli iniziative nell’agroalimentare. Nella sua testimonianza-servizio
nel mondo della scuola, lascia un esempio per tutti ed in particolare nelle giovani generazioni.
La coldiretti- afferma Il suo Presidente Pietro Molinaro- lo ricorderà come merita con alcune iniziative.
Ufficio Stampa Coldiretti Calabria=

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2 agosto 2013
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RIBADITO ALLA TASK FORCE REGIONALE PER LE ATTIVITA’ VETERINARIE L’IMPEGNO MASSIMO CONTRO LE EPIZOZIE
Troppo tempo sta passando per l’eradicazione delle epizozie
Un ritardo non più giustificabile.
La Coldiretti Calabria, con una allarmata lettera a firma del presidente regionale Pietro Molinaro, è stata costretta a scrivere di nuovo alla Task Force per le Attività Veterinarie, al Direttore del Dipartimento Sanità, all’assessore Trematerra e al Ministero della Salute- Servizio Veterinario Nazionale. Nella comunicazione è stato espresso disappunto perché, ad oggi, non si è avuto alcun riscontro alle tematiche affrontate nell’incontro del 12 giugno u.s. a cui aveva fatto seguito una nota riassuntiva delle proposte, trasmessa alla in data 17 giugno.
Le misure straordinarie di polizia veterinaria in materia di tubercolosi, brucellosi bovina, brucellosi ovi-caprina, leucosi, nella nostra regione, pur vedendo impegnata la Task Force regionale istituita per l’attuazione del piano di rientro, tardano ad essere operative e le modifiche proposte da Coldiretti impiegano – si legge – un lungo arco di tempo e questo si evidenzia, acuisce i problemi negli allevamenti calabresi che si sono ulteriormente aggravati.
Pertanto si confermano l’utilità delle modifiche proposte al fine di non far gravare di costi economici impropri gli allevamenti. Coniugando i legittimi interessi delle imprese con l’esigenza di non pregiudicare gli obiettivi del Piano Straordinario, ovvero: le difficoltà di vendere fuori dai confini regionali e l’adesione all’obbligatorietà dell’identificazione elettronica del singolo capo che, prima di essere movimentato, è sottoposto alle prove sierologiche ufficiali e successivamente al rilascio del Mod. 4 da parte del Servizio veterinario.
Una situazione quella che si registra nella filiera – denuncia Coldiretti – che non può aspettare tempi indefiniti e pertanto anche in deroga alla pausa estiva deve necessariamente avere un positivo riscontro.
L’impegno per il completamento attuativo del “Piano Straordinario di lotta ed eradicazione delle epizoozie” deve essere massimo e se alcune prescrizioni, non vengono modificate, rischiano di far chiudere tanti allevamenti di bovini da carne. L’obiettivo deve essere chiaro e veloce: indispensabile eradicazione delle epizoozie e quindi la corretta ed anche cadenzata applicazione dell’ordinanza ministeriale del 9 agosto 2012 che ormai – conclude nella lettera Molinaro “non può ammettere nessun ulteriore ritardo”.
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Arga Calabria:
a.musmeci@rai.it; carbonelacaria@tin.it; pianelli50@libero.it;
ada.cosco@virgilio.it;
cs.venditti@virgilio.it;


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