COLDIRETTI CALABRIA: COLDIRETTI NEVE E GELO SULLA CALABRIA: DANNI ALL’ORTOFRUTTA E ZOOTECNIA
Molinaro chiede alla Regione sopralluoghi immediati per avviare le procedure per la calamità e garantire l’assegnazione provvisoria di gasolio agricolo
Da una prima ricognizione effettuata dalla Coldiretti Calabria, la neve e il gelo, con temperature rigide nella nostra regione che non si riscontravano da oltre 50anni, hanno causato notevoli danni e distrutto centinaia di ettari di frutta pronta per la raccolta in particolare agrumi e clementine oltre ortaggi quali zucchine, cipolle, finocchi, piselli e fave. Le bassissime temperature hanno distrutto anche le coltivazioni in serra che hanno subito altresì un forte aumento dei costi di riscaldamento. Anche la zootecnia in particolare quella al pascolo registra disagi per la mancanza di foraggio. “Due al momento sono le richieste per la Regione Calabria – riferisce Pietro Molinaro – l’immediata attivazione dei sopralluoghi per circoscrivere le zone danneggiate e avere una prima stima dei danni tale da consentire l’avvio delle procedure per la richiesta di calamità e poi l’assegnazione provvisoria di gasolio agricolo per i mezzi agricoli e il riscaldamento delle serre già avviata in giornata nella provincia di Cosenza. Gli uffici della Coldiretti sono operativi nel raccogliere le richieste degli agricoltori. Siamo molto preoccupati perché la situazione straordinaria che si è verificata- conclude – porterà conseguenze anche sulle giornate dei lavoratori stagionali, in particolare extracomunitari, con il rischio di ulteriori ripercussioni sul sistema dell’ accoglienza”.
09/01/2017 Ufficio Stampa Coldiretti Calabria
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UN NO ALLA GESTIONE E ALL’OPERATO DELLA TASK FORCE VETERINARIA REGIONALE
08/01/2017 Molinaro: gli allevatori calabresi nel solo 2016 hanno subito una perdita economica di oltre 18 milioni di euro
Ancora un NO secco alla gestione e all’operato e alle scelte della task force veterinaria regionale giunge dalla Coldiretti Calabria. “Qualche giorno fa – riferisce Pietro Molinaro Presidente di Coldiretti Calabria – avevamo denunciato il danno economico di oltre 10,5 milioni di euro subito dagli allevatori di bovini da carne ed ovi-caprini; oggi – continua – la situazione si aggrava, infatti, si aggiungono le perdite degli allevatori di suini ed apicoltori rispettivamente di oltre 4,5 e 3 milioni di euro. La causa – sostiene – sono sempre gli irrazionali Piani di Eradicazione della vescicolare suina e della Aethina tumida che hanno determinato nel 2016 la chiusura di 1773 piccoli allevamenti di suini con una diminuzione di oltre il 10% del patrimonio suinicolo regionale e la distruzione di oltre 2000 alveari e decine di allevamenti non in produzione. Un 2016, insomma con una perdita economica di oltre 18 milioni di euro per gli allevatori calabresi che, ricordiamo, sono le ultime sentinelle e custodi dei territori rurali e delle aree interne che si stanno spopolando causando un dissesto idrogeologico che avanza e minaccia i centri urbani. La Calabria – insiste Molinaro – non può continuare a subire azioni burocratiche scellerate con il paradosso che si spendono milioni di euro pubblici impoverendo gli allevatori e mettendo a rischio la sopravvivenza della zootecnia calabrese che tanto ha dato alla nostra regione ed al Paese. Riteniamo che il problema del Servizio Veterinario Regionale non può restare uno dei tanti nodi irrisolti; le Istituzioni e la politica calabrese tutta Giunta e Consiglio Regionale, i Parlamentari devono tirate fuori il coraggio delle scelte azzerando la task force e tutti questi pseudo Piani di Eradicazione che ad oggi dopo anni di sprechi di risorse pubbliche non hanno eradicato una sola epizozia in Calabria. E’ fondamentale – evidenzia – affrontare il problema seriamente procedendo con una programmazione condivisa e di buon senso eliminando che tutela gli allevatori eliminando le rendite che esistono. I dati ufficiali sono incontrovertibili e dicono che la Calabria è ai primi posti in Italia per i livelli di benessere animale e qualità delle produzioni, grazie alla sensibilità e al lavoro degli allevatori nonchè alle azioni sostenute dal PSR, sono stati – aggiunge – rilevati pochissimi focolai negli allevamenti ma si continua a farli chiudere distruggendo di fatto il patrimonio zootecnico regionale. Gli allevatori calabresi – rimarca Molinaro – sono stati protagonisti nell’ottenere le 6 DOP orgoglio dell’agro-alimentare Made in Calabria ( Caciocavallo Silano, Salumi di Calabria e Pecorino Crotonese ) che rischiano di scomparire. Coldiretti dice basta al genocidio della zootecnia Calabrese ed all’ arroganza dell’ignoranza che lo sta determinando.
Ufficio Stampa Coldiretti Calabria
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27 dicembre 2017 – DAL DIVIETO MOVIMENTAZIONE BESTIAME: NEL 2016 PESANTI DANNI PER GLI ALLEVATORI CALABRESI Molinaro: una perdita secca di oltre 10,5milioni di €uro
L’impossibilità a trasferire gli animali vivi della specie bovina e ovi-caprina fuori dai confini regionali quest’anno ha generato per gli allevatori calabresi, rispetto agli anni scorsi, una perdita secca di oltre 10,5 milioni di €uro dalla vendita di vitelli, agnelli e capretti. Infatti afferma Pietro Molinaro presidente di Coldiretti Calabria – i prezzi di vendita hanno portato una perdita a capo di 100 € per i vitelli e 80 cent. al kg per gli agnelli e 1,20 cent. al kg per i capretti peso vivo”. Queste le risultanze elaborate dalla Coldiretti Calabria sulla consistenza dei capi presenti nella Banca Dati Nazionale dell’anagrafe zootecnica istituita dal Ministero della Salute presso il CSN dell’Istituto “G. Caporale” di Teramo. Si ricorda che tale situazione scaturisce dalla restrizione della movimentazione a causa della mancanza di vaccino. Gli allevatori stanno facendo i conti anche per gestire situazioni organizzative “al limite” che comportano costi aggiuntivi. Una regione agricola a forte vocazione zootecnica soprattutto nelle aree interne – continua Molinaro – non può continuare a subire le inefficienze delle strutture pubbliche e in particolare di un “Task force veterinaria” che continua ad operare distruggendo la zootecnia calabrese. Nel modo assoluto – conclude – nel 2017 non si può continuare ad operare in questo modo: necessità una assunzione di responsabilità da parte dei Servizi Veterinari del Ministero della Salute, del Commissario alla Sanità e del Presidente della Regione al fine di avere certezze sulla possibilità di poter continuare ad allevare in Calabria.
27.12.2016Ufficio Stampa Coldiretti Calabria
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21 novembre 2016 – COLDIRETTI CALABRIA: S.O.S. MOVIMENTAZIONE BESTIAME LA ZOOTECNIA DA CARNE RISCHIA DI SCOMPARIRE Molinaro: la task force veterinaria dimostri la volontà di essere operativa e risolva i problemi degli allevatori. Valore dei vitelli diminuito di 200€ a capo e deprezzati agnelli e capretti
Un noto vocabolario certifica che una task force è un “Gruppo di esperti costituito per prendere decisioni di tipo operativo”. “Constatiamo – afferma Pietro Molinaro Presidente di Coldiretti Calabria – che questo non vale però per la task force veterinaria istituita presso il Dipartimento Tutela della Salute della Regione Calabria. Ancora una volta – continua – siamo costretti a sollecitare la Task force veterinaria sulla movimentazione del bestiame che sta causando notevoli danni economici agli allevatori Infatti sono impossibilitati a movimentare il bestiame fuori regione causa restrizione blue tongue, sono costretti a ritardare il rientro dalla transumanza, poiché i vitelli destinati all’ingrasso (nati proprio nel periodo della transumanza) non si possono vendere fuori dalla Calabria. Basti pensare, che il valore dei vitelli – riferisce Molinaro -è diminuito rispetto ai precedenti anni di circa 200,00 Euro a capo. A questo si aggiunga anche la difficoltà della vendita di capretti e agnelli che, proprio nell’imminenza delle festività natalizie, vedono per analoghi motivi scendere il prezzo alla produzione, con grave danno per gli allevatori e conseguente deprezzamento dei nostri allevamenti. Con la stagione invernale si intacca in modo netto lo stesso “benessere animale” che è uno dei cardini degli allevamenti ed è apprezzato anche dai cittadini. Si evidenzia che la Regione ha speso trecentomila €uro per l’acquisto di 300mila vaccini. Siccome però siamo abituati a fare proposte praticabili-sottolinea – abbiamo scritto una lettera alla task force, al Commissario Scura, al Direttore Fatarella e al presidente Oliverio attenzionando loro la possibilità che questa situazione di stallo può essere rimossa a norma del Dispositivo Dirigenziale del Ministero della Salute del 16 novembre u.s, prot. 0026280 DGSAF-MDS, con il quale sono state ridefinite le condizioni derogatorie al divieto di movimentazione dei capi, aggiornando gli allegati B e C del dispositivo del 14 marzo 2014 e s.m..In sostanza, – proponiamo che la Regione Calabria (nella fattispecie la Task force veterinaria) dovrebbe fare una richiesta di movimentazione in deroga di animali sensibili alla Blue Tongue, indirizzata al Ministero della Salute, previo accordo con le regioni destinatarie dei capi, dove il BTV2 non è circolante. La richiesta, basata sull’esistenza di comprovati motivi di benessere animale per movimentare al di sopra dei 90 giorni di vita, dovrebbe contenere un analisi del rischio fornita dalla Regione Calabria, nella quale si precisa che per il BTV2 non c’è il vaccino, che i capi vengono movimentati in vincolo sanitario e che il BTV2 non è circolante da almeno 60 giorni sulla base di dati di epidemiosorveglianza. In virtù di questa concreta e praticabile possibilità, chiediamo, sulla scorta anche di un evidente interesse pubblico, di velocizzare il percorso di richiesta di deroga al Ministero della Salute. Basta poco – conclude – ci vuole volontà e anche per tenere fede alla definizione essere operativi”.
21.11.2016 Ufficio Stampa Coldiretti Calabria
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27 novembre 2016 – COLDIRETTI: BLOCCATA MOVIMENTAZIONE VITELLI MERCATO AL COLLASSO Molinaro: Ritardi e inadempienze della Task Force veterinaria, Chi pagherà i danni agli allevatori?
Gli allevatori sono costretti a ritardare il rientro dalla transumanza poiché stanno facendo i conti con una brutta sorpresa. “Il mercato dei vitelli destinati all’ingrasso è al collasso, – denuncia Pietro Molinaro Presidente di Coldiretti Calabria – a causa del perdurare del blocco della movimentazione imposto dalle misure di restrizione conseguenti alla Blue Tongue e quindi non si possono vendere fuori dalla Calabria i vitelli nati in transumanza e gli eroici allevatori non hanno, in pianura, spazi sufficienti e non possono affrontare ulteriori costi economici per mantenerli. Ancora una volta, la zootecnia è costretta a fare i conti con i ritardi e le inefficienze della Task-force veterinaria ed a pagarne le conseguenze è il comparto bovino che basa la propria economia sulla vendita dei vitelli da ristallo nei centri di ingrasso della penisola, in particolare Puglia e Veneto. Vi è una forte preoccupazione – aggiunge Molinaro – perché non c’è il vaccino per il Sierotipo2 degli animali appartenenti alle specie sensibili e questo appunto – spiega– non consente, la libera movimentazione dei capi. Una batosta insomma – ribadisce Molinaro – a meno che, la soluzione- afferma ironicamente – non sia inserita all’interno del protocollo con il Giappone che pare essere il cavallo di battaglia della Task- force veterinaria. Chiediamo – conclude – che il problema venga affrontato e risolto immediatamente . Da parte nostra stiamo procedendo ad una ricognizione dei dati e ci riserviamo di chiedere alla Regione Calabria di pagare i danni subiti e subendi agli allevatori.
27 settembre 2016 Ufficio Stampa Coldiretti Calabria


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