Coldiretti: precisazioni sul  Progetto del 3° Megalotto S.S.106, Roseto Capo Spulico-Sibari, al presidente dell’Associazione “Basta vittime sulla 106” 
La Coldiretti Calabria in merito alla replica dell’Associazione “Basta vittime sulla strada statale 106” riguardante un comunicato nel quale, Coldiretti esprimeva la propria posizione sul 3° Megalotto della S.S. Jonica 106 intende fornire alcune precisazioni. “Nel pieno e assoluto rispetto delle posizioni – dichiara Pietro Molinaro – non rientriamo nel modo più assoluto, nella schiera di chi non vuole, come affermato dal Presidente dell’Associazione Fabio Pugliese, nessun cambiamento. Per natura e vocazione, non siamo per l’immobilismo ma per uno sviluppo durevole e sostenibile.  Anzi, ribadiamo che vogliamo che l’opera pubblica si faccia in tempi brevi proprio per garantire anche la sicurezza agli automobilisti. Certamente, però non possiamo sottrarci a porre alcuni questioni che riguardano lo sviluppo di un territorio e quindi un arco temporale che interessa  anche le future generazioni come occasioni di crescita economica, sociale e occupazionale.. Ecco perché – prosegue – parliamo di ferita al territorio. Non possiamo poi ancora sottrarci nel far rilevare uno spreco di risorse nell’attuare l’attuale  progetto e il contenzioso già in atto che potrebbe, questo si, rallentare l’esecuzione dell’opera o farla rimanere una incompiuta: soluzioni che certamente non gradiamo. Non allentando sui requisiti ed esigenze di massima sicurezza, con analisi rigorose, trasparenti e comparative, crediamo che si debba rivedere l’opera sfruttando al meglio l’attuale tracciato e destinare le risorse che si risparmiano, alla  viabilità locale, che serve la grande maggioranza degli spostamenti e si trova in uno stato di manutenzione precario e alla formazione e prevenzione per gli incidenti stradali. Sono certo – conclude Molinaro – che attraverso un confronto  costruttivo le Istituzioni interessate,  possano garantire l’obiettivo di ammodernare il tracciato entro i tempi previsti”. 
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29 settembre 2017 – Un territorio non può resistere senza strade sicure, senza collegamenti , senza ospedali ed ambulatori medici, senza scuole e servizi culturali e per lo sport,nè con aree sottoposte a rischio che minacciano interi agglomerati.
Il territorio non è una entità astratta né una semplice dimensione geografica. Il territorio del Soveratese e delle Serre Calabresi è composto da uomini, donne, bambini, giovani, anziani, agricoltori, pastori , pescatori, artigiani, studenti, insegnanti, impiegati, pensionati, disoccupati in cerca di lavoro. Questo territorio e’ organizzato in borghi storici, agglomerati urbani, frazioni, contrade rurali .È un territorio di grande valore paesaggistico e culturale. È un territorio in cui la comunità purtroppo assiste da decenni al depauperamento delle risorse ed allo spopolamento dei centri interni ( fatta eccezione per i cinghiali che invece aumentano in numero e scorazzano devastando orti e coltivazioni agricole ) .
Tutta questa premessa per evidenziare che appoggiamo e sosteniamo quanti sono scesi in campo per il mantenimento degli impegni presi per la Casa della salute di Chiaravalle, quanti stanno promuovendo azioni per il contenimento dei cinghiali, quanti sono mobilitati per sbloccare la Trasversale delle Serre , quanti operano in associazioni e movimenti popolari per la difesa dei diritti dei cittadini e per la salvaguardia del territorio.
Ma tutto questo non può esimerci dal considerare che è necessaria una visione strategica più ampia .Ripartire dalle aree interne di cui la dorsale Appenninica e’ parte fondante, non è un problema per l’Italia ma una risorsa. Questa presa di coscienza deve partire innanzitutto dalle comunità che le abitano perché facciano sentire la loro importanza e si riprendano l autorevolezza di poter decidere del proprio destino. l cittadini non possono essere lasciati allo sbaraglio e costretti a dare vita a comitati per rivendicare i loro diritti. Per tutto questo slow food ha dato vita ad un progetto che mette al centro delle azioni il destino delle aree Appenniniche ed è con questo punto di vista che siamo solidali con le giuste rivendicazioni delle popolazioni del nostro comprensorio .La condotta Slow food Soverato Versante Jonico opera da anni in questa direzione con l’attivazione del comitato salviamo il paesaggio, con la promozione dei prodotti stagionali e di un’agricoltura sostenibile, con le azioni di educazione alimentare.
Appoggiamo le azioni che mettono al centro la qualità della vita e la sicurezza degli abitanti per farli uscire dall isolamento. Appoggiamo le giuste richieste dei cittadini da troppo tempo lasciati soli e rivendichiamo l intervento autorevole di quanti amministrano la regione e l Italia affinché la politica ritorni a prendersi cura degli amministrati. È giusta la presa di coscienza dei vari problemi ma bisogna condividere esperienze e proposte alternative in una visione strategica che rivendichi il ruolo della pianificazione e della programmazione per sostenere le attività agricole ed artigianali che hanno reso possibile il mantenimento della gente nel comprensorio e per ritrovare un riequilibrio . È per questo motivo che oltre alla protesta rivendichiamo l insediamento dei tavoli tecnici per la soluzione dei problemi , tavoli trasparenti in cui confrontarsi e in cui si faccia chiarezza sulle responsabilità , sulla natura dei ritardi accumulati e sulle soluzioni ai problemi.
Soverato 29 settembre 2017 Il comitato direttivo della condotta slow food Soverato Versante Jonico


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