Inizia il percorso verso l’Indicazione Geografica Protetta per la Cozza Campana. La presentazione dell’iter verrà ufficializzata nel corso di un evento in programma lunedì 13 maggio 2024 con inizio alle ore 10 nella sala convegni Ostrichina a Bacoli. Prevista la partecipazione del presidente dell’Associazione per la valorizzazione della Cozza del Mar Tirreno Campania professor Vincenzo Peretti con gli interventi di Linda Toderico Funzionario UOD Caccia, Pesca ed Acquacoltura, Regione Campania; Aniello Anastasio Direttore Dipartimento di Medicina Veterinaria e Produzioni Animali Università degli Studi di Napoli Federico II; Maurizio Della Rotonda Responsabile Nucleo di Coordinamento CRiSSaP ed Antonio Limone Direttore Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Mezzogiorno e le conclusioni di Nicola Caputo Assessore all’Agricoltura, Regione Campania.
La valorizzazione della Cozza Campana ha compiuto un significativo passo avanti a fine 2023 con la costituzione dell’Associazione per la valorizzazione della Cozza del Mar Tirreno Campania. Soci fondatori il Consorzio Produzione “Molluschi Regione Campania” e il Consorzio Organizzazione di Produttori “Mytilus Campaniae”. Le due OP (Organizzazione Produttori) sono state riconosciute nel 2021/2022 dal Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste.
I lavori saranno aperti dai saluti del sindaco di Bacoli Josi Gerardo Della Ragione, di Sergio Cosentini Amministratore del Centro Ittico Campano, di Paolo Conte Presidente Gal Parthenope, di Fabio Postiglione, Consorzio Organizzazione di Produttori “Mytilus Campaniae” e di Raffaele Schiavone, Consorzio Produzione “Molluschi Regione Campania”.
La cozza campana è un mollusco bivalve dalla forma allungata e dotato di una conchiglia colore nero-violaceo. Le valve sono bombate, uguali di forma quasi triangolare e presentano sottili striature concentriche. All’interno il colore è viola-madreperlaceo e questo può variare in relazione al ciclo produttivo ed al sesso. Dal guscio escono filamenti bruni assai robusti, costituenti la ghiandola del “bisso”, mediante i quali l’animale si fissa alle reti dette “reste” o ad altri sostegni. Le valve si chiudono grazie a muscoli adduttori, ad una cerniera e ad un legamento elastico, stretto allungato di colore brunastro.
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