Emeroteca-Biblioteca Tucci.Le notizie

Due secoli di atti di eroismo dei carabinieri sono visibili fino al 30 giugno in quaranta bacheche dell’Emeroteca-Biblioteca Tucci. La mostra, inaugurata dal generale di corpo d’armata Vittorio Tomasone, comandante interregionale Ogaden, comprende le artistiche illustrazioni a colori otto/novecentesche delle copertine della Domenica del Corriere (Beltrame, Molino e Tabet), della Tribuna Illustrata della Domenica (Minardi e Dalmonte), dell’Illustrazione Italiana (Beltrame) del Secolo Illustrato della Domenica (Bonamore), del Mattino Illustrato (Matania), dell’Illustrazione del Popolo (Molinari) e della Domenica degli Italiani (Ferrari).
In altre bacheche sono stati esposti la prima annata della “Gazzetta del Popolo“ di Torino del 1848 con testi sui carabinieri, la prima annata della rivista della Benemerita, “L’Arma fedele” del 1923, il “Giornale del Carabiniere del 1931, la “Rivista dei Carabinieri Reali” del 1935, “ Il Carabiniere” del 1981 con due pagine dedicate alla storia dell’Emeroteca Tucci”.
Il generale Tomasone, che da tre mesi dirige l’attività dei carabinieri in cinque regioni (Abruzzo, Molise, Campania, Puglia e Basilicata), si è soffermato con interesse davanti alla bacheca in cui era esposta una rivista del 24 febbraio 1946 (la “Domenica degli Italiani “, nuova testata che per qualche tempo fu usata al posto della “Domenica del Corriere”, accusata, questa, di aver esaltato le gesta dei militari della Repubblica di Salò).
In quel fascicolo del 1946 è narrata l’audacia di un ufficiale dei carabinieri di Milano, il capitano Perrone, che, infiltratosi come autista in una banda di rapinatori di banche, era riuscito, dopo il colpo, a condure gli ignari criminali direttamente in caserma con la refurtiva ancora intatta.
Una versione forse un po’ romanzata, ma in ogni caso un episodio di 72 anni fa che ridiventa attuale, in considerazione dei discorsi contrastanti che oggi fervono su due figure: quella dell’agente provocatore con “adesione fattiva” e quella dell’agente infiltrato con la finalità di reprimere il reato al suo sorgere.
Nel congedarsi, il Generale Tomasone ha consegnato al presidente della Tucci il crest, lo stemma ligneo dell’Arma dei Carabinieri, da lui autografato.

nella foto da sinistra Salvatore Maffei con il generale Tomasone
da Mario Carillo giornalista associato arga campania
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UNO DEI TANTI GIOIELLI DELL’EMEROTECA TUCCI: Vitruvio in volgare
Come ogni polo storico-archivistico napoletano, anche qui si fa fatica a contare le meraviglie. Pezzo da novanta è la prima traduzione in volgare al De Architectura di Vitruvio, che Maffei ottenne per 77 milioni di lire nel 2000 dall’editore Gonnelli di Firenze. Volume del 1521 corredato da 117 xilografie, cimento dell’architetto Cesare Cesariano, allievo del Bramante, che rese in volgare il latino del trattato del 26 avanti Cristo. Sulla pagina, il commento scritto in primordiale italiano circonda il distico latino: artificio tipografico di gran pregio estetico oltre che pratico. Presenta anche, prima volta su un libro stampato, la pianta del Duomo di Milano.


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