Gli Speciali di Unis@und
Mercoledì 30 novembre – dalle 12.00 alle 12.50

Dai cravattari ai colletti bianchi
Nell’ultimo triennio 190mila imprese hanno chiuso i battenti per debiti o usura.
Il numero dei commercianti coinvolti in rapporti usurai sono non meno di 200 mila unità, ma le posizioni debitorie vanno stimate in oltre 600 mila unità. Con la crisi è aumentato il numero degli usurai oggi saliti da circa 25 mila ad oltre 40 mila.
Cresce anche quella fascia che potremmo definire usurai dalla “faccia pulita”. Mentre le denunce sono sempre poche e la giustizia è lentissima: in pratica il reato di usura appare come se fosse depenalizzato.
Ecco gli stralci più significativi del rapporto.
L’usura in particolare costringe alla chiusura cinquanta aziende al giorno e ha bruciato, nel corso del 2010, circa 130.000 posti di lavoro.
Anche i tentativi di salvataggio della propria attività avvengono in un circuito di marginalità economica, su cui l’usura allunga le sue mani.
Il fenomeno colpisce in larga parte persone mature, intorno ai cinquant’anni, che hanno sempre operato nel commercio e che hanno oggettive difficoltà a riconvertirsi nel mercato del lavoro e, quindi, tentano di tutto per evitare il protesto di un assegno, il fallimento della loro attività. Solitamente sono commercianti che operano nel dettaglio tradizionale, come alimentaristi, fruttivendoli, gestori di negozi di abbigliamento e calzature, fiorai, mobilieri.
Sono queste le categorie che oggi pagano, più di ogni altro comparto, il prezzo della crisi.
Stimavamo agli inizi del 2000 in circa 25.000 il numero degli usurai in attività.
Oggi sono saliti ad oltre 40.000, per la gran parte soggetti noti all’Autorità Giudiziaria.
Tra questi anche un’usura di mafia, ovvero gestita dalla criminalità mafiosa e organizzata.
Secondo quanto emerge dal rapporto Sos impresa i commercianti vittime di usura si concentrano prevalentemente nelle regioni di Campania, Lazio e Sicilia. In totale sono oltre 600mila le persone vittime dell’usura, a cui vanno aggiunte altre 15mila persone immigrate. Sos impresa fa inoltre notare che a monte di questi dati le denunce sono poche.
In particolare dal 1996, quando e’ stata introdotta la legge 108 (la legge antiusura), si assiste a un calo sistematico e inarrestabile del numero delle denunce.
Di questo si parlerà nello Speciale che Unis@und manderà in onda mercoledì 30 novembre, dalle ore 12.00 alle ore 12.50.
“Dai cravattari ai colletti bianchi – in silenzio avanza l’usura che uccide- ” è il titolo della trasmissione alla quale parteciperanno: Lino Busà, presidente nazionale di SoS Imprese, Luigi Cuomo, responsabile per la Campania di SoS imprese, Marcello Ravveduto, docente presso l’Università di Salerno, Giuseppe Ambrosio, responsabile campano di Codici, Mario Imparato, comandante Provinciale Guardia di Finanza di Avellino.
Alla trasmissione, coordinata da Vincenzo Greco, parteciperà tutta la redazione informazione di Unis@und: Michaela Sica, Ylenia Natale, Gabriella Montefusco, Francesco Perella, Gaetano Salerno.

Unis@und – Gli Speciali
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