GUERRA DEL GRANO LA MOBILITAZIONE CONTINUA: GRANDE MANIFESTAZIONE A POTENZA CON UNA FORTE PRESENZA DI PRODUTTORI CALABRESI
29 luglio 2016 Molinaro: il grano cattivo scaccia quello buono. Chiediamo alla Regione di dotarsi di una strategia con controlli a “tutto spiano” sul grano utilizzato in Calabria
Panifici e pastifici artigianali indichino sui prodotti farina 100% italiana un valore aggiunto
E’ mobilitazione nazionale! Dopo la manifestazione svoltasi mercoledì 20 luglio u.s. davanti al ministero dell’Agricoltura a Roma, la Coldiretti rilancia ed esplode la protesta degli agricoltori a difesa del grano nazionale. Il prezioso cereale è ormai sotto l’attacco di manovre speculative che hanno dimezzato le quotazioni su valori più bassi di 30 anni fa, causato la perdita di centinaia di migliaia di posti di lavoro e messo a rischio di desertificazione di grandi aree di superficie agricola che si trovano peraltro soprattutto nelle aree più difficili. A Potenza si sta svolgendo la manifestazione alla quale partecipa una nutrita delegazione della Coldiretti calabrese una mobilitazione nazionale più grande degli ultimi decenni a sostegno della coltura più diffusa in Italia e che si svolge in contemporanea con altre manifestazione del genere in: Puglia, Sicilia e Molise. “Vogliamo continuare a mietere il grano” è l’eloquente richiamo, rivolto anche ai cittadini – consumatori, che testimonia il gravissimo malessere dei produttori ma anche una volontà ferrea a non arrendersi a ridare valore alla nostra produzione cerealicola e difendere una coltura tradizionale calabrese che muove un mercato importante. “La Regione Calabria, non può essere inerte davanti a questo stato di cose, faccia subito quello che può e deve fare – chiede Molinaro – che aggiunge : ” si doti di una strategia forte e convinta di controlli a tutto spiano nei centri nevralgici e sul grano utilizzato in Calabria, scommetta sul prodotto italiano da utilizzare nelle mense pubbliche, sostenga con coraggio le richieste di Coldiretti consegnate al Ministro Martina come ha fatto pubblicamente il Presidente della Giunta Regionale della Basilicata Marcello Pittella. Diverse operazioni avvenute in varie parti d’Italia e condotte in particolare dal Corpo Forestale dello Stato – ribadisce il leader di Coldiretti – sono la prova di sequestri di migliaia di quintali di grano duro di pessima qualità e contaminato da micotossine. Questi sequestri – continua – oltre ad essere la prova di quanto Coldiretti dice da tempo e cioè di grano cattivo che scaccia quello buono, vanno nella direzione di garantire la sicurezza alimentare e la qualità dei prodotti, evitando gravi ripercussioni sulla salute dei consumatori. Il Grano conclude – interessa prodotti di largo consumo come pane e pasta e prodotti da forno per questo insistiamo sull’etichettatura obbligatoria che informi sulla provenienza geografica, sulla qualità e salubrità del cibo. Sarebbe un bel segnale – conclude – se per spezzare questo circuito diabolico, e mantenere la filiera produttiva, panifici e pastifici artigianali, quando acquistano la farina, peraltro a caro prezzo, ne chiedessero la tracciabilità e utilizzassero farina 100% italiana e questa chiara opzione venisse comunicata ai consumatori che, ne sono convinto, apprezzerebbero di più il prodotto alimentare.
Ufficio Stampa Coldiretti Calabria
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20 luglio 2016 – MOBILITAZIONE GRANO: ALLA MANIFESTAZIONE A ROMA PRESSO IL MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE LA DELEGAZIONE DI CEREALICOLTORI CALABRESI. INCREDIBILE: CON CINQUE CHILI DI GRANO UN CAFFE’!!
Molinaro: il grano cattivo scaccia quello buono. La mobilitazione continua
A sostegno delle richieste di Coldiretti ha partecipato il consigliere delegato all’agricoltura Mauro D’Acri
Un patrimonio minacciato dalla concorrenza straniera e dalle speculazioni, hanno determinato una campagna cerealicola 2016 durissima con prezzi insostenibili e al di sotto dei costi di produzione:16 centesimi al kg con valori inferiori a quelli di trenta anni fa! In una situazione davvero drammatica una nutrita delegazione di cerealicoltori calabresi (vedi foto) guidati dal presidente regionale Pietro Molinaro, e che ha visto la presenza del consigliere regionale delegato all’agricoltura Mauro D’Acri che ha sostenuto le richieste di Coldiretti, ha partecipato insieme ad altre regioni, a Roma, presso la sede del Ministero Politiche Agricole alla mobilitazione indetta da Coldiretti in concomitanza del tavolo di crisi nazionale con i rappresentanti delle Regioni e della filiera, dai campi all’industria fino alla distribuzione, convocato dal Ministro Maurizio Martina. “Il grano cattivo scaccia quello buono – afferma Molinaro – e questo avviene con l’utilizzo dello stoccaggio a fini speculativi; una operazione “malandrina” fatta nel periodo di raccolta del nostro grano e finalizzata ad abbattere il prezzo. La qualità del nostro grano – continua – è fuori discussione e non intendiamo arretrare di un solo millimetro su una battaglia sacrosanta che oltre a mettere a rischio il futuro della filiera dei prodotti più rappresentativi nel mondo del Made in Italy, come la pasta e il pane, determina abbandono di terreni, ben 25mila ettari, con i rischi di desertificazione e la chiusura, solo nella nostra regione, di centinaia di aziende e perdita di posti di lavoro. Nonostante i prezzi da fame, dal grano alla pasta i prezzi aumentano del 500% e quelli dal grano al pane addirittura del 1400%. Le richieste di Coldiretti, contenute in un dossier, sono precise e si va da un sostegno al comparto, al blocco delle importazioni a dazio zero e controllo del 100% di grano importato, all’attuazione della commissione nazionale cerealicola per la contrattazione, alla moratoria bancaria per le imprese cerealicole e interventi finanziari e assicurativi, all’ampliamento dello stoccaggio dei Consorzi Agrari e sostegni pubblici alle sole imprese che lavorano grani italiani. “E’ una mobilitazione che continuerà senza fare sconti a nessuno – riferisce Molinaro – e avrà nella indicazione di origine in etichetta del grano utilizzato per pane, pasta e dei prodotti da forno una delle condizioni essenziali unitamente all’indicazione dell’anno di produzione del grano e al divieto dell’utilizzo del grano extracomunitario oltre i diciotto mesi dalla raccolta. “Una situazione che ha dell’incredibile e per la quale non molleremo– riporta Molinaro- basti pensare che nei bar antistanti la sede del Ministero i produttori portando un sacchetto di grano di ben 5 kg, hanno potuto prendere un caffè”!!. 20 luglio 2016 Ufficio Stampa Coldiretti Calabria
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19 luglio 2016 – Mercoledì 20 luglio a Roma per difendere il grano una nutrita delegazione di cerealicoltori calabresi
Una nutrita delegazione di cerealicoltori calabresi in particolare del crotonese, domani mercoledì 20 Luglio dalle ore 9,00 sarà a Roma – Via XX Settembre 20 presso la sede del Ministero Politiche Agricole. “Saremo insieme alle altre regioni – afferma Pietro Molinaro presidente di Coldiretti Calabria – per difendere il grano italiano che sta affrontando una crisi senza precedenti con quotazioni più basse di 30 anni fa che rischiano di fare strage di centinaia di aziende agricole impegnate nella coltivazione più estesa sul territorio nazionale. In un colpo solo – prosegue Molinaro – si rischia di “mandare in soffitta” circa 25mila ettari oggi in Calabria coltivati a grano duro, che è la base di prodotti principe della dieta mediterranea quali pasta e pane. Un blitz quello della Coldiretti che è stato annunciato dal presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo che si svolgerà in concomitanza del tavolo di crisi nazionale con i rappresentanti delle Regioni e della filiera, dai campi all’industria fino alla distribuzione, convocato dal Ministro Maurizio Martina. Con l’avvio della mobilitazione si vuole combattere una situazione insostenibile provocata dall’aumento delle importazioni soprattutto da Paesi extracomunitari mentre i raccolti nazionali vengono lasciati nei magazzini per effetto di manovre speculative che provocano la desertificazione, mettono a rischio il futuro della filiera dei prodotti piu’ rappresentativi del Made in Italy nel mondo come la pasta e il pane.
19 luglio 2016 Ufficio Stampa Coldiretti Calabria
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12 luglio 2016 – I PRODUTTORI DI GRANO IN GINOCCHIO MA IL PREZZO MOLTIPLICA 8 VOLTE DA FRUMENTO DURO A PASTA. Il prezzo del grano crolla e i cittadini – consumatori non hanno benefici per le loro tasche
Molinaro; chiede uno scatto di orgoglio a panificatori e pastifici artigianali per salvare il grano calabrese. Un fronte aperto, anzi apertissimo quello sul prezzo del grano alla produzione dove continuano a giungere pessime notizie.
“Ormai non è solo un lamento – dichiara il Presidente di Coldiretti Calabria Pietro Molinaro – sul prodotto agricolo si sta abbattendo una vera e propria speculazione di potenti lobbies che sta mettendo letteralmente in ginocchio i produttori e naturalmente sta creando disaffezione agli investimenti con l’abbandono di aree vocate e sicuri problemi di desertificazione e rischio idrogeologico perché non si copre nemmeno il costo di produzione”.
“In un colpo solo – prosegue Molinaro – si rischia di “mandare in soffitta” circa 25mila ettari oggi in Calabria coltivati a grano duro, che è la base di prodotti principe della dieta mediterranea quali pasta e pane. Se il prezzo del grano scende a 16 €uro al quintale , l’equivalente di un taglio di capelli – afferma con malcelata ironia – gli unici a non accorgersi del crollo sono i consumatori e i pastifici e panifici artigianali che utilizzano prevalentemente grano “Made in Italy” che invece vedono salire il costo dei prodotti e della farina. Insomma, i ricchi speculatori diventano sempre più ricchi e i poveri produttori ci rimettono l’osso del collo”.
“E’ indispensabile il coinvolgimento dei cittadini – consumatori nella politica di sicurezza alimentare, garantendo il monitoraggio e la trasparenza in tutta la filiera alimentare e il maggior grado possibile di riconoscibilità delle caratteristiche essenziali dei prodotti, al fine di consentire loro di effettuare delle scelte di acquisto pienamente consapevoli basate su una completa informazione in merito alle caratteristiche di ciò che mangiano”.
“Oggi – continua – prezzo medio di un chilogrammo di pasta moltiplica 8 volte dal campo allo scaffale con una tendenza invertita per grano e pasta dal 2007 ad oggi. Prezzi aumentati del 68% per la pasta, passata da euro 1,1 del 2007 ad euro 1,85 al chilogrammo del 2016, contro le quotazioni del grano crollate di oltre il 40 percento da 26 euro al quintale del 2015 a 16- euro al quintale di oggi”
“Per fare un chilo di pasta –spiega ai consumatori il Presidente di Coldiretti Calabria, serve 1,3 Kg di grano. Ciò significa che per ogni pacco di pasta acquistato al costo di euro 1,85, solo euro 0,23 servono a remunerare il prodotto agricolo. Una inaccettabile remunerazione del prodotto locale che è collegata all’import non stop di grano dall’estero che continua ad orologeria ad invadere quotidianamente i porti e molto spesso, come peraltro è stato smascherato, con grano di pessima qualità e senza controlli sulla salubrità del prodotto. L’ iniziativa incessante che Coldiretti porta avanti ormai da tempo è quella, anche per pasta, pane e prodotti da forno, dell’etichettatura obbligatoria che informi sulla provenienza geografica, sulla qualità e salubrità del cibo”.
“Sarebbe un bel segnale – conclude – se per spezzare questo circuito diabolico, e mantenere la filiera produttiva, panifici e pastifici artigianali, quando acquistano la farina, peraltro a caro prezzo, chiedessero l’origine del grano. Sono convinto che i consumatori apprezzerebbero di più il prodotto alimentare.12 luglio 2016 Ufficio Stampa Coldiretti Calabria
da: Coldiretti Calabria Ufficio Stampa [ufficiostampa.calabria@coldiretti.it]


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