«Caro Presidente, il mese di agosto è stato probabilmente il più catastrofico dell’anno per il Fiume Sarno, dal punto di vista dell’emergenza ambientale. Servono interventi risolutivi. Il Sarno non diventi un tema di sterile propaganda politica»
Inizia così la lettera del responsabile della divisione Sarno di Marevivo Giovanni Straniero inviata al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.
«In piena siccità, in assenza di sorgenti d’acqua, il livello del Fiume Sarno – si prosegue – si è innalzato come se avesse piovuto incessantemente, creando una condizione sanitaria oltre il limite».
«Intere città continuano a sversare reflui tossici nei canali privi di acque di sorgente e a loro volta respirano i miasmi dei propri scarti e dell’inquinamento cittadino. Sono decenni che i cittadini del territorio segnalano il potenziale rischio alla salute derivante dall’esposizione ai miasmi del fiume, dei suoi canali e dei suoi affluenti» si continua a leggere.
«È ora che le istituzioni, a partire dalla Regione, dimostrino di tenere davvero al diritto alla salute, anche quando parliamo di inquinamento, esercitando i poteri di cui è istituzionalmente dotata per porre fine al disastro ambientale. È necessario – continua Straniero – garantire più controlli contro sversamenti illegittimi e scarichi abusivi, altrimenti, non si riuscirà mai a ripulire il fiume e i suoi torrenti».
«In pieno lockdown le acque del fiume Sarno, apparivano più pulite e limpide, ma in pochi giorni i corsi d’acqua sono tornati ad essere una fogna a cielo aperto» conclude la lettera.
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