Si chiama Gorizia ed è una pizzeria nata a Napoli nel nome di una vittoria nella Grande Guerra. Le truppe italiane il 20 aprile del 1916 entrarono in Gorizia e Salvatore Grasso pensò bene di chiamare così, per questo patriottico motivo, la Pizzeria Gorizia. La notizia è tornata d’attualità pochi giorni or sono, quando Accademia italiana della Cucina, delegazione di Napoli, presieduta da Leonardo Bianchi, si è riunita da Gorizia per gustare la pizza. Ovviamente, ne sono stati sfornati assaggi di vario tipo, affidando alla accademica Isa Contaldi Iodice il compito di conferenziera. Il tema è stato «Storia della pizza» e la conferenza, ricca di aneddoti e di riferimenti storici, è stato il leit-motiv di una serata piacevole, alla fine della quale i tanti convenuti, tra cui anche i delegati dell’Accademia di Parigi, i signori Giannetti Haskell, si sono congratulati con Isa Contaldi Iodice e con Leonardo Bianchi. La brillante conferenziera è partita da lontano, dall’antica Roma, la ”picea”, o ”laganum”, per approdare fino ai nostri giorni attraverso il ’700, quando Carlo III fece costruire un forno alla Reggia di Capodimonte, e l’800, l’invenzione della «Margherita». Tanti i presenti, tra cui Myriam Cimino, solerte segretaria dell’Accademia, con il marito Eduardo Fonti, Giovanna Bianchi, Mimì e Costanza Manzon, Toto e Felicita Petrone, Nunzia Massa, Vanni Russo, Roberto e Adriana Bucci, Michele e Gabriella Padula, Vincenzo Iodice con la figlia Nicoletta, Lia Ferretti, Francesco D’Innella. Insomma, una occasione in più per soddisfare il piacere della pizza ad una tavola che ricordando i trascorsi della pizza ha fatto aumentare anche di qualche grammo le signore a dieta.
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