Gen. Smedley D. Butler, La guerra è una mafia: il racket delle guerre visto dal generale più decorato dei Marines, prima traduzione italiana. Ad est dell’equatore novità ottobre

Con la presente, vorrei informarla della nostra novità di ottobre: “La guerra è una mafia”, (titolo originale War is a racket), del generale Smedley D. Butler, un “classico contro la guerra” tutt’oggi molto popolare negli Stati Uniti e mai tradotto finora in italiano. Si tratta di una raccolta di tre discorsi che Butler, generale dei Marines per due volte decorato con la Medal of Honor, tenne poco prima dello scoppio della Seconda guerra mondiale. Il successo fu tale che spinse l’autore a scriverne una versione estesa che è quella che abbiamo tradotto. Il libro è un dichiarato atto d‘accusa contro gli interessi economici e politici dietro ogni conflitto. Butler non si sottrae né da una sincera autocritica in quanto soldato né dallo svelare le strategie, le speculazioni finanziarie, i nomi e i profitti di faccendieri, politici e multinazionali tuttora esistenti soffermandosi anche sull’Italia. In una conferenza, raccontò un episodio riferitogli da Cornelius Vanderbilt jr. (giornalista ed erede della facoltosa famiglia), appena tornato dall’Italia che aveva intervistato Mussolini: durante un giro in auto in sua compagnia, la vettura avrebbe travolto e ucciso un bambino. Mussolini non si sarebbe fermato per prestare soccorso, aggiungendo che “le ragioni di Stato sono più importanti di una singola vita”. Il racconto di Butler provocò la reazione rabbiosa del governo di Roma che negò tutto chiedendo scuse ufficiali. Al governo americano interessava ancora mantenere buoni rapporti con l’Italia e mandò Butler davanti alla corte marziale. L’episodio occupò le prime pagine dei giornali per diverse settimane.
L’incidente diplomatico, di cui in Italia si sa poco o nulla, è stato ricostruito basandosi su fonti americane e giornali dell’epoca.
I discorsi di Butler si rivelano di stringente attualità. La ricerca di un nemico, il ricorso al casus belli e alla propaganda patriottica, le armi di distruzione di massa, la “privatizzazione” dei conflitti, i profitti dell’industria degli armamenti, le crisi economiche, gli eccessi della spesa militare, le pressioni delle lobby sulla politica, le vittime innocenti sono elementi che Butler ha anticipato e che puntualmente ritornano nel presente scenario. Grazie al linguaggio semplice e diretto e alla tagliente ironia, Butler – lontano da qualsiasi tentazione “complottista” – ci ha lasciato una testimonianza reale, imprescindibile e alla portata di tutti.
“Ho trascorso 33 anni e 4 mesi sotto le armi in servizio attivo e per la maggior parte di questi ho fatto il gorilla per le grandi aziende, per i banchieri, per Wall Street. In breve, sono stato uno scagnozzo della mafia, un gangster del capitalismo, uno di quelli che ritirano il pizzo.
Ripensando a tutto questo, credo che potrei dare dei consigli ad Al Capone. Il meglio che lui sia riuscito a fare è stato operare in tre quartieri. Io l’ho fatto in tre continenti”.
 
La guerra è una mafia è corredato di un’introduzione biografica dell’autore e di un’appendice che riguarda la spesa per armamenti dei principali paesi.
Mi auguro che il libro possa incontrare il suo interesse e la pregherei di darne diffusione sulla sua testata; resto quindi a sua disposizione per l’invio di copia cartacea.
Le allego il comunicato stampa, un paio di articoli dell’epoca e uno pubblicato nel 2015 da Huffington Post ed. USA.

Cordiali saluti, Carlo Ziviello Ad est dell’equatore
via De Giaxa 12, 80144 Napoli tel. +39 0817519488 mob. +39 3936675440
www.adestdellequatore.com ufficiostampa@adestdellequatore.com

Categorie: Libri

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