Maurizio Fraissinet: Prima indagine sull’associazionismo
ornitologico amatoriale italiano.

Il professor Fraissinet, vicepresidente Asoim, ha preparato questo studio già pubblicato su Picus – Rivista di Ornitologia 64 (2-2007) 101-107 101.
Per coloro che non lo avessero già letto e sperando di fare cosa gradita, lo pubblichiamo in sei parti nella stessa rubrica nelle date 9, 12, 15, 18, 21, 24 settembre.

5° parte

La quattordicesima domanda poneva il quesito sul ricevimento di contributi da enti pubblici e privati. Molto positivo il dato per cui 17 delle 24 associazioni che hanno risposto al
questionario hanno ricevuto contributi: questo dimostra che sul territorio c’è una discreta vivacità che riesce a coinvolgere istituzioni e privati nel finanziamento di progetti ornitologici.

La quindicesima e sedicesima domanda ponevano,rispettivamente,
il quesito sulla presenza di un bollettino o di una rivista su materiale cartaceo e di un sito web.
Per quanto attiene la prima,delle 24 associazioni che hanno risposto al questionario, 11 curano un
bollettino, sia esso una rivista ad ampia diffusione,come Alula della SROPU,o Picus del CISNIAR
(pubblicata in collaborazione
con AsOER e GOL); sia esso un bollettino informativo a uso interno, quale ad esempio Lettereasoim, dell’ASOIM. Per
ciò che concerne l’aspetto del sito web, sono ben 27 le associazioni italiane che ispongono di un sito web, un dato che non fa molta notizia, ma
che evidenzia le potenzialità della navigazione nel mondo ornitologico italiano attraverso
internet.

La diciassettesima domanda, riferita alla pubblicazione di monografie, libri o altro di
simile, presuppone una buona strutturazione dell’organizzazione, con la capacità di attrarre fondi sufficienti, di organizzare la distribuzione,di portare a termine ricerche complesse,ecc. Sono state ben 12 le associazioni che hanno
risposto positivamente.

Le domande dal n. 18 al n. 21 riguardavano l’attivismo delle singole associazioni. Ne è
emerso un quadro molto confortante. Tutte sono impegnate nell’organizzazione di corsi di
birdwatching, nella organizzazione di escursioni,di campi di inanellamento, di ricerche sul
campo mirate alla conoscenza di singole specie o alla redazione di atlanti. Quasi tutte, inoltre,
partecipano a progetti nazionali.
In conclusione si può affermare che l’indagine ha mostrato uno spaccato dell’associazionismo
ornitologico amatoriale italiano superiore alle aspettative di chi la aveva organizzata.
Già l’elevato numero di risposte pervenute è stato un segnale positivo; l’analisi, poi, delle
risposte alle 21 domande ha fatto emergere una realtà estremamente interessante, in crescita
quantitativa e qualitativa, con una diffusione della passione per il birdwatching, e per
l’ornitologia più in generale, che cresce di anno in anno e sull’intero territorio nazionale.
Ciò dovrebbe indurre a promuovere un maggiore approfondimento del fenomeno e cominciare a pensare a forme organizzative più ampie e coese a carattere nazionale.
Le idee che si potrebbero formulare per incrementare
la crescita della passione per l’ornitologia in Italia sarebbero tante e tutte degne di essere approfondite. Probabilmente si potrebbe cominciare a pensare a un convegno, o a una sessione a margine di un convegno nazionale di ornitologia,per approfondire il tema; ma, nel contempo,si possono anche lanciare alcuni spunti di riflessione sull’opportunità o meno di pensare a una Federazione Italiana di Ornitologia, una forma
associativa nazionale che non penalizzerebbe le singole realtà locali (siamo sempre il “paese
dei campanili”!), ma nel contempo le aiuterebbe a crescere ulteriormente, consentendo di
poter pianificare grossi progetti nazionali di cui tutti potrebbero sentirsi partecipi: monitoraggi
su singole specie, su singoli raggruppamenti sistematici, un nuovo atlante ornitologico nazionale,un congresso internazionale di ampio respiro, ecc.

di Maurizio Fraissinet*
*Associazione Studi Ornitologici Italia Meridionale – ONLUS
(5. continua nella stessa rubrica)

Categorie: Ornitologia

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