AGOPRESS: gli eventi di marzo 2011

Unimpresa propone l’“Agenda del fare” per l’Italia. Tra le priorità, l’abolizione dell’Irap
Istituire una “Agenda del fare”, per contrastare con una azione concreta ed unitaria – da parte di governo, imprese e cittadini – l’immobilismo istituzionale ed economico del Paese.
E’ la proposta del presidente di Unimpresa, Paolo Longobardi, lanciata stamane nel corso del seminario dal titolo “Soffocati dall’economica illegale”, ospitato presso la sala convegni della Camera di Commercio di Napoli.
Moderati da Massimo Calenda, giornalista Rai, si sono avvicendati al tavolo dei relatori Maurizio Maddaloni, presidente dell’ente camerale partenopeo, Gennaro Matino, vicario del cardinale Crescenzio Sepe, Andrea De Martino, prefetto di Napoli, Alberto Cisterna, procuratore aggiunto della Direzione Nazionale Antimafia, Gaspare Sturzo, consigliere giuridico presso la presidenza del Consiglio dei Ministri, Giovanni Mainolfi, dell’Iasd, l’Istituto Alti Studi per la Difesa, Luciano Schifone, presidente del Tavolo del Partenariato Economico e Sociale della Regione Campania e Sergio Maria Battaglia, dell’Università Roma Tre.
“Confidiamo in una migliore gestione della cosa pubblica – ha spiegato Longobardi – Attendiamo l’istituzione di un osservatorio permanente sulla fiscalità e una moratoria sulle imposte. Chiediamo inoltre che in questa “Agenda del fare” diventino priorità l’eliminazione dell’Irap, che pesa sull’occupazione e sulle imprese, l’introduzione di una tassa unica sul mattone, una ristrutturazione del sistema di supporto all’internalizzazione”.
A condividere la proposta di abolizione dell’Irap, Luciano Schifone.
“E’ una tassa perversa che distorce i meccanismi del mercato – ha dichiarato – e che va sostituita con una imposizione piú corretta”.
D’accordo anche Maurizio Maddaloni – ai vertici del primo ente camerale italiano a stipulare un protocollo di intesa di legalità sugli appalti – che invita a valutarne “gli eventuali effetti collegati sul sistema economico generale”.
Associazione di rappresentanza di circa 130mila tra micro, piccole e medie imprese, Unimpresa è inoltre impegnata, in collaborazione con le forze dell’ordine e con le autorità giudiziarie, in iniziative tese a combattere forme di criminalità come usura, racket e riciclaggio.
“Un immane sforzo – ha aggiunto Longobardi – che ci ha visto vicini ai troppi imprenditori lasciati soli da politici, istituzioni e banche, sordi al grido di disperazione lanciato proprio da quei settori da sempre più produttivi e un tempo vitali del nostro Paese. La mia preoccupazione è che a nessuno interessi veramente intervenire per risollevare il mondo delle imprese. E così rischiamo di andare incontro ad un suicidio sociale”.
Ad aggravare un quadro già problematico, l’illegalità diffusa.
Per il magistrato Gaspare Sturzo, è possibile oggi parlare in Italia di una “Legalità mista, dove l’inefficienza e inefficacia dello Stato centrale e delle sue istituzioni locali è sussidiata dalle strutture criminali, siano esse quelle dei colletti bianchi, della zona grigia, della finanza opaca o delle famiglie mafiose”.
Una presenza, quella criminale, che si distingue per la straordinaria competenza nell’intrecciare rapporti con i centri decisionali della politica, delle amministrazioni pubbliche o dell’imprenditoria legale.
“La crisi economica ha certamente favorito le mafie – ha spiegato Alberto Cisterna, da sempre in prima linea nella lotta alla criminalità organizzata – Sono loro ad avere la disponibilità di capitali per investire. Ma a differenza di altre organizzazioni criminali, non sono orientate esclusivamente verso la percezione di profitti illegali, ma ambiscono alla sottomissione delle aggregazioni sociali di riferimento. Alla clientele della borghesia politica meridionale, le mafie hanno risposto con i clan, con le famiglie, hanno assimilato il metodo dell’occupazione del potere e lo hanno replicato con estrema efficacia e durezza”.
A contrastare l’illegalità, la risposta dello Stato. “Che continua, incessante e quotidiana – sottolinea Andrea De Martino – con confische e sequestri, in un susseguirsi di azioni delle forze dell’ordine e della magistratura. Ma anche le imprese devono fare la loro parte, investendo in sicurezza”.
Ma anche le stesse norme non sembrano agevolare la vita alle pmi.
“Una prova è la legge 136/2010, recante disposizioni in tema di antimafia – è intervenuto Sergio Maria Battaglia, nel curriculum una intensa esperienza all’Abi, l’Associazione banche italiane – La sua tormentata vicenda non ha ancora risolto delicati problemi applicativi, che rendono di fatto difficilmente realizzabile l’obiettivo che si intendeva perseguire e che rischiano di ingessare l’operatività delle imprese, in un periodo di infinita crisi economica”.
Un segnale di speranza per il riscatto del Mezzogiorno, nell’intervento di Giovanni Mainolfi, per lungo tempo ai vertici della Guardia di Finanza. “La laboriosità, l’inventiva, la voglia di riscatto dei giovani ci deve far ben sperare per il futuro, anche se talvolta qualche attore ha mal interpretato la sua parte. Se è vero che oggi Napoli, la Campania e il Sud sono soffocate dalla criminalità, non bisogna smettere di lottare. Occorre uno sforzo collettivo della società civile, delle istituzioni e soprattutto della politica, affinché la legalità si diffonda in modo che la sicurezza che ne deriverà crei un humus virtuoso grazie al quale è possibile almeno sperare in un riscatto”.
Obiettivo possibile, per Gennaro Matino, solo attraverso la partecipazione di tutti e una “ristrutturazione del territorio, che vinca sia la criminalità, sia quella mentalità omertosa di chi pensa di voltarsi dall’altra parte e risolvere cosí i problemi”.
a cura del Servizio Ufficio Stampa Ago Press
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L’ANNUNCIO
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“Soffocati dall’economia illegale”.
A Napoli il 10 un seminario di Unimpresa
La ripresa della crescita economica e sociale della città di Napoli.
La lotta ad ogni forma di illegalità.
Due presupposti fondamentali per far partire concretamente il rilancio della città, del Mezzogiorno e del Paese.
E’ la riflessione al centro dell’incontro organizzato da Unimpresa, per il 10 marzo prossimo, alle ore 10, presso la sala convegni della Camera di Commercio di Napoli.
“Questo evento – spiega Longobardi – si fa portavoce del grido di tante piccole e medie imprese soffocate dal peso insopportabile dell’economia illegale, che non solo ingessa l’attività del commercio e delle imprese metropolitane e dell’intera provincia, ma che allontana irrimediabilmente i giovani da qualsiasi aspirazione occupazionale nella realtà dove sono cresciuti.
Gli ultimi dati relativi all’economia illegale, pari a 169,4 miliardi di euro ed all’economia sommersa, che sfiora i 250 miliardi di euro, ci inducono non più a riflettere, ma ad agire con rapidità”.
a cura del Servizio Ufficio Stampa Ago Press
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NAPOLI, 04 marzo 2011
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Unimpresa promuove a Napoli un seminario sull’economia illegale
“Soffocati dall’economia illegale” è il titolo del seminario, organizzato da Unimpresa, in programma il 10 marzo prossimo, alle ore 10, presso la sala convegni della Camera di Commercio di Napoli.
Al seminario, moderato dal giornalista Rai, Massimo Calenda, prenderanno parte, dopo i saluti del presidente dell’ente camerale, Maurizio Maddaloni, l’arcivescovo di Napoli, Crescenzio Sepe, il prefetto di Napoli, Andrea De Martino, il procuratore aggiunto della Direzione Nazionale Antimafia, Alberto Cisterna, Gaspare Sturzo, consigliere giuridico presso la presidenza del Consiglio dei Ministri, Giovanni Mainolfi, dell’Iasd, l’Istituto Alti Studi per la Difesa, il presidente del Tavolo del Partenariato Economico e Sociale della Regione Campania, Luciano Schifone, Sergio Maria Battaglia, dell’Università Roma Tre e il presidente nazionale di Unimpresa, Paolo Longobardi.
A cura del Servizio Ufficio Stampa Ago Press
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SORRENTO 5 marzo 2011
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Unione dei Comuni della penisola sorrentina. Un convegno
Sabato 5 marzo, alle ore 15 e trenta, presso la sala consiliare del Comune di Sorrento, si terrà un incontro sul tema “L’Unione dei Comuni della Penisola Sorrentina: una prospettiva storica al servizio dei cittadini”, organizzato dalle amministrazioni comunali di Massa Lubrense, Sorrento, Sant’Agnello, Piano di Sorrento, Meta e Vico Equense.
All’incontro, introdotto dal prefetto di Napoli, Andrea De Martino e presieduto dal senatore Raffaele Lauro, prenderanno parte parlamentari e rappresentanti della Regione Campania e della Provincia di Napoli.
Previsti gli interventi dell’assessore regionale ai Rapporti con gli enti locali, Pasquale Sommese e dei sindaci di Massa Lubrense, Leone Gargiulo, di Sorrento, Giuseppe Cuomo, di Sant’Agnello, Gian Michele Orlando, di Piano di Sorrento, Giovanni Ruggiero, di Meta, Paolo Trapani e di Vico Equense, Gennaro Cinque. Concluderà i lavori il sottosegretario di Stato al ministero dell’Interno, Nitto Palma.
“Stiamo lavorando, ad di là degli schieramenti partitici e delle rispettive convinzioni personali, per giungere alla definizione di linee guida comuni – spiega il sindaco Leone Gargiulo, coordinatore del progetto di costituzione dell’ente – Ad agevolare questo percorso, l’unità di intenti, di valori e di idee che sta caratterizzando il dialogo tra noi sindaci, e che ci permette di potere guardare ad un futuro di gestione unificata di servizi come quello dell’igiene urbana, dove partendo da una base di eccellenza, potremmo raggiungere risultati ancora più lusinghieri. Ma anche di immaginare una gestione di funzioni comprensoriale, dal turismo alla viabilità alla sanità”.
L’Unione dei comuni mira infatti a semplificare i processi decisionali, politici e tecnici, conseguendo miglioramenti sia sotto il profilo del contenimento dei costi che dell’efficacia.
Il convegno segue, in ordine di tempo, l’incontro tenutosi il 22 febbraio scorso presso il ministero dell’Interno, al quale presero parte il senatore Lauro ed i sindaci Cuomo e Gargiulo.
A cura del Servizio Ufficio Stampa Ago Press

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