NAPOLI: Quann chiov cu ‘o sol tutte ‘e viecchie fann ammor

l’altroieri a Napoli è piovuto forte assai e la stazione dei treni, a piazza Garibaldi, si è allagata di brutto. sono rimasta, assieme ad altri ignari passeggeri, sotto alla pensilina della stazione Gianturco in mezzo a due treni fermi perché non si poteva procedere né avanti né indietro.

per deduzione e, dopo aver estorto qualche informazione sulla situazione al capotreno che a sua volta ha estorto informazioni ad un altro titubante capotreno, mentre la vocina registrata continuava con solerzia ad annunciare treni fantasma e la gente a fare il biglietto, ho capito che da quella stazione non sarebbe partito nulla e nessuno, senza contare le bestemmie di qualche appiedato pendolare.

in quell’istante d’indecisione consolatoria sul da farsi, difatti fastidiosamente chiarissimo, ha raggiunto la pensilina un corpulento aspirante passeggero con addosso una maglia che diceva “DIO”; guardandolo meglio ho potuto notare che si trattava di un cieco ed ho capito definitivamente che Dio ha davvero fatto gli esseri umani a sua immagine e somiglianza, ovvero ciechi.
ho capito anche che non tutti siamo figli suoi, io ad esempio ci vedo benissimo, perciò, lasciando tutti lì ad aspettare assieme a loro Padre, me la sono fatta un po’ a piedi, un po’ a bordo dell’automobile di un gentile fornaio di Marcianise colto alla sprovvista fino a piazza Garibaldi dove, però, ho trovato la metropolitana chiusa.

ho proseguito a piedi, guadando rivoli d’acqua zozza, nel traffico immobile dovuto al non funzionamento dei mezzi pubblici, e, mentre ringraziavo l’intuizione d’essermi messa le scarpe di gomma, guardando il biglietto del treno obliterato “a buffo”, mi sono chiesta:
ma dove vanno a finire i soldi con cui paghiamo i biglietti dei mezzi pubblici?
probabilmente servono a mantenere l’elicottero del presidente del consiglio, unico mezzo con cui ci si può spostare quando piove in questo paese finchè la maggior parte della gente continuerà a pagare un biglietto per aspettare un tram che non passerà mai

(da “nel mondo degli zombies passeggiare equivale ad essere una podista”, L.B.)

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Olivia Spaghetti
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