Paolo Volponi, il linguaggio sportivo e altri scritti, a cura di Alessandro Gaudio, postfazione di Darwin Pastorin. Ad est dell’equatore novità maggio
È con grande piacere che segnalarle l’uscita de “Il linguaggio sportivo e altri scritti (1956-1993)”, di Paolo Volponi, a cura di Alessandro Gaudio, con postfazione di Darwin Pastorin. Il testo raccoglie una serie di articoli di argomento sportivo e in particolare calcistico scritti dal grande romanziere urbinate tra il 1956 e il 1993 e pubblicati su varie riviste e giornali dell’epoca, più tre inediti tratti dai materiali preparatori de “Le mosche del capitale”. Concludono il libro due articoli scritti nel 1994 da Valerio Piccioni e pubblicati sulla Gazzetta dello Sport e alcune foto inedite gentilmente concesse dalla famiglia Volponi.
Di particolare rilievo sono un articolo del 1978 in cui Volponi è originale nel proporre ad Enzo Bearzot la sua personalissima formazione che presentava Pasinato in mediana, il furetto Filippi a centrocampo e, addirittura, Marco Tardelli libero. Non meno interessanti sono gli articoli in cui analizza la vittoria mondiale del 1982 e quelli in cui rileva il passaggio del gioco del calcio da fenomeno spontaneo e popolare alla sua spettacolarizzazione mediatica. Non mancano alcuni inediti, tra cui spicca il brano “Metterei Boninsegna”. Si tratta di una pubblicazione di sicuro interesse che ci mostra un Volponi appassionato di calcio e tifoso del Bologna, che tuttavia non perde la propria visione lucida e critica sul calcio e ciò che lo circonda.
————–
Il linguaggio sportivo e altri scritti (1956-1993)
di Paolo Volponi a cura di Alessandro Gaudio prefazione di Darwin Pastorin
Gli articoli volponiani di argomento sportivo permettono di scoprire un altro volto di un grande romanziere e poeta italiano, Paolo Volponi: il volto dell’appassionato di pallone, in un’epoca in cui gli spalti degli stadi potevano vedere accesi sostenitori come, ad esempio, il bianconero Mario Soldati e il nerazzurro Vittorio Sereni. Si tratta di otto interventi, distribuiti lungo quarant’anni di ininterrotte riflessioni da parte di Volponi su questioni inerenti alla cultura, alla società, alla politica, all’arte. Volponi, tifoso del Bologna come il suo grande amico Pier Paolo Pasolini e come Roberto Roversi, ama intervenire sulle questioni tattiche e tecniche, travestirsi da allenatore della nazionale; nel 1978, per esempio, è originale e sorprendente nel proporre ad Enzo Bearzot la sua personalissima formazione che presentava Pasinato in mediana, il furetto Filippi a centrocampo e, addirittura, Marco Tardelli libero. In questo contesto si inserisce il timbro nitido dell’autore de Le mosche del capitale: è per questo che, in appendice al volume, Alessandro Gaudio presenta un articolo inedito di Volponi nel quale l’autore urbinate propone il calcio e le sue norme come metafora di un sistema capitalistico alla deriva e alcune pagine, anch’esse inedite, tratte dai materiali preparatori delle Mosche del capitale. All’interno di questi preziosi documenti, messi a disposizione dagli eredi di Volponi, si possono notare l’arguzia e la sicurezza dei riferimenti del grande intellettuale urbinate nel discettare di argomenti calcistici (sorprendente la disamina sul ruolo di Roberto Boninsegna, attaccante della Nazionale di calcio, e persino sul suo carattere e sulle sue posizioni politiche) e il modo in cui essi vengano inseriti armonicamente tanto nell’impianto narrativo, quanto nella cornice culturale, storica e linguistica dell’Italia degli anni Settanta. Colpisce l’efficacia che il progetto intellettuale delineato da Volponi in tutti gli scritti proposti, sia in quelli pubblicati sia nelle pagine inedite, continuerebbe ad avere anche oggi che ancor più se ne sente l’urgenza. Ad aprire e chiudere il prezioso volumetto, gli scritti di Massimo Raffaeli, studioso e amico di Paolo Volponi, e di Darwin Pastorin, giornalista sportivo dalla gentilissima penna e dai raffinati gusti letterari.
Paolo Volponi (Urbino, 6 febbraio 1924 – Ancona, 23 agosto 1994) è considerato uno dei più grandi scrittori italiani del Novecento. A ventiquattro anni pubblica la sua prima raccolta di poesie: Il ramarro. Nella primavera del ‘54 conosce Pier Paolo Pasolini, da cui riceverà uno stimolo decisivo in direzione del romanzo. Tra i tanti pubblicati dal 1962 in poi ricordiamo Corporale (Einaudi, 1974), Le mosche del capitale (Einaudi, 1989), La macchina mondiale (Garzanti, 1965) e La strada per Roma (Einaudi, 1991). Con gli ultimi due si è aggiudicato, unico autore ad averlo vinto più di una volta, il premio Strega.
Alessandro Gaudio ha ottenuto l’Abilitazione Scientifica Nazionale come professore di II fascia e collabora col Dipartimento di Lingue e Scienze dell’Educazione dell’Università della Calabria. Tra i suoi saggi più importanti La sinistra estrema dell’arte (2006), Lavorare con gli attrezzi del vicino (2011), Morselli antimoderno (2011). Sull’opera di Volponi ha pubblicato Animale di desiderio (2008).
Collana: Binari. Uscita: 26 maggio 2016. Pagine: 100. Prezzo: € 10,00 ISBN: 978-88-99381-08-0
Restiamo a disposizione per inviare copia cartacea. In allegato comunicato stampa e la copertina del libro.
Cordiali saluti,Carlo Ziviello Ad est dell’equatore
carlo ziviello [carloziviello@adestdellequatore.com]

Categorie: Libri

0 commenti

Lascia un commento

Segnaposto per l'avatar

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *