Il vitigno camaiola protagonista alla 54° edizione del ‘Vinitaly’, il salone internazionale del vino e dei distillati in programma da domenica 10 a mercoledì 13 aprile e Verona. La storica varietà sannita sarà al centro dell’incontro in programma nella giornata di lunedì 11 (alle ore 12.30) nella ‘Sala Procida’ del Padiglione Campania, dedicato alla presentazione del progetto ‘Indigena – Sannio Camaiola’. Il progetto vede protagoniste aziende dell’areale telesino-titernino: Ca’Stelle (soggetto capofila), Vitivinicola Anna Bosco, Antica Masseria A’ Canc’llera, Scompiglio, La Vinicola del Sannio, La Vinicola del Titerno e Terre Di Leone. Coinvolto, in qualità di partner scientifico, il Dipartimento di Agraria di Portici dell’Università degli Studi ‘Federico II’ di Napoli.
Ad aprire l’incontro, coordinato dal giornalista Pasquale Carlo, sarà Mariano Assini, in rappresentanza dell’azienda capofila. A seguire l’intervento di Nicola Matarazzo (direttore scientifico) che
illustrerà gli obiettivi del progetto, che mira a rafforzare e consolidare le reti relazionali tra i soggetti del sistema della conoscenza, di promuovere la diffusione dell’innovazione nella filiera vitivinicola del territorio sannita, selezionando, tra i vitigni nativi dell’area, la camaiola, adatto a una viticoltura intelligente e sostenibile, tutelando e valorizzando la biodiversità locale. Parliamo di un vitigno storico che solo nel luglio scorso è stato iscritto al Registro nazionale delle varietà di viti del Mipaaf, riconquistando la sua vecchia identità semantica. Previsto poi l’intervento di Riccardo Aversano (docente di Genetica agraria), che presenterà i primi risultati acquisiti nell’ambito dello studio genetico-molecolare di oltre venti accessioni del vitigno, descrivendo l’attività fin qui condotta per la valutazione delle caratteristiche organolettiche e di produttività dello stesso. Si tratta di una conoscenza imprescindibile per un serio programma di recupero e valorizzazione, al fine di elevare la tipicità del vitigno camaiola e garantire un miglior posizionamento sul mercato per le aziende produttive. A seguire toccherà ad Angelita Gambuti (docente di Enologia) portare a conoscenza il lavoro condotto in questa prima fase per la valutazione delle potenzialità enologiche delle uve camaiola, compreso la fase di studio dedicata all’isolamento di lieviti e batteri lattici, il cui obiettivo è quello di costituire colture microbiche specifiche da utilizzare nei processi produttivi del vino Camaiola.
A chiudere sarà l’intervento di Guido Invernizzi (sommelier professionista e docente Ais), da sempre appassionato dei vini prodotti da questa storica varietà, che degustando una Camaiola dell’ultima vendemmia farà scoprire tutti i segreti di un vino capace di emozionare per la sua freschezza e la sua piacevole complessità.
Per quanto concerne le altre azioni previste dal progetto, proprio in questi giorni è partita nelle vigne un’azione di costante monitoraggio, guidata da Boris Basile (docente di Arboricoltura generale e coltivazioni arboree), necessaria alla descrizione ampelografica delle diverse accessioni di uva camaiola individuate alla fine degli studi. Tutto questo mentre si attende l’avvio della terza fase del progetto, quella dedicata all’aspetto prettamente economico, che andrà a identificare le potenzialità di mercato del vino Camaiola al fine di individuarne il posizionamento di mercato più adatto.
Le attività di ‘Indigena – Sannio Camaiola’ sono finanziate dal Gal Alto Tammaro – Titerno nell’ambito del Psr Campania 2014-2020, Misura 19 – (Sottomisura 19.2 – Tipologia di intervento 19.2.1 ‘Strategia di Sviluppo Locale’ – Misura 16.1 – Tipologia di intervento 16.1.1 ‘Sostegno per costituzione e funzionamento dei GO del PEI in materia di produttività esostenibilità dell’agricoltura’ – Azione 2 ‘Sostegno ai Progetti Operativi di Innovazione’).
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