RETE CAMPANA PER LA CIVILTA’ DEL SOLE E DELLA BIODIVERSITA’, le news.

30 luglio 2013
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Delegazione RCCSB ricevuta dall’Assessore comunale di Napoli Nino Daniele
Una delegazione della Rete Campana per la Civiltà del Sole e della Biodiversità, guidata dal Presidente Antonio D’Acunto, è stata ricevuta il 29 luglio dall’Assessore alla Cultura del Comune di Napoli, dott. Nino Daniele.
Gli esponenti del movimento – che due anni fa raccolse circa 20.000 firme di sottoscrizione di una legge d’iniziativa popolare, approvata a Gennaio dal Consiglio Regionale come L.R. n.1/2013 su “Cultura e diffusione dell’energia solare in Campania” – hanno esposto le motivazioni che sono alla base di questa eccezionale esperienza di democrazia dal basso e di promozione di quella “Civiltà del Sole” che è molto più di un progetto energetico alternativo.
“ Abbiamo illustrato all’assessore Daniele la filosofia che ha costantemente sorretto la nostra proposta, fondata su una svolta profonda verso il solare e le altre fonti rinnovabili, ma anche su un decentramento energetico che usi appieno le enormi risorse del territorio, nel rispetto però dell’integrità ambientale e della biodiversità – ha dichiarato D’Acunto – E’ una visione che ben si coniuga con i valori fondanti del Forum Universale delle Culture, che potrebbe quindi costituire un’ottima occasione per affermare l’importanza di un Comune che sappia porsi come una delle capitali del Sole e della Biodiversità nel bacino del Mediterraneo”.

L’Assessore alla Cultura si è detto molto interessato a questa prospettiva, che condivide pienamente, esprimendo il proprio apprezzamento anche per le proposte di massima che la RCCSB gli ha presentato, finalizzate ad inserire nel programma dello stesso “Forum Universale delle Culture” – che inizierà a Napoli nel prossimo mese di Settembre – alcune iniziative culturali incentrate sul binomio “energie rinnovabili” e “tutela della diversità biologica e culturale”.
Nella prospettiva di quella “Biennale del Sole e della Biodiversità” prevista anche dalla legge regionale citata, si è ipotizzato di svolgere a Napoli – promossa dal Comune – una Conferenza sulla Biodiversità del Mediterraneo, mettendo a confronto i Sindaci delle principali città che vi si affacciano con gli esponenti di organizzazioni ambientaliste nazionali ed internazionali. Altre occasioni di discussione e di diffusione di queste tematiche potrebbero essere anche i “dialoghi” previsti dal Forum su varie questioni sia ambientali sia socioculturali, cui la RCCSB porterebbe il proprio originale contributo.
La delegazione ha espresso soddisfazione per l’ampia disponibilità mostrata dall’Ass. Daniele, che potrebbe essere condivisa dallo stesso Sindaco de Magistris, che della legge popolare è stato uno dei primi firmatari e sostenitori, giungendo così alla sottoscrizione di un protocollo d’intesa fra la RCCSB e l’Amministrazione Comunale.
Uff. Stampa RCCSB – Contatti: Ermete Ferraro (ermeteferraro@alice.it )

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17 luglio 2013
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Care/i tutte/i, con la rinuncia alla impugnativa davanti alla Corte Costituzionale decisa nel Consiglio dei Ministri del 12 Luglio scorso, si è esaurito il violentissimo attacco portato dal Governo Monti e dal Governo regionale Caldoro alla legge popolare sul solare divenuta legge n.1 della Regione Campania dopo la sua promulgazione sul BURC n.12 del 25 febbraio scorso.
OGNI SCELTA ENERGETICA DELLA CAMPANIA DEVE RAPPORTARSI ALLA LEGGE POPOLARE SUL SOLARE VIGENTE A TUTTI GLI EFFETTI!
ChiedendoVi di dare massima diffusione al Comunicato, cordialmente Vi salutiamo, Il Comitato Direttivo della RCCSB
Rispettare e dare attuazione alla legge popolare sul solare, oggi legge n.1 del 2013 della Regione Campania
Con la rinuncia alla impugnativa davanti alla Corte Costituzionale decisa nel Consiglio dei Ministri del 12 Luglio scorso, si è esaurito il violentissimo attacco portato dal Governo Monti e dal Governo regionale Caldoro alla legge popolare sul solare divenuta legge n.1 della Regione Campania dopo la sua promulgazione sul BURC n.12 del 25 febbraio scorso.
Restano la estrema gravità della cancellazione di importanti articoli (il n.4, il n.5, il n- 8 – sulle incentivazioni1!!- ed il comma 2 dell’articolo 11) e la violenza antidemocratica verso ventimila sottoscrittori (oggi ne sarebbero di gran lunga ancora di più) e verso la moltitudine delle forze sociali, culturali, economiche, produttive che l’hanno sostenuta.

MA RESTANO ANCHE LA FILOSOFIA ED I CONSEGUENTI CONTENUTI DELLA LEGGE, CHE E’ TUTTORA VALIDA A TUTTI GLI EFFETTI per suoi fondamentali contenuti ed è la LEGGE REGIONALE N. 1 DEL 18 FEBBRAIO 2013 “CULTURA E DIFFUSIONE DELL’ENERGIA SOLARE IN CAMPANIA”. E’ IN VIGORE DAL 25 FEBBRAIO 2013.
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Inutile e senza sbocco giuridico ed istituzionale è lo strumentale tentativo del governo regionale di far credere che la legge popolare sul solare non c’è più e che tutto possa farsi come prima.
La legge c’è e ad essa deve necessariamente essere riferito ogni atto, ogni scelta “energetica” della Regione e della Campania: il tentativo dell’oblio sulla legge popolare arriva fino all’incredibile limite di non dare il testo unificato della legge dopo il colpo di mano di cancellazione dei predetti articoli alla Finanziaria: a tale maldestro tentativo rispondiamo portando in calce tale testo della legge che è quello oggi è valido per la Campania, si ché tutti, istituzioni, soggetti interessati, singoli cittadini sappiano qual è la legge che oggi regola le scelte energetiche della Campania.
Sicuramente ci batteremo per rispristinare quanto violentemente cancellato, ma contestualmente con il nostro OSSERVATORIO vigileremo perché, per la tutela del territorio e per contrastare potenti interessi malavitosi e circolazione di danaro sporco, venga rispetta la legge sul solare, chiedendo con forza la piena attuazione della legge di fondamentale importanza per l’ambiente, per la economia, per la produzione ecocompatibile, per la rlllicerca, per il lavoro, per fare di Napoli e la Campania il riferimento fondamentale nel Mediterraneo, per una nuova Cultura e una nuova Civiltà del Sole e della Biodiversità.
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Il Comitato Direttivo dell’Associazione Rete Campana della Civiltà del Sole e della Biodiversità (RCCSB)
” TESTO FINALE OGGI IN VIGORE – dopo il colpo di mano fatto dalla giunta Caldoro alla Finanziaria 2013 – DELLA LA LEGGE REGIONALE N. 1 DEL 18 FEBBRAIO 2013
“CULTURA E DIFFUSIONE DELL’ENERGIA SOLARE IN CAMPANIA “

Art. 1
(Principi generali)
1. La Regione Campania:
a) sceglie il sole come sua primaria fonte di energia per ogni sua attività, civile e
produttiva;
b) promuove la diffusione dell’energia solare nelle sue diverse forme e tecnologie su
tutto il territorio, in armonia con la migliore fruizione e conservazione di esso in rapporto
ai bisogni complessivi della popolazione e della piena tutela della biodiversità
naturalistica, storica e culturale e della piena compatibilità con l’agricoltura ed il verde
nella sua complessiva accezione;
c) attua piani ed iniziative per la progressiva sostituzione degli impieghi di energia
fossile con l’energia solare, anche al fine di ridurre l’inquinamento atmosferico, delle
acque e del suolo e delle conseguenze sull’effetto serra e i cambiamenti climatici;
d) attua piani ed iniziative per l’uso razionale dell’energia e per il risparmio energetico,
considerati utilizzazione passiva dell’energia solare;
e) incentiva particolarmente la produzione di energia solare su aree già cementificate o
comunque non più verdi con un loro uso plurimo, individuando in tali aree il primo
percorso fondamentale per i piani solari;
f) individua nella diffusione, nella ricerca e nella produzione tecnologica dell’energia
solare uno dei campi centrali per il suo sviluppo e per il lavoro;
g) attiva iniziative politiche ed istituzionali con le altre regioni italiane, con altri Paesi
europei e del Mediterraneo per la cooperazione nella ricerca e nello scambio di tecnologie
e produzioni solari;
h) promuove lo sviluppo del solare, nel pieno rispetto di ogni vincolo ambientale e
storico culturale e secondo procedure che coinvolgono pienamente le comunità locali e la
partecipazione popolare;
i) promuove una nuova cultura sulla preziosità delle risorse e della tutela della
biodiversità.

Art. 2
(Definizione)
1. Ai fini della presente legge si applicano le definizioni della direttiva 2003/54/CE del
Parlamento europeo e del Consiglio del 26 giugno relativa a norme comuni per il mercato
interno dell’energia elettrica e che abroga la direttiva 96/92/CE, nonché quelle contenute
nell’articolo 2 del decreto legislativo 3 marzo 2011, n. 28 (Attuazione della direttiva
2009/28/CE sulla promozione dell’uso dell’energia da fonti rinnovabili, recante modifica e
successiva abrogazione delle direttive 2001/77/CE e 2003/30/CE).

Art. 3
(Obiettivi)
1. La Regione Campania si propone i seguenti obiettivi biennali, quinquennali e decennali:
a) per il 2013, la copertura del dieci per cento dell’attuale consumo energetico con fonte
solare;
b) per il 2016, la copertura del trenta per cento dell’attuale consumo energetico con fonte
solare;
c) per il 2021, la copertura del sessanta per cento dell’attuale consumo energetico con
fonte solare.
2. Per consumo energetico si intende l’energia consumata in Campania da qualsiasi fonte.

Art.4 (ex Art.6)
(Nuovi insediamenti e nuove costruzioni)
1. Per tutti i nuovi insediamenti e le nuove costruzioni civili e produttive per uso pubblico o
privato, si applicano le norme dettate dall’articolo 11 del decreto legislativo 28/2011.

Art. 5 (ex Art 7)
(Edifici di pubblico servizio)
1. Tutti gli edifici adibiti a pubblico servizio devono avere autosufficienza energetica da fonte
solare entro il 2015. Particolari deroghe sono concesse esclusivamente agli edifici
impossibilitati a realizzarla per motivi tecnici o per valori ambientali storico-culturali che
costituiscono vincoli superabili soltanto con il parere obbligatorio delle rispettive
soprintendenze.

Art. 6 (ex Art.9 )
(Mobilità ad energia solare)
1. La Regione Campania promuove intese con le industrie automobilistiche e di trasporto per
la riconversione ad elettrico della loro produzione, con un corrispondente piano di produzione
di energia elettrica o idrogeno da energia solare.
2. La Regione Campania, entro un anno dalla data di entrata in vigore della presente legge,
predispone un piano di realizzazione di stazioni elettriche di servizio per auto elettriche, per le
città, per le autostrade e le strade di grande percorrenza, mediante apposite convenzioni con
l’Azienda nazionale autonoma delle strade (Anas SpA) e Società autostradali, con definizione
delle caratteristiche tecniche delle suddette stazioni da realizzare.

Art. 7 (ex Art.10)
(Ricerca)
1. La Regione Campania può stipulare convenzioni con le università ed i centri di ricerca
della Campania disponibili per progetti di ricerca sull’energia solare, per ogni suo aspetto e
realizzazione, per le tecnologie di nuovi materiali e prodotti e per le disposizioni di cui agli
articoli 8 e 9.

Art. 8 (ex Art.11)
(Piani energetici solari comunali)
1. Tutti i comuni della Campania si dotano, entro centoventi giorni dalla data di entrata in
vigore della presente legge, dei Piani energetici solari, di seguito denominati Pesc. I Pesc
definiscono gli obiettivi di copertura di fabbisogno energetico da fonte solare che sono fissati
dai singoli comuni e che non devono essere inferiori agli obiettivi di cui all’articolo 2. Nei
Pesc sono definiti i possibili diversi tipi di solarizzazione delle singole aree del proprio
territorio in armonia con la piena tutela dei valori architettonici, archeologici, storici e
culturali a mezzo del parere vincolante delle Soprintendenze.

Art. 9 (ex Art.12)
(Rete elettrica solare)
1. Entro un anno dalla data di entrata in vigore della presente legge, la Regione Campania
detta le norme tecniche e gestionali della Rete elettrica solare (Res) a media e bassa tensione
(non superiore a 60 kw) di collegamento e scambio tra i diversi comuni adiacenti, necessaria
per garantire la perfetta continuità della disponibilità dell’energia.

Art. 10 (ex Art.13)
(Biennale del sole e della biodiversità del Mediterraneo)
1. La Regione Campania, entro un anno dalla data di entrata in vigore della presente legge,
approva un piano organico di relazioni e scambi scientifici, tecnici, culturali, commerciali, di
investimento, con le altre regioni italiane e con altri Paesi, sulla cultura e la diffusione
dell’energia solare. La Regione Campania istituisce la Biennale del sole e della biodiversità
del Mediterraneo, conferenza permanente sullo sviluppo della ricerca, della tecnologia e della
diffusione dell’energia solare e della tutela del territorio in uno alla biodiversità naturale,
storico, culturale nei Paesi del Mediterraneo.

Art. 11 (ex Art.14)
(Cultura del solare e della biodiversità)
1. La Regione Campania, di concerto con tutti gli enti locali disponibili, sottoscrive protocolli
d’intesa con la direzione scolastica regionale e con le associazioni ambientaliste, per la
promozione della cultura del solare e della tutela della biodiversità nelle scuole di ogni livello
e grado della Campania.

Art.12 (3x Art 15)
(Verifica annuale)
1. Ogni anno è convocato apposito Consiglio regionale sullo stato dell’energia solare in
Campania con approvazione di un relativo documento finale da allegare al bilancio regionale
sullo stato dell’energia solare nella regione.

Art 13 (ex Art.169
(Norme transitorie)
1. Le norme e le disposizioni della Regione Campania vigenti in materia di energia sono
adeguate alla presente legge.

Art. 14 (ex Art. 17)
(Norma finanziaria)
1. Agli oneri derivanti dall’attuazione della presente legge si fa fronte per il corrente esercizio
finanziario con le risorse programmate dall’Unione europea con l’utilizzo dei fondi strutturali
in materia di energia solare, senza ulteriori oneri a carico del bilancio regionale.
fonte: http://burc.regione.campania.it
n. 12 del 25 Febbraio 2013
Art. 15 (ex Art.18).*
(Entrata in vigore)
1. La presente legge è dichiarata urgente ed entra in vigore il giorno successivo alla
pubblicazione nel Bollettino Ufficiale della Regione Campania.
La presente legge sarà pubblicata nel Bollettino Ufficiale della Regione Campania.
E’ fatto obbligo a chiunque spetti, di osservarla e di farla osservare come legge della Regione
Campania.
Caldoro

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12.07.2013
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La RCCSB incontra l’Assessore Daniele per far partire da Napoli la diffusione della cultura del Sole e della Biodiversità.
Si è svolta l’11 luglio, presso la “Federconsumatori” Campania, la riunione del Gruppo di Lavoro della “Rete Campana per la Civiltà del Sole e della Biodiversità”, dedicato specificamente a quest’ultimo, fondamentale, aspetto del suo progetto.
L’incontro – cui ha partecipato il prof. Maurizio Fraissinet, autorevole ornitologo e componente dell’Osservatorio Scientifico dell’associazione – è stato introdotto e coordinato dal Presidente della RCCSB, Antonio D’Acunto , il quale ha ribadito quanto sia di fondamentale importanza che sia conosciuto e diffuso sempre più il concetto stesso di
“biodiversità”, la cui salvaguardia è per la Rete un impegno intimamente collegato alla proposta d’un modello energetico profondamente alternativo.

Nei vari interventi che si sono succeduti è stata confermata la comune volontà di sviluppare al massimo l’iniziativa dell’Associazione proprio in tale direzione, organizzando seminari ed incontri formativi, rivolti sia agli studenti delle scuole di ogni ordine e grado, sia a realtà territoriali omogenee e già impegnate nella tutela delle proprie risorse.
La finalità perseguita è quella di promuovere la consapevolezza ecologica delle comunità locali, sviluppando su questa base conoscitiva i presupposti per un’azione congiunta dei cittadini e dei loro amministratori a tutela della biodiversità.
Essa infatti – a livello vegetale ed animale – è ancora ampiamente rappresentata in Italia e nella nostra regione, grazie al ruolo fondamentale dei parchi nazionali e delle aree protette. Sarebbe però utile sviluppare a Napoli ed in Campania dei progetti di salvaguardia ed incremento anche quella tuttora presente nelle aree urbane, in base ad un progetto che, a livello internazionale, è stato efficacemente chiamato “BiodiverCity” (BiodiverCittà).

Dalla riunione sono poi stati confermati gli orientamenti e le proposte che la RCCSB presenterà nel corso dell’incontro del 15 luglio p.v. d’una sua delegazione con Nino Daniele, Assessore alla Cultura del Comune di Napoli.
In tale sede, D’Acunto e gli attivisti della RCCSB illustreranno alcune loro proposte d’iniziative culturali, che possono facilmente integrarsi con la i 7 ‘macrotemi’ previsti dalla programmazione del Forum Universale delle Culture (Napoli, Settembre 2013 – Marzo 2014).
Tra queste, una Conferenza internazionale sulla tutela della Biodiversità nell’area del Mediterraneo, che verrebbe ad anticipare quella “Biennale del Sole e della Biodiversità” che la legge regionale della Campania n.1/2013 ha previsto, avendo recepito la proposta d’iniziativa popolare per la quale la Rete (allora Comitato Promotore) aveva raccolto quasi 20.000 firme, fra le prime quella del Sindaco di Napoli Luigi de Magistris.
 Uff. Stampa RCCSB – Ermete Ferraro 349 3414190 – ermeteferraro@alice.it

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GIOVEDI 11 LUGLIO 2013
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IMPORTANTE: ALLA FEDERCONCUSUMATORI INCONTRO PER attivare il percorso dell’associazione sulla BIODIVERSITA’.
FATE IL POSSIBILE PER ESSERCI? Affettuosamente, Antonio
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a: Giuseppina PREZIOSO
Università degli Studi di Napoli “Parthenope”. Facoltà di Scienze e Tecnologie – Dipartimento di Scienze Applicate – Centro Direzionale, isola C4
80143 Napoli – tel.: +39 081 5476690
www.scienzeetecnologie.uniparthenope.it

da: anna maria cicellyn comneno [cicellyn@gmail.com]

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7 luglio 2013
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Carissimo Nino, l’Assemblea dell’Associazione che abbiamo tenuta venerdì scorso, ti ringrazia moltissimo della tua disponibilità e soprattutto della condivisione del nostro Pensiero e del nostro Progetto: ci piace immensamente la tua espressione – ” Napoli e’ la città di tante civiltà. La prossima deve essere quella del sole e delle biodiversità”. Siamo certi che insieme potremo attivare un fondamentale percorso in tale direzione ed in tal senso ti confermiamo l’appuntamento, con una nostra delegazione, per lunedì 15 Luglio alle ore 16.30 all’Assessorato alla cultura. Antonio D’Acunto.
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From: gaetano daniele
Sent: Friday, July 05, 2013 8:42 AM
To: antonio d’acunto
Subject: Re: richiesta incontro
Carissimo Antonio,
condivido pienamente l’ispirazione ed i valori del movimento di cui sei,con tanta forza morale e coerenza,animatore.
Se per voi va bene potremmo incontrarci lunedì 15 alle ore 16,30 in assessorato.
Napoli e’ la città di tante civiltà.La prossima deve essere quella del sole e delle biodiversità
Inviato da Nino Daniele
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Il giorno 04/lug/2013, alle ore 12:07, antonio d’acunto ha scritto:
Ill.mo Assessore, nel rimetterLe di nuovo la richiesta di incontrarLa ed evidenziandoLe che come come Associazione ci vediamo domani, Le porgo i più cordiali saluti. Antonio D’Acunto.

From: antonio d’acunto
Sent: Wednesday, June 05, 2013 8:29 AM
To: assessorato.cultura@comune.napoli.it
Cc: sindaco ; sindaco.segreteria@comune.napoli.it ; assessorato.patrimonio@comune.napoli.it
Subject: richiesta incontro
Gentile Assessore, a nome dell’Associazione Rete Campana Civiltà del Sole e della Biodiversità, Le invio la richiesta di incontro allegata; cordialmente, Antonio D’Acunto – 3343855620; adacunto@alice.it; civiltadelsole@gmail.com. Co

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28 giugno 2013
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EDITORIALE SITO VAS DI ANTONIO D’ACUNTO PRESIDENTE RETE CAMPANA PER LA CIVILTA’ DEL SOLE E DELLA BIODIVERSITA’
e
RIUNIONE COMITATO DIRETTIVO:
giovedì 27 Giugno 2013 ore 17 presso la FederConsumatori a Corso Umberto 381, Napoli.
e
SPUNTI Di RIFLESSIONE
il 5 luglio ore 17
col gruppo di lavoro su:
Produzione, Lavoro e Ricerca
presso ex Asilo Filangieri, via Maffei, traversa di S. Gregorio Armeno, Napoli

28 giugno 2013
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Ai membri del Comitato Direttivo e dell’Osservatorio Scientifico- Giuridico Agli iscritti all’Associazione Ai simpatizzanti dell’Associazione
IMPORTANTE
Carissime/i, sulla base della ricca ed articolata introduzione del referente del gruppo provvisoriamente definito “Produzione, Lavoro, Ricerca, collegati alla legge popolare sul Solare”, Nicola Lamonica, si è sviluppata nella riunione di ieri dell’Associazione, una importantissima riflessione,di cui alla nota allegata, su due fondamentali questioni per attivare il percorso di concretizzazione delle finalità e degli obbiettivi della Legge Popolare sul Solare: la proposizione e l’attuazione delle Linee Guida per i PESC (Piani Energetici Solari Comunali) ed il Piano per promuovere le immense potenzialità di Nuova Produzione, Lavoro e Ricerca, connesse alla piena attuazione della Legge Popolare sul Solare- Al fine di concludere la discussione ed attivare il predetto percorso, ci vediamo
VENERDI’ PROSSIMO 5 LUGLIO ALLE ORE 17 PRESSO L’ASSOCIAZIONE LA CITTA’ DEL SOLE (ex Asilo Filangieri, via Maffei, traversa di S. Gregorio Armeno.
La prevista prima discussione su “Conoscere, Amare e Tutelare la Biodiversità” è conseguentemente rinviata.
DATA LA GRANDE RILEVANZA DELLA RIFLESSIONE IN ATTO E DELLE DECISIONI, PREGO TUTTE/I DI FARE TUTTO IL POSSIBILE PER NON MANCARE:
AFFETTUOSAMENTE, ANTONIO.

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27 giugno 2013
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Intanto spero che i referenti del gruppo indicati dall’Assemblea ( Lamonica e Matteo ) non rimangano soli perché molto è il lavoro intellettuale da elaborare e proporre e quello operativo da fare, sulla scorta degli indirizzi che verranno dalle plenarie. Da qui, anzitutto, l’invito ad aderire al gruppo in particolare a chi ha conoscenze specifiche, a chi già opera “ in solitudine” sulle varie tematiche che interagiscono sulla scelta di fondo della civiltà del sole e della biodiversità, a chi intende avvicinarsi al nuovo indicato dalla Legge Popolare ed a chi già opera in tal senso con particolare riferimento alle politiche eco-solidali / partito, sindacato, categoriale, consumatori.
Le domande a cui occorre dare risposte concrete ed operative nella prossima assemblea generale sono:
– come realizzare una produzione compatibile con i valori naturalistici, storici,culturali e paesaggistici del territorio?
– quali strumenti operativi e culturali possiamo mettere in campo?
Il nostro riferimento ideale ed operativo è nella citata Legge che va regionalmente e localmente resa operativa nell’ampia parte non emendata di essa aggregando più soggetti possibili, proponendo e lottando perché questo accada! Per quanto riguarda gli art. 3 ( obiettivi ), 4 ( NO a nuovi impianti termoelettrici da fonte fossile e nucleare nel Piano Energetico Regionale ) ed il comma 2 dell’art. 11 ( Piani energetici solari comunali) ANNULLATI, occorre creare le condizioni politiche localmente e regionalmente perché vengano re-inseriti non disdegnando il ricorso alla proposta popolare.
Occorre sollecitare le istituzioni pubbliche ed anche il privata perché l’autosufficienza energetica territoriale e della piccola imprenditoria si affermi, in attesa di eventi più consistenti se non definitivi / solarizzazione dell’esistente pubblico e di quanto altro di pubblico venga messo in essere ( depurazione delle acque reflue, …..); penso anche al progetto AltrEnergia proposta dalla Rete di Economia Solidale, ad un ulteriore nostro impegno nei confronti dei vari Comuni della Campania ricorrendo alla loro Organizzazione regionale, non trascurando anche possibili contatti diretti, per la concretizzazione dei PESC ( piani energetici solari comunali ) per quanto sia attuabile con la versiona attuale dell’art.11 e per avere da Essi una spinta dal passo per incidere sulle scelte regionali nella direzione della proposta popolare.
nuovo modello di sviluppo
territorio come risorsa
fuoriuscita da una visione mercificante dell’energia
superamento dell’antropocentrismo per approdare alla biodiversità
riconversione ad elettrico solare della mobilità
iniziative a sostegno
confronto tecnico, efficienza ed efficacia e risparmio tra opzioni contrapposte/ centrali
rapporto con le istituzioni e con le forze politiche e sindacali e di categorie
Sono solo prime riflessioni per dare l’avvio ad un’ampia discussione plenaria ( quella di giovedì 27 c.m alle 17 presso la Federconsumatori !) da cui dovranno scaturire le linee guida del gruppo vogliamo costruire/ temporaneamente denominato Produzione, Lavoro, Ricerca.
Forse è utile anche incominciare a scambiarci delle idee via e.mail sul nostro sito; se così, inviterei Ermes a predisporne l’attuazione! Forio 24 giugno 2013. nicola lamonica 338 6902828
nicolalamonica@libero.it

la prossima riunione è per Venerdì 5 luglio sulla Biodiversità.

Ai membri del Comitato Direttivo e dell’Osservatorio Scientifico- Giuridico
Agli iscritti all’Associazione
Ai simpatizzanti dell’Associazione

Carissime/i,con le tre comunicazioni,
“Comunicare Una Cultura Alternativa” di Ermes Ferraro, “Alcuni appunti per la costruzione di un Osservatorio sulle politiche energetiche della Regione Campania” di Bruno Miccio, “Proposte per la Scuola e l’Università” a cura del “Gruppo “Educazione – Scuola – Università” (Rete RCCSB) (Referenti Annamaria Esposito e Paola Silvi), si è dato un forte, significativo avvio alla nostra Associzione.
E’ ora molto importante intervenire sia per ulteriormente qualificare i contenuti delle predette comunicazioni e renderli operativi e sia per partecipare direttamente all’attività dei relativi gruppi di lavoro, comunicandolo ai referenti dei gruppi e ai “raccordatori” (non mi viene altra parola) degli stessi, Anna Maria Cicellyn Comneno e Antonio Locoteta.
Contestualmente è necessario far partire gli altri due gruppi di lavoro che abbiamo già individuato: il primo su “Produzione, Lavoro e Ricerca”, (referenti Nicola Lamonica e Fabio Matteo), collegati ai contenuti della legge popolare sul solare ed il secondo “Conoscere, Amare e Tutelare la Biodiversità”, naturalmente le denominazioni dei Gruppi sono provvisorie.
In tal senso sono programmati i prossimi due incontri:
– Giovedi prossimo, 27 giugno alle ore 17 alla sede della FederConsumatori a Corso Umberto 381 su Produzione, Lavoro, Ricerca; venendo dalla stazione centrale verso il centro è il primo palazzo sulla sinistra al III Piano; venendo dal centro in direzione della stazione è l’ultimo palazzo a destra prima di entrare nella piazza.
Certo che farete tutto il possibile per non mancare, e chiedendoVi di confermare la partecipazione, Vi invio i più affettuosi saluti, Antonio.
Naturalmente l’invito è estensibile a Persone o gruppi interessati a partecipare.
[adacunto@alice.it]

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Napoli, 20 giugno ’13:
——————————-All’anticostituzionale controriforma del Governo contrapponiamo una ulteriore grande riqualificazione ecologica della Costituzione.
di Antonio D’Acunto.

Con l’approvazione da parte del Consiglio dei Ministri, il 6 giugno scorso, del Disegno di Legge Costituzionale “Istituzione del Comitato Parlamentare per le riforme costituzionali – disciplina del procedimento di revisione costituzionale” si è avviato o si tenta di avviare la più pesante ed incerta operazione politica del Paese, da quando il 2 giugno del 1946, l’Italia liberata dalla dittatura fascista votò entusiasta e convinta (la percentuale fu dell’89%), insieme alla scelta della Repubblica, l’Assemblea Costituente. Sin dalla partenza, densa di fosche nubi appare tale operazione nelle ragioni che la promuovono, nelle finalità e negli interessi reali che si vogliono raggiungere e nelle modalità attivate per la sua realizzazione.
Partiamo proprio da questo terzo punto che ha un chiarissimo obbiettivo: chiudere in fretta e furia la questione per portare a casa risultati irragiungibili e sicuramente profondamente diversi da quelli di un corretto percorso di “Sovranità Popolare”, come recita proprio il PRIMO ARTICOLO della nostra vigente Costituzione. Tutto il Disegno di legge, il cronoprogramma dei diciotti mesi come la presentazione e l’istruttoria delle proposte di modifiche sono costruite, difatti sulla cancellazione dell’articolo 138 della Costituzione.
L’Art 138, dettando la fortemente e qualificata procedura per ogni suo cambiamento, costituisce la Difesa Immunitaria di tutta la nostra Costituzione e la sua cancellazione o anche la sua modifica costituisce l’attacco frontale ad essa per devitalizzarla: è il tradimento di chi, a qualunque carica dello Stato o del Parlamento, ha giurato ad essa fedeltà e la pugnala alle spalle. Un fatto gravissimo che – altro che approvarla! – dovrebbe far insorgere tutta quella parte politica che ha comunque radici nella storia di quei partiti che fondarono la nostra democrazia e la storia repubblicana del nostro Paese!
Con la operazione in atto, chiari emergono i tentativi di colpi di mano e le incongruenze profonde della iniziativa governativa.
La modifica costituzionale è atto del Parlamento e non dell’Esecutivo, proprio perché è il Parlamento la espressione istituzionale della Sovranità popolare; non ha perciò alcun senso tutto il disegno di legge proposto, né la istituzione “per legge” del Comitato dei 40 Parlamentari per l’esame dei progetti di legge, né quello già istituito dei 35 “Saggi” che possono essere, anzi sicuramente lo sono, interpreti e conoscitori profondi dell’attuale Costituzione, ma che proprio per questo sanno che la “saggezza del cambiamento” è del tutto relativa alla visione dello Stato e agli interessi e ai valori che ciascuno ha ed intende portare.
I Padri della Costituzione proprio per evitare che essa fosse stravolta in fretta e furia e al contrario per attuarne eventuali modifiche con attentissima riflessione, stabilirono determinati tempi e procedure per il suo cambiamento come appunta recita l’Art 138: Le leggi di revisione della Costituzione e le altre leggi costituzionali sono adottate da ciascuna Camera con due successive deliberazioni ad intervallo non minore di tre mesi; solo calpestandola si può perciò pensare di farlo come indicato nell’articolo 4 del Disegno di Legge del Governo : “Il progetto o i progetti di legge costituzionale sono adottati da ciascuna Camera con due successive votazioni ad intervallo non minore di un mese e senza successione dei due rami del Parlamento”
La modifica dell’articolo 138 è testo politico fondamentale per le forze che non fanno parte della maggioranza; il disegno di legge del governo è la modifica dell’art 138 e perciò non può essere approvato che secondo la procedura costituzionale proprio dell’Art 138 nel pieno rispetto dei suoi contenuti, ivi compreso la indizione del referendum confermativo. Poiché Movimento 5 Stelle e SEL già da soli alla Camera hanno 150 deputati e superano la soglia per indire il referendum pari a un quinto del totale dei deputati (630), gravissimo sarebbe non accordarsi per tale obbiettivo: chi non lo farebbe attesterebbe solo il consueto, in questo caso di abnorme gravità politica, di un accordo sottobanco. Con i tempi del referendum sulla modifica dell’Articolo 138 come si può minimamente ipotizzare il cronoprogramma dei 18 mesi del colpo di mano o giustamente, come si comincia meglio a specificare, colpo di Stato che Berlusconi, Monti e Letta stanno macchinando?
Sicuramente è profondamente mistificante della reale volontà ciò che si cerca di far passare per riforma; sulla onda dell’antipolitica che si è creata nella gran parte dei cittadini, si fa apparire la riforma come una “lotta alla casta” e come necessità di riforma elettorale: nessuna delle due, la moralizzazione della politica non si fa con l’antipolitica e con la svalutazione della democrazia e delle sue regole e necessità, e la riforma elettorale non richiede nessuna riforma costituzionale: quelle finora fatte – dai soliti noti che oggi ne denunciano la vergogna e l’assurdità – il porcellum come il mattarellum, con i catastrofici risultati che stanno sottogli occhi di tutti hanno già stravolto, incostutizionalmente la Costituzione che con chiarezza indica nella proporzionale pura il sistema elettorale da adottare.
La domanda evidente è perché questa incredibile accelerazione, questo stravolgimento delle regole, questo svilimento del ruolo del Parlamento, delle forze Culturali e Sociali del Paese su un cambiamento di tale profondità del Paese, quasi come se invece, ripeto la frase di un esponente del Governo, la Bonino, si trattasse del Regolamento di un Comdominio? La risposta è di una semplicità estrema: solo in questa maniera, utilizzando la gravissima crisi del Paese, può portarsi nella Costituzione e perciò nella identità dello Stato il profondo processo involutivo, che ha accompagnato una certa parte del Paese ormai da decenni.
Che cosa difatti si vuole invece cambiare? Tutta la Costituzione, escludendo per ora, poi in seguito si vedrà, solo i Principi Fondamentali e la Magistratura!
Nell’attuale Costituzione vi è una filosofia di profondo protagonismo, e contestuale garantismo, istituzionale, democratico e partecipativo sia nella formazione delle leggi che nel controllo del potere dell’esecutivo e nell’equilibrio dei diversi poteri “dell’Ordinamento dello Stato” : la composizione del Parlamento in Camera dei Deputati e Senato della Repubblica e la funzione del Presidente della Repubblica sono stati finalizzati dalla Costituente a tale scelta che anche nei momenti più difficili del più lungo percorso che la democrazia del nostro Paese abbia mai avuto ci ha tutelati da degenerazioni autoritarie e violenti. Naturalmente ha funzionato bene il sistema quando la qualità politica dei protagonisti, collettivi, costituiti dai partiti, ed individuali dei parlamentari era alta, frutto essa stessa di alta qualità di organizzazione e capacità democratica nelle scelte: epperò il sistema ha retto anche in questo lungo percorso di degrado che attraversiamo. Di Sandro Pertini ne abbiamo avuto uno solo, di Ciampi e De Nicola, pochi, e non sappiamo se fossero stati eletti con un diverso sistema; ognuno può invece pensare a quali Presidenti avremmo avuto con “Plebiscito” e soprattutto con quali poteri! Ma poi si tratterebbe veramente di Plebiscito? Bersani, Berlusconi, candidati Presidenti della Repubblica e non candidati Presidenti del Consiglio avrebbero rappresentato, tenendo conto dei cittadini votanti, non più di due elettori su dieci!
E’ perciò profondamente IRRESPONSABILE già il solo mettere in discussione gli attuali sistema di elezione e funzione del Presidente della Repubblica, che deve restare il massimo Garante del Paese, della sua Costituzione e dello stesso Parlamento, ma con nessun ruolo nel Governo; non si può assolutamente scambiare il passaggio del Paese ad una oscura e rischiosa Repubblica Presidenziale, obbiettivo fondamentale di pericolosissime, segrete, forze eversive e logge massoniche come la P2, e della Destra e del Centro Destra sin dalla nascita costituzionale del 1948 del nostro Stato, e dalla fine degli anni 90 di Berlusconi, con l’appoggio al Governo. Sarebbe da parte del PD e delle altre forze che dovessero votare a favore di tale atto un tradimento di tutta la loro storia.
Cosa similare vale per la modifica dell’attuale Bicameralismo, che certo non può avvenire a scapito di una diminuzione della democrazia, ma attivando al contrario la sua crescita e la diretta partecipazione dei cittadini e perciò attraverso un lungo, complesso e partecipato, percorso del Paese.

A parte la incognita su che cosa si voglia fare sulla “Pubblica Amministrazione”, – non è neanche detto che la si voglia mantenere come “Pubblica” e non renderla a servizio del “Privato”, il ddl del Governo riprende il cuore dell’Agenda Monti sulla modifica del Titolo V della Parte seconda della Costituzione.
Si mette in discussione da una parte la intera organizzazione territoriale del Paese, la democrazia reale, ravvicinata e partecipata, rappresentata dai Comuni, dalle Province, dalle Regioni e dall’altra il rapporto reale dei poteri tra Stato Centrale ed Autonomie Locali.
Gli articoli dal 114 al 133 del titolo V hanno conseguenza su ogni aspetto della vita sociale e collettiva e del territorio, dalle funzioni, i poteri, il reperimento delle risorse degli Enti Locali all’Ambiente e alla tutela e alla gestione dei beni naturali e storico-culturali, dalla sanità alla scuola, dalla mobilità alla “autonoma iniziativa dei cittadini, singoli e associati, per lo svolgimento di attività di interesse generale, sulla base del principio di sussidiarietà”.

Leggendo bene con la massima attenzione possibile, si può senza ombra di dubbio, affermare che nessuno articolo è oggi obsoleto, superato come Pensiero e Necessità nell’interesse generale del Paese e della sua collettività; e pensiamo che chi (politicamente) pone il problema del cambiamento dovrebbe innanzitutto dire al Paese “Perché vuole cambiare”, “Quali sono gli elementi, la pesante palla al piede, di questa parte della Costituzione” che impediscono la inversione rispetto alla profonda decadenza in atto.
Le Città Metropolitane possono realizzarsi a norma di Costituzione – alla Regione Campania vi è già dal 1993, un amplissimo dibattito, una costosa ricerca ed una mia organica, di “impostazione naturalistica- storico – urbanistica”, proposta di legge sulla Istituzione della Città Metropolitana di Napoli; le Province, conservando la identità storico – culturale , che è profondamente sbagliato demagogicamente cancellare, possono essere riviste e riorganizzate nella direzione della qualità e delle funzioni da svolgere; i Comuni rappresentano il cuore della democrazia e della partecipazione e solo, come oggi previsto dalla Costituzione, con la sovrana volontà popolare dei Cittadini che vi risiedono possono essere cancellati o accorpati; al contrario non è spreco di danaro pubblico, ma altissima qualità della spesa pubblica il decentramento reale alle Municipalità dei grandi Comuni e delle Aree Metropolitane.
Dunque, sarebbe bene invece che si riflettesse sulla incidenza della mancata compiuta attuazione della Costituzione sulla generazione della crisi.

Naturalmente possono, anzi sicuramente vi sono, articoli che possono essere “migliorati”; il miglioramento può avere direzione anche opposta, non solo a seconda del Pensare e della identità dei diversi partiti e soggetti politici ma anche, dentro alle stesse forze politiche, degli interessi e dei bisogni delle Comunità locali, delle istanze e delle forze sociali, ambientaliste, culturali, produttive ed economiche. A parte il predetto Perché farlo, come si può pensare di modificare tutti i citati articoli senza associare tale Paese reale ad un progetto per una sintesi vera di ulteriore, più elevata qualificazione della nostra Costituzione; ciò varrebbe fortemente anche se le forze del Parlamento ed il Governo fossero espressioni reali del Paese; vale infinitamente di più nella realtà di oggi in cui esse sono minoranza, (tale è la sommatoria della innaturale ed insana alleanza PD, PdL, Lista Monti rapportata al Popolo degli Elettori), peraltro per nulla rappresentatitva di progettualità di cambiamento perché o nulla ha detto o, laddove detto, ciascuno il contrario dell’altra ha detto.
La verità è che le forze reazionarie e conservatrici ed i grandi potentati economici vedono nella Costituzione un pesantissimo ostacolo alla affermazione del dominio assoluto del loro agire. Occorre essere ben chiari: l’equilibrio delle “potestà” tra lo Stato Centrale, e gli altri Enti territoriali, Regioni, Province, Comuni, non sempre è riuscito a bloccare immani catastrofiche opere di “interesse nazionale” ed ancora di meno la diffusione territoriale di tanto saccheggio del nostro Paese; ma tale equilibrio, sempre più con il crescere del degrado e della sua presa di coscienza, ha costituito e costituisce tuttora un forte ostacolo, un fondamentale riferimento anche per le forze sane del Paese, ecologiste. culturali, sociali, per promuovere opposizione, attivare “legittima resistenza”.
La modifica dell’Art 117 e di conseguenza dei successivi articoli relativi ai poteri dei Comuni e delle Regioni, nella direzione richiesta dalla Confindustria e dalle grandi potentissime lobbies nazionali ed internazionali della energia, delle comunicazioni, dei trasporti, del cemento e dell’edilizia, sarebbe una catastrofe di dimensione inimmmaginabile per le conseguenze su tutto il territorio nazionale: una deregulation completa – anche in nome di una mistificata semplificazione burocratica, senza alcun confronto e controllo con il territorio e le popolazioni locali – dalle perforazioni a terra e a mare agli inceneritori, dai devastanti campi eolici alle centrali termiche, a biomassa, idroelettriche oggi e poi in futuro nucleari, dalle devastanti grandi linee di trasmissione all’ultimo sacco del litorale con porti e dighe foranee, da tante piccole e grandi nuove TAV a superstrade triploni di già inutili duploni, dall’inquinamento dell’etere a quello dei laghi, dei fiumi, dei mari, dalle produzioni OGM alla tutela della salute e della sicurezza del lavoro.
Quale abissale involuzione del Paese rispetto al tempo e alla politica di Enrico Berlinguer della stagione della democrazia e della partecipazione dei decreti delegati 382 del 1975 per la piena attuazione degli articoli 117, 118, 119 della Costituzione! Quale abissale involuzione di valori, di ideali, di attese, di contenuti, di passioni! Dai cambiamenti annunciati e poi attuati dal Parlamento e dallo Stato sgorgava purissima linfa vitale per le Istituzioni e per i Cittadini e non putride croste di vecchi e cancellati regimi.
Grandissime dovrebbero essere attenzione e preoccupazione per quanto si sta mettendo in moto con l’operazione “riforme”, ma ciò non è e progressivamente si sta attuando la strategia dell’agire in silenzio per far trovare tutti davanti ai fatti e agli accordi compiuti, che con la grancassa di tanti imponitori della informazione, si fa divenire cosa buona e santa per il Paese e per i Cittadini.
Altissimo è cioè il rischio che si ripeta la devastante esperienza del passato Parlamento e del governo Monti sul cambiamento della norma costituzionale che introdusse nel silenzio di tutti, anche di quelli che sapevano come sanno oggi, il pareggio del bilancio, oggi fortemente criticato, ovviamente solo a parole, da chi l’ha approvato, come richiesto dalla Merkel e dai grandi potentati della Economia e della Finanza nazionale ed internazionale.
Occorre perciò che parta l “ALLARME ROSSO” anche come prevenzione primaria su tutta la fondamentale questione per il futuro dell’Italia, prima che sia troppo tardi.

Ma in questi anni, in profondo conflitto ideale, culturale, sociale, molto meno politico, con il processo involutivo prima rappresentato, si è sviluppato nel Mondo e fortemente anche nel nostro Paese un Pensare ed un Sentire di eccezionale valenza e portata su tre incommensurabili Valori Universali: i Beni Comuni, l’Ambiente, e la Biodiversità: sono Valori che non trovano la diretta formulazione nella Costituzione, anche se l’intero Suo Spirito li anima, non solo nell’Articolo 9 relativo alla promozione della Cultura e alla Tutela del Paesaggio e del Patrimonio Storico e Artistico della Nazione”, ma in tante sue parti, perché quando Essa fu scritta non emergevano quali dirompenti, sovrastanti ad ogni altra, urgenza e necessità per l’Umanità e per Il Pianeta, conseguenza di un percorso degli ultimi 50 anni di saccheggio delle risorse e degli habitat naturali come mai avvenuto nel passato.
I Principi della Democrazia, del Lavoro, della Solidarietà, della Uguaglianza. della Libertà portano nella nostra Costituzione l’incomparabile aspirazione, la infinita Utopia della Società verso cui ogni scelta del Paese deve volgere; l’inserimento, nella Costituzione dei Valori della Identità dei Beni Comuni, dell’Ambiente, della Biodiversità coniuga in una indissolubile, radicale, necessaria e vitale armonia e simbiosi tale Società con Quelle Che Verranno e con la Bellezza e la Vita nelle sue infinite espressioni del nostro Paese.
L’immenso consenso espresso dai cittadini nei referendum sull’Acqua Bene Comune e sul nucleare, l’impetuoso crescente processo della Costituente dei Beni Comuni, la infinita, capillare presenza di associazioni, movimenti, comitati ecologisti e pacifisti, il numero e la qualità sempre più elevati dei protocolli e delle convenzioni internazionali a difesa delle risorse e degli Habitat Naturali e della Biodiversità, il significativo cammino, già avviato in precedenti Legislature, esclusa l’ultima, e soprattutto nella XV, di proposte che hanno ottenuto vasto e trasversale consenso fino al voto favorevole in Commissioni e nei due rami del Parlamento, costituiscono condizioni di grande forza per conseguire tale epocale obbiettivo: la mobilitazione generale e la scrittura di un unificante testo, che racchiude il consenso e l’aspirazione di tutti è , mai come oggi, necessario ed improcastinabile.
Antonio D’Acunto
Napoli, 21 Giugno 2013

LA NOTA
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editoriale sito VAS
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Care/i amiche/i, Vi rimetto l’Editoriale di cui all’oggetto, sperando che possa contribuire ad attivare riflessioni ed iniziative su una fondamentale questione della vita del nostro Paese, oggi purtroppo fortemente assenti.
Affettuosamente, Antonio D’Acunto
[adacunto@alice.it]


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