Sorrento, 1 e 2 luglio 2011.
La sfida dei Sud: ripensare i Mezzogiorni europei.

5 luglio 2011
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Primo meeting Obi su “Mezzogiorni d’Europa”: il successo dell’evento e la soddisfazione degli organizzatori
Oltre duecento partecipanti, tra cui rappresentanti di governi europei e nord-africani, di istituzioni, del mondo bancario, imprenditoriale, sindacale ed accademico.
Due giorni di incontri e confronti all’insegna dello scambio di esperienze e di analisi per il futuro dei sistemi economici locali, a breve e medio termine.
Un successo, in termini mediatici – con servizi su telegiornali, radiogiornali, quotidiani, periodici e webzine nazionali e regionali – e di partecipazione di pubblico e di interventi.
Sono alcuni dei numeri della prima edizione del Meeting “Mezzogiorni d’Europa. Il caso Italia. Nodi gordiani e soluzioni alessandrine”, che si è chiuso ieri l’altro a Sorrento.
Un evento che ha visto avvicendarsi al tavolo dei relatori, economisti ed intellettuali di fama internazionale come Pedrag Matvejevic’ e Tomasz Zarycki, il direttore generale delle Politiche regionali della Comissione europea, Wolfgang Streitemberger, il segretario di Stato per la cooperazione territoriale del governo spagnolo, Don Gaspar Zarrìas, il presidente del Cnel, Antonio Marzano, la vice presidente di Confindustria, Cristiana Coppola.
Al meeting, il cui manifesto è stato firmato dal maestro, Mimmo Paladino, il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha conferito una propria medaglia di rappresentanza, per l’alto valore scientifico.
“Un atto – sottolinea il presidente dell’Obi, Michele Matarrese – che costituisce un motivo di grande soddisfazione e incoraggia a procedere sulla strada intrapresa, ovvero un nuovo approccio centrato sul confronto tra le diverse esperienze e sul presupposto della responsabilità, piuttosto che sulla sterile rivendicazione assistenziale”.
Nel corso della manifestazione sono stati individuati possibili percorsi adeguati a sostenere le sfide del mercato globale per uscire dalla crisi, in un momento così cruciale per l’economia.
“Il meeting ha centrato in pieno gli obiettivi che ci eravamo proposti – interviene il direttore dell’Obi, Antonio Corvino – Un’occasione per affrontare le tematiche dello sviluppo dei Mezzogiorni d’Europa e di quello italiano in un’ottica europea e mediterranea. Siamo soddisfatti degli esiti dell’evento, sia per l’alto valore scientifico sia per le tante presenze internazionali. Da questo incontro, speriamo di potere creare delle reti di relazioni stabili con i partner che ci hanno affiancato e con tutti i soggetti che hanno partecipato e contribuito alla buona riuscita del meeting. Soprattutto concentreremo i nostri sforzi a trovare sbocchi operativi con i governi di Spagna, Germania, di alcuni Paesi dei Balcani e del Nord Africa, ospiti al nostro convegno”.
Gli interventi e le analisi presentate durante la due giorni, saranno a breve oggetto di pubblicazione a cura dell’Obi.
Intanto, sul sito obi.ilmagazine.net, realizzato dalla Ago Press Network, media partner dell’iniziativa, è possibile scaricare abstract, video, foto e altri documenti relativi al meeting.
a cura del Servizio Ufficio Stampa Ago Press
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2 luglio 2011
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Rivoluzione culturale e strategie unitarie per sciogliere i nodi del Mezzogiorno.
Le soluzioni per il rilancio del Sud negli interventi di Marzano, Giannola, Coppola e D’Amato.
“L’unificazione dell’Italia non è ancora compiuta. C’è un contrasto tra la temporaneità e incertezza degli incentivi, da una parte, e la cronicità degli squilibri che affliggono il Sud, dall’altra. Gli incentivi passano, ma gli squilibri infrastrutturali restano”.
Il presidente del Cnel, Antonio Marzano, è intervenuto stamane sul palco dell’Hilton Sorrento Palace nella giornata conclusiva del meeting
“Mezzogiorni d’Europa.
Il caso Italia. Nodi gordiani e soluzioni alessandrine”, organizzata dall’Osservatorio Banche Imprese in collaborazione con Associazione Studi e Ricerche per il Mezzogiorno, Associazione Premio Internazionale Guido Dorso, Svimez, Centro Studi Federico Caffè,
Fondazione Curella e Fondazione Mezzogiorno Europa.
“Negli ultimi anni – ha aggiunto Marzano – il Paese si è organizzato in modo corporativo: le riforme ledono questi interessi di parte e, di conseguenza, sono osteggiate. Evidentemente, l’opportunità di fare riforme è valutata in base alla necessità di non perdere consenso politico e non in base alle esigenze del Paese. Altro problema è l’assenza di una politica di lungo periodo: ne pagano le conseguenze i giovani, che sono troppo pochi in un Paese che diventa sempre più vecchio, e le aree sottosviluppate”.
Per Cristiana Coppola, vice presidente di Confindustria con delega per il Mezzogiorno, per il rilancio del Sud servono 3 milioni di nuovi occupati: in un periodo di 15 anni, il Sud dovrebbe crescere del 6% annuo e raddoppiare il suo Pil.
“Per conseguire questo obiettivo – ha spiegato – occorre riqualificare la spesa al Sud e migliorare l’utilizzo dei fondi europei, selezionare progetti infrastrutturali e privilegiare quelli in fase avanzata e quelli di interesse strategico, semplificare drasticamente gli strumenti di sostegno alle imprese, privilegiare misure automatiche capaci di far ripartire gli investimenti al Sud, in particolare il credito di imposta”.
E’ necessaria una inversione di tendenza, ha concluso, ed un forte impegno da parte del governo, delle regioni e dell’Ue.
Le politiche di coesione sono state invece al centro dell’intervento di Wolfang Streitemberger, consigliere presso la Direzione Politica regionale della Commissione europea.
Uno strumento, ha evidenziato, per sostenere lo sviluppo delle aree depresse dell’Europa.
Streitemberger ha evidenziato come il progetto della Commissione relativo agli interventi per il recupero dei ritardi di sviluppo, continuerà anche per il periodo 2014-2020.
E insistito sulla necessità che si proceda in maniera efficace alla gestione della programmazione e della spesa di questi fondi, sottolineando la situazione dell’Italia meridionale, fortemente in ritardo anche nei confronti delle altre regioni europee.
Patrycja Artymowska, rappresentante del ministero per lo Sviluppo regionale polacco, ha poi illustrato la struttura amministrativa e le politiche di rilancio dell’economia in Polonia, evidenziando l’opportunità di trasformare le grandi città in una sorta di distretti produttivi.
A presiedere la seconda sessione di lavori, il presidente della Svimez, Adriano Giannola.
“Dal ’92 in poi il localismo come modello di sviluppo ha fallito – ha dichiarato – E’ necessario un maggiore coordinamento tra le regioni del Sud. E sono necessarie riforme strutturali che indichino le priorità da affrontare. Bisogna tenere presente che la questione meridionale non esiste. Esiste invece una questione nazionale che ci impone di formulare e rispondere a due interrogativi: dove sta andando a finire il “sistema Italia” e come Nord e Sud, insieme, possano invertire la tendenza verso il declino”.
A seguire, la tavola rotonda sul tema “Il Mezzogiorno d’Italia tra Europa, Mediterraneo e mercato globale”, coordinata dal vice direttore del Tg1, Gennaro Sangiuliano.
“Il Governo deve dare delle risposte non solo al Sud ma a tutto il Paese è intervenuto Antonio D’Amato, presidente Gruppo Mezzogiorno dei Cavalieri del Lavoro – Questo richiede una politica di riforme vere e di azioni che siano svincolate dalle influenze della Lega e dai suoi obiettivi secessionisti”.
Per Luigi De Sena, vice presidente della Commissione Bicamerale Antimafia è necessario un progetto politico trasversale, oltre ad un approccio unitario ed eticamente strutturato, per rimettere in moto l’economia e per ridurre il gap tra Nord e Sud.
“In primo luogo – ha detto – è necessaria una riforma dell’etica dell’agire, così come occorre adottare un modello di federalismo solidale che valorizzi le località e non i localismi. Bisogna poi reprimere le mafie e sostenere con convinzione gli imprenditori che denunciano il racket”.
“Istituzioni, stakeholders e governance alla prova: obiettivo 2020” è il titolo dell’altro incontro, moderato da Lino Patruno, al quale hanno preso parte, tra gli altri, il presidente della Regione Abruzzo, Giovanni Chiodi”.
“I “nodi gordiani” della nostra epoca – ha spiegato – sono molto difficili da sciogliere. Perché troppi i retaggi, troppi gli intrecci, troppi gli interessi di vario genere che da sempre ostacolano l’eliminazione del gap tra i “Mezzogiorno” sottosviluppati e le aree contingenti più avanzate. Strategie politiche sbagliate, spesso colluse, finanziamenti a pioggia privi di una visione d’insieme, assenza di progettualità e di lungimiranza hanno fatto il resto.
Zone che per conformazione orografica, per progetti industriali mai decollati, per colpevole responsabilità della classe dirigente che li ha amministrate, hanno patito crisi economica, occupazionale, produttiva. Uscire da questo empasse oggi appare alquanto complicato perché l’affanno è di tutti i mercati internazionali e la spinta alla globalizzazione presenta molti limiti. Il primo banco di prova è costituito dagli effetti del federalismo sulle Regioni”.
Per Andrea Amatucci, presidente del comitato scientifico dell’Associazione Dorso, bisogna superare l’arcaica distinzione tra Nord e Sud e operare in un’ottica di unità nazionale.
“Il Mezzogiorno – ha dichiarato – e in particolare la Campania non hanno mai avuto una grande vocazione industriale, bisogna acquisire questa consapevolezza e puntare su altri settori come l’agroalimentare e il turismo”.
Al meeting hanno preso parte anche numerosi esponenti del mondo bancario. Giuseppe Castagna, direttore generale del Banco di Napoli, ha ricordato come
in passato l’istituto abbia sostenuto i settori del manifatturiero e del turismo, mentre ora guardi con interesse a infrastrutture logistiche, shipping ed energia.
“Ben vengano le occasioni di confronto con i modelli sperimentati in Paesi come la Germania dell’Est o la Polonia – è intervenuto Felice Delle Femine, responsabile del Territorio Sud di UniCredit – per acquisire informazioni ed esaminare esperienze vincenti per sciogliere i nodi che impediscono al nostro Territorio, ricco di potenzialità, di competere ad armi pari in un contesto sempre più globalizzato”.
Andrea Pisani Massamormile, presidente di Banca Carime ha infine posto l’accento sulle opportunità di investire sul capitale sociale e in particolare sui giovani quale leva dello sviluppo per il futuro e individuato la cultura come indispensabile banco di prova per rilanciare lo sviluppo del Mezzogiorno.
a cura del Servizio Ufficio Stampa Ago Press
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Made in Italy, turismo e agricoltura per far ripartire i Sud d’Europa.
Il sottosegretario spagnolo Zarrìas: “affrontare subito il nodo del Nord Africa”.
Il 2 a Sorrento Raffaele Fitto e Antonio Marzano.

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I lavori dell’1 luglio 2011
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Reti d’impresa, di filiera, di prodotto, mercato e ricerca possono rappresentare una risposta vincente ai deficit di competitività aziendale del Mezzogiorno.
In questo contesto l’agricoltura e l’agroindustria, i comparti del made in Italy di alto contenuto creativo e qualitativo, il turismo e la cultura nonchè le grandi potenzialità logistiche rappresentano i settori su cui puntare.
Così Antonio Corvino, direttore dell’Osservatorio Banche Impresa, che ha aperto oggi a Sorrento la due giorni sul tema “Mezzogiorni d’Europa. Il caso Italia. Nodi gordiani e soluzioni alessandrine”.
“La strada è ancora lunga se si considera che ad oggi solo il 8,6% delle imprese meridionali accede alle reti, e tuttavia le prospettive non mancano se si pensa che oltre il 30% delle imprese meridionali ha in programma di avviare progetti di aggregazione e di rete – ha spiegato Corvino – Purtroppo però il 90% delle imprese non conosce le leggi che hanno istituito il contratto di rete: la 99/2009 e la 122/2010.
Inoltre il contratto di rete sconta l’assenza di normative premianti sul piano fiscale e degli incentivi, anche se un primo passo è stato fatto con la detassazione temporanea degli utili di impresa fino ad 1 milione di euro, se questi vengono reinvestiti per finanziare gli investimenti di imprese raggruppate in rete”.
Un altro aspetto fondamentale, è stato evidenziato, è sviluppare la capacità del sistema nel suo complesso di costruire un progetto di medio-lungo termine che proietti il Mezzogiorno quale autentica piattaforma logistico infrastrutturale nel Mediterraneo a servizio dei traffici provenienti dall’Estremo Oriente, sfruttando al meglio la sua favorevole collocazione geografica.
Per Don Gaspar Zarrías, segretario di Stato per la Cooperazione territoriale del ministero della Politica Territoriale e della Pubblica amministrazione del governo spagnolo, altro nodo da affrontare è quello dalla decentralizzazione.
“Quello spagnolo può essere un modello – ha spiegato – dal momento che l’autonomia di Regioni e Comuni, in materie come sanità e istruzione, conduce ad enormi benefici per una intera nazione”.
Zarrìas ha poi sottolineato come la sfida dei Mezzogiorni d’Europa sia il rafforzamento delle relazioni tra i Paesi del Mediterraneo e lo sviluppo dell’area del Nord Africa, area chiave per tutto il Mediterraneo.
Dagli interventi di oggi è emerso come la questione meridionale continui a essere dibattuta in Italia e percepita in Europa come un problema determinato dalla specificità del processo storico e politico italiano.
Il problema del sottosviluppo, hanno evidenziato i relatori, non è specifico dell’Italia, ma di tutti quei Paesi che hanno sperimentato processi caratterizzati dalla mancata integrazione di parti del Paese al mercato nazionale, europeo e mondiale. Tali condizioni bloccano le potenzialità di questi territori, accrescendone la marginalità. L’esistenza in Europa di tre
“Mezzogiorni” (Sud Italia, Polonia Orientale e Germania dell’Est) si accompagna alla presenza a macchia di leopardo in molteplici aree della Spagna e della Francia, ma anche in interi stati nazionali come la Grecia, l’Irlanda e lo stesso Portogallo. Ridefinire i rapporti con l’Europa ed il Mediterraneo è, pertanto, un passaggio obbligato per favorire il decollo dell’economia anche e soprattutto per il Sud d’Italia.

Ad aprire la prima giornata di lavori i saluti del sindaco di Sorrento, Giuseppe Cuomo, del vice prefetto di Napoli, Giovanni Lucchese, del vice presidente della Provincia di Napoli, Gennaro Ferrara, del consigliere dell’Obi, Gaetano Mastellone e del presidente dell’Obi, Michele Matarrese, che ha reso noti il contenuto della lettera inviata dal presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. All’evento, il capo dello Stato ha anche conferito una propria medaglia di rappresentanza: si tratta di una speciale opera in fusione di bronzo, di 80 millimetri di diametro, coniata per l’occasione dall’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato.
Attesi per domani, tra gli altri, il ministro per lo Sviluppo Territoriale, Raffaele Fitto, Antonio Marzano, presidente del Cnel, Cristiana Coppola, vice presidente Confindustria per il Mezzogiorno, Patrycja Artymowssesska, ministro dello Sviluppo regionale del governo polacco, Giovanni Chiodi, presidente della Regione Abruzzo, Vito De Filippo, presidente della Regione Basilicata, Marida Dentamaro, assessore a Sud e Federalismo della Regione Puglia, Michele Emiliano, sindaco di Bari, Girolamo Fazio, sindaco di Trapani, Francesco Cava, presidente di Confindustria Calabria e Michele Scasserra, presidente di Assindustria Molise.
Alle ore 11, l’intervento di Wolfgang Streitemberger, consigliere presso la Direzione Politica regionale della Commissione europea.
La seconda sessione, dedicata a
“Condizioni e prospettive dello sviluppo”, vedrà la partecipazione di Luigi De Sena, vice presidente della Commissione Bicamerale Antimafia e Giorgio Santini, segretario generale aggiunto della Cisl.
“Il Mezzogiorno d’Italia tra Europa, Mediterraneo e mercato globale” è invece il titolo della successiva tavola rotonda coordinata da Gennaro Sangiuliano, vice direttore del Tg1. Intervengono: Pina Amarelli Mengano, vice presidente internazionale dell’associazione Les Hénokiens, Giuseppe Castagna, direttore generale del Banco di Napoli, Antonio D’Amato, presidente del Gruppo del Mezzogiorno dei Cavalieri del Lavoro, Felice Delle Femine, responsabile territoriale Sud di Unicredit, Marco Jacobini, presidente della Banca Popolare di Bari, Massimo Lo Cicero dell’Università di Roma La Sapienza e Andrea Pisani Massamormile, presidente della Banca Carime.
Concluderanno l’evento, Adriano Giannola, presidente della Svimez e Raffaele Fitto, ministro per i Rapporti con le Regioni e per la Coesione Territoriale.
a cura del Servizio Ufficio Stampa Ago Press
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Sorrento, 1 e 2 luglio 2011, parte la sfida dei Sud.Ripensare i Mezzogiorni europei.
In occasione del meeting “Mezzogiorni d’Europa”, il messaggio del presidente Giorgio Napolitano e uno speciale annullo filatelico.
Una due giorni per analizzare l’attuale scenario dei sistemi produttivi meridionali, in una logica di confronto con gli altri Mezzogiorni d’Europa, con particolare riferimento agli asset dello sviluppo possibile, ai fattori chiave dello stesso e alle politiche conseguenti.
E’ l’obiettivo del meeting dal titolo “Mezzogiorni d’Europa. Il caso Italia. Nodi gordiani e soluzioni alessandrine”, promossa dall’Obi, l’Osservatorio Banche Imprese – in collaborazione con Srm Associazione Studi e Ricerche per il Mezzogiorno, Associazione Premio Internazionale Guido Dorso, Svimez Associazione per lo Sviluppo del Mezzogiorno, Centro Studi Federico Caffè,
Fondazione Curella e Fondazione Mezzogiorno Europa – che si apre domani all’Hilton Sorrento Palace.
Saranno circa duecento i partecipanti, tra politici, economisti, rappresentanti delle istituzioni, delle imprese, dei sindacati, delle banche e degli atenei chiamati a confrontarsi sulle problematiche che tuttora insistono sui gap dei Mezzogiorni d’Europa, compreso il Meridione, evidenziandone nodi e soluzioni.

Hanno confermato la loro presenza, tra gli altri, il ministro per i Rapporti con le Regioni Raffaele Fitto, il presidente del Cnel, Antonio Marzano e Omar Massalha, segretario generale del Forum per la Pace nel Mediterraneo Unesco, atteso per venerdì 1 luglio.

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1 luglio 2011: programma
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Si parte alle ore 15, con i saluti di Stefano Caldoro, presidente della Regione Campania, Luigi Cesaro, presidente della Provincia di Napoli, Maurizio Maddaloni, presidente della Cciaa di Napoli e Giuseppe Cuomo, sindaco di Sorrento, Michele Matarrese e Antonio Corvino, rispettivamente presidente e direttore dell’Obi. Presiede Gaetano Mastellone, componente del cda dell’Obi.

La prima sessione di lavori, sul tema “I Mezzogiorni d’Europa ed il Mediterraneo”, prevista per le ore 15 e trenta, chairman Antoni Kuklinski, dell’Università di Varsavia – Club di Roma e da Bruno Amoroso, dell’Università di Roskilde – Centro Studi Federico Caffè, vedrà ospiti Don Gaspar Zarrías, segretario di Stato per la Cooperazione territoriale del ministero della Politica Territoriale e della Pubblica amministrazione del governo spagnolo, Omar Massalha, segretario generale del Forum per la Pace nel Mediterraneo dell’Unesco, Andrea Amato, presidente dell’Istituto per il Mediterraneo, Rafael Domenech, capo sezione Spagna del Banco Bilbao Vizcaya Argentaria S.A., Gerhard Heimpold dell’Halle Institute for Economics Research, Habib Mastouri, presidente dell’Istituto Italo Tunisino, Predrag Matvejević, presidente del Comitato Scientifico Fondazione Mediterraneo, Tomasz Zarycki, dell’Università di Varsavia.

Alle ore 17 e trenta, la seconda sessione, incentrata su “I Mezzogiorni d’Italia. I fattori dello sviluppo ed i settori d’intervento”.
Presiedono Giovanni Melis, rettore dell’Università di Cagliari e Francesco Saverio Coppola, dell’Università di Napoli Parthenope.
Al tavolo dei relatori si avvicenderanno Luigi Cannari, dirigente del Servizio studi della Banca d’Italia, Nadio Delai, presidente di Ermeneia – Studi & Strategie di Sistema, Gino Nicolais, dell’Università degli Studi di Napoli Federico II, Zeno Rotondi del Centro Arcelli per gli Studi Monetari e Finanziari dell’Università Luiss, Patrizia Asproni, presidente Confcultura Giampaolo Cesaretti, preside della Facoltà di Economia dell’Università Parthenope di Napoli, Massimo Deandreis, direttore dell’associazione Studi e Ricerche per il Mezzogiorno, Josep Ejarqu, presidente Four Tourism, Cesare Imbriani, dell’Università La Sapienza Roma e Nereo Marcucci, presidente Assologistica. Concluderà Francesco Boccia, coordinatore delle Commissioni economiche dei gruppi parlamentari Pd.

All’evento, il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha conferito una propria medaglia di rappresentanza: si tratta di una speciale opera in fusione di bronzo, di 80 millimetri di diametro, coniata per l’occasione dall’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato.
Il Capo dello Stato ha inoltre inviato il personale saluto ai partecipanti alla convention.

Sempre venerdì, in occasione della manifestazione, sarà disposto un servizio di annullo filatelico figurato.
Sarà possibile quindi bollare con tale annullo speciale, richiesto dall’Osservatorio Banche Imprese di Economia e Finanza, tutte le corrispondenze presentate presso l’Hotel Sorrento Palace, dalle ore 14 alle ore 19.30.

Il manifesto del meeting porta la firma di Mimmo Paladino, principale esponente della Transavanguardia: un’immagine tridimensionale ad alto impatto visivo, con segni cromatici sviluppantisi l’uno sull’altro, “nella rappresentazione di quelle conflittualità – scrive Toti Carpentieri nella presentazione – che hanno toccato una geografia complessa e disomogenea che vede l’Italia ed il bacino del Mediterraneo quale indiscutibile centro d’attenzione”.

INFO
Video, foto, interventi e altri materiali sull’evento sono disponibili sul sito web obi.ilmagazine.net, realizzato dalla Ago Press Network, media partner dell’iniziativa.

L’immagine del manifesto del meeting firmata da Mimmo Paladino
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L’immagine dell’annullo filatelico speciale
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1 luglio 2011
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A Sorrento la “Cernobbio del Sud”. L’1 e 2 luglio, meeting su “Mezzogiorni d’Europa”
“Mi auguro che questo evento possa marchiare Sorrento come la città dell’economia del Sud d’Italia”.
Così Gaetano Mastellone, direttore centrale di Banca Popolare di Bari e consigliere di amministrazione dell’Obi, l’Osservatorio Banche Imprese, alla conferenza stampa organizzata questa mattina al Comune di Sorrento, alla presenza del sindaco, Giuseppe Cuomo per presentare il meeting “Mezzogiorni d’Italia. Il caso Italia. Nodi gordiani e soluzioni alessandrine”, in programma l’1 e il 2 luglio all’Hilton Sorrento Palace.
L’iniziativa, promossa dall’Obi, l’Osservatorio Banche Imprese, vede la partecipazione e la collaborazione di istituti e centri di ricerca operanti in Italia, nel Mezzogiorno e in Europa e di alcune tra le più prestigiose università del Sud Italia ed europee.
“Lo scorso anno, durante un consiglio di amministrazione a Bari, il presidente dell’Obi, Michele Matarrese, annunciò la volontà di creare un momento di incontro annuale tra tutte le forze produttive del Mezzogiorno – ha ricordato Mastellone – Votammo tutti a favore e quando proposi di farlo a Sorrento, quasi avessi pronunciato una parola magica, tutti furono d’accordo”.
Mastellone ha poi evidenziato la volontà degli organizzatori di ripetere l’evento, con cadenza annuale, proprio a Sorrento.
“Noi pubblici amministratori dobbiamo essere attenti osservatori dei suggerimenti e delle analisi che verranno da questo meeting – ha sottolineato il sindaco Cuomo – Ma sarà anche l’occasione per mostrare agli ospiti del convegno, provenienti da tutta Europa, che Sorrento non è Napoli e che l’emergenza rifiuti non tocca il nostro territorio. Mi auguro che anche tanti professionisti della costiera sorrentina interverranno alla due giorni, così da fare tesoro delle riflessioni che giungeranno da economisti e rappresentanti di governo annunciati nel programma”.
Tra questi, il ministro per i Rapporti con le Regioni Raffaele Fitto, il presidente del Cnel, Antonio Marzano e Omar Massalha, segretario generale del Forum per la Pace nel Mediterraneo Unesco.
Il meeting è aperto anche ai giovani ricercatori e agli studenti che vogliano presentare propri paper sui temi affrontati nella due giorni, che è organizzata in collaborazione con Srm – Associazione Studi e Ricerche per il Mezzogiorno, Associazione Premio Internazionale Guido Dorso, Svimez – Associazione per lo Sviluppo del Mezzogiorno, Centro Studi Federico Caffè,
Fondazione Curella e Fondazione Mezzogiorno Europa.
La convention si articolerà in due giornate: la prima prevede una sessione su “I Mezzogiorni d’Europa ed il Mediterraneo” con chairman l’economista Antoni Kuklinski, e una seconda incentrata sui fattori dello sviluppo ed i settori d’intervento, presieduta da Adriano Giannola, presidente della Svimez. La seconda giornata sarà invece presieduta da Antonio Marzano, presidente del Cnel.
In scaletta, anche un confronto tra presidenti di Regione e amministratori pubblici sul tema dei “Mezzogiorni d’Europa e le regioni italiane”. Sono previste tavole rotonde e interventi su sistemi economici e produttivi italiani ed europei, credito e investimenti, internazionalizzazione, ricerca e innovazione, servizi, logistica ed infrastrutture. All’evento, il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha conferito una propria medaglia di rappresentanza e inviato un messaggio augurale.
Porta invece la firma del maestro Mimmo Paladino, il manifesto del meeting: un’immagine tridimensionale ad alto impatto visivo, con segni cromatici sviluppantisi l’uno sull’altro.
Informazioni aggiornate sull’evento sono disponibili sul sito web obi.ilmagazine.net, realizzato dalla Ago Press Network, media partner dell’iniziativa.
foto > http://farm7.static.flickr.com/6011/5881140308_23831a01ec_o.jpg
a cura del Servizio Ufficio Stampa Ago Press
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“Mezzogiorni d’Europa, nodi e soluzioni.”
A Sorrento, un convegno internazionale di studi.
Tra gli ospiti, il ministro Raffaele Fitto e il presidente del Cnel, Antonio Marzano.
L’Obi, Osservatorio Banche Imprese, organizza all’Hilton Sorrento Palace, nei giorni 1 e 2 luglio, la convention dal titolo “Mezzogiorni d’Europa – il caso Italia. Nodi gordiani e soluzioni alessandrine”.

L’iniziativa vede la partecipazione e la collaborazione di istituti e centri di ricerca operanti in Italia, nel Mezzogiorno e in Europa e di alcune tra le più prestigiose università del Sud Italia ed europee.

A sottolineare l’intento di contribuire attraverso questa iniziativa ad arricchire le conoscenze sui fenomeni economici locali, utili anche per sostenere una sempre più adeguata strategia di crescita che le imprese e i policy maker devono attuare, le giornate di Sorrento prevedono la partecipazione di politici, economisti, rappresentanti delle istituzioni, delle imprese, dei sindacati, delle banche e degli atenei.
Gli invitati potranno intervenire ai lavori che vedranno confrontarsi esperti e ricercatori italiani ed esteri sulle problematiche che tuttora insistono sui gap dei Mezzogiorni d’Europa, compreso il Meridione, evidenziandone nodi e soluzioni.

Ai lavori prenderanno parte circa duecento persone, tra rappresentanti del mondo istituzionale, politico, imprenditoriale, bancario, sindacale e accademico.
Hanno confermato la loro presenza, tra gli altri, il ministro per i Rapporti con le Regioni Raffaele Fitto, il presidente del Cnel, Antonio Marzano e Omar Massalha, segretario generale del Forum per la Pace nel Mediterraneo Unesco.
Il meeting è aperto anche ai giovani ricercatori e agli studenti che vogliano presentare propri paper sui temi affrontati nella due giorni, che è organizzata in collaborazione con Srm – Associazione Studi e Ricerche per il Mezzogiorno, Associazione Premio Internazionale Guido Dorso, Svimez – Associazione per lo Sviluppo del Mezzogiorno, Centro Studi Federico Caffè,
Fondazione Curella e Fondazione Mezzogiorno Europa.
La convention si articolerà in due giornate: la prima prevede una sessione su “I Mezzogiorni d’Europa ed il Mediterraneo” con chairman l’economista Antoni Kuklinski, e una seconda incentrata sui fattori dello sviluppo ed i settori d’intervento, presieduta da Adriano Giannola, presidente della Svimez.
La seconda giornata sarà invece presieduta da Antonio Marzano, presidente del Cnel. In scaletta, anche un confronto tra presidenti di Regione e amministratori pubblici sul tema dei “Mezzogiorni d’Europa e le regioni italiane”.
Sono previste tavole rotonde e interventi su sistemi economici e produttivi italiani ed europei, credito e investimenti, internazionalizzazione, ricerca e innovazione, servizi, logistica ed infrastrutture.
All’evento, il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha conferito una propria medaglia di rappresentanza: si tratta di una speciale opera in fusione di bronzo, di 80 millimetri di diametro, coniata per l’occasione dall’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato.
Porta invece la firma del maestro Mimmo Paladino, il manifesto del meeting: un’immagine tridimensionale ad alto impatto visivo, con segni cromatici sviluppantisi l’uno sull’altro, “nella rappresentazione di quelle conflittualità – scrive Toti Carpentieri nella presentazione – che hanno toccato una geografia complessa e disomogenea che vede l’Italia ed il bacino del Mediterraneo quale indiscutibile centro d’attenzione”.
Video, foto, interventi e altri materiali sull’evento saranno disponibili sul sito web obi.ilmagazine.net, realizzato dalla Ago Press Network, media partner dell’iniziativa.
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Il programma
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– venerdì 1 luglio, alle ore 15, con i saluti di Stefano Caldoro, presidente della Regione Campania, Luigi Cesaro, presidente della Provincia di Napoli, Maurizio Maddaloni, presidente della Cciaa di Napoli e Giuseppe Cuomo, sindaco di Sorrento, Michele Matarrese, Antonio Corvino e Gaetano Mastellone, rispettivamente presidente, direttore e componente del cda dell’Obi.
La prima sessione di lavori, sul tema “I Mezzogiorni d’Europa ed il Mediterraneo”, prevista per le ore 15 e trenta, e presieduta da Antoni Kuklinski, dell’Università di Varsavia – Club di Roma e da Bruno Amoroso, dell’Università di Roskilde – Centro Studi Federico Caffè, vedrà ospiti Don Gaspar Zarrías, segretario di Stato per la Cooperazione territoriale del ministero della Politica Territoriale e della Pubblica amministrazione del governo spagnolo, Omar Massalha, segretario generale del Forum per la Pace nel Mediterraneo dell’Unesco, Andrea Amato, presidente dell’Istituto per il Mediterraneo, Rafael Domenech, capo sezione Spagna del Banco Bilbao Vizcaya Argentaria S.A., Gerhard Heimpold dell’Halle Institute for Economics Research, Habib Mastouri, presidente dell’Istituto Italo Tunisino, Predrag Matvejević, presidente del Comitato Scientifico Fondazione Mediterraneo, Tomasz Zarycki, dell’Università di Varsavia.
Alle ore 17 e trenta, la seconda sessione, incentrata su “I Mezzogiorni d’Italia. I fattori dello sviluppo ed i settori d’intervento”. Chairmen Giovanni Melis, rettore dell’Università di Cagliari e Francesco Saverio Coppola, dell’Università di Napoli Parthenope. Al tavolo dei relatori si avvicenderanno Luigi Cannari, dirigente del Servizio studi della Banca d’Italia, Nadio Delai, presidente di Ermeneia – Studi & Strategie di Sistema, Gino Nicolais, dell’Università degli Studi di Napoli Federico II, Zeno Rotondi del Centro Arcelli per gli Studi Monetari e Finanziari dell’Università Luiss, Patrizia Asproni, presidente Confcultura Giampaolo Cesaretti, preside della Facoltà di Economia dell’Università Parthenope di Napoli, Massimo Deandreis, direttore dell’associazione Studi e Ricerche per il Mezzogiorno, Josep Ejarqu, presidente Four Tourism, Cesare Imbriani, dell’Università La Sapienza Roma e Nereo Marcucci, presidente Assologistica. Concluderà Francesco Boccia, coordinatore delle Commissioni economiche dei gruppi parlamentari Pd.

– Sabato 2 luglio 2011. Ad aprire la seconda giornata sarà Antonio Marzano, presidente del Cnel. La prima sessione, in programma per le ore 9, sarà dedicata a “L’Europa e i territori: il caso Mezzogiorno d’Italia”. Interverranno Cristiana Coppola, vice presidente Confindustria per il Mezzogiorno, Patrycja Artymowska, ministro dello Sviluppo regionale del governo polacco. A seguire una tavola rotonda dal titolo “Istituzioni, stakeholders e governance alla prova: obiettivo 2020”, coordinata da Lino Patruno, alla quale prenderanno parte Giovanni Chiodi, presidente della Regione Abruzzo, Vito De Filippo, presidente della Regione Basilicata, Marida Dentamaro, assessore a Sud e Federalismo della Regione Puglia, Pietro Busetta, assessore al Turismo di Lampedusa, Michele Emiliano, sindaco di Bari, Girolamo Fazio, sindaco di Trapani, Francesco Cava, presidente di Confindustria Calabria e Michele Scasserra, presidente di Assindustria Molise. Alle ore 11, l’intervento di Wolfgang Streitemberger, consigliere presso la Direzione Politica regionale della Commissione europea.
La seconda sessione, dedicata a “Condizioni e prospettive dello sviluppo”, vedrà la partecipazione di Luigi De Sena, vice presidente della Commissione Bicamerale Antimafia e Giorgio Santini, segretario generale aggiunto della Cisl. “Il Mezzogiorno d’Italia tra Europa, Mediterraneo e mercato globale” è invece il titolo della successiva tavola rotonda coordinata da Gennaro Sangiuliano, vice direttore del Tg1. Intervengono: Pina Amarelli Mengano, vice presidente internazionale dell’associazione Les Hénokiens, Giuseppe Castagna, direttore generale del Banco di Napoli, Antonio D’Amato, presidente del Gruppo del Mezzogiorno dei Cavalieri del Lavoro, Felice Delle Femine, responsabile territoriale Sud di Unicredit, Marco Jacobini, presidente della Banca Popolare di Bari, Massimo Lo Cicero dell’Università di Roma La Sapienza e Andrea Pisani Massamormile, presidente della Banca Carime.
Concluderanno l’evento, Adriano Giannola, presidente della Svimez e Raffaele Fitto, ministro per i Rapporti con le Regioni e per la Coesione Territoriale.
a cura del Servizio Ufficio Stampa Ago Press
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